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A metà tra il giallo e il colosso storico-bellico, "The Night of the generals" è una delle ultime fatiche di Litvak che in quest'opera sembra avere un numeroso cast di star a suo disposizione, tra O'Toole, Sharif, Pleasence, un giovane Noiret, un altrettanto giovane Plummer, conseguenza di un budget comunque molto alto che però sembra fare più male che bene all'opera, mi spiego meglio, se si guarda il semplice intreccio è un giallo interessante, con questo maggiore tedesco, tale Grau, interpretato da Sharif, che indaga su dei misteriosi omicidi, avvenuti a distanza di tempo col grosso sospetto si tratti di un generale nazista, di cui lui è sottoposto, scoperto grazie alla testimonianza di un uomo sul luogo che ha visto il pantalone con la striscia rossa tipica dell'uniforme del generale, si viene a creare presto una situazione particolare, con il prestigio dei generali, che si sentono intoccabili, che diventa pedante nei confronti di Grau, che è sulle loro tracce e cerca di indagare su chi possa effettivamente aver compiuto il delitto, i principali sospettati sono tre, dato che sono i tre generali senza alibi la notte prima, e in un certo senso viene trasmesso un certo timore dato dall'alto grado grado dei sospettati e dalla possibilità di far fuori agilmente il maggiore Grau, cosa che effettivamente avviene prima con il trasferimento e poi proprio con l'omicidio diretto da parte di Tanz, qui un Peter O'Toole schizzato e cattivissimo, fedele ammiratore di Hitler e megalomane all'ennesima potenza, con la semplice accusa infondata che Grau fosse un traditore, ma nessuno comunque si permette di contraddire un generale, arrivando fino al finale in cui si scopre una verità a distanza di diversi anni, che allo spettatore in realtà era diventata abbastanza ovvia.
Se comunque sotto il punto di vista prettamente dell'intreccio giallo è interessante, il film si perde in qualche sottotrama di troppo, con lo sfondo bellico che diventa spesso preponderante, mostrando altri intrecci come possono essere i tentativi di alcuni traditori per uccidere Hitler, battaglie, invasioni e bombardamenti vari, qualche storia sentimentale, svariati salti temporali e cambi d'ambientazione, insomma c'è un po' di tutto, il problema è che ne risulta un brodo un po' troppo allungato, che porta la durata a quasi due ore e mezza e appesantisce abbastanza la visione, scelte che per mio puro gusto personale non mi hanno fatto impazzire.
Si difende bene a livello tecnico, registicamente, ma soprattutto a livello fotografico e scenografico, fatto perlopiù dei colori freddi con cui si è spesso diffusa l'immagine della guerra nella cultura popolare, con le città mitteleuropee circondate da un grigiume, qualche fumo causato dalle esplosioni e il metallo di carri, armi e via dicendo, per me si becca una sufficienza, poteva essere meglio con meno carne al fuoco.
Ben fatto e scenari ben ricostruiti , scenggiatura un pò troppo dilatata e debole nella prima parte , difetto trascurabile perchè ammaliati dalle grandi prove di O'toole e Sharif . Interessante l'idea di mischiare un fatto importante come l'operazione Valchiaria a una vicenda di omicidi inventata e fantasiosa.
Giallo in contesto bellico ossia un film diverso dal solito. Certamente un buon cast per il 50% con un Peter O'toole fuori di testa, buone scenografie ed un intreccio non male. Peccato per la durata e per una sceneggiatura che mette troppa carne al fuoco.
E' un film che nel complesso funziona; la storia scorre in modo abbastanza agile in tutta la durata e gli attori recitano in modo disinvolto, specie O'Toole, Pleasence e Noiret; un po' meno convincenti, sono Sharif e Tom Courteney. Per quanto riguarda la ricostruzione storica, anche questa molto accurata, con pregiati costumi e ricche scenografie, ben ricostruite. I punti deboli del film sono lo stile un po' troppo distaccato, che rende la pellicola poco incisiva, il mescolare troppi avvenimenti in un colpo solo (come si suol dire, troppa carne sul fuoco: es. la cospirazione Valchiria di cui Pleasence era membro, contro i delitti delle prostitute) e sopratutto il finale. Il resto è molto accurato, ma troppo freddo, come lo è lo stile di Litvak. Resta comunque un prodotto discreto, curioso ed anche abbastanza riuscito, nel mescolare il noir al genere bellico.
Atipico giallo che mescola omicidi, detection e storia, con in sottofondo uno dei momenti cruciali della 2^ guerra mondiale: l'operazione Valkyria. Peccato per una regia un po' ingessata che non sfrutta del tutto il potenziale della vicenda e l'ottimo cast. Lo sviluppo non sempre è dosato benissimo, ma la il film avvince fino allo scioglimento finale un po' prevedibile.
A metà strada tra un film bellico ed un giallo, la notte dei generali conta però di più come film storico: è infatti mirabilmente ambientato durante la seconda guerra mondiale e racconta in particolare della famigerata operazione Valchiria, ovvero il fallito attentato perpetrato ai danni di Hitler. Ma conta soprattutto per l'interpretazione magistrale di O'toole, memorabile nel rendere il suo personaggio sinistramente ambiguo. Deboluccio nel finale, ma porta benissimo i suoi ormai 45 anni!
Media immeritata qui su FS per un film che è quasi la fine del mondo. Dopo più di quarant'anni conserva ancora tutta la sua potenza e sempre la conserverà, per niente banale l'idea di ambientare un thriller durante la II Guerra Mondiale, attori che fanno a gara a chi è più bravo e dialoghi ammalianti. Gioiello.
Palesemente ispiratosi, almeno nelle atmosfere, a “M” di Lang, Litvak cerca di dare a questo strano film giallo/bellico un’impronta espressionista riuscendoci però solo in parte. Troppo penalizzato da un racconto che non brilla certo per agilità, spesso perso in divagazioni superflue, incerto nel delineare la psicologia dei personaggi e privo della necessaria suspense. A livello estetico comunque lascia il segno, girato senza risparmio di mezzi, non sono poche le sequenze spettacolari, e O’Toole offre una delle sue migliori interpretazioni di sempre.
Superato un certo smarrimento nel vedere Omar Sharif (egiziano) nei panni di ufficiale tedesco (anche se Heston non era certo molto credibile come messicano nell'Infernale Quinlan....). il film di Litvak scorre in maniera fluida e leggera per tutta la durata del film, magare con qualche digressione di troppo. Ottima l'interpretazione di O'Toole, come la ricostruzione dell'epoca.