l'ultima onda regia di Peter Weir Australia 1977
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l'ultima onda (1977)

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locandina del film L'ULTIMA ONDA

Titolo Originale: THE LAST WAVE

RegiaPeter Weir

InterpretiRichard Chamberlain, Olivia Hammett, David Gulpilil, Frederick Parlsow, Nndijwarra Amagula, Walter Amagula, Vivean Gray, Malcolm Robertson

Durata: h 1.46
NazionalitàAustralia 1977
Generefantastico
Al cinema nell'Agosto 1977

•  Altri film di Peter Weir

Trama del film L'ultima onda

Un avvocato di Sydney deve difendere un gruppo di aborigeni accusati di omicidio. Ben presto scopre che l'omicidio è avvenuto per un rito tribale, e lui stesso comincia a fare strani e terribili sogni, diventando, suo malgrado, l'elemento attraverso il quale si scatena una terribile profezia.

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Voto Visitatori:   7,66 / 10 (40 voti)7,66Grafico
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Voti e commenti su L'ultima onda, 40 opinioni inserite

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topsecret  @  04/02/2023 13:49:59
   5½ / 10
Poteva essere interessante se solo non avesse un ritmo narrativo lento, una regia dilatata troppo nelle immagini e un finale più incisivo.
Il cast non è male ma la storia ha stentato a coinvolgermi e, per quelli che sono i miei gusti, non riesce a raggiungere la sufficienza piena.
Non lo rivedrò.

Filman  @  20/07/2021 13:13:52
   8½ / 10
Perfettamente incastrato nella logica estetica dei film di genere degli anni 80 ma in anticipo sui tempi rispetto a tanti: riprese notturne, figure parzialmente illuminate o in controluce, vibrazioni elettriche lunghe e tese. L'unione di questa corrente con la voglia di Peter Weir di raccontare qualcosa di originale e di autoctono rispetto alla sua Australia rende THE LAST WAVE un più che perfetto film di genere, che incontra il thriller, l'horror, il fantasy, l'apocalittico, l'investigativo e lo fa con una passione per il cinema assolutamente priva di boria.
I simbolismi sull'acqua, le invenzioni visive e le atmosfere oniriche portano questa pellicola estremamente coinvolgente su un piano dimensionale ulteriore, quasi espressionista, praticamente post-moderno.

Overfilm  @  13/04/2020 02:00:35
   5½ / 10
Lo spunto sarebbe originale, ma mi pare solo abbozzato.
Si aspetta il decollo, ma non arriva mai...
Modesto.

dagon  @  30/12/2018 16:13:28
   7 / 10
Un film decisamente particolare, che mischia misticismo, simboli, magia e apocalisse, in un insieme affascinante anche se non del tutto convincente. Affascinante atmosfera ancestrale, con una colonna sonora a base di didgeridoo e sintetizzatori (in un paio di momenti ricorda Sorcerer dei Tangerine Dream),

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  10/07/2018 01:10:38
   7 / 10
Il cinema di Weir è particolare e a volte abbastanza criptico, come in questo caso, in cui il protagonista è minacciato da qualcosa di indefinito, antico, ancestrale. Pellicola affascinante.

Dick  @  04/03/2018 17:41:48
   8 / 10
Dopo PAHR Weir ci regala un altro film davvero suggestivo con una combinazione musica-immagini davvero incredibile! La storia riflette sul passato e presente dell' Australia in questo scontro culturale e sociale che ci introduce nella tradizione aborigena ed ai suoi misteri. Un pò meno coeso del precedente, ma che davvero cattura e tiene incollati. RC in una delle sue migliori interpretazioni!

Federico  @  29/12/2014 09:20:40
   7 / 10
film forse un po' troppo filosofico per i miei gusti ma ha il pregio di creare la giusta tensione e tenere lo spettatore incollato allo schermo.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  24/11/2013 19:39:00
   7 / 10
Un film di grandissima atmosfera, che prosegue nell'opera di portarci il fascino della cultura aborigena australiana. Peccato che la storia in realtà sia abbastanza mediocre (molto anni '70 direi) e che, forse per problemi di budget, nonostante le premesse, resti molto limitato.

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/03/2018 17.42.22
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  04/07/2013 09:02:57
   7 / 10
Affascinante analisi del rapporto uomo natura, a tratti mistico con tinte catastrofiche, il film è un unicum e questo lo rende notevole.
Peccato ahimè per un'eccessiva lentezza rinvenibile soprattutto nel finale nel quale Weir sottolinea la sua vena autoriale, negandoci la catastrofe finale che nello stesso tempo evira il film del suo momento topico.

Certo si possono dare tante spiegazioni artistiche ma è evidente che il motivo principale risiede in problematiche tecniche e soprattutto di budget.

TheLegend  @  30/08/2012 15:08:43
   5½ / 10
Non voglio essere troppo cattivo con questo film di Weir anche se non mi ha coinvolto per niente,solo l'ultima parte ne è stata capace.
Forse troppo datato,specialmente per chi se ne imbatte per la prima volta.

Lory_noir  @  09/07/2012 15:19:48
   5 / 10
Magari l'ho visto in un momento poco opportuno ma non mi ha coinvolto per niente. Non mi è piaciuto anche se alcuni spunti sono indubbiamente originali.

Leonardo76  @  22/04/2012 08:47:30
   7½ / 10
Film angosciante con atmosfere quasi da racconto di Lovecraft (riti antichi, sogni, esseri che non si sa da dove vengono), sangue zero ma tanta atmosfera (terrificante la scena del temporale a ciel sereno).

Oskarsson88  @  15/04/2012 03:16:50
   8½ / 10
certo che...Weir fa dei film proprio weird..dopo picninc ad hanging rock un altro tuffo nell'inquietudine e nel metafisico cullati da musiche ipnotizzanti. bello, tanta suspance, e tanta incertezza su tutto. mi è piaciuto, anche se un tocco di incompletezza c'è, sennò poteva essere vero capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  26/03/2012 22:58:49
   7½ / 10
Chiaramente gemellato col precedente, TLW mi ha colpito in misura minoritaria.
Ma andiamo per ordine.
Dai titoli di testa (meravigliosi, non so come altro descriverli) alla presentazione del protagonista esclusa è un miracolo visivo. Una cosa che si vede una volta ogni cinquant'anni se va bene. Voto: 10.
Si rievocano le potentissime atmosfere di Hanging Rock, raggiungendo una perfezione estetica e artistica sostanzialmente insuperabile.
Ma poi arriva il resto del film. E questo resto (quindi, la maggior parte) non mi ha convinto del tutto. Diventa una specie di fantahorror (con una certa dose di catastrofismo) infarcito di un misticismo autoctono che non mi ha particolarmente smosso. Salvo qualche preziosa sequenza (la gente fluttuante nell'acqua e lui che guarda inorridito dalla macchina, la radio, la scena della vasca da bagno, la grotta, i sogni) il film si assesta su una Quete che non mi ha né convinto né suggestionato. Sarà per la lentezza esasperante, sarà per i protagonisti incolori, sarà perché soprattutto sembra che Weir voglia inserire un messaggio sopra il messaggio. Mentre in Hanging Rock il messaggio c'era, ma era veicolato dalle immagini, in The Last Wave c'è un indottrinamento generale in cui si snocciola tutto il significato di ogni fottuto frame. No, il significato lo voglio trovare io. Non c'è alcuna suggestione in TLW. È tutto spiegato. Potrei paragonare i due primi film di Weir alle due parti che compongono un bel romanzo di Saul Bellow: "Henderson The Rain King". La prima parte è un capolavoro assoluto, la seconda un discreto romanzetto. È quello che, a mio parere, succede quando un occidentale si confronta con una cultura tribale. In Bellow c'era quella africana, in Weir quella aborigena. Non è il mio genere ed è un'operazione antropologica che, seppur necessaria (ma sarà forse compito dell'arte? Bah.), non desta alcun interesse in me. Questo ha precluso l'apprezzamento totale di questa pellicola, in cui non ho ritrovato quell'empatia, quel superamento della tirannide della sceneggiatura da parte dell'Immagine. In Hanging Rock si era riusciti a costruire un inventario di immagini, quello che chiamo Immaginario. Ed era diventato da individuale a collettivo nel momento in cui si passava all'opera d'arte. E l'individuale si perdeva nel collettivo come le nostre donne si perdevano nella natura. In TLW questo c'è? Se c'è l'ho trovato solo nelle prime e nelle ultime sequenze (e infatti anche ne Il Re della Pioggia il finale si riassesta sui binari del capolavoro). È come se Weir avesse avuto bene in mente gli estremi, ma non sapesse come riempirli per creare il film. E sinceramente la cosa non m stupisce: dopo la perfezione di Hanging Rock come si poteva anche solo pensare un altro film sullo stesso tenore? E questa mia tesi è confermata dalla produzione successiva di Weir, di valore indubbiamente, ma rivolta a ben altro pubblico e finalità, dominata da un orientamento estetico molto più semplice e contenuto. Weir pecca di ybris nel voler ripetere il miracolo e (almeno in parte) fallisce.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  02/01/2012 18:31:13
   8½ / 10
E' un film importante perchè dimostra che Picnic ad Hangin Rock non era certo una botta di fortuna per Weir, ma la nascita di un cineasta di gran valore. Le tematiche del precedente film sono trasportate in un contesto moderno ed attuale, ma i meccanismi sono sempre quelli. Il contrasto fra due mondi, il razionale e l'irrazionale, la realtà e il sogno che si sovrappongono determinando la crisi della società moderna dell'Uomo a favore di una Natura affascinante e minacciosa. Altro film straordinario dove le sinistre musiche del didgeridoo rendono inquietanti le belle sequenze oniriche della pellicola.

pinhead88  @  05/08/2010 14:16:40
   7½ / 10
Peter Weir è un genio e uno dei registi più immaginari e chimerici di sempre.qui siamo agli esordi,ma Weir è già in grado di descrivere il suo stile e il suo mondo fantasioso,ma con sempre un fondo di verità,a piene mani.le condizioni eteree e inquietanti fatte di sogni premonitori caratterizzati da suoni di fondo sinistri ma allo stesso tempo confortanti e da un velo di mistero sempre ben dosato,che rimanda sensazioni angosciose quasi come in Epstein,non so se ci siano citazioni di mezzo.l'unico punto debole è forse la lentezza,che in alcuni punti fa più o meno calare questa atmosfera che non sempre riesce a farsi sentire.comunque sia rimane un ottimo film di un regista altrettanto ottimo.

LEMING  @  15/01/2010 08:24:04
   7½ / 10
Avendo ammirato il primo film di Weir, "Picnic ad Hanging Rock", mi sono apprestato a vedere questo suo secondo, del periodo migliore, quello australiano, devo dire che le atmosfere sono degne del primo film, ottima tensione e l'ineluttabile che si insinua nei protagonisti è reso in maniera sublime, rispetto a Picnic, qui il ritmo è un po più lento, ed a volte (poche per la verità) si scivola nella noia, comunque un gran bel film per un regista che io amo molto.

BlackNight90  @  28/08/2009 04:23:10
   8½ / 10
A mio parere non è il miglior Weir ma è un film di un'intensità eccezionale, e pugni in faccia a chi lo definisce un film catastrofico, meglio (anche se è lo stesso riduttivo) un horror psicologico e filosofico in cui il regista, restando fedele al naturalismo del suo periodo australiano, analizza il rapporto/scontro tra uomo e natura (Weir deve in qualche modo conoscere Leopardi), tra le tradizioni aborigene e le oppressioni della civiltà moderna. Straordinario il modo in cui Weir modella e crea la tensione e la suspense, degno del miglior Hitchcock (ad esempio 'Gli uccelli'), anche se non è esente da momenti statici e lenti, è un film in cui la paura si insinua dappertutto, incontrollabile come l'acqua e oscura come l'ombra dell'ultima onda nel viso del protagonista (un buon Chamberlain), un film che ha il sapore mistico della leggenda e l'angosciante fatalità della profezia che ricorda all'uomo che è solo una piccola parte del ciclo della natura.

bulldog  @  16/07/2009 16:54:32
   6½ / 10
Non male questo piccolo horror di Weir

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  28/02/2009 17:19:37
   6½ / 10
Particolarissimo film di Peter weir che a tratti è coinvolgente e mistico a volte noioso a morte. Un intruglio riuscito a metà ma grandi scene comunque. Da vedere ma non una sola volta.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  12/11/2008 22:47:58
   7 / 10
Molto meglio Picnic ad H.R..... in alcune parti non mi è affatto piaciuto e l'ho trovato piuttosto noioso. Sembra quasi un capolavoro molto incompleto.

Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  27/09/2008 14:04:19
   8 / 10
Il secondo film di Weir sul mistico e l'insondabile, mantiene i suoi caratteri di mistero e inquietudine senza mostrare nulla. Soprattutto nella bellissima parte iniziale si avverte qualcosa di invisibile che grava sull'uomo, ritorna il tema del confronto uomo-natura nelle profezie degli aborigeni. Bellissime le sequenze nella casa devastata dalla pioggia e dal vento. Ottimo film, anche se non siamo ai livelli di Picnic ad hanging rock.

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  08/06/2008 20:00:58
   9 / 10
mistico e profondo. un film davvero speciale che in u ncerto senso riesce in più intenti,non solo quello di intrattenere ma di avvicinare, quasi come fosse un documentario,il nostro interesse verso altri popoli lontani e semisconosciuti. bellissimo

Invia una mail all'autore del commento Living Dead  @  14/03/2008 15:17:44
   8 / 10
Altro ottimo film di Peter Weir che, seppur non mostrando nulla, fa accrescere nello spettatore un forte senso di inquietudine crescente fino alla fine. Accostabile per atmosfera senso di mistero a quel capolavoro di Weir che è "Picnic ad Hanging Rock". Semplicemente bellissima la scena finale.

Invia una mail all'autore del commento piernelweb  @  01/03/2008 19:11:55
   7 / 10
Per buona parte suggestivo e visionario quasi quanto l'esordio "Picnic a Hanging Rock" il secondo film di Weir perde progressivamente l'appeal iniziale per una certa ripetitività della narrazione salvo poi riscattarsi in un finale piuttosto riuscito. I toni horror si intrecciano felicemente alla riflessione sulle radici arcaiche del popolo aborigeno che conserva il segreto di una catastrofica maledizione, in una visione che rielabora in qualche modo il rapporto uomo-natura tanto caro al regista. L'acqua(costantemente presente nel film soprattutto come pioggia) è l'elemento nel quale si ristabiliscono o si distruggono gli equilibri tra l'uomo e l'ambiente che lo circonda. Buona la prova di Richard Chamberlain. Non un capolavoro ma senz'altro una pellicola da riscoprire.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  29/01/2008 22:40:41
   8½ / 10
Un film mostruosamente inquietante, ermetico e metafisico che riesce davvero a sconvolgere lo spettatore. M'è piaciuto un po' meno di "Picnic ad Hanging Rock", ma rimaniamo comunque a livelli altissimi.

Cliff72  @  22/01/2008 16:11:37
   8 / 10
Ho guardato questo film dopo varie recensioni e commenti lusinghieri in cui mi ero imbattuto. Era un film che non avevo mai visto nonostante sia del 1977 e devo dire che sono rimasto molto soddisfatto della visione; in particolare mi è piaciuta la crescente atmosfera, nonchè la trama, la scenneggiatura e la colonna sonora molto accattivante. Una cosa che mi ha colpito inoltre sono le sensazioni trasmesse dalla continua pioggia che accompagna tutta la visione del film. Non è un capolavoro ma è un film decisamente originale che consiglio a tutti.

Max78  @  09/01/2008 19:44:07
   7 / 10
Il regista sguazza tra atmosfere cupe, irreali oniriche, dando vita a un film Psico-catastrofico
angosciante .

Prima parte decisamente avvolgente grazie anche ad un'accompagnamento musicale in simbiosi con alcune sequenze
poi a mio avviso si perde un pò nella trama contorta e un pò banale

Non concordo con la recensione sulla sincerità di un film come questo rispetto ai nuovi lavori di Weir
per mè è solo un periodo diverso della vita del regista .

Preferisco tuttalavita capolavori come Truman o l'attimo fuggente
pur apprezzando i numerosi pregi di questa pellicola.

  @  07/10/2007 01:48:19
   10 / 10
staordinèrio.....chiedo venia..........oh misteriosa e potente musa dell'indescrivibile

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  07/10/2007 00:18:02
   7½ / 10
Altra interessante opera “cupa” diretta dal maestro australiano.
Storia ancora una volta connotata da colori cupi, mistici e ricchi di un sinistro fascino che mostra in tutta la sua pienezza le tematiche care al grande regista australiano ..si ripropone nuovamente la contrapposizione tra natura e cultura, tra razionale ed irrazionale, tra trascendenza e materialità ..poi uno sguardo attento verso le problematiche del suo sterminato Paese, ovvero la difficile integrazione del popolo aborigeno, una cultura tribale che i civilizzati “bianchi” vorrebbe cancellare, allontanare da se, chiudere in una ristretta cerchia territorialmente delineata (qui viene naturale pensare al parallelismo con gli indiani nella realtà americana) e che invece sembra abbattere qual si voglia legge umana ..credo però che molte sfumature, nonostante una rappresentazione “sincera”, siano davvero difficili da cogliere.
L’elemento naturale fonte di vita come l’acqua, diventa, nelle mani del regista australiano, un profetico quanto terrificante messaggio di distruzione (appunto l’ultima onda) ..l’espressività dei suoi interpreti (ad es. i primi piani sui volti degli aborigeni) risulta l’ulteriore fattore in più di questo film, sorretto da un’altrettanta ottima colonna sonora (se pur meno efficace rispetto al precedente lavoro) e da inquadrature che alternano efficacemente spazi angusti e claustrofobici con paesaggi aperti in spazi infiniti dove la natura si mostra in tutta la sua bellezza ..l’epilogo poco rassicurante (il triste presagio) si pone come chiosa perfetta di un racconto senza spiragli di luce.
La prova del cast risulta davvero apprezzabile, ovviamente su tutti il protagonista Richard Chamberlain che mostra, in maniera perfetta, cosa accade ad un uomo quando le sue certezze di vita, le sue conoscenze, vengono sconvolte da fatti (i sogni premonitori) ascrivibili ad entità ultraterrene e da “complessi” rituali tribali ..direzione tecnica sicura e di grande effetto, segno distintivo della maestria registica del bravo Peter Weir.
Imprescindibile opera, pur con alcune ombre, per chi ama il cinema thriller “d’autore”..

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  15/09/2007 23:16:16
   8 / 10
il regista australiano mostra ancora una volta l'angoscia e la paura in una dimensione alternativa rispetto ai canoni ordinari

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  22/08/2007 09:39:35
   9 / 10
Uno dei pochissimi film del grande Weir che non avevo ancora visto, per fortuna l'ho recuperato: film magnifico, filosofico, emotivamente coinvolgente e sottilmente inquietante. Le caratteristiche weiriane ci sono tutte, avvolte dall'alone di mistero proprio della sua visione panteistica, mai assente nei suoi film.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  27/05/2007 13:47:20
   8 / 10
Dopo Picnic ad Hanging Rock Peter Weir ancora una volta ci catapulta in un mondo terrorizzante ed angosciante, senza l'utilizzo di violenza, sangue e stragi.
Il regista, attraverso uno strano caso di un borghese avvocato, ci introduce nel denso ed affascinante mistero della doppia cultura australiana, ci coinvolge spaventandoci senza far vedere mai l'orrore, ma solamente supponendolo. Questa è la grande magia de L'ultima onda, questo è il talento del regista. Il quale si avvale di una narrazione spesso lenta, ma suggestiva, di un gioco di luci perfetto, di un'ottima fotografia e di una scena finale apocalittica da brivido.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  @  20/05/2007 11:13:14
   7 / 10
Peter Weir: ovvero il conflitto tra natura e cultura (o tra istinto creativo e educazione coercitiva come nell'Attimo fuggente). Come tutti gli autori anche Weir ha un suo tema preferito che riporta con ossessione in tutti i suoi film, soprattutto la sua stagione australiana. Onestamente mi aspettavo molto di più da questo film che non raggiunge mai le vette supreme di Pic nic, (sarà che a me l'acqua e i film di ambientazione acquatica non mi hanno mai entusiasmato) ma la sua conformità al tema weiriano è altrettanto solida che in Pic nic. Non si può non notarlo fin dalla prima sequenza ambientata nella scuola, quando comincia a diluviare grandine a ciel sereno. La scuola rappresenta appunto una istituzione dell'uomo, l'istituzione per eccellenza dove si acquisiscono nozioni e si forma la persona che poi passerà il resto dell'esistenza a plasmare e forgiare la natura a seconda dei propri scopi e obiettivi. In questo film è la Natura stessa a riprendersi il suo spazio attraverso i riti di un popolo antichissimo e i sogni sempre più inquietanti di un giovane avvocato (un riuscitissimo Chamberlain). Molto belle e cariche di pathos le scene ambientate nella casa del protagonista e buone le interpretazioni degli aborigeni che trasferiscono le stesse sensazioni di mistero e antichità antidiluviana delle rocce di Hanging Rock. Però nonostante questo il film non decolla mai e non cattura nè come il precedente capolavoro nè come i film hollywoodiani che Weir girerà più tardi e onestamente ci si poteva aspettare qualcosa di più dalla sceneggiatura. Se però volessimo inserire questo film nel filone catastrofico beh allora non posso non pensare alla rivoluzione che in letteratura fantascientica o fantastica ha portato James Ballard con il suo inner space, lo spazio intimista dentro il quale per primo avviene la catastrofe, con il protagonista che perde pian piano tutte le sue sicurezze che appartengono al recente mondo civilizzato per arrendersi ad un mondo che esiste da sempre, che non ha certo bisogno di noi e che anzi probabilmente ci guarda con la stessa indifferenza della Natura leopardiana.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  10/04/2007 19:57:50
   8 / 10
Sarebbe riduttivo e piuttosto superficiale definire "L'ultima onda" come un film catastrofico, filone tristemente evocativo dei mitici Emmerich & Bay; con questa pellicola Weir ha piuttosto cercato di colpire con le atmosfere, col sussurrato, con la forza dei propri mistici sottintesi figurativi. Il risultato è coinvolgente ed inquietante, a sugellare la grande prova di un regista di indubbio talento.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  28/11/2006 15:45:36
   8 / 10
Dopo “Pic nic ad Hanging Rock” Peter Weir firma un'altra pellicola dove il mistero e l’angoscia catturano inesorabilmente lo spettatore con il passare dei minuti.
Il regista australiano è perfetto nell’imbastire una storia occulta,che mischia le culture della societa’ tecnologica dei bianchi e quella tribale degli aborigeni.
Ne viene fuori un prodotto affascinante,magari macchinoso in alcuni passaggi,ma sicuramente trascinante con un finale apocalittico indimenticabile.
Weir utilizza l’acqua,il simbolo per eccellenza della vita,per angosciare lo spettatore tramutando questo elemento da donatore di fertilita' e ricchezza a portatore di distruzione.
Non mancano accuse piu’ o meno velate alla societa’ moderna e alla condizione degli aborigeni costretti a sottostare alle regole dell’uomo bianco.
“L’ultima onda” non è un horror nel senso stretto del termine,infatti non vi sono tracce di violenza o spargimenti di sangue,ma è un horror psicologico giocato tutto sulla tensione creata da riti a noi sconosciuti o meglio dimenticati dall’inarrestabile sviluppo teconologico, che ha fatto perdere all’uomo bianco il contatto e soprattutto il rispetto nei confronti della natura che Weir da buon australiano conosce,ama e allo stesso tempo teme e che di conseguenza ci mostra per come è: affascinante,suadente ma anche pericolosamente letale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  01/09/2006 14:25:55
   9 / 10
il film di weir che preferisco,cupo e inquietante.
da urlo le sequenze nella casa del protagonista,a notte fonda,con la pioggia battente e una presenza oscura che si percepisce anche quando non si mostra...
come già detto un film mistico e oscuro,ma bellissimo.

Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  04/05/2005 11:51:33
   10 / 10
il miglior weir. Un film catastrofico in cui non succede nulla, ma si "avverte" solo; l'angoscia è ai massimi livelli. Film davvero inquietante e disturbante.

liu_mi  @  11/12/2004 12:50:42
   9 / 10
Film catastrofico in cui l’attesa dell’evento finale rende l’atmosfera inquietante e angosciosa; ma è anche occasione di un’interessante riflessione sui danni inflitti dalla civiltà moderna alle popolazioni aborigene e alle loro tradizioni. Uno dei migliori di Weir.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  26/08/2004 08:48:57
   9 / 10
Il periodo australiano di Weir.
Un film mistico e inquietante

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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