non sono un uomo facile (2018)

L'idea è carina, ma alla lunga annoia e non fa più ridere (oltre a essere un po' maschilista)

Commedia francese sul ribaltamento dei ruoli tra uomo e donna (femminismo e maschilismo al contrario, tanto per intenderci) che gioca, filosofeggia o critica sui ruoli e sul pensiero (fallocentrico o vaginocentrico, in questo caso) della società moderna.
L'idea è interessante, le scene appaiono ben fatte, il cast se la cava bene, la regia sembra abile, i dialoghi sono ben costruiti e il ritmo narrativo non conosce punti moti. Peccato che non abbia un finale degno di questo nome e non mi pare che sia previsto un seguito, anche se tutto appare aperto e propenso a una continuazione.
Un film in cui, inevitabilmente, dominano gli stereotipi, ma risultano utili per guardare le cose da un altro punto di vista, anche se alterna momenti davvero curiosi e intelligenti ad altre meno incisive dove non sempre si capisce l'intenzione della regista.
NON SONO UN UOMO FACILE resta comunque, per quanto mi riguarda, un film discreto che si lascia seguire, incuriosisce e coinvolge abbastanza e non si fatica ad apprezzare con un voto positivo.
Non male, decisamente meglio di QUALCOSA DI TROPPO, un'altra commedia francese surreale e tendente all'esagerazione dello stereotipo maschile.