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Una storia allucinante quanto tragica, ai limiti dell'assurdo. Un omicidio premeditato e studiato da una coppia di giovani nei confronti della madre di lei, massacrata a coltellate. Il fatto in sè è di una brutalità incredibile, ma ciò che c'è dietro questo fatto è ancora più incredibile. Innanzitutto bisogna familiarizzare con la cosidetta Sindrome di Munchausen, che in parole povere è come essere un malato immaginario. Si inventano patologie per poter attirare la propria attenzione su di sè. In questo caso specifico è stata fatta "per procura" (o "by proxy", in lingua originale). In soldoni, per procura significa far credere ad una persona di essere ammalata per poter avere le proprie attenzioni su di sè, cioé rappresentare l'unica ancora di salvezza per il presunto malato. Si assiste quindi ad un capovolgimento completo della storia in cui il carnefice è anche vittima di una serie d'abusi degni di un film horror. Portata alla ribalta dei social network come un caso pietoso di ragazza sofferente delle più svariate malattie: distrofia muscolare, leucemia, disturbi all'udito ed alla vista e tutto ciò in barba ai medici che hanno creduto alla parola di un genitore mentalmente disturbato (il minimo che si possa dire), mentre l'unico medico che esprimeva dubbi sulle reali condizioni della ragazza viene indotto al silenzio. Se fosse stato un film invece che di un documentario, con la tipica scritta "tratto da una storia vera" o similari, tanti avrebbero avuto legittimi dubbi da questa affermazione.