Dopo quasi 50 anni di latitanza, Leatherface torna a terrorizzare un gruppo di giovani amici idealisti che accidentalmente sconvolgono il suo mondo accuratamente protetto in una remota cittadina del Texas
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Per certi versi mi ha ricordato gli ultimi Halloween con la superstite del film originale che un botto di anni dopo continua ad essere ossessionata e a dare la caccia al mostro che ha ucciso i suoi amici e rovinato la sua vita. Ci si rialaccia quindi direttamente al prototipo del 74 fingendo che la mezza infinità di sequel,remake e reboot non sia mai esistita,scelta in questo caso apprezzabile,la trama è veramente elementare ( come però è anche ovvio che sia) ma alcune trovate riescono a renderla minimamente interessante ( a partire dal motivo che scatena la follia omicida),il resto poi lo fa la breve durata ed una dose soddisfacente di gore.... Poi insomma,vedere un gruppo di idioti liberal-buonisti,macellati dal buon vecchio leatherface è abbastanza soddisfacente. Intrattiene,strappa la sufficienza.
Dunque il senso di questa operazione è molto simile a quello fatto da David Gordon Green per Halloween, solo che in questo caso ne manca lo spirito ed il regista Garcia che dirige per procura sotto i lumi di Fede Alvarez non aggiunge nulla. Profondamente ambientato in quel Texas rurale del film originale qui l'ambientazione è sempre texana ma piuttosto anonima ed incolore, contrariamente ad Halloween e lo stesso recupero del personaggio di Sally non è sufficiente. Ovviamente Leatherface la sua bella dose di massacri non la fa mancare ma è sempre la solita mattanza che si può vedere in un qualsiasi slasher. Devo dire comunque che il massacro sull'autobus mi ha fatto particolarmente godere come un maiale dove un branco di c0glioni con il telefonino puntato vengono fatti a pezzi in diretta sui social.
Come film horror slasher in sè sarebbe pure decente: litri di sangue, molte uccisioni, molto gore; considerata anche la breve durata (sotto l'ora e un quarto di visione esclusi i titoli di coda) sicuramente è un film che diverte senza impegno. Un paio di uccisioni sono anche piuttosto originali
Penso di non aver mai visto qualcuno sgozzato con il proprio osso spezzato in un film splatter
Purtroppo però con Non aprite quella porta (1974) ha veramente poco a che fare e come sequel vale poco. Non c'è nulla di questo film, in termini di sceneggiatura, dialoghi o atmosfere che mi riporti all'originale tranne Laurie Strode, buttata dentro a caso senza un minimo di costruzione o di profondità nel suo personaggio.
Sembra più un generico script splatter con assassino mascherato semi-immortale à la Michael Myers o Jason Voorhes che, irragionevolmente, comincia ad uccidere a destra e a manca; nemmeno un accenno alla malsana e sporca famiglia Sawyer (i veri villain del primo film, una delle peculiarità che caratterizza e rende unica questa serie cinematografica slasher dalle altre, da Halloween, Venerdì 13, Nightmare, Scream ecc.)
Totalmente sconsigliato ai fan della saga. Passabile per tutti gli altri
Fino a un certo punto abbastanza interessante ma dopo l'esagerata scena dell'autobus mi ha un pò deluso, vecchia superstite in primis ossessionata dalla vendetta contro colui che ha ucciso i suoi amici cinquanta anni prima. Ambientato nella piccola cittadina texana di Harlow un gruppetto di ragazzi con fini imprenditoriali si imbattono in "Leatherface" in un crescendo di sangue e terrore. Morti ad alto effetto splatter garantiscono tuttavia per gli amanti del genere una piacevole visione data anche la breve durata del film. Se fosse continuato al livello della prima mezzora sarebbe stato un degno sequel del capolavoro di Tobe Hooper.
Improbabile sequel in cui si salva poco o nulla, il classico horror con personaggi idioti che fanno cose assurde. Pellicola di cui non c'era alcun bisogno.
Non ci siamo. A parte lo slasher passabile, questo ultimo capitolo proprio non si riesce a digerire. Dialoghi imbarazzanti quanto gli attori. Sceneggiatura scritta male. Bocciato.
Non siamo ai livelli del reboot del 2006 e del suo seguito ma è comunque superiore ai successivi "Non aprite quella porta 3D" e "Leatherface"... Tutto sommato è un piacevole passatempo per i fan della saga e gli appassionati di horror. Tralasciando attori odiosi oltre che di basso livello, una sceneggiatura banale per non dire stupida (con tanto di vecchia "final girl" alla Lori Strode che fa solo una pessima figura) e dialoghi inutili in bocca a personaggi idioti... Si può dire che per gli altri aspetti, non di poco conto, sono riusciti a mettere in piedi uno slasher discreto grazie ad un alto tasso splatter (vedasi la memorabile sequenza all' interno dell' autobus), una buona soundtrack, una regia decente coadiuvata da una fotografia buona e location sempre valide. Si creano così momenti di atmosfera malsana e qualche scena horror valida, aggiungiamoci pure un Leatherface non male sia come trucco che come performance e si raggiunge una sufficienza a mio avviso. Non rimarrà impresso nella mia memoria ma se dovesse ricapitarmi di vederlo non dirò di no.
Ennesimo film del franchise di Leatherface abbastanza inutile e che non offre nulla di nuovo alla saga.Eppure seppur ovviamente lontano anni luce dal capolavoro di Hooper, devo dire che in alcune scene mi sono divertito e non poco; penso che il regista abbia del mestiere
la scena dell'autobus è girata veramente bene, ed è riuscita a divertimi un botto
. Anche se qui devo dire siamo proprio nelle parti dello slaher puro, in un film splatter all'ennesima potenza dove le litrate di sangue perse e il body count non si contano. Seppur la regia non l'ho trovata male anche se risulta troppo poco pulita e luminosa la fotografia per i mie gusti avrei preferito qualcosa di più sporco, la scrittura del film mi ha lasciato basito
La protagonista che dopo 50 anni ancora pensa a leatherface ed è diventata talmente ossessionata da lui da essere una sorta di rambo. Inoltre risulta di una stupidità disarmante che boh.
E poi sarò rin********ta ma sta cosa non mi torna ,non aprite quella porta è del 74 e Leatherface poteva avere 25/30 anni,ora ne avrebbe 80 eppure il tipo non mi sembra così vecchio. Comunque sia il film è na *******lla potrebbe divertirvi come farvi ampiamente ******.
Se non fosse per la bellissima scena sul pullman nel finale il film sarebbe da 1, massimo 2. Alzo quindi un po' la valutazione ma spero vivamente che ci diano un "taglio" e che questo sia stato l'ultimo capitolo di questa ormai interminabile "epopea" su leatherface... anche se non ci scommetterei nemmeno un soldo bucato.
Esistono gli horror intelligenti, fatti con un certo criterio, e quelli caciaroni realizzati alla cazzum di canem, dove latitano l'originalità, la logica e la personalità dei personaggi. E questo ennesimo capitolo di Leatherface (l'immortale) segue i soliti clichè del genere a discapito dell'originalità, della logica e delle capacità intellettive dei personaggi che lo popolano, tanto che a un certo punto sembra seguire l'identico schema degli ultimi HALLOWEEN, dove l'anziana superstite cerca di fare il cùlò al villain ribaltando i ruoli. C'è però da considerare il fattore gore che è piuttosto abbondante e la capacità d'intrattenimento che il regista e lo sceneggiatore riescono a proporre, tentando di coprire qualche fesseria e altrettanti ingenuità che si palesano durante lo sviluppo della trama. In considerazione di ciò credo che stroncarlo pesantemente non avrebbe senso, lo stesso dicasi premiarlo oltremodo con la sufficienza piena, perciò un 5 e mezzo credo sia un voto giusto.