La La Land racconta un'intensa e burrascosa storia d'amore tra un'attrice e un musicista che si sono appena trasferiti a Los Angeles in cerca di fortuna. Mia è un'aspirante attrice che, tra un provino e l'altro, serve cappuccini alle star del cinema. Sebastian è un musicista jazz che sbarca il lunario suonando nei piano bar. Dopo alcuni incontri casuali, fra Mia e Sebastian esplode una travolgente passione nutrita dalla condivisione di aspirazioni comuni, da sogni intrecciati e da una complicità fatta di incoraggiamento e sostegno reciproco. Ma quando iniziano ad arrivare i primi successi, i due si dovranno confrontare con delle scelte che metteranno in discussione il loro rapporto. La minaccia più grande sarà rappresentata proprio dai sogni che condividono e dalle loro ambizioni professionali.
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VINCITORE DI 7 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film commedia o musicale, Miglior regista (Damien Chazelle), Miglior sceneggiatura (Damien Chazelle), Miglior attore in un film commedia o musicale (Ryan Gosling), Miglior attrice in un film commedia o musicale (Emma Stone), Miglior colonna sonora (Justin Hurwitz), Miglior canzone originale (City of stars di Justin Hurwitz, Benj Pasek, Justin Paul)
Film trito e ritrito, noioso. Gli ambienti sembrano presi dalle pagine di un famoso negozio di mobili svedese. Tutto volutamente finto, ma irritantemente prevedibile. Mi perdonino coloro ai quali è piaciuto, ma questo film mi ha ricordato i musicarelli italiani degli anni sessanta.
E' fine gennaio. E' una settimana che sento parlare di La La Land: solo commenti positivi, ma con termini che mi hanno fatto accendere una morbosa curiosità. Eppure i musical non mi sono mai piaciuti. Schiaccio il tasto play e l'inquadratura si apre in bianco e nero sul logo Cinemascope. Mi chiedo: è bene oppure un male? I produttori hanno voluto investire e il regista rischiare ma a volte il formato wide-screen è usato per camuffare sceneggiature con poco carattere. Aspettiamo a decidere. Il bianco-nero vira al colore. Carrello su una fila di auto in coda. Rumori e musica di fondo. La cinepresa scavalca con leggerezza il guard-rail e… bam: inizia il film. Correggo IL FILM. Scena in totale campo aperto, piano sequenza di 5 minuti (forse 2 montaggi ma ben fatti), decine di ballerini che entrano ed escono dall'inquadratura come fossero nella mia stanza e la colonna sonora… il mio piede ha cominciato a battere il tempo prima che potessi accorgemene. Il cinema ha fatto la sua magia: esco inconsciamente dal mio corpo e vivo, canto, amo, piango insieme a Mia e Sebastian. Colori pastello, la luce della California, piani sequenza infiniti, una colonna sonora in perfetta sintonia con la storia ma mai invadente. Passa la prima ora e devo ancora ricominciare a respirare. Poi il film perde un pò il ritmo, il sogno sembra svanire, la trama non chiarisce dove vuole andare. E invece…bam: un regista di trentadue anni al suo secondo film ti inventa l'EPILOGO. Sette minuti di sliding doors con il solo supporto di UN brano musicale, 2 attori ballerini non professionisti, tanto deja vu in omaggio al cinema e un finale che non ti saresti mai atteso. La storia d'amore è compiuta, la trama non è banalizzata, il cinema è stato esaltato nella sua funzione essenziale: divertire per due ore. Luci. Conto i kleenex. Spengo PC, luci e mi addormento sereno: questa notte ballerò con Mia e Seb. E' trascorso un mese. I kleenex sono diminuiti ma la magia di La La Land funziona ancora: gioia e tecnica cinematografica puri. 10? Epperchè non undici.
Sono uscito dalla sala sconvolto. Non si possono dare più di 10 candidature e vincere 6 oscar ad una pellicola del genere.un film inutile,un film che non emoziona. La La Land la bufala del 2017. Tanta pubblicità tanto di tutto ma niente a vedere. Non riesco ancora a crederci .
Lasciamo perdere la mancanza di originalità, ma non si può certo non notare il fatto che il film è scritto male, con dialoghi stupidi e storia sviluppata male. Inoltre un musical dovrebbe avere la sua forza nelle musiche, nel canto e nel ballo e pure qui siamo carenti se non pessimi. Emma Stone pur cantando rimane sempre la ragazzina petulante che fa in tutti i film e Gosling è stonato come una campana.
Uno dei film più irritanti che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni. Insincero, costruito, fastidiosamente ruffiano già dalla prima immagine (con quel "presented in cinemascope"), per una modiaiola, tardiva, riscoperta di un certo musical d'antan e per consentire a tutti di atteggiarsi a cinefili, senza aver magari mai visto un film di quel genere... un po' come accadde con The Artist ed i film muti. (E poi: Uuuuh c'è il murale con Marilyn, Dean & co. sullo sfondo! Ma siamo proprio dei cinema lovers... poi cito Bogart e la Bergman... ohhh ma si respira proprio cinema, qui! Ehhhh la magia dei bei tempi della celluloide che si poteva bruciare durante la proiezione, quando il cinema era cinema senza bisogno di atmos...). Tripudio di piacionate autocompiaciute spacciate per poesia (spicciola), radicalchicchismo a profusione, favolismo posticcio e stucchevolmente fasullo. Come nel già sopravvalutato Whiplash, Chazelle, e questo lo riconosco, conferma una innegabile destrezza tecnica, ed i veri pregi del film risiedono nella fotografia e nel montaggio, oltre che nella concezione di ripresa di alcune scene; Gosling conferma, invece, la sua incapacità di cambiare mezza espressione da un film all'altro (Leone avrebbe detto "ha due espressioni: con ciuffo che cade sulla fronte o tirato all' indietro/con la barba di 2 giorni o di 4"), non male la Stone, ma da qui ad incoronarla come la nuova Streep... Ovviamente jazz, che conferisce una smaltata di "classe" a prescindere, ad una storia sostanzialmente banale e noiosa. Apprezzo che almeno nel finale non si sia scelta la strada del
lieto fine, anche se pure l'unhappy ending suona, a suo modo, falso
...e questi film sono considerati la massima espressione della settima arte oggi... mah. "Dedicato ai folli e ai sognatori"? Follia e sogni di plastica che non sgorgano dal cuore, specchio di tempi di plastica.
Film sopravvalutato. Il film appare a prima vista essere di una banalità sconcertante, i protagonisti non hanno personalità, seguono il proprio destino come barchette di carta su un fiume. I dialoghi non hanno profondità, le musiche non sono da musical. A chi pensa il contrario, consiglio di vedere ancora una volta un vero musical, consiglio uno di Webber. Nel film l'azione azione è minimale, c'è solo solo una sorta di rassegnazione dei due protagonisti. Comunque non me la sento di dare un voto basso perché credo che ci sia un messaggio nascosto e profondo nel film. Il messaggio è quello che tutto ciò che ci accade è molto spesso legato da eventi casuali o peggio sono controllati da altre persone. La casualità prende il sopravvento sulla causalità. Il destino non è sotto il nostro controllo, tutto quello che ci accade nella vita non dipende da noi. E' la sconfitta della ragione. Il talento paradossalmente peggiora le cose. Senza talento è più facile accettare questa realtà delle cose.
In questo giorni si leggono commenti eccessivamente positivi su questo film. Addirittura qualcuno lo vorrebbe un instant classic, un capolavoro assoluto di cui si parlerà per sempre. Credo sia una esagerazione. Restiamo con i piedi per terra, anche senza la la land il cinema sarebbe andato avanti benissimo! È comunque un gran bel film. Però in un paio di occasioni incespica nei propri passi, si perde in qualche bicchiere d'acqua e forse qualche scena è troppo tirata per le lunghe. Certo, i primi dieci minuti e i titoli di testa sono da capogiro e da soli valgono il biglietto. Da vedere.
Splendido , unico, bellissimo Giusto ovunque e in tutto!!!!!! E se il piano sequenza iniziale è bello, il finale è meraviglioso! Criticarlo francamente non lo capisco.....forse non si sa cosa sia il cinema!
"La La Land" è un film bellissimo che parla di cinema: il sonoro (la musica) che evoca il video (le immagini), le immagini che evocano il sogno, il sogno che evoca la realtà, che non è altro che un sogno disilluso. E non può che essere un musical perché il musical, oltre che la prima integrazione su pellicola di video e sonoro, è la rappresentazione audiovisiva del sogno perfetto (costruito, attraverso topos, citazioni cinefile e cliché precisi) in ogni chiusura del cerchio.
Operazione commerciale abbastanza furbetta. Salvo l'ottima fotografia e la colonna sonora, eccellenti e che senz'altro meritano la statuetta. Ma per il resto il film non mi ha trasmesso molto: non fa riflettere, e nemmeno mi ha emozionato. Gosling e Stone fanno il loro compito discretamente, ma non sono riusciti a farmi immedesimare. Che la loro storia d'amore finisse o andasse avanti, non poteva davvero interessarmene di meno. La trama poi è piuttosto inconsistente: di storie così - il sogno di sfondare col proprio talento, credi in te stesso, non mollare mai, yeah bro! - è non pieno, ma sovrabbondante il cinema - e non solo, anche la televisione e la letteratura e come dimenticare il teatro. Cosa ci sia di così originale proprio non saprei, gli spettatori sono tutti vissuti in una caverna fino a oggi? La parte centrale del film mi ha annoiato spesso, e talvolta anche irritato quando partivano balletti a caso o i due protagonisti si libravano a mezz'aria di punto in bianco. La Adams di "Arrival" meriterebbe l'Oscar dieci volte in più della Stone di questo film, lei mi piace per carità (per esempio in "Birdman" e "Magic in the Moonlight" l'ho adorata), ma qui mi ha trasmesso pochissimo. Gosling poi non so, ha un'espressione sola in tutto il film, nemmeno nel finale si schioda da quell'aria imbambolata. La regia non è male, ma tutti questi piani sequenza dopo un po' mi hanno stufato - è come scoprire l'acqua calda, caro Chazelle guardati "Birdman" o la scena dell'attacco indiano in "Revenant" e ne riparliamo.
In definitiva, un'operazione para.cula molto furbetta per accaparrarsi un sacco di Oscar visto che è il film perfetto per quelli della Academy (per me al massimo meritano fotografia e colonna sonora, nulla di più. L'Oscar alla sceneggiatura sarebbe uno scandalo, e mi sa che glielo danno). Film che è un'ottima confezione, ma pochissima sostanza e per me il cinema deve rivolgersi non solo agli occhi e alle orecchie, ma anche al cuore e soprattutto al cervello.
Ma quando la smetteranno di prenderci per il c.ulo? Quando? Mille candidature e premi, questo per far capire quanta credibilità ha oggi la critica... Premetto che sono un amante della musica jazz ed aggiungo anche che ho apprezzato moltissimo "Whiplash" che in confronto a questa mera operazione di marketing può essere definito un capolavoro, senza contare che aveva pure un decimo del budget. Il mio voto è giustificato dal fatto che questa media è assolutamente intollerabile e potrebbe mietere altre vittime che come me, leggendo le recensioni, credono di andare a spendere bene i propri soldi ed il proprio tempo. Sappiate quindi che lo sto facendo sopratutto per voi che state leggendo e che ancora non sapete a cosa potreste andare in contro; pensateci bene. Veniamo al film. che possiamo riassumere in pochi aggettivi: BANALE, SOPORIFERO, ARTIFICIOSO, VUOTO, LENTO, MISERO, RUFFIANO.
Ora vi racconto com'è andata la fase di pre-produzione: "Oh raga, c'abbiamo sto budget, dobbiamo fare un filmone da paura con tanti balletti che però devono sembrare cose artistiche, cioè, tipo ricercate, tipo un po' jazz. Poi cercate su google uno famoso che fa bagnare le tipe, che suoni anche la pianola però. Poi prendiamo una famosa che piace alla ggente, tipo una con la faccia da ragazzina, non troppo ****, cioè una che le tipe si possono immedesimare, non importa se sa ballare o cantare, così si immedesimano di più. Poi lo facciamo girare a uno tipo che ha vinto qualche oscar, non troppo famoso, così fa artistico alternativo, tipo quello là che ha fatto quelle robe jazz con quel film dei batteristi. Poi oh, la trama chissene, massì riempiamolo di discorsi sui sogni, mettiamo una storia d'amore, mettiamoci anche Parigi, che alla ggente piacciono ste robe qui. E poi il finale facciamo tipo che oh, non te l'aspetti. Teniamo un po' di soldi da parte per comprarci i premi. E' fatta. Capolavoro"
Che altro aggiungere. E' un musical, ma non c'è una canzone che ti rimanga, se non il motivetto con cui vieni bombardato dall'inizio alla fine, che vuoi o non vuoi, finisce per farti il lavaggio del cervello. La protagonista è un palo a ballare, lui un pesce lesso a recitare, la trama è scontatissima e scorre come un bradipo zoppo, alcune scene sono di un kitsch che fa rabbrividire (vedi il balletto delle due sagome nello spazio), si salvano i costumi e la fotografia, ma che non fanno certo urlare al miracolo. Unica cosa che ho apprezzato: gli ultimi 10 secondi del film. Tra l'altro in seguito ad una scena molto simile al finale di Mommy di Xavier Dolan, con la differenza che in quest'ultimo però c'erano una poesia, un'arte ed una delicatezza che devastavano.
L'ho sentito artificale in tutto, TUTTO. Ho percepito la disperata ricerca nel voler cercare una scena iconica, una musica iconica, un monologo iconico... Ma di questo film non rimane niente. Tutto sa di finto e studiato a tavolino, privo di emozione e di verità. Mediocre.
No, non ci siamo. Se penso che questo prenderà più oscar di Les Miserables mi viene da piangere per l'academy. Les Misarables ha preso 3 oscar, Chicago ne ha presi 6, Moulin Rouge solo 2. Questi 3 musical li ho adorati, mi hanno preso dall'inizio alla fine e li ho rivisti svariate volte. Les Miserables e Moulin Rouge, soprattutto, presentano molte canzoni che ancora adesso ricordo dopo anni, Chicago ne ha solo una degna di nota ma il film era recitato davvero bene da tutto il cast. Di questo "Mondo dei Sogni" o "Paese delle Meraviglie" (che, per chi non lo sapesse, sono le possibili traduzioni di "La-La Land") già oggi a meno di un'ora dalla visione non mi ricordo una canzone che sia una. Male, molto male, non capisco da dove derivi tutto questo fervore per questa storiella che avrei potuto scrivere anch'io in una sola pagina di Word. E poi Emma Stone, che sarà anche carina, ma nulla di memorabile, secondo l'academy merita la statuetta più di Amy Adams? Insufficiente.
Credo che l'academy voglia dare un contentino a Chazelle perchè si sono resi conto di quanto meritasse Whiplash invece di quella mattonata sui cog.lioni che era Birdman!