l'intervallo regia di Leonardo Di Costanzo Italia 2012
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l'intervallo (2012)

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locandina del film L'INTERVALLO

Titolo Originale: L'INTERVALLO

RegiaLeonardo Di Costanzo

InterpretiAlessio Gallo, Francesca Riso, Salvatore Ruocco, Carmine Paternoster

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 2012
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2012

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Trama del film L'intervallo

Napoli, in un enorme edificio abbandonato, una ragazza e un ragazzo. Tutti e due, per ragioni diverse, sono prigionieri in quel luogo. Lei, Veronica, ha fatto uno sgarbo al capocamorra del suo quartiere. Non sappiamo che cosa abbia combinato, l'hanno presa e rinchiusa in questo luogo spaventoso. Lui, Salvatore, non c'entra niente con la camorra, ma l'hanno costretto a forza a fare da carceriere. Lei è bella, sedici anni, sicura di sé, quasi sfacciata, la ragazza che piace a tutti nel quartiere. Lui è timido, alto e pesante. Non ha saputo dire di no agli sgherri del capocamorra, ma non riesce neanche a guardarla negli occhi, fare il secondino è un'umiliazione per lui. E sono qui, Veronica e Salvatore, in questo luogo deserto e pauroso ad aspettare che arrivi il boss per dare a Veronica la punizione che merita...

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Voto Visitatori:   6,75 / 10 (12 voti)6,75Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
Migliore regista esordiente (Leonardo Di Costanzo)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliore regista esordiente (Leonardo Di Costanzo)
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Voti e commenti su L'intervallo, 12 opinioni inserite

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david briar  @  04/09/2015 23:12:04
   7½ / 10
"L'intervallo" di due giovani dalla routine quotidiana,la possibilità di conoscersi e di esprimersi pienamente,liberi da un mondo in cui son costretti a crescere in fretta.
Non c'è molto,in questo esordio di un autore promettente:è difficile parlare di una vera e propria sceneggiatura,o di una regia particolarmente studiata,non esiste colonna sonora,la recitazione è molto grezza e poco accademica,solo la fotografia sembra fatta con grande cura.
Queste "mancanze" rendono lo scorrere del film molto naturale,non c'è alcun distacco verso la scena,ma solo partecipazione,anche nei momenti in cui annoia(e all'inizio ce ne sono parecchi,nonostante la curiosità).Non ho pensato,nemmeno per una volta,che queste persone siano frutto di una creazione cinematografica,c'è un totale annullamento della distanza verso il film.Questo nonostante i motivi per cui i due si trovino li assieme non siano affatto credibili,anzi,è difficile pensare che qualche camorrista agirebbe cosi.

Ma è nell'ultimo quarto d'ora che viene fatto il miracolo.Dopo un'ora in cui ci siamo annoiati ma anche intrattenuti con questi due ragazzi,l'ansia per la protagonista,in virtù di una realtà a cui apparteniamo durante la visione,sale con una forza inaudita,nonostante non ci sia particolari guizzi espressivi.E' un film che fa dell'assenza la sua potenza,creando un'atmosfera di sospensione totale,è esso stesso un intervallo dai soliti film ben confezionati che siamo abituati a vedere.E la scena finale è tutt'altro che banale.
E' un esperienza interessante,non di quelle forti o indelebili,ma piuttosto curiosa.Sicuramente uno dei migliori film italiani degli ultimi anni,e la dimostrazione che il cinema italiano ha ancora la capacità di colpire,a partire da esordi come questo..

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  27/05/2014 14:45:45
   7½ / 10
presenti spoiler

L'intervallo è un frattempo.
L'intervallo è un tempo tra due tempi, un tempo stretto e costretto tra due altri tempi.
Che poi di tempi infiniti alla fine mica ce ne sono, tutto se vogliamo è un intervallo, tutto è un frattempo, tutto è tempo tra due tempi, tra il tempo di nascere e quello di morire, tra il tempo di arrivare e quello di andarsene, tra il tempo di battere e quello di levare.
Ma l'intervallo è un frattempo riconoscibile, che lo individuii quando inizia perchè è altro da prima e lo sai quando finisce perchè è altro da dopo.
E il prima per Salvatore è una mattina in cui partire con il suo carretto delle granite di limone, che non saranno come quelle sicule ma anche a Napoli, la Napoli di Salvatore i limoni sono grandi e gialli.
E il dopo per Salvatore è rimettere il carretto a posto la sera tardi, insieme a suo padre, anch'esso venditore di granite.
Domattina ci sarà ghiaccio nuovo, il carretto ripartirà di mattina e poi la sera tardi ritornerà.
Questo è il prima e il dopo per Salvatore, tutti i giorni.
Ma oggi tra quel prima e quel dopo c'è un intervallo particolare, una giornata che invece che spaccar ghiaccio lo vede custode e sentinella di una ragazza di 15 anni.
Lei è Veronica e anche lei vivrà un intervallo di un solo giorno tra il prima della sua vita di dolori e vezzi femminili e il suo dopo di dolori e vezzi femminili.
Lei deve star là, in quel palazzo fatiscente, sgarruppato come dissero dei bambini in una classe di tanti anni fa.
Lei deve star là per una specie di punizione. E lui dove sorvegliarla, fare in modo che non scappi.
Il motivo non lo sappiamo e non lo sa nemmeno Salvatore.
Ma c'è gente a cui è meglio non far domande che l'ha messo là.
E i ragazzi dovranno passare così un'intera giornata insieme.
Prima si odieranno, poi piano piano si avvicineranno perchè la vita che vivono può essere difficile quanto vuoi ma se hai 16 anni e ce l'hai anche te prima o poi ci riconosciamo.
Lui, ragazzo schivo e profondo, timido e puro, lui che ama la natura, che conosce i nomi delle piante, che conosce tutti gli uccelli, gli uccelli che anche se gli apri la gabbia non escono lo stesso, gli uccelli che si coprono di olio le piume perchè arriverà la pioggia, gli uccelli che cantano di dolore e d'amore.
Lei, ragazza invece sfrontata e troppo matura, lei che guarda l'aereo passargli sopra la testa e non l'abbandona finchè la vista glielo preclude, lei che poi anche tutte le altre volte che sentirà rumore d'aereo girerà la testa verso l'alto anche se sopra di sè ci sono soltanto tetti cadenti.
Lei dice che quello che vuole per il suo futuro ancora non esiste sulla terra.
Chissà cos'è, ci chiediamo noi, chissà se c'entrano quegli aerei che cerca con la vista e capta con l'udito.
I ragazzi stanno là, in un palazzo, forse ex ospedale, che non finisce mai (e l'uso spaziale e delle luci della regia, opera prima di Di Costanzo, è miracoloso nel muoversi in quei luoghi bui e impervi), grandissimo, distrutto, pieno di animali ed erbacce, pieno di ricordi, pieno d'acqua nelle fondamenta, pieno di morte, come quella drammatica e tremenda di un'altra 15enne che viveva là.
E parlano di luoghi lontani dove gli gnu vanno a bere acqua anche e sanno che i coccodrilli li aspettano per mangiarli, e fanno finta di essere in un reality,e raccontano detti popolari della tradizione come quello della moglie del Diavolo, diavolo se dev'esser brutta,e parlano di leggende metropolitane che di leggenda hanno ben poco, perchè gente che muore sparata lì da loro ce n'è, eccome se ce n'è, e forse ce n'è stata anche per loro.
Poi l'intervallo finisce, la gente brutta e cattiva ritorna, ciao Veronica, ciao Salvatore.
E Veronica deve affrontare uno parecchio cattivo, uno che sembra un impiegatuccio di banca ma che se gli gira e muove un dito nel modo sbagliato manda qualcuno a farti fuori.
L'amore, la passione, anche così da bambina Veronica, non sono permessi fuori da dove devi stare.
Sono le leggi.
E posa quel punteruolo, non ne vale la pena, magari troverai altri modi per scappare, non quello, fai bene così, posalo.
Si esce dal palazzo, l'intervallo è finito, si torna alla vita di prima, con lo schifo di prima.
Con la sensazione che quell'intervallo da carcerata è sembrato tanto più simile alla libertà della vita vera.
E' finito l'intervallo anche per te Salvatore, prenditi sti soldi per il disturbo.
"Tutto a posto?" gli chiede il babbo tornato la sera.
"Tutto a posto" gli risponde Salvatore.

barone_rosso  @  05/10/2013 19:29:10
   4 / 10
Esperimento interessante, ma allo stesso tempo insignificante... Non basta prendere due ragazzi che si immedesimano molto bene nei ruoli, bisogna anche avere un minimo di trama.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  18/09/2013 00:01:12
   7 / 10
Anche con idee semplici e pochi mezzi a disposizione si possono fare degli ottimi lavori. Ce lo dimostra lo "sconosciuto" Leonardo Di Costanzo salito in cattedra in quel di Venezia 2012.
Il suo piccolo film racconta in realta' una grande storia, quella che inchioda il Sud Italia da fin troppo tempo.
La semplicita' di due giovani è l'ideale per affrontare un tema troppo adulto per loro che in questo Mondo sembrano essere entrati per sbaglio o per forza di cose...solo per esserci nati.
La causa di tutto?...l'amore!
Da vedere

maitton  @  12/09/2013 17:56:04
   5 / 10
un buon inizio e un buon finale (impressionante l'immagine finale di secondigliano by night).
in mezzo invece, il buio totale (e non solo per la location).
dialoghi che non stanno ne'in terra ne'in cielo, e per certi bambini purtroppo, nemmeno nei sogni. mi dispiace, ma questo film puo' incantare giusto uno di bassano del grappa. e' forzato, e quest'aspetto lo penalizza tantissimo.
tuttavia ho apprezzato il film nella sua parte autoriale, di respiro internazionale direi, a tratti mi ha ricordato moltissimo i film che propone il canale tv "arte".

baronepdg  @  28/07/2013 11:46:11
   4 / 10
Ho trovato il fim piuttosto insulso e monotematico, si aspetta una svolta che mai arriva. Sconsigliato

danielplainview  @  22/01/2013 17:22:34
   7 / 10
L'esempio che a volte basta la buona volontà e non budget milionari.

gianni1969  @  19/09/2012 13:06:14
   8½ / 10
daccordo col commento che mi precede,un gran bel prodotto nostrano,semplice ma con dei grandi sviluppi. un piccolo gioiello

ughetto  @  13/09/2012 01:19:48
   9 / 10
Un piccolo film, è vero. Piccola produzione, semplice il soggetto.
Ma che è stato sviluppato, a mio avviso, come un grande film.
La stesura dei personaggi, la sceneggiatura e la recitazione sono a livello non buono, ma ottimo.
Niente altro da aggiungere che una calorosa esortazione ad andare a vedere questo film.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  11/09/2012 18:09:21
   7 / 10
Un piccolo film che va assolutamente sostenuto, con pochi elementi riesce a rappresentare con lucidità la morsa di orrore che attanaglia Napoli, i sogni infranti, l'appartenenza al giro della malavita e l'impossibilità di fuggirne.
Grazie a una scrittura elaborata, alle interpretazioni genuine dei due giovani interpreti e a una location (un ex ospedale psichiatrico abbandonato) di forte suggestività, messa in risalto dalla fotografia terrosa di Bigazzi, "L'intervallo" riesce a farsi seguire con interesse senza mai cadere nella noia o nello stereotipo, regalando una squarcio d'infanzia tristemente reale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  09/09/2012 00:58:05
   7 / 10
Si respingono , si cercano, si confidano. due ragazzi dell'hinterland napoletano chiusi nello squallore di un edificio abbandonato, a sua volta una scatola cinese di uno squallore più grande all'esterno dello stesso. In questo spazio vuoto immenso come un labirinto questi due ragazzi riescono a trovare un legame, a confessare i loro reciproci desideri, mentre fuori impazza una guerra tra bande rivali. Lei ha fatto un non precisato sgarro, lui la deve sorvegliare. Entrambi vivono una situazione forzata.
Un film molto apprezzato alla Mostra di Venezia, ha le potenzialità per diventare un piccolo fenomeno di culto come nel caso di Io sono li di Segre, se funziona bene il passaparola. Da apprezzare per la bella fotografia di Bigazzi (una garanzia) e la bravura dei due sconosciuti protagonisti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/09/2012 01:15:40
   7½ / 10
Un piccolo film che si basa su un'unica idea di fondo, sviluppata in modo evidentemente monolitico, ma molto interessante. Il regista coglie bene il mondo ferito dei quartieri malfamati di Napoli, ma soprattutto il candore (nonostante tutto) dei due ragazzi, a condividere insieme e per pochi momenti desideri che non potranno mai realizzare. La fuga esplicita di una sequenza rivela soltanto l'ennesima gabbia dove si fonda l'altra barriera sociale, quella dello squallore urbano.

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