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Dobbiamo essere grati eternamente a Romero per aver portato gli zombi a un altro livello, perchè se fossero rimasti gli stessi di questa noiosissima pellicola anni '30 non avremmo avuto nulla di particolare da vedere e da raccontare. L'unico merito di questo WHITE ZOMBIES è quello di aver ispirato la figura horror del morto vivente, poichè altro da evidenziare non c'è. Si anima leggermente nel finale, destandomi dal sonno profondo che mi ha trasmesso ma non ha nulla di particolarmente intrigante da colpirmi in modo significativo.
Storia che in generale offre un pò poco, sia per quel che riguarda l'aspetto pratico, sicuramente limitato anche da problemi di carattere economico, sia per i contenuti.Se proprio ci si vuol sforzare di vedere a tutti i costi un tentativo di critica recondita, si può provare ad intavolare un discorso legato all'improbabile significato che Halperin attribuisce agli zombi (?), obbiettivamente però, l'intento del regista sembra più legato alla sola esigenza di dover dare un senso alla figura del nuovo Personaggio, più che una manovra "occulta" per tentare di giungere ad un qualcosa di serio e complesso.Tolto quindi il contributo - inteso come idea - che questa pellicola può aver dato al mondo del cinema nel corso degli anni, ne rimangono tutt'al più, l'esperienza del veterano Lugosi, sul cui sguardo tanti registi si soffermarono, e una discreta fotografia, agevolata dalla bellezza stessa di certe location.Risultato quindi, una macabra storiella (peraltro pietosamente doppiata) utile nel caso in cui si volessero conoscere "le origini", ma di certo non indispensabile.