il sapore del sangue (1997)

Tra le campagne del Montana un cowboy ciarliero e bonaccione si rivela uno psicopatico serial killer .... Un thriller con spruzzate di commedia nera , con ambientazioni e toni che ricordano un po' certi film dei fratelli Coen . La pellicola è prodotta dai fratelli Ridley e Tony Scott , che ne hanno affidato la regia all' esordiente David Dobkin , poi specializzatosi in commedie . E , anche se la sceneggiatura non è esente da ingenuità , costui ha fatto un buon lavoro e ha confezionato un film che incuriosisce lo spettatore e ne tiene desta l' attenzione sino alla fine . Se il protagonista è il timido personaggio interpretato da un buon Joaquin Phoenix , rimane però più nella memoria il serial killer chiacchierone e psicotico di un ottimo Vince Vaughn . Oppure lo sceriffo impersonato dal bravo Scott Wilson , molto meno tonto dei tipici poliziotti di campagna della filmografia americana . Nel contorno si fanno notare poi l' agente federale di Jeneane Garofalo e la bionda ninfomane di Georgina Cates . Le luminose locations sono fornite dallo stato dello Utah mentre l' accattivante colonna sonora è di pezzi country non originali che vanno da Elvis a Pat Boone e da " Everibody's talking " a " Dueling banjos " . In buona sostanza si tratta di una pellicola abbastanza dimenticata ma che secondo me meritava di più . Per questo le attribuisco un buon 7 ...

Un film che nel complesso risulta abbastanza godibile anche se privo di particolari stratagemmi narrativi. E' abbastanza indovinato il tono: un thriller noir di fondo con ampie pennellate di black comedy che se da una parte allenta la tensione, definisce bene il lato perfido di alcuni personaggi, primo fra tutti il folle Vaughn. Peccato che il personaggio della femme fatale/"vedova inconsolabile" Amanda sia uscito di scena prematuramente. Era un personaggio che poteva dare di più a livello narrativo.

Una specie di thriller con sfumature da commedia (un thrimedy?) che presenta una trama interessante ma che nel complesso non mi ha convinto al 100%. Sinceramente non so nemmeno io il motivo, forse i toni un po' da commedia stonano con la storia, nel senso che se lo fai in modo esagerato come una black comedy può andare bene, ma così non è né carne né pesce: la storia ben si adattava ad una rappresentazione thriller più classica, manca un po' della tensione che ci vorrebbe in un film così. Interpretazioni buone ma non eccellenti, insomma nel complesso è un film meritevole ma che mi ha dato l'impressione che in altre mani avrebbe reso di più.

Un thriller dall'andamento semiserio, piuttosto divertente e ben giocato sull'opposizione tra il personaggio timido interpretato da un giovane Phoenix e l'esuberante e folle "cowboy" di Vaughn.
Una visione piacevole e rilassata,un film d'intrattenimento ben realizzato.

Ho un debole per queste ambientazioni "selvagge" americane. Un buon film che mischia genere "on the road" a giallo con tinte drammatiche. Finale un pò troppo prevedibile, attori ottimamente calati nei loro ruoli. Parte finale un pò fiacca, ma non annoia.

Le premesse ci sono tutte: atmosfera da piccolo paesello americano (sostenuta da una colonna sonora che si combina a meraviglia con l'ambiente), trama noir curiosa ed accattivante, attori in grande forma alle prese con personaggi perdenti ed ambigui; eppure non prende come da aspettative, non decolla mai veramente, ed alla fine ti lascia quella sensazione di "bello ma inconcludente".

Non è male, ma poteva essere migliore.

Discreto esordio per Dobkin (2 single a nozze, ancora con Vaughn) con un pulp/noir tendente al sornionismo e alla farsa (almeno riguardo alla caretterizzazione dei personaggi).

Trama ostica ma godibile, bravi attori (la coppia Vaughn/Phoenix verrà replicata anche in Return to Paradise dell'anno dopo), esplicite citazioni al primo Alien (di cui viene anche mostrata la famigerata scena del chestburster e, non a caso, qui il film lo producono pure i 2 fratelli Scott)

La regia tende quasi al surreale, con certe inqudrature e un tipo di fotografia semiamatoriali che qui danno un'atmosfera riuscitissima e in linea col film.

Non è un capolavoro ed è un pò inconcludente, ma è veramente godibilissimo.

6 alla storia, 7 alle immagini del Montana, 8 agli attori vero punto di forza del film.

Difficile interpretazione Noir dei protagoinisti viste le strambe scene e i curiosi personaggi, diretti però abbastanza bene. Ho notato un lucente fotografia e una discreta colonna sonora che danno maggior risalto al film, che se non fosse per Vaughn ( che ha la faccia troppo da ridere ) e Phoenix, sarebbe scadente.