14 giugno 1941. Senza alcun preavviso, decine di migliaia di persone in Estonia, Lettonia e Lituania, vengono prelevate dalle loro abitazioni. Per ordine di Stalin, gli uomini sono condotti nei campi di prigionia mentre le donne e i bambini vengono deportati in Siberia. L'estone Erna, felicemente sposata e madre di una bambina, finisce in Siberia, dove il tempo per lei assume una nuova dimensione. Combattendo contro fame, umiliazione e condizioni disumane, cerca libertà nelle lettere che scrive al marito.
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