Dorian Gray, giovane e bello, vive un'esistenza sregolata. Ama contemplare un suo ritratto e si accorge che, con il passare del tempo, l'espressione del volto nel quadro si fa dapprima più dura e poi sempre più orribile. Quando si innamora della bella Gladys e sa di esserne indegno, in un accesso di rabbia pugnala il quadro: muore, mentre il ritratto torna ai suoi tratti iniziali.
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Anonimo.. questo ritratto dipinto senza passione, e quindi senza vero artista..
daltronde visto il modello di base -il sublime immortale fiore all'occhiello di quel dandy il cui capriccio durava più della passione- temo fosse impossibile usarlo semplicemente come pretesto per dire l'incredibile e fare l'improbabile, cinematograficamente parlando la trama doveva necessariamente restare inviolata ma suonare solo due note e non salire al di sopra del re ne ha decretato una resa insapore..
niente tentativo di affermare un cinematografico dandismo insomma.. , vista la storia e chi la scrisse si doveva assolutamente osare di più
il protagonista inizialmente non convice (wilde ne da una diversa versione nel libro) man mano il film si sviluppa guadagna più credibilità ma non carisma
carina la lansbury nei panni della sventurata sybil anche se mio avviso il visetto da donna arguta (che la eleggerà a pieni voti una strepidosa donna in giallo) la allontana un po' dall'ingenuo e romanticamente sensibile personaggio del libro
e purtroppo decisamente sottotono il mitico Lord Henry e il caro pittore Basil
peccato...
devo però ammettere che il DorianDipinto del suo squallido animo corrotto merita la visione del film... notevole soprattutto se si calcola che è un film del 1945!