Un cavaliere torna dal campo di battaglia solo e trova ad attenderlo una terra devastata dalla peste, e la Morte che lo reclama. Riuscirà a prolungare la propria esistenza impegnando la Mietitrice in una lunga partita a scacchi che sa di non poter vincere.
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Premetto che l'ho visto poco tempo fà per la prima volta, a 21 anni...non è mai troppo tardi (spero :D). Bè è un film stupendo, che lascia spazio a tantissime riflessioni. Cerchi di impersonarti nel carisma di Antonius Bloch, ma è difficile..quanta maturità dovresti possedere. E che dire degli altri personaggi, specie del fedele scudiero, così coerente con i propri pricipi ma al tempo stesso una figura nettamente contrapposta a quella del proprio padrone. Uno cerca il proprio Signore, l'altro è come rassegnato all'idea del "nulla" che ci aspetta. Qualcuno ha ragione (chissà chi) ma ciò che più conta secondo me è proprio il tenere in considerazione tutto della vita, anche e soprattutto le cose più piccole. Magari il vero messaggio del film non è proprio questo, ma nella mia umile visione ha suscitato questo pensiero.