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Un film particolare, una storia drammatica che incorpora momenti da commedia per tentare di alleggerire una cappa di grigio e malsana atmosfera che a tratti sembra quasi surreale, per poi investire tutto e tutti, spettatori compresi. Un'ottima Evan Rachel Wood, davvero persuasiva, assume le sembianze di un diavolo in gonnella per dare vita ad un personaggio dotato di grande intelletto tanto quanto perfido e letale, ben diretta da Siega che tenta di colpire con un plot certamente non originale ma dannatamente coinvolgente. Una storia capace di tenere incollati al video presentando vari personaggi, tutti caratterizzati al meglio, che colpiscono nel profondo instillando una miriade di emozioni nel pubblico che assiste interessato alla tragedia che si consuma davanti ai loro occhi. Secondo me PRETTY PERSUASION è un prodotto valido che merita più attenzione.
Segue la stessa falsariga di un American Beauty ma spinge sul versante commedia. La sceneggiatura risulta piena di belle trovate, certo, anche se stereotipata troppa e gioca fin troppo sul versante commedia scorretta che gioca a trattare tematiche serissime. Evan Rachel Wood è bravissima da fare impressione già a quell'età. Nel ruolo della zoccòletta adolescente che manipola un mondo di cui comprende i meccanismi, niente da dire, è bravissima. Però nel finale il film si sgonfia clamorosamente e regala un epilogo impostato su un tono serio e per di più prevedibilissimo. Spiace solo per questo, e ovviamente per un uso del grottesco che personalmente mi infastidisce a tratti (il personaggio dell'avvocato difensore, quello dell'araba... bah). Tanta carne al fuoco, saporita ma non come avrebbe potuto essere. American Beauty è un'altra cosa, cosi come il fu Alan Ball dell'epoca (Six Feet Under, come mi manca).
L'americ..... L'occidente visto dagli occhi di una bernarda. Un american beauty filtrato da un punto di vista adolescenziale crea un film politicamente scorretto e piacevolmente ironico.
Semplicemente geniale, drammaticamente realistico. Nella società in cui viviamo non è tanto importante la verità ma ciò che la massa vuole credere. Ecco che allora basta poco per innescare una reazione a catena partendo da un gioco, una piccola vendetta, un dispetto nell'inconsapevolezza delle ripercussioni in seguito alle nostre azioni. Ben recitato e diretto, questo piccolo gioiellino è passato a mio avviso troppo inosservato. Molte scene sono ricche di particolari, dai dialoghi alle inquadrature, che impressionano ulteriormente la satira tragicomica che si percepisce durante la visione. Da vedere.
Kimberly è seduta sulla poltrona di fronte al preside e con al fianco lo studente ebreo. Durante tutta la durata della scena viene inquadrata in un modo che sulla sua testa sporgono da dietro due oggetti simili ad un paio di corna... stupendo! :-)
Visto per puro caso. Dopo un inizio che faceva presagire una teen comedy, mi scucitano curiosità alcuni movimenti di camera (zoom a schiaffo e panoramiche lente da dialogo a dialogo), i dialoghi scorretti e un interno familiare in stile American Beauty. Non particolarmente originale la trama, ma la drammaticità degli eventi molto contenuta, quasi a indicare l'inconsapevolezza adolescenziale circa le conseguenze delle azioni, rende il film apprezzabile. James Woods bravo ma eccessivo nel suo ruolo.
Ottima commedia scorretta che ruota attorno alla figura della splendida Evan Rachel Wood. Ingiustamente snobbato, anche dalla maggioranza degli utenti del sito, merita di certo una visione.
Il film di Marcos Siega del 2005, "Pretty Persuasion" lo si intuisce immediatamente che non è affatto una di quelle commedie dedicate a bambini e a famiglie anche se, i casi della vita, è proprio su di essi che si basa il lavoro di Siega, perché una studentessa di 15 anni, nonostante le sue avventure di sesso, e la sua cattiveria e pur sempre una bambina, cresciuta ovviamente in mezzo ai grandi, in una famiglia…
"Pretty Persuasion" e' una commedia che ha il pregio, non indifferente, di toccare, sempre sullo sfondo di una spacciata ironia tediosa, vari temi come quello del razzismo, del sesso , la superficialità e il fanatismo dell'essere "star", magari facendo un provino per diventare un'attrice di rilievo, in tutto ciò, svelati dall'accattivante protagonista i "trucchi" del mestiere che evocano la furbizia, dunque "furbizia" pressoché indispensabile per sbaragliare la concorrenza. Certo in "Pretty Persuasuion" le tematiche vengono portate all'esasperazione con l'enfasi in prima fila. Siega bravo a confezionare una sceneggiatura importante mettendo in scena, diramando insomma una lista di personaggi importanti, insomma si va dal padre della ragazza all'amico "avvocato" che donerà al film le più belle e pure risate, nel finale. In pratica il film e' una rappresentazione scenica "cattiva", politicamente e forse anche sessualmente scorretta che dopotutto merita visione, difficile trovare sbocchi vitali e messaggi di vita lo spettatore dovrebbe limitarsi ad una visione pacata cercando di captare, vagamente, lo spirito esaltato dell'umanità, o perlomeno parte di essa, parte forse abbastanza ristretta, o perlomeno si spera…
interessantissimo film di marcos siega, molto sottovalutato. praticamente un american beauty molto, molto più semplice. il valore alto della pellicola, anche ben interpretata, per l'inquadrare il mondo americano e per due vicende, quella della piccola araba, peraltro bravissima e quella della protagonista, annichilita nell'inconscio da un padre orribile ( interpretato da un famoso che vi raccomando) e che pertanto segue un'idea di distruzione. Sino alla fine il film appare valido, valide inquadrature, interpretazioni e altro, ma la vetta del valore intrinseco, stupefacente, la raggiunge per il finale, per l'ultima scena che svela l'interiorità, la problematica della protagonista, avendo avuto il pregio di rappresentare già nel corso della visione contorni, società, altre vite; ma il finale praticamente rende il valore del film molto, molto alto. Outsider consiglierà la visione solo a chi desideri sostanza, arte e verità.
Molto carino questo film che sostanzialmente parla di Kimberly (interpretata da un'ottima Evan Rachel Wood) una liceale completamente amorale che sfrutta la sua amicizia con altre due ragazze col fine di raggiungere la celebrità per realizzare il suo sogno di attrice. Il modo? Semplice..quello di accusare di molestie sessuali il loro professore avendo così l'attenzione dei media..ma le cose alla fine non andranno proprio come speravano le tre giovani ragazze. E' un film molto bello che secondo me merita una visione.