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E qui Bava fa da apripista al giallo all'italiana, dalla quale attingerà Argento nella trilogia degli animali, il titolo è un inequivocabile riferimento alle 2 opere del maestro Hitchcock dalla quale Bava trae il gusto per l'ironia, e l'ultima sequenza delle sigarette ne è un po il manifesto di questo linguaggio più leggero. Dalla regia e dalla fotografia - ottimo in questo senso il ritorno al b/n- arrivano i maggiori meriti, la sceneggiatura barcolla un po bizzarra nel suo incedere contradditorio, enfatico l'ambientazione tra le scale e i palazzi di Roma che non ha nulla da invidiare alla suggestiva Londra gotica che il genere ci ha fatto conoscere.
Di spessore la presenza della Cortese che nell'outout finale ci regala un assolo mefistofelico mangiandosi letteralmente la Roman, poca roba anche Saxon che in futuro si creerà una discreta carriera.