la rosa tatuata (1955)

La Magnani è superba, ma anche la Pavan mi è sembrata eccellente nella sua interpretazione. Di fatto sono loro due a reggere la baracca, sorreggendo un film con una trama rattoppata e con pochissime idee.

Tennessee Williams scrisse quest'opera ad esclusivo uso della Magnani mettendoci il suo solito, triplo carico di passione e tragedia. E' un drammone da vene tagliate che funzionerebbe meglio a teatro, insostenibile al giorno d'oggi per l'arretratezza di pensiero che caratterizza Serafina, vedova inconsolabile in guerra perenne con la vita. Tanti, forse troppi i momenti di stanca della pellicola, eppure la grandezza della Magnani e di un sorprendente Lancaster in modalità clownesca le fanno raggiungere la sufficienza.

Il confronto generazionale tra il personaggio della Magnani e quello della Pavan è il fulcro su cui si fonda questo dramma sentimentale scritto da Tennessee Williams, forse più intenso di quello tra l'enfatico Lancaster e l'attrice romana che in alcuni momenti finisce con l'essere un po' troppo sopra le righe.
Fortemente voluta dallo stesso Williams, la Magnani sforna una prova indimenticabile, portandosi a casa un meritatissimo oscar e la consapevolezza assoluta (se mai ce ne fosse stato bisogno) di essere una star di prima grandezza.
Il film ha una forza interpretativa evidente, la Pavan appare molto spigliata e determinata nel suo personaggio, forse quello che convince meno è proprio Burt Lancaster che era stato scritturato per rassicurare il pubblico con un attore di nome. La regia è sicura, il ritmo accelera nella seconda parte oscillando tra il dramma, il sentimentale e sprazzi di commedia che assicurano un coinvolgimento e un interesse discreto, regalando una visione lineare e godibile.

Grandissimo film con Anna Magnani che mostra la sua incredibile vena artistica.
Una storia che sfocia nella drammaticità e nella profondità dei sentimenti;viene da sorridere spesso in alcune scene ma sempre con una punta di tenerezza nei confronti dei due personaggi principali.
Da considerare anche l'analisi che viene effettuata nei confronti della femminilità,sia a livello materno che sentimentale, che può avere sfumature spiazzanti...

Solo l'interpretazione della Magnani rende questa pellicola incantevole. Al contrario di alcuni a me sembra una pellicola ben Riuscita. Grande Anna...

Non mi pare sia tra le cose migliori di Tennessee Williams, o forse è la trasposizione cinematografica che non è eccezionale. Fatto sta che è un dramma (con qualche incursione nella commedia) eccessivamente isterico e affettato, con una passionalità troppo ancorata alla scontata italianità dei protagonisti. La Magnani è padrona della scena anche se è un po’ troppo sopra le righe. Comunque divertono i suoi duetti con Lancaster.

Ero pieno di aspettative per questo film, la storia che valse l'Oscar alla grande Anna Magnani. Invece sono rimasto piuttosto deluso: non è certo da bttare, ma neanche speciale. L'unica cosa che merita, appunto, è la nostra attrice migliore di sempre.

Un melodramma sovraccarico e privo di autentico spessore, entrato nella storia per la prova della Magnani, giudicata dagli americani tanto straordinaria da meritare l'Oscar. Ovviamente gran merito alla stupenda attrice che, nonostante qualche caduta nello stereotipo, entrò nella leggenda, dichiarando di aver imparato a memoria la parte in inglese durante la traversata che la condusse in America. Resta comunque un occasione sprecata, considerato il gruppo di lavoro coinvolto (Mann alla regia, soggetto di Tennessee Williams, una spalla come Lancaster).

Fare filmucci del genere avendo a disposizione quella attrice è delittuoso!!
Che sia divenuta obsoleta come pellicola lo si nota dal primo ciak.
Manco lo sto a dire, da vedere esclusivamente per l'interpretazione della Magnani valsole l'Oscar -per altro mica la migliore!-.

premettendo che anna magnani è stata la piu grnade attrice del mondo,avrebbe meritato l'oscar per molte delle sue interpretazioni forse non per questo film..in cui nannarella è cm dire un po fuori dal canone in cui siamo abituti a vederla..ma x quanto possa essere fuori ruolo e sempre una grande interpretazione.
credo che cmq anna magnani non avrebbe nemmeno avuto bisogno dei tanti riconoscimenti,perche la grnazezza di quest'artista,irripetibile,prescinde da ogni riconoscimento.

Qualcosa non ha funzionato in questo addattamento, malgrado gli ottimi interpreti e un regista spesso strepitoso ("Marty, vita di un timido") nell'affrontare tematiche sociali e familiari.
Il punto dolente è nei dialoghi, a volte risibili, e nell'insistita enfatizzazione della vicenda. La Magnani, al suo primo film negli Usa, sembra spaesata e poco incisiva, forse avrebbe meritato l'oscar in altre occasioni.
E' un melodramma di buon spessore, ma resta un'operazione equivoca e anche piuttosto noiosa