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Pellicola che per certi aspetti è figlia del suo tempo, per altri è estremamente attuale; siamo in una metropoli degli anni '70, il boom economico è ormai passato ed il tempo è quello dei licenziamenti, delle occupazioni delle fabbriche e della crisi del lavoro. Di contro altare c'è la contestazione giovanile, con i ragazzi anticonformisti che vivono con lo stile dei figli dei fiori e si fanno beffe di chi si affanna per il denaro e per una posizione nella vita. In questo contesto si intrecciano storie di solitudine, di paure che sarebbero materiale per psicologi, di amori andati male. A vederlo oggi pare una sorta di fusione tra passato e presente...il tempo trascorre ma le cose non cambiano. Alla fine rimane sempre un invito alla libertà. Raffaele Maiello, qui al suo unico lavoro per il cinema, vuole realizzare qualcosa che pare una cronaca del periodo in cui è stato realizzato ma allo stesso tempo riempie il tutto di dialoghi quasi poetici. Si poteva dare di più ma la sceneggiatura non pare sempre coerente.