mi piace lavorare - mobbing regia di Francesca Comencini Italia 2003
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mi piace lavorare - mobbing (2003)

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locandina del film MI PIACE LAVORARE - MOBBING

Titolo Originale: MI PIACE LAVORARE (MOBBING)

RegiaFrancesca Comencini

InterpretiNicoletta Braschi, Camille Dugay Comencini

Durata: h 1.29
NazionalitàItalia 2003
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2004

•  Altri film di Francesca Comencini

•  Link al sito di MI PIACE LAVORARE - MOBBING

Trama del film Mi piace lavorare - mobbing

L'azienda in cui lavora Anna, segretaria di terzo livello, è stata comprata da una multinazionale. Il giorno della festa aziendale per festeggiare la fusione, Anna è l'unica fra tutti gli impiegati a non essere spontaneamente salutata dal nuovo direttore del personale. Un incidente banale, o forse solo una dimenticanza...

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Voto Visitatori:   7,33 / 10 (46 voti)7,33Grafico
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Voti e commenti su Mi piace lavorare - mobbing, 46 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

VincVega  @  22/07/2021 11:31:23
   7 / 10
Buon film su un tema non abusato cinematograficamente. La vicenda è sviscerata bene, con il progressivo isolamento dell'azienda nei confronti della protagonista e la sua conseguente apatia ed alienazione. Purtroppo il finale risulta non approfondito e troppo frettoloso. Brava la Braschi, probabilmente nella sua migliore prova della carriera.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  04/07/2020 19:47:01
   8 / 10
Il primo film della Comencini è sicuramente il suo lavoro migliore .
Film altamente emotivo ,drammatico e al fine disturbante e pesante da digerire tanto che verrebbe voglia di entrare nella tv e rompere la faccia al capo della Briaschi ..
Proprio la Briaschi in un ruolo perfetto per lei , mamma e martire , impotente davanti a un sistema tremendo e crudele, offre una grandissima prova ..
Nessuna speranza , nessuna possibilità di rivalsa .. spero di non trovarmi mai in una situazione del genere .

Colibry88  @  27/08/2016 15:32:35
   8 / 10
Questo film (che ha uno stile in realtà documentarista) è brutalmente veritiero, spietatamente veritiero e quindi molto potente. Mette in luce il martirio di un'impiegata che si ritrova ad essere appunto vittima di mobbing sul luogo di lavoro. Nicoletta Baschi è semplicemente straordinaria. E' un film che fa arrabbiare, fa riflettere ma che alla fine è anche in grado di offrire possibili vie d'uscita concrete. Ottimo. Il film in molte sue parti racconta situazioni che agli sciocchi possono apparire come esasperazioni od esagerazioni ma non è affatto così:

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fabio57  @  19/02/2016 11:08:59
   7½ / 10
Brava la Comencini a descrivere realisticamente una tipica situazione di mobbing, altrettanto brava la Briaschi a interpretare il personaggio nel modo più naturale possibile. E' un film importante, soprattutto per chi ha vissuto sulla propria pelle e sono tanti le situazioni narrate . L'escalation di soprusi cui è sottoposta la vittima di un "cosiddetto tagliatore di teste" è paradigmatica di un certo tipo di filosofia aziendale, praticata sempre più spesso, dove l'umanità e la solidarietà vengono sostituite da logiche di profitto e convenienza a discapito del reale merito del lavoratore.
Da vedere

DarkRareMirko  @  23/12/2014 01:18:10
   7 / 10
Discreto film di denuncia su un fenomeno davvero bestiale e mortificante, spesso taciuto e sottovalutato, al pari del bullismo, come il mobbing.

Stile spoglio e freddo, tante situazioni fastidiose, script funzionale (finale incluso), cast riuscito (e alcuni dei persecutori sono in realtà sindacalisti!!!) e molto brava la Braschi.

Argomento complesso, sotto più aspetti (anche perchè riguarda spesso una minoranza), spesso male inteso e mal discusso, ma la regia sa bene cosa comunicare risultando reale e dalla parte giusta.

Educativo e servirebbero anche più opere contro tale fenomeno; che dire, il progrsso porta con sè anche spiacevoli conseguenze sociali...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  24/04/2013 00:02:05
   6½ / 10
Film italiano di impegno sociale (orticaria), classico, che si muove all'interno di una realtà lavorativa sempre più complessa.

Classico film che riempie pagine di giornali svuotando le sale, la storia ne è testimone, doppiamente colpevoli se dietro la macchina da presa si mette una come la Comencini, regista assolutamente priva del benchè minimo guizzo artistico sia di tecnica cinematografica e soprattutto narrativa.
L'eccessiva drammatizzazione del contesto necessitava uno sfogo catartico nel finale, in una rivincita che invece, viene liquidata nei pochi minuti conclusivi.
Solito film italiano dal pessimismo cosmico, che impone stati umorali depressivi, anche quando potrebbe evitare, con minimo sforzo, le nostre dosi quotidiane di prozac.

Ciononostante sarebbe ingeneroso non riconoscere la bravura della Braschi in un ruolo che le calza, finalmente, a pennello e soprattutto l'essere tra i pochi film completamente dedicati all'argomento.

Burdie  @  31/05/2012 22:58:29
   5½ / 10
...poco convincente in generale, il fronte recitazione è il meno realistico.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  08/05/2010 10:31:06
   7½ / 10
Ma che situazione tremenda.
Chi non l'ha mai subita non può capire proprio fino in fondo, forse.
E' l'annientamento più totale, soprattutto per una persona capace e laboriosa.
A me è capitato, per un certo periodo, per fortuna non in modo così feroce, però è da suicidio.
La bambina recita favolosamente. Ma la recitazione è ottimale da parte di tutti.
Sicuramente brava la Braschi che qui non si può sottovalutare. Dà perfettamente l'idea di come ci si deve sentire: sull'orlo dell'annientamento.

Miiiiiiii, che depressione...

Invia una mail all'autore del commento orsetto_bundi  @  26/04/2010 18:11:49
   8 / 10
Me lo so' preso stamattina in Mediateca xkè lo volevo rivedere e oggi pom. gli ho ridato un'okkiata.....kosì.....kon estrema tranquillità, dopo ave stakkato il telefono ed essermi piazzato in poltrona....
è davvero un film "duro", molto tokkante e koinvolgente....anke xkè, alla fine, è una storia ke potrebbe kapitare quasi a kiunque di noi.....e molto brava la Braschi....un'attrice ke viene konsiderata solo l'ombra del mitologiko marito, ma ke in realtà in 'sto film dimostra di sapere recitare...
e ke dire dell'attrice ke interpreta la figlioletta tenera e guanciottosa.....è la ciliegina sulla torta di un bel film.....
è un film ke konsiglio a tutti, ma proprio a tutti.....magari non a ki sta in "depresion" x motivi lavorativi, ma a tutti gli altri sì :-)

2 risposte al commento
Ultima risposta 10/08/2010 18.32.02
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Invia una mail all'autore del commento click  @  29/10/2009 02:03:38
   7½ / 10
La Braschi, che ha di natura una faccia martirizzate, quando non interpreta personaggi assurdi che le impone il marito, si dimostra intensa e lo spettatore soffre con lei in un film realmente destabilizzante e anche pesante, non certo per il ritmo (che anzi è sostenuto), ma perchè tratta lucidamente un tema scomodo e fastidiosamente reale.

carriebess  @  06/10/2009 18:36:36
   7 / 10
Filmetto carino sulla questione mobbing, azzeccata la decisione di dare al film una connotazione documentaristica.
Brava la Braschi, veste perfettamente la parte della repressa con le spalle curve, dipendente fedele sempre pronta a lavorare accettando anche le mansioni e i comportamenti più riprovevoli, che calza a pennello la vittima preferita del mobbing.

VikCrow  @  13/06/2009 23:31:07
   7½ / 10
Film di buona fattura. La Braschi, pur vestendo la sua maschera monoespressiva, si dimostra all'altezza del compito.
Un buon film italiano e soprattutto buon film di denuncia, che riesce nel suo intento. Non lascia indifferenti.
Da vedere.

Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  30/05/2009 13:18:52
   6 / 10
Riesce nel suo intento psicologico, di mettere ansia, tristezza e rabbia. Per la prima volta la Braschi è perfetta nel ruolo. Inoltre affronta un tema molto importante ma il film di per sé risulta troppo lento e a tratti noioso.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  12/05/2008 11:46:43
   7 / 10
"Mobbing" è un buon esempio di film italiano di denuncia: la rappresentazione della realtà delle vessazioni sul lavoro è veritiera e rifugge dalla narrazione romanzata (la quale è sempre alle porte quando si tratta di mettere in scena i drammi della vita quotidiana); e la recitazione della Braschi per una volta non risulta stucchevole (in effetti più di tanto non si poteva pretendere). Scevro da qualsiasi forma di retorica e di enfatizzazione, il film di Francesca Comencini ci descrive in maniera sobria e allo stesso tempo cruda la parte peggiore (e preponderante?) del lavoro in azienda: quella in cui i dipendendenti, pur tutelati dall'art. 18 sullo Statuto dei lavoratori (che vieta di licenziare senza giusta causa), sono di fatto privati di quella tutela nel momento in cui vengono fatti oggetto di vessazioni ed emarginazione volti ad ottenere le loro dimissioni, che sostanzialmente si traducono in un licenziamento imposto con la forza dall'alto. La realtà che ci viene presentata è degradante, in quanto non ci mostra soltanto la prepotenza dei capi, ma anche la dimensione omertosa ed egoistica dei colleghi, (quasi) tutti tesi a preservare il loro "cantuccio".
Non so se poi era nelle intenzioni della Comencini, ma dal film emerge indirettamente (e penso involontariamente) il concetto di "catena di montaggio" come oppressione che caratterizza e pervade l'intera giornata dell'uomo-lavoratore, assorbendolo completamente e privandolo della sua linfa vitale. Ma in quest'ultimo senso (e in ciò che sto per dire sarò sicuramente impopolare) il film della Comencini, se pur fatto con tutte le migliori intenzioni, difetta a mio avviso di un fondamento intellettuale imprescindibile, che non va ravvisato nella visione del posto di lavoro come una conquista che va preservata da qualsiasi forma di aggressione, ma nella rappresentazione di questo come oppressione da cui urge la liberazione. Come diceva Carmelo Bene, non ci si dovrebbe più interessare alla occupazione delle fabbriche ma all'affrancamento dell'uomo dal lavoro, dalla catena di montaggio. E' già la vita una catena di montaggio (nella famiglia, nell'amicizia, nell'amore ecc...): liberiamoci almeno del lavoro.

tavullia86  @  23/03/2008 13:38:09
   6½ / 10
molto buona l'idea, azzeccata l'idea del taglio documentaristico della pellicola, che però appare un pò tronca in alcuni punti, come nel finale ad esempio, dove troppe cose sono lasciate all'intuizione e all'immaginazione dello spettatore
si poteva fare meglio

lampard8  @  05/12/2007 23:54:18
   7 / 10
Interessante pellicola sviluppata con taglio documentaristico.
Il primo film che tratta dell'annoso problema del mobbing è curato, semplice, senza fronzoli.
Brava la Braschi che nel ruolo della depressa fornisce un'eccellente prova

norah  @  23/11/2007 12:37:16
   7 / 10
Una pellicola semplice,dalla sceneggiatura essenziale e di forte impatto emotivo.
Il tema viene svilupatto dignitosissimamente e la Braschi non avrebbe potuto fare di meglio.

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/11/2007 12.39.12
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giumig  @  19/09/2007 16:54:43
   7 / 10
Un film di buon livello, sorretto da una storia basata su fatti reali e da una grande Braschi. IL tema trattato è di grande attualita e nel film si riesce bene a capire quale possa essere la situazione che molte persone si trovano a vivere al giorno d'oggi. Una buona regia, a tratti documentaristica e un ritmo mai lento mi fanno altamente consigliare questo film

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/06/2007 23:40:28
   7½ / 10
Parole come "fusione", "ristrutturazione", "flessibilità" nel lessico aziendale hanno assunto significati quasi sempre negativi, specialmente nell'attualità che ci circonda. Il film della Comencini, lungi dallo scadere nella retorica, riesce a dare uno spaccato duro ed impietoso di ciò che si nasconde dietro quelle parole. La perdità graduale della dignità, le croniche frustrazioni quotidiane dove l'umanità e la comprensione per chi lavora accanto a te è merce assai rara. Raro esempio di un cinema italiano di denuncia che andrebbe recuperato, visto che le tematiche (e non solo del mondo del lavoro) non mancano. Veramente efficace l'interpretazione della Braschi.

risikoo  @  15/01/2007 00:58:31
   6 / 10
Vista la media mi aspettavo molto di più. La Braschi è la tristezza fatta donna e va benissimo per la parte, buono l'impegno sociale, ma non si può liquidare il film in 30 secondi!!!!!!

vivi79  @  13/01/2007 10:03:22
   7½ / 10
che tristezza sto film, spero che situazioni così umilianti nella vita nn succedano mai! Il film è crudo e violento x la psiche umana, ma termina con il lieto fine. La scelta della Braschi come volto della protagonista è stata azzeccatissima, ha sempre stampata sul volto l'immagine della malinconia, della solitudine.......

quaker  @  26/09/2006 21:16:51
   8½ / 10
Gran bel film, di autentico impegno sociale, con un buon dosaggio fra la parte dranmmatica e quella documentaristica, e, soprattutto con una interpretazione di Nicoletta Braschi (ma anche della bambina) davvero notevole. Il problema della emarginazione sul luogo di lavoro è trattato in maniera eccellente; nello stesso tempo viene narrata la storia umana di una persona fragile. Questa è la strada del cinema italiano.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  20/09/2006 00:35:42
   7½ / 10
Una bella prova del cinema italiano, considerando anche gli ultimi anni, carenti di capolavori. Nonostante questo film non sia tale, credo che sia comunque opportuno premiare l'impegno.
La storia, piuttosto semplice ma non priva di spunti d'interesse, è ben narrata dalla Comencini che analizza dettagliatamente il caso di Anna/Nicoletta Braschi.
Questo film fa capire quanto sia terribile il mobbing e, anche grazie alle ottime interpetazioni (sia della Braschi, che della bimba) "Mi piace lavorare. Mobbing" risulta un'ottima opera sia di attualità, che di denuncia.

Invia una mail all'autore del commento vittoriopoteri  @  18/08/2006 12:06:37
   9 / 10
Ho visto il film ieri sera alla RAI (ovviamente in ventesima serata, perchè in prima ci sono le fictioni e i giochi a premi), e ne sono rimasto colpito.
Descrive delle situazioni che purtoppo sono e saranno sempre più reali dato che l'Italia si sta "flessibilizzando" adeguandosi al modello lavorativo britannico e americano.
Il lavoratore, e questo soprattutto nelle grandi aziende, è un numero, una differenza tra costi e ricavi.
La Comencini riesce molto bene a presentarci la situazione e in maniera molto cruda, per due ore ci catapulta in un incubo.
La prova della Braschi è eccellente e ci fa vivere e sentire la sua solitudine ed il suo smarrimento.
L'unico neo del film mi pare un finale un pò troppo affrettato in cui dopo due ore di angoscia tutto si risolve in un attimo.

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Ultima risposta 19/08/2006 10.08.22
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la mia opinione  @  18/08/2006 02:00:37
   8 / 10
Un bell'8 per questo interessante film interpretato in modo esemplare dalla Braschi.

The Legend  @  17/08/2006 14:33:56
   8½ / 10
Sto appena leggendo l'assurda e sconclusionata recensione di Massimo Bertarelli su Il Giornale, Bertarelli che riesce a dare un 6 pieno ad un film come 'Piedone Lo Sbirro' di Bud Spencer, e un misero 5 al coraggioso ed ammirevole 'Mi piace Lavorare' di Francesca Comencini, in onda stanotte in Primatv su RaiUno. Come dire: Piedone Lo Sbirro, nel complesso, vale piu' di Mi Piace Lavorare.

ASSOLUTAMENTE NO. Film di questo tipo servono per capire, riflettere, pensare. Non si vive di sole storie d'amore.

Mi Piace Lavorare Ha il merito di affrontare, al cinema, un tema del tutto inusuale e scomodo per il Grande Schermo come quello del Mobbing - quale altra pellicola si e' spinta fino a questo? - e lo fa in uno stile crudo ma reale, esasperato ma sincero, caustico ed allo stesso tempo riflessivo. Perche' io ho vissuto dal vivo, sulla mia pelle, fenomeni di Mobbing - in qualita' di testimone impotente, piu' che da vittima innocente - e vi posso assicurare che le cose, nella realta', sono molto vicine a come vengono rappresentate in questa pellicola. Se non proprio esattamente uguali.

Quando accadono, s'intende. Ed e' coraggioso denunciarle e parlarne, finanche - addirittura - sul Grande Schermo. Come ho detto, non si vive di sole storie d'amore, e questo il cinema lo dovrebbe capire meglio.

Tornando al film, una parolina sugli interpreti: la Braschi convince nel ruolo dell'impiegata debole e sopraffatta, la bambina (Camille Dugay Comencini) fa la sua parte con efficacia, le altre comparse - tutti attori non professionisti - riempiono con decenza e credibilita' il cast dei personaggi della storia.

In conclusione, un film da vedere. Consigliato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  16/07/2006 12:37:50
   7½ / 10
E' un film sicuramente da vedere dato che il nostro cinema non sempre regala cose apprezzabili. Incredibile, per la prima volta ho trovato la Braschi un'attrice, la sua inespressività e la sua quasi inutile presenza sono il quid giusto per la protagonista. grande applauso alla bambina stupenda.
Il tema purtroppo è sempre più attuale.

Caravita  @  17/05/2006 18:44:36
   7½ / 10
è vero a volte dalle piccole cose nascono Grandi cose un Gran bel Film lei molto brava e anche la bambina Ho vissuto momenti di grande tenerezza misti ad un incazzatura per quello che ci circonda ed accade che pregiudica la vita di molti giovani e purtroppo, non piu giovani, con famiglie a carico un problema serissimo

ambrogivs  @  20/01/2006 21:54:41
   10 / 10
Mi appoggio a chi ha detto

"Ho ancora i brividi e in questi casi non c'è bisogno di giustificare il voto .

E' bello vedere che anche senza un budget importante si possono fare grandi cose"

E aggiungo che la Braschi è straordinaria.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento PAOLUCCIA  @  05/07/2005 19:02:08
   7 / 10
Davvero un buon film. Data la profonda inespressivita' di cui Nicoletta Braschi e' dotata,il ruolo di donna umiliata,senza un briciolo di autostima e di una passivita' snervante,le calza proprio a pennello.E' proprio il subire in alcuni casi ingiustificato che mi ha dato fastidio,voglio dire..Non e' che perche' si tratta del tuo capo,devi sottostare a quel modo?!Anche il modo di affrontare l'emarginazione mette in luce l'eccessiva debolezza del personaggio,che in alcuni casi rasenta perfino la stupidita'.Eliminare ogni forma di rassegnazione e reagire immediatamente,a testa alta,se no si finisce per farsi travolgere da problemi che rischiano di mettere in ombra le cose veramente importanti della vita,in questo caso l'affetto per una figlia trascurata.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  01/07/2005 11:34:48
   7 / 10
Non male questo film. Credo che la situazione che denuncia sia una realtà in molte aziende, purtroppo, e la violenza psicologica che ne risulta è terribile e mi è sembrata ben raccontata nel film.

Braschi perfetta nell'unica parte che le riesce bene e notevole la bambina che interpreta sua figlia, di un'intensità piuttosto sorprendente. Peccato per il finale banale e decisamente veloce.

@sibilla@  @  23/04/2005 05:08:46
   7 / 10
Beh che dire...... a parte che non mi chiamo Anna e che il settore lavorativo e' diverso, tutto il resto e' sovrapponibile a quello che sto vivendo da 4 anni.
Ho appena finito di vedere il film che, a chi non e' coinvolto personalmente in vicende simili, potrebbe sembrare un po' lento e forse di scarso impatto emotivo.
Molto brava la Braschi, ecellente la ragazzina (Morgana) e ottima l'idea di usare attori non professionisti.
Forse troppo poco sottolineata la disastrosa situazione psicofisica alla quale si arriva dopo anni di mobbing.
Bello il finale (ovviamente) anche se, purtroppo, il lieto fine non e' cosi' scontato nella vita reale: io le dimissioni le ho firmate, non ho ancora intentato una causa e vedo lontano il giorno in cui partiro' in vacanza con la mia meravigliosa figlia.
La Comencini, come sempre, dimostra grande sensibilita' per temi attuali e scomodi, raccontandoli cinematograficamente con una chiarezza e semplicita' disarmanti.
Ciauz
Sib

Mama-kin  @  09/04/2005 13:52:33
   10 / 10
Ho ancora i brividi e in questi casi non c'è bisogno di giustificare il voto .

E' bello vedere che anche senza un budget importante si possono fare grandi cose . ciao


pirulino  @  20/03/2005 20:26:41
   6 / 10
il festival della persecuzione a tutti i costi la cui risposta è un subire allegramente colpo su colpo.inverosimile il personaggio:si può consentire ad un essere umano una così perpetuata sottomissione ed un così claustrofobico servilismo?apprezzato l'impegno di proporre un tema così scottante e forse(ma non ricordo)non ancora portato nelle sale.però un pò di carattere alla protagonista..impossibile pensare che non ci si ribelli nemmeno di fronte all'appostamento fotocopiatrice.lei poi non faceva parte delle categorie protette?madre con figlia a carico(tra loro rapporto morboso).boh?non mi è piaciuto.

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Ultima risposta 23/04/2005 05.23.58
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR barbara  @  21/12/2004 10:15:02
   5 / 10
Non mi è piaciuto, l'ho trovato fazioso, mal recitato, triste nei colori e nella fotografia e anche la regia non mi ha esaltata.
Ha il merito di mettere il dito su una piaga di cui si parla poco, e questo gli fa onore, ma è l'unica nota positiva che sono riuscita a trovare per un film noioso e di parte.
Avrei apprezzato di più se avesse mostrato anche la parte della causa intentata, se avesse fatto vedere che non è che nel momento in cui uno decide di rivolgersi ai sindacati allora tutto si risolve. mi sarebbe sembrato più onesto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/11/2004 02:00:07
   7 / 10
ho vissuto quest'esperienza anni fa e ne porto tutte le ferite non risanate completamente vedere questo film mi ha dato una sofferenza unica In ogni caso davvero un bel lavoro, con un'ottima Braschi Certo c'è anche molto di quello che ho passato e quindi vedere questo film ha rappresentato una sfida per me

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Ultima risposta 23/04/2005 05.26.26
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Alice...  @  18/10/2004 23:59:31
   9 / 10
Eccomi appena uscita dal cinema: se ho combattuto la pigrizia e ho deciso di affrontare i vari noiosi passaggi per iscrivermi qui e avere la possibilità di commentare e ribattere...significa proprio che stasera valeva la pena di andare a vedere questo film!
L'impotenza di Anna nei confronti delle gerarchie superiori si è subito convertita in un mio desiderio di intervento risolutore, che essendo irrealizzabile si è trasformato a sua volta in agitazione, angoscia ed implosione. La sensazione che ho provato mi fa definire il film una sorta di "Dogville incompiuto", in cui quindi manca quell'apice in cui lo spettatore respira risollevato pensando "giustizia è fatta". Non sono molto informata riguardo alle nostre situazioni lavorative, si sentono sempre giudizi di parte ed è difficile farsi un'idea, però vivere da vicino la vicenda di una donna abile ed amante del suo lavoro che è costretta ad accettare passivamente assurde proposte da cui è pesantemente sminuita...deve fare pensare.

giuly26  @  16/07/2004 18:24:15
   8 / 10
di certo non è un film leggero, è piu' un documentario di denuncia sociale, ma vale la pena guardarlo perchè è un ritratto perfetto di ciò che succede in molti ambienti di lavoro

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Ultima risposta 19/07/2004 08.58.35
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flybutter  @  26/05/2004 09:49:38
   9 / 10
Sono andato ieri a vedere questo film...tutti all'uscita eravamo in preda a sentimenti molto forti: indignazione, partecipazione, tristezza, commozione...io penso che quando un'opera riesce a coinvolgere così tanto lo spettatore è riuscito nel suo intento. Qual'è lo scopo di un'opera d'arte se non quello di provocare in chi la guarda un sentimento? Se a tutto ciò aggiungiamo una recitazione perfetta e vera, Braschi esemplare (come in ovosodo), tutti i personaggi assolutamente autentici, e una regia essenziale ed efficace (la storia, del resto, non richiedeva altro) io consiglio a tutti di andare a vedere questo film (non è facile trovarlo in giro, lo so). Spero che tra qualche tempo lo diano in televisione (ma nn credo presto con la rai e mediaset che ci ritroviamo...)

Invia una mail all'autore del commento GattoMatto  @  02/05/2004 19:21:57
   8 / 10
Senza dubbio un film da vedere, apre gli occhi su un problema reale, una realtà scomoda spesso nascosta o volutamente dimenticata. Molto duro e pesante, si deve andare al cinema preparati a ricevere un bel pugno nello stomaco. Si tratta in effetti di un vero film dell'orrore, ma di un orrore reale, non fantastico, di veri e propri mostri in giacca e cravatta che possono annientare una persona con strumenti tanto sottili quanto violenti. Un film che ti insegna a difenderti da un tipo di violenza molto peggiore rispetto a quella fisica.

gbonifaz  @  05/03/2004 16:47:06
   9 / 10
Il pregio di parlare (molto bene) del mondo lavorativo italiano, non lo nessuno o quasi.

Ruz_  @  26/02/2004 16:41:24
   9 / 10
Assolutamente coinvolgente: ci si immedesima da subito nella protagonista e si ha costantemente l'istinto di chiedersi come si agirebbe al suo posto.
Film crudele ma, ahimè, crudo nella sua realtà.
Interpretazione di Nicoletta Braschi impeccabile.


Invia una mail all'autore del commento bythorn  @  24/02/2004 16:47:38
   1 / 10
So gia' di attirarmi le ire dei cosidetti benpensanti, ma dico io perche' qualcuno paga per deprimersi? Anzicche' andare al cinema a vedere sta roba (io ci sono stato costretto ... questione di donne) basterebbe mettersi davanti ad un canale di informazione e di vessazionidel genere ne vedi quanta ne vuoi e gratis!.
Bene ora parliamo del film, se consideriamo regia, recitazione, ecc. non va oltre il 6 (ovviamente a mio avviso).

2 risposte al commento
Ultima risposta 16/07/2004 18.19.08
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Ciccio  @  19/02/2004 22:53:18
   9 / 10
Allora cominciamo con una piccola premessa: sono Ciccio e sono noto nel forum per i miei "coomenti eccessivi". Questa volta non ne ho ne voglia e non mii sembtra neanche il caso. Il film, che ho appena visto, è un piccolo gioiello che dobbiamo custodire GELOSAMENTE nel nostro cuore. Un film terribilmente vero. La Braschi magistrale. La Comencini in stato di grazia, la bambina partecipe al mille per mille. Una musica che aderisce perfettamente. Un modo di girare essenziale e una fotografia iperrealistica. Muccino trema. Questi sono i film che si immergono nella realtà FESSO! Altro che i figli di papà che racconti tu! Signori a chi non piace questo film non posso dir nulla, tanto è perso! Brava Cristina, non mi hai messo angoscia mi hai fatto arrabbiare ma dandomi speranza! Si la speranza non utopica ma reale, quando ci si batte! Brava Nicoletta, quando tuo marito non ti dirige sei sublime. Bravi gli attori non professionisti, essere se stessi è difficilissimo. Tre sale a Roma, solo tre sale per questa perla! Vergognatevi esercenti! W il cinema... QUESTO CINEMA!

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Ultima risposta 06/12/2005 13.16.44
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favam  @  19/02/2004 01:58:47
   7 / 10
Sicuramente mette angoscia ed è questo lo scopo della regista. Un film di denuncia come se ne facevano una volta con taglio quasi documentaristico. Purtroppo è tutto vero ed è solo un aspetto della vicenda, quello più terribile, ovvero un mobbing individuale dove persino i colleghi di lavoro vengono costretti a mettersi contro il singolo. La peripezia della Braschi, davvero brava in questo film, è rigorosamente vera, ma esiste anche un mobbing di gruppo, forse leggermente meno difficile da sopportare, quando l'azienda "deve" chiudere. Tutti sono messi alla berlina, ma esiste almeno la solidarietà di gruppo. I casi di mobbing in Italia è stimato intorno al 4% contro il 16% rilevato nel regno unito solo che qui non lo denuincia nessuno per paura e a volte per non rendersi conto che l'azienda ti sta uccidendo dentro e fuori. La colpevolizzazione dell'individuo e l'annientamento dello stesso è terrificante. Ben vengano film come questo, se non altro per far aprire gli occhi sulla disumanizzazione del nostro tempo.

pallo  @  18/02/2004 16:49:09
   4 / 10
Ciao a tutti.
Sono andato a vedere questo film x stima nei confronti della Comencini che, dopo aver fatto un capolavoro come "il più bel giorno della mia vita", è entrata tra i miei registi di culto.
Devo dirvi però che il film mi ha deluso.
E' difficile cominciare da un punto in particolare ma la storia troppo frammentata, quasi per diapositive, la (voluta ?) bruttezza degli attori, la colonna sonora brutta e "ansiogena", la mancaza di un filo conduttore che si legasse a altre storie di vita, e la estrema pesantezza della vita della protagonista (brava) ne fanno un film un po' troppo pesante.
La Comenciani è brava nel tratteggiare la vita quotidiana della protagonista e quest'ultima è molto convincente nel suo ruolo, ma sinceramente il film non ve lo consiglio a meno che non andiate a vederlo con lo scopo di seguire un documentario denuncia su uno degli aspetti negativi della vita lavorativa come il mobbing.

Saluti
Pallo

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