Tra i baraccati meridionali a Torino, una giovane orfana è incinta. Si diffonde la voce che sia opera dello Spirito Santo e sorge un vero e proprio commercio del "miracolo".
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Interessante e coraggioso attacco verso la religione,accusata di portare ignoranza e credulità nel sottoproletariato. Risulta azzeccatissima in questo l'ambientazione torinese della baraccopoli popolata da immigrati meridionali poverissimi e superstiziosi,il cui fervore religioso è pronto a trasformarsi in una cieca collera ( cosa che infatti avviene nel finale). Curiosi alcuni personaggi,tra cui l'odiosa bambina miracolosa interpretata dalla De Carolis,lolita del cinemabis italico degli anni 70,ricco di nomi importanti anche il resto del cast,Turi Ferro,Trieste,Ferreol,Cannavale... Particina anche per Vitali. Regia che si concentra più sul grottesco invece che su un discorso socio/antropologico ( che forse sarebbe stato anche più interessante). Insomma un lavoro imperfetto eppure degno d'attenzione e non privo di coraggio,da vedere.
Toni quasi tragicomici per una vicenda assurda che si svolge tra i baraccati per immigrati meridionali nella Torino di inizio anni '70, dove disperazione e ignorante superstizione si fondono. Pellicola interessante per avere uno sguardo su uno spaccato del nostro passato recente.
Stupefacente questa piccola pellicola, cruda come la realtà ignorante che rappresenta. Un ghetto di immigrati meridionali nel cuore dell'Italia benestante del nord è il teatro perfetto per un grottesco dramma dove i personaggi, nella loro grettezza, sono richiamati loro malgrado a scimmiottare il miracolo del concepimento ad opera dello spirito santo. La sceneggiatura, senza mai scadere nel volgare e nel ridicolo, non ci risparmia violenza, cattiveria, razzismo, pedofilia attraverso gli occhi di persone povere e sole che, chiuse nel loro microcosmo, non capiscono quello che succede, non si capiscono tra loro e non vengono capiti dal mondo esterno. Il regista ci mette di mezzo anche una critica alla chiesa che potrebbe infastidire e invece risulta giustificata alla luce degli eventi per come sono visti da chi ne è al dentro e li vive (il prete della piccola comunità che sente il peso della responsabilità sulle sue spalle) ed il cardinale (distaccato, disinteressato, chiuso distante da quella miseria nella sua gabbia dorata). Ottima la prova di tutti gli attori tra i quali spicca il grande Turi Ferro; convincente, poi, Alvaro Vitali in un ruolo drammatico. Da non perdere.
Spaccato dell'Italia povera del mezzogiorno durante gli anni 70 che mette in evidenza l'ingenuità del popolo non istruito e succube dei clichè cattolici e dei paletti scaramantici; unici elementi di speranza che riuscivano a dare una boccata di ossigeno a chi viveva in case popolari o baracche impregnate di miseria e ignoranza. Una visione squallida di un popolo messo in ginocchio dai potenti(come oggi?) sempre pronti ad approfittarsi dei più deboli e indifesi.... a non aiutare chi sta sotto di loro, donando allo spettatore una finestra tristissima e angosciante sulla guerra tra poveri e tutto ciò che viene generato dal malessere....(e il governo attuale vorrebbe infatti il popolo italiano esattamente come i personaggi di questo film.....brrrr.....). Molto meglio di quanto avrei pensato; è una pellicola che sa anche osare parecchio se devo dirla tutta...alcune scene mi hanno sorpreso, sopratutto per come viene messa in cattiva luce l'educazione clericale(e ci credo)... ....inoltre c'è un Alvaro Vitali in un'insolito ruolo drammatico che riesce a stupire non poco..... Non male.....
Più che sufficiente film di Nasca (D'Annunzio); ai tempi leggo che fu sequestrato, e il perchè lo si capisce subito (tema religiosi trattati in maniera che devia dalla consuetudine).
Bel cast (c'è pure Vitali in uno dei suoi pochi film semiseri e mi pare pure una delle prostitute de La grande abbuffata, davvero una bella donna tra l'altro), qualche buona idea, regia di mestiere, però il film non è che graffi più di tanto (si poteva per esempio approfondire meglio la tematica sulla creduloneria del popolo e quella sulla strumentalizzazione della religione, temi purtroppo presenti ancora oggi).
Comunque un film originale e abbastanza coraggioso.