Joker è noto per essere uno dei nemici storici di Batman. Ma la storia del suo alter ego Arthur Fleck rivela come un uomo trascurato dalla società possa riversare tutta la sua grinta in qualcosa che sarà di futuro monito per tutto il mondo.
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Grande aspettativa per questo Joker, grande furbata da parte di produttore e regista. Poteva chiamarsi "Robert", oppure "Danny" o qualsiasi altro nome. Ma questo, signori miei, non è Joker, Joker è l'agente del caos, è l'imprevedibilità, è il genio , la sfrontatezza. Joker è furbo, molto furbo. Questo Gioacchino Fenice ha dato una prova attoriale degna di nota, un esercizio di stile... ma non puoi fare un esercizio di stile lungo due ore, tedioso, melassico.... E chiamandolo Joker, sono accorsi al cinema migliaia di fan, se lo avessero chiamato Joaquin non sarebbe andato nessuno, o pochi, perché è la banalissima storia di un pazzo qualsiasi, come molti ce ne sono stati e molti ce ne saranno, ma il cinema è un'altra cosa. E la media così alta fa capire quanto in realtà l'attenzione alla trama, al delinearsi del canovaccio, al colpo di scena, all'integrazione di attore e contesto, alla mano del regista, al grande pubblico non interessi più. Una storia senza storia, un attore senza film. Una sola cosa bella. La risata per i corridoi. Tutto il resto è patetica noia.