Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Altro eccellente film di Boetticher che sa unire la linearità ed il ritmo della narrazione con ottimo approfondimento dei personaggi, base in cui sale la tensione durante il viaggio. Chi è mosso da interesse ed egoismo e fra chi è mosso soprattutto dalla generosità, considerando le svariate sfumature che stanno fra i due estremi.
Western abbastanza prevedibile ma condensato e concepito in maniera interessante e discretamente coinvolgente. Buono il cast, essenziale e preciso, buona la regia di Boetticher, sobria e senza sbavature. Un buon prodotto per gli amanti del genere e non solo.
Il testamento western di Boetticher interpretato dal suo Randolph Scott. Un capolavoro di genere ed un'ennesima variazione sulla figura del Wanderer. Dal romanticismo tedesco (ma perché no dall'epica greca?), il tema del viaggiatore solitario che non si sa da dove venga e dove vada è stato oggetto di alcune fra le più significative opere d'arte non solo letterarie bensì musicali (pensiamo a quella summa musicale e poetica che è la Winterreise di F. Schubert), cinematografiche (Sentieri selvaggi, per esempio) o figurative. Il genere western si sposa benissimo con questa icona archetipica in quanto le offre paesaggi sterminati, terre da civilizzare, avventure a non finire e una instabilità domestica assolutamente integrata al personaggio. La valle dei Mohicani, in questo senso, è un film tipico e paradigmatico. Il Wanderer in questione assume i connotati granitici di Scott in un eterno peregrinare in cerca della moglie (un passato domestico, il focolare, la pace, la serenità che offre la stabilità affettiva e quant'altro) e che salva una signora bianca ostaggio degli indiani. Il viaggio vedrà il sopraggiungere di altri pericoli causati da vecchi compagni con intenzioni tutt'altro che amichevoli. Boetticher fu uno dei registi più significativi, in quest'ambito, degli anni cinquanta. I suoi western (tutti molto belli e importanti) sono un ponte fra la tradizione e le nuove potiche anni sessanta e settanta. Non a caso, nel suo primo vero film (un capolavoro assoluto, per inciso), Peckinpah utilizzerà la maschera tragica di Randolph Scott nella sua ultima interpretazione per dare vita ad un eroe che "si è distratto un momento", forse lo ha distratto il decennio, ma che si incammina verso il tramonto riprendendo coscienza di sé e ricordandosi che gli eroi portano sino in fondo il proprio fardello: vero canto del cigno di un'epoca della quale Boetticher fu poeta e interprete.
"La valle dei Mohicani" è l'ultimo film di Bud Boetticher, ed è interpretato dal suo attore preferito Randolph Scott. E' un film asciuttissimo scritto da Burt Kennedy, meno classico e un po' diverso rispetto ai precedenti, alcuni dei queli dei film memorabili), ma altrettanto riuscito.
In Dvd da noi di Boetticher è uscito solo il capolavoro "I SETTE ASSASSINI", peraltro solo in lingua originale e "il traditore di forte Alamo" con Glenn Ford, ma in italia sono comunque arrivati altri filmoni come "L'albero della vendetta" (uno dei western + belli del decennio) , "Decisione al tramonto" e "la valle dei Mohicani".
Ricordato soppratutto per aver militato nella serie B, e quindi meno conosciuto di noti come Anthony Mann, in realtà Budd Boetticher era un vero maestro.