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In molti dei miei commenti su film che hanno sulle spalle un certo numero di decenni mi ritrovo spesso a elogiare le performance degli attori, spesso la ciliegina sulla torta di pellicole già di per sé interessanti. Beh, qui non posso proprio farlo.
Innanzitutto il film è brutto, punto!! La sceneggiatura avrebbe potuto anche risultare promettente... già, avrebbe... peccato per lo svolgimento della trama alquanto ridicolo, per non parlare di un montaggio orrendo e una colonna sonora troppo invadente. Peckinpah qui al suo primo lungometraggio toppa sotto parecchi punti di vista, anche se c'è da sottolineare le condizioni in cui fu costretto a girare... su tutte l'impossibilità di montarlo come avrebbe voluto. Probabilmente anche per questo è arrivato a rinnegarlo!
E poi c'è appunto il cast, spesso l'ultima ancora di salvataggio per pellicole non certo entusiasmanti. Beh, mi duole ammetterlo ma è piuttosto mediocre: Keith inadatto al ruolo, mentre Cochran e Willis non mi hanno trasmesso niente di niente. Unica nota lieta (e non solo perché ho un debole per lei) risiede nella componente femminile del cast, una O'Hara qui costretta a tenersi sulle spalle l'intero fardello di una pellicola davvero mediocre. Ovviamente non può fare i miracoli, ma la sua interpretazione è la sola componente del film a superare ampiamente la sufficienza. Ennesima dimostrazione delle capacità e della professionalità della bellissima attrice irlandese, da sempre troppo sottovalutata. L'Academy, però, pare essersene accorta dato che mi pare di aver capito sia tra le candidate per l'Oscar onorario. Discorso O'Hara a parte mi sembra di aver già detto tutto.