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Già dal terzo film e a soli 28 anni Kubrick dimostrava di poter cambiare le regole del cinema e dei vari generi che di pellicola in pellicola affrontava. Dopo l'appena sufficiente Paura e desiderio e il discreto ma acerbo Il bacio dell'assassino il regista dirige Rapina a mano armata e riscrive le regole del noir. Questo film è passato alla storia per aver introdotto il montaggio sincronico , tecnica poi ripresa da Tarantino per Le iene,ad esempio. Sfruttando questa particolare tecnica ,Kubrick mette in luce passaggi della trama che accadono in contemporanea dando un quadro chiaro e solidissimo dello svolgimento (in questo caso a giovarne è la rapina,perfettamente comprensibile in ogni suo passaggio).
La prima parte del film è dedicata alla preparazione del piano,tutto in forma teorica. Nella seconda fase si passa alla pratica e il ritmo sale vertiginosamente grazie alla stupenda e innovativa rapina,alla strage del titolo originale (The killing) e al beffardo finale. Per quanto riguarda i personaggi , tutti hanno un ruolo ben definito all'interno della storia e sono validamente descritti.
Un noir dunque innovativo e dalle sequenze di forte impatto. Un film ancora oggi moderno e attuale emulato e citato da parecchi illustri registi futuri.