prigionieri dell'oceano regia di Alfred Hitchcock USA 1944
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prigionieri dell'oceano (1944)

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locandina del film PRIGIONIERI DELL'OCEANO

Titolo Originale: LIFEBOAT

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiTallulah Bankhead, John Hodiak, Walter Slezak

Durata: h 1.36
NazionalitàUSA 1944
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 1944

•  Altri film di Alfred Hitchcock

Trama del film Prigionieri dell'oceano

Durante la Seconda Guerra Mondiale una nave passeggeri viene colpita e affondata in pieno oceano. Un gruppo di superstiti si ritrova su una scialuppa di salvataggio in compagnia di un soldato tedesco. L'isolamento e la presenza di un "nemico" scateneranno il nervosismo dei protagonisti.

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Voto Visitatori:   7,83 / 10 (30 voti)7,83Grafico
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Voti e commenti su Prigionieri dell'oceano, 30 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  01/09/2024 20:52:24
   8 / 10
Hitchcock ha più volte dimostrato di essere un maestro nel dirigere storie in uno spazio unico come effettivamente è questo: una barca in mezzo all'oceano su cui si ritrovano diverse personalità, tra tutte le difficoltà del caso ed in compagnia di un nemico la cui sola presenza rappresenta una bomba ad orologeria. Tra dilemmi morali, sospetti e storie personali ne esce un film coinvolgente e in grado di mettere alla prova le certezze dello spettatore.

Godbluff2  @  25/08/2022 23:52:40
   8 / 10
Ecco una piccola chicca della filmografia di Hitchcock, un po' troppo dimenticata e a mio avviso un po' sottovalutata, trovo sia invece un ottimo film, uno dei suoi migliori degli anni '40. Il maestro britannico gira un survival-thriller di ottima fattura, basando la sua mirabile costruzione della tensione sulla descrizione dei rapporti umani e sul loro inesorabile deterioramento in una situazione di estrema difficoltà.
Qui è evidentissima la voglia di sperimentazione di Hitchcock, che continuerà ad essere molto vivace per tutto il resto del decennio (e oltre, ovviamente, ben oltre), anche più di quanto già non lo fosse stata in precedenza, probabilmente; Hitch sperimenta allora con la messa in scena e di conseguenza con la regia e la narrazione, con una storia che si fa forte di un'ottima sceneggiatura e di ottimi dialoghi.
"Lifeboat" è uno dei suoi film ad ambientazione singola, che diventeranno sempre più frequenti negli anni a seguire, anche se qui il palcoscenico è quello dell'immenso oceano e non quello del ben più limitato spazio di un appartamento.
Il cast è all'altezza della situazione, e da bene vita al variegato gruppo di personaggi isolati sulla scialuppa di salvataggio.
In una complessa ricostruzione in studio dell'ambientazione marina, differenza caratteriali e sociali si incrociano, si annullano e poi si riacuiscono inesorabilmente, riemergendo man mano che aumenta la criticità degli eventi. Memorabilmente tratteggiata la figura del nazista, del nemico, una delle caratterizzazioni più riuscite del film.
Si tratta di uno dei film "propagandistici" di Hitchcock, ma qui la componente propagandistica è molto più misurata, il messaggio anti-nazista si incrocia con altre riflessioni e risulta ben più efficace.
Un film molto bello "Lifeboat", che conferma una volta di più la ricchezza espressiva e di idee del grandissimo regista inglese.

Filman  @  22/06/2017 23:22:27
   9½ / 10
Il non esser stato innovativo quanto avrebbe potuto, imponendosi agli occhi di critica e pubblico come l'importantissimo film sperimentale che in realtà è, alla sua uscita nelle sale, è l'unico difetto, inoltre non imputabile, che si può affibbiare a LIFEBOAT, ambientato in pochi metri quadrati e sceneggiato con coralità, unico mezzo per la determinazione umana e il campionamento sociale necessari a riassumere una situazione critica e di sopravvivenza. Il numero di pellicole e registi che Alfred Hitchcock anticipa con questa idea, stanziata in un contesto d'attualità per portare avanti dei temi tutt'altro che conclusi col passare dei decenni, definisce la qualità straordinaria (e straordinariamente snobbata) di questo capolavoro del dramma, avanti coi tempi, notevolmente riflessivo e per nulla appagante, oltre che eccellente esempio di come si possa unire il minimalismo alla minuziosità espressiva, dimostrata dall'attenzione del regista verso i dettagli che contraddistinguono il carattere dei personaggi, tutto portando alle estreme conseguenze quello spirito tipico della prima metà del secolo XX che voleva la trasposizione di opere teatrali, rito passato anche dalle mani di Hitchcock stesso.

ferzbox  @  06/02/2017 18:30:50
   6½ / 10
Rispetto alla maggior parte degli utenti che hanno commentato questo lavoro di Hitchcock io ne sono rimasto un pò deluso; non tanto perchè penso che sia un brutto film, e nemmeno perchè risulta una pellicola un pò anomala rispetto a quelle che solitamente ci aspettiamo dal maestro; più che altro perchè non ho mai trovato nulla che mi esaltasse veramente; alcune situazioni sono davvero inverosimili; come ad esempio l'inizio del film; il primo personaggio che si vede è una giornalista sola soletta, ancora perfettamente in ordine e tranquillissima nonostante la tragedia appena avvenuta(ma dai...è affondata la nave, stai sola in mezzo all'oceano, non sai chi è sopravvissuto e ti fumi una sigaretta mentre ti trucchi?...ma per favore...)....
Al di là di questo ci sono anche alcune situazioni un pò assurde, come l'amputazione di una gamba con un coltellino e senza alcun mezzo per sterilizzare e cucire a dovere; insomma, il film è carino....probabilmente da ammirare perchè mostra sempre il solito Alfred alle prese con un'unica location(la scialuppa invece che una stanza), ma rispetto a lavori come "Giovane e innocente" o "L'ombra del dubbio" stiamo lontani anni luce.
Io l'ho sinceramente visto come un lavoro commissionato e molto distante(se non per alcune intuizioni registiche) da quello che era veramente Hitch.....
Carino, ma personalmente lo considero tra i minori.....

Goldust  @  30/09/2015 18:06:12
   8½ / 10
Parte da questo Lifeboat la fissa - passatemi il termine - del regista di raccontare storie in cui unità di tempo, azione e spazio coincidano al millimetro. Questa, forse ancora più di quella delizia tecnica che è Nodo alla gola, è la più estrema fra le sue opere poiché l'ostacolo di costruire all'interno di una semplice scialuppa di salvataggio un intero plot zeppo di phatos e colpi di scena, senza però rinunciare a ritmo e humor, sembrava davvero insormontabile. Pur nella sua schematicità di fondo in cui le forze democratiche e quelle naziste sono rappresentate all'interno della barca ( il nazista è da solo ma è furbo e determinato, gli altri sono in tanti ma non riescono a condividere un'azione comune ) il risultato è assolutamente sorprendente ed apre la strada a capolavori futuri e più elaborati come La finestra sul cortile e il Delitto perfetto. Tra le varie caratterizzazioni dei personaggi presenti lascia il segno quella riservata all'altezzosa giornalista inglese ( una splendida Tallulah Bankhead, che la dico grossa mi è sembrata un incrocio tra la Dietrich e Bette Davis, almeno in quanto a charme ), costretta dagli eventi a spogliarsi dei propri orpelli affettivi abbandonando via via in mare tutti i suoi oggetti di valore. Anche a livello tecnico il film è ragguardevole: nessuna musica ad enfatizzare magari a sproposito la vicenda, nessuna inquadratura dall'esterno della scialuppa a distrarre lo spettatore, il "problema" della classica apparizione del Maestro risolta con un geniale colpo di teatro ed un cast formidabile capace di trasmettere allo spettatore pietà, simpatia e rabbia a seconda dei personaggi. Si può volere di più da un film che nasce a fine propagandistico? Direi proprio di no, percui applausi.

topsecret  @  13/05/2014 19:06:31
   7½ / 10
Non mi addentro nei discorsi riguardanti la propaganda politica e l'attacco che ricevette Hitchcock da parte dei critici americani. Quello che mi preme sottolineare è che ancora una volta il regista britannico riesce a fare un film teso e coinvolgente, senza grande spiegamento di mezzi, affidandosi all'estro e alla bravura di un manipolo di attori ben amalgamati e abili nel far risaltare l'aspetto umano e psicologico dei personaggi raccontati.
Hitchcock non rinuncia alla sua proverbiale dose di ironia sottile, a volte amara, che impreziosisce e rende ancora più fluida una storia che sa coinvolgere ed emozionare, tenendoci incollati al video fino alla fine.
Da vedere.

Beefheart  @  13/05/2014 09:50:02
   9 / 10
Ottimo film e tra i più sottovalutati nella filmografia del regista. I dialoghi, eccellenti, ed i personaggi, ben delineati, rendono appassionante e coinvolgente una storia che non c'è, un film senza trama girato interamente su una piccola scialuppa di salvataggio. Geniale. Da non perdere.

ZanoDenis  @  21/04/2013 14:34:05
   6½ / 10
Il film è ottimo, ma a tratti troppo pesante, ovviamente per essere girato in una barca è un lavoro ottimo, ma purtroppo in certe scene arriva ad annoiare

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  09/02/2013 12:42:01
   6½ / 10
Girare un film con tanti attori tra due estremi di una barchetta non è affatto facile, ma Hitchcock è riuscito nell'esperimento. Un massacro psicologico (condito con la giusta ironia) teso e senza respiro, ovviamente datato sotto molti aspetti, ma ancora capace di regalare emozioni non indifferenti grazie alle prove degli attori e ai dialoghi efficaci.

Non ho apprezzato particolarmente perciò non mi sbilancio più di tanto, ma se contestualizzo il film ai tempi della realizzazione, e ne analizzo contenuti e struttura narrativa con occhio distaccato, allora mi devo per forza mettere il cuore in pace. Perchè è un buon film davvero, probabilmente anche troppo snobbato nella filmografia del caro Alfred.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  26/11/2012 15:31:30
   7½ / 10
Interessante vedere come un film ambientato interamente in mezzo al mare risulti avere una trama così interessante e non annoi mai. Insomma, per quanto mi riguarda, a parte, forse, inutili razzismi (giustificati dall'epoca in cui il film è stato realizzato), questa è una piccola lezione di cinema. Certo, non tra i migliori film di Hitchcock, ma comunque merita. Un peccato che sia così poco famoso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  05/09/2011 15:38:42
   7 / 10
Visto per pura casualità, non sapevo cosa guardare e mi è capitato sotto mano questo film del buon Hitchcock.
Devo ammettere che mi è difficile commentare questo film, forse dovrei guardarlo un altra volta, ma non andrei al di sopra del sette, per carità, non annoia e si guarda senza pretese, ma è un film che ho trovato di difficile valutazione.
La sceneggiatura è scritta molto bene, personaggi scelti con varie ideologie che si mettono a confronto, ambientazione molto inquietante, dialoghi scritti molto bene con una prova degli attori convincente, questi sono a mio avviso i punti di forza del film, e Hitchcock sfrutta questi punti a meraviglia.
Insomma, buon film non c'è nulla da dire, chi apprezza il cinema non potrà non apprezzarlo, ma nel valutarlo mi sono trovato in difficoltà!

Leonardo76  @  14/07/2011 22:13:41
   7½ / 10
film avvincente

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  14/07/2011 16:52:18
   8 / 10
Dal romanzo "Lifeboat" di John Steinbeck, il maestro della suspense trae una storia fatta di crisi morali, di eventi e chiacchere quasi mitologici che escono dai tipici stilemi ai quali ha lavorato di solito.

Costanza Porter (Tallulah Bankhead) è una giornalista un po' frivola con tanto di telecamera e macchina da scrivere, abito elegante e scarpe col tacco. Non ci si immaginerebbe una donna siffatta in una scialuppa di salvataggio. Eppure, la nave sulla quale viaggiava, è stata affondata da un missile e adesso si trova a discettare come niente fosse accaduto. Sono i tempi della seconda guerra mondiale.

A lei si aggiungono il macchinista John Kovac (John Hodjak), un magnate, il marinaio americano Garrett (un giovane Hume Cronyn), un tedesco di nome Willy (Walter Slezak), fatto salire a bordo con sfiducia e sospetto, e altri cinque compagni. Inizia un'avventura angosciante per questo manipolo di uomini e donne costretti insieme in un ambito angusto fatto di altruismo e meschinità.

"Connie" è il personaggio che consente alla sceneggiatura di ricavare quelle poche parentesi ironiche che hanno fatto la fortuna dei film di Hitchcock. Se è assolutamente da non perdere il favoloso cameo "nutrizionista" dell'autore, sulla barchetta il gioco del poker non è solo un passatempo e rivela il carattere infido di uno dei personaggi, la racchetta da tennis scandisce il senso dell'umorismo, i tatuaggi delle iniziali delle amanti, scolpiti sul petto di Kovac, permettono lo sfoggio di una delle battute più belle: "Non ho mai capito la curiosa abitudine di fare reclame sul proprio torace".

Il sig. Kovac diventa il comandante non eletto del resto del gruppo. Egli si dimostra il più tedesco dei tedeschi, un dittatore patriottico, cartellone umano che sponsorizza solo se stesso. Il teutonico Willy invece da' l'impressione di essere il carattere dominante rispetto a quello di tutti gli altri, classificati in una serie di soggetti culturali molteplici. Tutti abitanti un piccolo mondo dove i rapporti di forza sono in continua trasformazione; dove a guidare è il carisma più che la competenza e dove può esistere la bontà ma anche la collera e la dura rivalsa.

Il racconto non resta avvolto in una mera divulgazione dei buoni propositi americani rispetto a quelli nazisti, mostrando invece una disputa attualissima, forse senza insegnamenti, che entusiasma sul piano spirituale e su quello dottrinale. L'inquietudine qui è negli episodi tipici della vita, non negli artifici del cinematografo. Il bambino morto non viene mai mostrato, così come l'impiccagione e la gamba amputata: la discrezione e la virtù di tempi ormai passati, in grado di restituire allo spettatore la giusta emotività.

Hitchcock realizza, forse involontariamente, il suo film più pratico, nelle condizioni più illusorie possibili. Si notano grossolanamente la serie di fondali dipinti tra cielo e mare, nonostante i quali si ha come l'impressione di vivere sulla barcarola, di sentire i sussulti e il dondolio delle onde.

Zanibo  @  15/02/2011 16:19:14
   7½ / 10
9 per come affascina senza annoiare mai, nonostante l'ambientazione monotematica che diventa quasi un punto di forza e suggestone. Una grande prova di Hichcock che ha il dono di saper raccontare le storie indipendentemente dagli elementi a disposizione.

I personaggi sono un po' stereotipati e c'è un po' di propaganda inserita a tavolino, che mi portano ad abbassare un po' il voto generale del film e a non considerarlo un capolavoro, cosa che mi dispiace molto...

In ogni caso e` un bel film, e merita la visione!

SKULLL  @  05/08/2010 04:32:15
   9 / 10
Questo è uno dei migliori Hitchcock, altro che storie. Nonostante sia girato per intero su una scialuppa, non è mai noioso e riesce ad approfondire tutti i personaggi. La protagonista è semplicemente fantastica.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  07/04/2010 10:38:33
   7½ / 10
Un film di propaganda mascherato abilmente in un serrato thriller psicologico che mette a confronto diverse ideologie e personaggi.
Ambientato solo su di una scialuppa,non mancano comunque i momenti efficaci e ben strutturati. Dialoghi veramente ben scritti e grazie a questi elementi,combinati ad una regia equilibrata ma che sa anche essere movimentata,non ci si annoia mai.
è vero che i personaggi risultano abbastanza stereotipati ma questo non pesa sulla buonissima qualità del film.
Quello che un pò (un bel pò nel mio caso)dà fastidio è che il film ha l'anima della propaganda bellica e antinazista e inevitabilmente questo influisce sul risultato finale rendendo il tutto abbastanza irritante. Non brutto,per carità.
Ma Hitchcock è riuscito almeno a ridurre (si fa per dire) il tutto in un gran bel vaggio nella psicologia di diversi personaggi che devono unirsi per salvarsi dal vero Nemico.
Meraviglioso il consueto cameo registico.

ezequiel  @  06/01/2010 14:04:59
   8 / 10
aggiungo, a quanto scritto da quello del piano di sotto, con cui concordo, che la fotografia è superba. e non credo sia solo opera di macWilliams. con tutto rispetto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  22/05/2009 23:09:11
   8 / 10
Questo è uno dei classici esempi di film considerati "minori" che non si rivelano tali se ci si pensa bene. Innanzitutto è piuttosto coraggiosa la scelta di limitare lo spazio fisico della vicenda, ma grazie alla bravura del cast e a dei dialoghi efficaci, Hitchcock ci offre uno spaccato rappresentativo della società americana rapportato alla questione del nazismo, sul come agire e comportarsi. Certamente è un film che merita più considerazione all'interno della filmografia del regista inglese.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  16/12/2008 12:49:05
   8 / 10
"Lifeboat" è la prima vera sfida cinematografica di Sir Alfred, non "Rope" nè "Rear window". In quegli anni Hitchcock produsse diverse pellicole che trattavano anche direttamente il secondo conflitto mondiale, forse perchè tacciato di codardia, da inglese, per essersene andato a Hollywood senza servire minimamente il Paese ormai in guerra, e averci lasciato la madre. Particolare è il collegamento a "Il prigioniero di Amsterdam" che finisce esattamente come questo inizia: con un disastro sull' oceano. E proprio qui, il prediletto (e perfetto) uso dei trasparenti, leggibili benissimo come un simbolo assoluto del Cinema, assume un significato importantissimo nel ritrarre "la finzione della realtà", in questo caso troppo terrificante per poter essere addirittura vera; tanto che la figura di un bambino, quindi l' innocenza e la purezza, viene fatta morire nei primi minuti della storia. La scialuppa è un microcosmo di relazioni umane e di scontri morali per come sono differenti le singole caratterizzazioni psicologiche dei protagonisti, e la scialuppa stessa si trasforma in una vera e propria camera di consiglio, il tutto assomiglia molto ad un altro film-sfida come "La parola ai giurati" di Lumet. Inutile è ribadire, come detto da tutti, che non si è presi mai dalla noia nonostante il monoset, e qui ancora più statico, non ci sono movimenti di macchina ma il segreto sta nella genialità di questo regista, nelle situazioni che si vengono a creare che non possono altro che incuriosire lo spettatore. Geniale l' inquadratura nell' inquadratura attraverso la cinepresa di Tallulah, e l'inquadratura delle mani del nazista che si aggrappano per salire a bordo, si capisce subito che girerà tutto intorno a questo personaggio; un compendio dell' espressionismo.

castelvetro  @  14/11/2008 14:29:28
   9 / 10
Coraggiosissimo Hitchcock ad accettare anche questa sfida.
Sì, perchè più che un film questa è una vera e propria sfida!

Sfido chiunque a girare un film del genere girato INTERAMENTE
su una scialuppa di salvataggio!

Il messaggio che molti traggono dal film è quello del pericolo
tedesco. Affrontabile solo se le democrazie di tutto il mondo si alleano
fra loro.

Il senso di claustrofobia qui schizza alle stelle, determinando una
suspence ben diversa da quella creata negli altri film. Qui
non si vede letteralmente l'ora di scoprire che fine faranno questi
poveri naufraghi.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  28/10/2008 22:24:30
   7 / 10
Un film di Hitchcock piuttosto inusuale. Non c'è azione, né suspence, né avventura. Si svolge dall'inizio alla fine su di una barca di naufraghi in mezzo al mare, con un certo numero limitato di personaggi. L'azione e l'interesse si concentrano quindi sui caratteri e sulle reazioni dei vari soggetti, che diventano quasi paradigmatici di certi aspetti ideali e sociali del tempo. Lo scopo del film è infatti quello di rappresentare e affermare certi valori base della società americana. L'arte (difficile) sta tutta nel riuscire a rappresentare e a spiegare i caratteri e le idee di alcune persone nel loro dialettico divenire. Un'impresa non facile e che Hitchcock in parte fallisce, in quanto i caratteri sono abbastanza schematici e prevedibili. C'è però un'eccezione ed è quella del personaggio "cattivo", cioè quella del naufrago tedesco. E' su di lui che si concentra tutta la suspense, la curiosità e la tensione delle spettatore. E' lui il personaggio più complesso e misterioso, quello che pone più quesiti dal punto di vista etico; è su di lui che si applica la teoria cara a Hitchcock dell'apparenza ingannatrice. Da notare che questo è un film che parla di guerra mentre la guerra è ancora in corso. Anzi fu ideato quando la Germania aveva raggiunto il massimo della sua espansione e forza. Per questo nel film il tedesco appare quasi più bravo e forte degli americani.
Lo sfondo su cui si svolge la storia è quello di un piroscafo americano affondato da un sottomarino tedesco. Alcune persone si salvano su di una scialuppa e andranno alla deriva quasi senza niente per diversi giorni. Le vicende si svolgono con la solita concisione e chiarezza tipica del cinema americano dell'epoca. Altra caratteristica stilistica tipica è quella della scarsa drammaticità con cui vengono rappresentate certe situazioni. I personaggi sono sempre misurati, non perdono le belle maniere, hanno un aspetto piacevole e presentabile anche in situazioni di estrema necessità. Un'amputazione si svolge senza neanche un solo gemito di dolore! Forse questo tipo di "realismo" non interessa a Hitchcock. A lui preme mettere alla prova le convinzioni etiche dei vari personaggi e mostrare il loro sviluppo. C'è ad esempio una donna giornalista che rappresenta la parte ricca, emancipata e razionale della società americana, la quale si scontra con un operaio macchinista, dal bel fisico, dalle idee socialisteggianti ma un po' ignorante, rozzo, istintivo e per nulla intellettuale. I due finiranno uno nelle braccia dell'altro, smussando le reciproche asperità. L'ironia di Hitchcock non manca di contrappuntare questi caratteri. Come pure gli altri: un ricchissimo industriale che imparerà ad apprezzare la povera gente, una dolce e idealista infermiera, un marcantonio ubriacone e spaccone, qualche altro personaggio volutamente grigio e scialbo, più un nero/zio tom (buono, molto religioso e servizievole).
Sulla scialuppa piomba anche un rappresentante del "nemico". Che fare? Ucciderlo? E' responsabile o no dell'affondamento? Merita cure e attenzioni? Alla fine prevale il parere idealistico e umano: ha ubbidito a degli ordini, non poteva fare altrimenti. Viene quindi trattato quasi da pari. Le apparenze miti, remissive e simpatiche del tedesco sembrano avvalorare questa tesi. Con lo svolgere del film si scopre invece che non ha detto tutta la verità. Approfitta poi delle divisioni e della scarsa coesione del gruppo per piano piano arrivare addirittura a comandare la scialuppa e a dirigerla verso una nave tedesca. A questo punto si rivela la sua vera natura di persona subdola, scaltra, furba, egoista, cinica. Esce fuori la sua adesione alla teoria della "superiorità" del più forte. I deboli, gli handicappati sono pesi morti e devono essere impietosamente eliminati.
A questo punto il gruppo ha un sussulto di coesione e unità e arriva a derogare a tutti i principi etici e umani usati fino ad allora,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER (altra scena scarsamente drammatica). Qui Hitchcock rovescia lo schema di molti suoi film. In genere l'eroe era apparentemente colpevole e vittima di persecuzioni pregiudiziali, regolarmente condannate. Invece adesso la credenza di innocenza è sbagliata e la reazione cieca e irrazionale viene quasi esaltata.
E' il messaggio tipico di tanti film americani: la diversità, la pluralità, l'umanità e i principi etici sono i benvenuti, sono la ricchezza e i fondamenti della società ma in certi frangenti particolari o estremi è possibile, anzi è necessario essere uniti e derogare aI principi fondamentali. Comunque il finale viene a riequilibrare la situazione e riaffermare l'eccezionalità delle deroghe. C'è un altro naufragio e nella barca sale un altro tedesco. Ucciderlo? No, questa è un'altra persona e un'altra storia. E' la persona in sé e non il fatto che sia tedesco quello che conta.

3 risposte al commento
Ultima risposta 11/12/2008 19.44.31
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Max78  @  11/07/2008 22:03:48
   8½ / 10
Il dramma acquatico di Hitchcock,
una piccola perla destinata con ogni probabilità ad inabissarsi in fondo al mare
con tutti quei gioielli del maestro ritenuti minori ,

ogni tanto poi fortunatamente ne riaffiora qualcheduno.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  02/02/2008 09:33:18
   8½ / 10
Il titolo è esplicativo come pochi: nonostante tutto il film are aperto, Hitchcock riesce perfettamente a infondere un profondo senso di claustrofobia; l'oceano diventa una vera e propria cella, un luogo angusto in cui mettere in scena le "bestialità dell'uomo".
Il film nasce come propaganda sotto forma di apologo volto a mettere in luce il contrasto tra le perversioni e la follia del regime nazista e la "bontà" della democrazia, ma alla distanza viene fuori l'altro intento del regista: quello di rappresentare l'instabilità della natura umana in circostanze estreme.
Un Hitchcock che, con scarsissimi mezzi, riesce a dare alla luce un piccolo gioiello cinematografico.

2 risposte al commento
Ultima risposta 02/02/2008 09.35.12
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Pink Floyd  @  12/12/2007 19:50:23
   7 / 10
Con un soggetto così interessante Hitchcock avrebbe potuto cavarci molto di più di un "minore".
Certo, c'è da dire a sua discolpa che non era facile sviluppare un film interamente su una scialuppa di salvataggio -e in questo ha dimostrato coraggio-, però il film paga una lentezza non comune alla produzione hitchcockiana.

Buona l'intuizione del nemico in terra propria, però alla lunga le sue azioni diventano scontate.
Se da un lato l'opera è caratterizzata da un forte senso claustrofobico è pur vero che le situazioni restano troppo spesso invariate, confinando "Prigionieri dell'oceano" tra i meno coinvolgenti del regista.

La cosa più bella resta il cameo del Maestro .........memorabile!!!

Crimson  @  05/12/2007 11:29:57
   6 / 10
Tra i film che meno preferisco del grande regista inglese.
La tensione evocata è francamente scarsa, nonostante tutto il film sia ambientato su una scialuppa di salvataggio. I personaggi hanno poco appeal, ma la noia e l'irritazione mi sono evocati dalle più svariate tematiche di natura etica su cui il film si incentra, che non rientrano assolutamente nelle corde di Hitchcock.
Lo considero decisamente un minore.

3 risposte al commento
Ultima risposta 24/09/2011 22.39.33
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  05/04/2007 12:54:03
   8 / 10
Ottimo film, che sarebbe riduttivo definire di propaganda bellica. Mi dicono che è tratto da un racconto di Steinbeck, e in fondo si percepisce: lo sviluppo caratteriale di entità diverse è uno dei temi prediletti dallo scrittore.
Girato interamente in una scialuppa, il film regge splendidamente, grazie alla tensione creata da Hitch, e ai personaggi della storia.
Memorabile soprattutto l'uomo che parla in tedesco, che si rivela essere il comandante del "mezzo" affondatore.
Notevoli le diversità razziali, etniche, culturali, ideologiche dei personaggi: un nero, una giornalista, un simpatizzante di sinistra, un ricco fascista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  10/11/2006 10:25:02
   8 / 10
malgrado il set sia molto ristretto il grande maestro è riuscito a tenermi un'ora e mezzo incollato allo schermo...storia travolgente e con risvolti psicologici degni dei suoi migliori film(il finale quando sale l'ultimo sopravvissuto è emblematico)...l'unica cosa che ho approvato di meno è il fatto che il film non cerca di dimunire l'odio verso i tedeschi anche se possiamo comprenderlo visto il periodo storico...
p.s. mi chiedevo all'inizio dove sarebbe apparso il regista visto che il cast doveva essere per forza ristretto,ed eccolo con la geniale idea del giornale...grande

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  25/08/2006 20:28:39
   6½ / 10
Mi aspettavo di più da questo film. Un pò lento in certi tratti, quindi l'attenzione non sempre ai massimi livelli. Ad ogni modo è pregio che sia tutto ambientato su una scialuppa di salvataggio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  22/07/2006 18:04:14
   10 / 10
Bellissimo film di Hitch, ambientato interamente su una scialuppa.
Il regista fa un film di propaganda, spesso i grandi registi li facevano in quegli anni (Curtiz, hawks, Walsh e tantissimi altri). Ma quello di Hitchcock è un intensissimo dramma psicologico, con tensione alle stelle dalla prima all'ultima scena.

E' considerato a torto un minore e spesso dimenticato nell'infinita carriera del regista (un po' come successe per il magnifico "Il prigioniero di Amsterdam").
Inspiegabile, "I prigionieri dell'oceano" inquieta tantissimo , è ambientato in mezzo al mare su una scialuppa ma è claustrofobico come pochi.

Veramente sublime la regia di Hitchcock in questo film.

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/07/2006 22.59.25
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bodego  @  22/07/2006 17:39:16
   8½ / 10
Ecco una splendida pellicola firmata sir Alfred.
Splendida prova da parte di Hitchcock nel girare il film tutto su una scialuppa.
Per quanto in certi punti "i Prigionieri dell' oceano" possa risultare un po' lento , è un film riuscitissmo che si regge superbemente sul nervosismo e sulla tensione che corre tra i personaggi e che graduatamente viengono trasmessi allo spettattore. Anche Qui Hitchcock fa la sua solita apparizione, qusta volta compare in un giornale. Lo considero molto bello e tra i primi 5 di Hich. Sottovalutato all' epoca perchè si pensasse fosse un film con il nazismo.
Superiore, secondo me, a film più famosi del regista tipo il delitto perfetto.ù
Da non perdere.

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Ultima risposta 22/07/2006 21.05.31
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