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A metà strada tra il yakuza movie moderno ed il film in costume, l'opera di Tai Kato ( uno dei più importanti autori di questo genere) meriterebbe un minimo d'attenzione anche solo per il fatto di presentare una protagonista femminile all' interno di un contesto prevalentemente maschile. Molto avanti sui tempi non c'è che dire, se a questo aggiungiamo una storia classica ma sviluppata in modo interessante,una confezione di classe ed una regia matura ed efficiente,capiamo bene che ci troviamo di fronte ad un lavoro imprescindibile per l'amante del genere. Da citare anche l'ottima prova del cast, dominato dalla bravissima Junko Fuji. Da vedere.
Tipico dramma giapponese, ambientato negli anni 20, genere gangster-movie, dove denaro ed onore scandiscono la vita e la morte degli uomini della yakuza. La novità è che stavolta "il protagonista" è una donna; d'altra parte siamo nel 1969 e ancora Tarantino con la su O-Ren Ishi non si occupavano di cinema. Perfettamente calata nel ruolo della giocatrice d'azzardo, la brava Junko Fuji si dibatte in un mondo solitamente maschile, condividendone regole che, per quanto crudeli ed assurde, non le permettono, suo malgrado, di negare aiuto a chi ne ha bisogno. A parte questo, schema narrativo e stile interpretativo sono decisamente classici nel lineare susseguirsi di tragici eventi a catena e nell'intensa recitazione dei protagonisti. Nel complesso è un film riuscito che senza eccessi truculenti o pesanti pause riflessive riesce comunque a trasmettere bene la solennità del soggetto.