Recensione rapina a mano armata regia di Stanley Kubrick USA 1956
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione rapina a mano armata (1956)

Voto Visitatori:   8,35 / 10 (120 voti)8,35Grafico
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film RAPINA A MANO ARMATA

Immagine tratta dal film RAPINA A MANO ARMATA

Immagine tratta dal film RAPINA A MANO ARMATA

Immagine tratta dal film RAPINA A MANO ARMATA

Immagine tratta dal film RAPINA A MANO ARMATA
 

Terzo lungometraggio per Kubrick.
Nel 1956, quando realizzò Rapina a mano armata, Stanley Kubrick compiva 28 anni. La sua storia di cineasta era già densa di riferimenti professionali e biografici importanti. A sedici anni aveva iniziato una collaborazione con la rivista "Look" con servizi fotografici di alto livello; a diciotto era andato a vivere a Greenwich Village con la prima moglie Toba Metz: aveva già girato diversi cortometraggi e Fear and Desire.
Rapina a mano armata (The Killing) fu il primo dei tre film prodotti dalla coppia Harris-Kubrick (gli altri sono Lolita e Orizzonti di gloria). Il duo nonostante avesse svolto un notevole lavoro, ricco di risultati promettenti e ampiamente riconosciuti dai critici, si scioglierà nel '62.
The Killing è tratto dal libro Clean Break di Lionel Withe. La sceneggiatura è stata redatta dallo stesso Kubrick coadiuvato dallo scrittore Jim Thompson. La brillante e nitida fotografia del film è di Lucien Ballard: sempre monitorata dall'attento Kubrick.

Uno degli aspetti più interessanti di questo film riguarda un'invenzione narrativa di rilievo: il flashback sincronico, che è una delle diverse tecniche narrative presente nel libro: Clean Break. Essa è stata estrapolata e faticosamente rielaborata da Kubrick in una direzione più cinematografica; il regista la rende idonea a sostenere i valori visivi classici che doveva assumere nel linguaggio di immagini in movimento. Inoltre questa tecnica si discosta, in parte, da come viene presentata nel romanzo, non poteva essere trasposta nel film fedelmente a causa di una difficoltà intrinseca nella capacità semiologica del cinema a sostituire pensieri scritti con immagini. E' infatti molto arduo tradurre tecniche, composte per sequenze letterarie, in meccanismi strutturati da immagini perché occorre trovare scene che scorrano allo stesso modo dello scritto (C. Metz, Semiologia del cinema).
Kubrick traspone ciò che, delle stecche narrative presenti nel libro, gli sembra trasformabile in scene rispettose del gusto visivo vigente. A proposito intravede, con sicurezza e lungo una riflessione dell'importanza del gioco delle condensazioni, uno dei meccanismi principali che caratterizza lo stile del libro di Withe: la tecnica dell'interruzione della linea narrativa; qualcosa che dà un sapore estetico nuovo mettendo in campo dei noti flash-back ma con caratteristiche un po' particolari; essi infatti illustrano, da angolazioni diverse ma nella stessa unità di tempo, alcune scene chiavi del film. Queste tecniche vengono denominate flash-back sincronici perché ripropongono l'attenzione visiva sull'oggetto dell'ultima scena in gioco, osservandolo sempre nello stesso intervallo di tempo ma in relazione con ciò che gli accade in un luogo diverso, iniziando le riprese da puzzle prima della partenza della scena chiave già vista. Se ne ricava un importante effetto estetico che sembra portare a una maggiore partecipazione al film, come se le diverse angolazioni visive con cui si osserva la stessa scena e il venire a contatto con quanto è accaduto prima del suo inizio portasse lo spettatore a una maggiore presenza nel film.
Ad esempio: consideriamo l'intervallo di tempo che racchiude la scena della lite tra il russo Maurice e i poliziotti nel bar dell'ippodromo. La lite è provocata ad arte dalla banda di Clay per distrarre dal loro lavoro principale i poliziotti addetti alla protezione degli incassi. Kubrick - girata questa scena con maestria, coadiuvato in ciò da una prestazione superba di Kola Kwariani nella parte del lottatore Maurice - ci porta nel tempo di una scena contigua alla scena della lite, una scena situata in un altro luogo, dove si svolge dunque qualcosa di temporalmente simultaneo ma diverso nei contenuti: quindi lo spettatore osserva due scene distinte, rappresentate in luoghi diversi nella stessa unità di tempo. Lo spettatore segue lo scorrere delle scene da angolazioni diverse allargando il suo orizzonte visivo del film: quindi il suo significato.

Da notare che il flash-back diacronico è un'altra cosa da quello sincronico. Il flash back diacronico era già da tempo usato nel cinema.
Kubrick perfeziona con questo film il flash-back sincronico, che doveva essere usato in questo noir solo come sperimentazione. Ma il suo talento, con questo elemento tecnico, dà subito più arte e destrezza narrativa al racconto. Si definisce sincronico perché si svolge sempre in simultanea o in contiguità con la scena principale; i flashback diacronici invece mostrano scene situate in un tempo separato da quello della scena principale, rimanendo in relazione con essa solo in un modo causalistico spesso psicologico, per far cioè capire qualcosa di più del significato logico, storico, narrativo di una delle scene chiavi: ad esempio quando il flashback mostra eventi o episodi dell'infanzia di un personaggio per aiutare a capire meglio sia alcune azioni che egli svolge nel presente che aspetti della sua personalità storica, il tutto a vantaggio di una maggiore chiarezza del messaggio del film.

Kubrick con questo film dimostra di saperci fare con il noir, non tanto per la suspense e le tensioni che riesce a imprimere al film in modo spesso originale e sorprendentemente puntuale con il ritmo dato e richiesto dalla sceneggiatura (risultati questi comunque già visti in diversi precedenti noir hollywoodiani con altri registi famosi), quanto per l'essere riuscito a perfezionare e a dare nuove prospettive di sviluppo ai codici hollywoodiani del genere, traendone grazie all'aggiunta anche del proprio genio fotografico, combinazioni grammaticali inedite e di estrema fertilità per il cinema del futuro.
Kubrick era considerato un accentratore ma aveva un suo modo di essere umile: anche se ciò ad una prima e superficiale osservazione nel suo lavoro non era evidente. Questo geniale cineasta rispettava infatti con grande attenzione la tradizione linguistica hollywoodiana. Inoltre l'ha anche studiata in profondità, consapevole che per portare avanti delle ambizioni artistiche serie sul cinema degli anni '60 occorreva partire da lì.

Kubrick crede nello studio e nel lavoro più che in quelle logiche di relazioni amichevoli che portano facilmente a fare soldi ma con film spesso mediocri. Kubrick rifiuta la mediocrità di quelle pellicole agganciate alla scia dorata del botteghino, un mercato quest'ultimo spicciolo per qualità e tenuto sempre sotto controllo dai media. Egli al contrario si impegna allo spasimo per acquisire una grande padronanza del linguaggio di Hollywood, consapevole che intenderne la portata e i limiti sarebbe stato decisivo non solo per il suo futuro ma anche per quello del cinema degli anni '60. E' ciò che gli consentirà, grazie alle competenze che maturerà, di afferrare con una presa ferrea le maniglie delle porte del mercato di qualità del cinema, orientandosi vincente tra quelle domande di film incerte ed eterogenee ma che stavano in quel momento dominando negli Stati Uniti e in Europa: un mercato che rimaneva in gran parte insoddisfatto nelle sue particolarità culturali e afflitto da pesante stanchezza mediatica. Kubrick lo porterà con i suoi film a nuove svolte di qualità soddisfandone i suoi risvolti più nobili e raffinati. Kubrick è uno dei pochi registi che sia riuscito a prendere per le corna aspetti importanti del mercato cinematografico imponendogli strade diverse dalle tendenze ibride, euforiche e volgari insite nel suo seno. Questo non è poco per un cineasta emergente, ma il segreto del successo di Kubrick è banale: prendere si il cinema per quello che è, e riuscire ad andare oltre, studiando però con grande impegno ciò che scientificamente lo costituisce.
La sua scelta di impegno in questa direzione sarà anche etica, se per etica si può intendere una fedeltà assoluta al proprio lavoro.

Da un puntiglioso studio del linguaggio del cinema americano Kubrick riuscirà a fondare qualcosa di particolarmente creativo, non solo sul piano del linguaggio iconico ma anche su quello molto più difficile del dire intellettuale: cui il film non può sottrarsi. Quel dire che fino a quel momento stentava a crescere perché andava, tutte le volte che se ne cercava l'applicazione, troppo a discapito dello spettacolo. A proposito è utile ricordare che solo con 2001 Odissea nello Spazio la storia del cinema fa un grande salto di intellettualità visiva: il cinema diviene spettacolo visivo, musicale, ed espressione eccelsa di forme intellettuali; queste ultime cominciano a interrogare filosoficamente e scientificamente, in modo preciso e complesso, l'oggetto in gioco nel film presentandosi, nonostante il debito di idee contratto con lo scritto, dignitosamente autonomo come pensieri dal libro e dalla stampa in genere. Una intellettualità che non andava più a discapito dello spettacolo visivo, anzi per la prima volta si fondeva con esso in modo eccelso, unico.
Già con Rapina a mano armata Kubrick, con disinvoltura e collaudato talento, e probabilmente grazie anche a uno studio e a un lavoro sul soggetto molto dispendioso e spesso maniacale, si impone autorevolmente all'attenzione della critica cinematografica mondiale e a tutto il mondo del professionismo legato al cinema, imponendo delle modalità stilistiche originali che fanno intravedere nuove possibilità di sviluppo per il cinema: tra cui già quella intellettuale.

Questo noir osservato da un versante un po' più psicologico gioca sul piacere delle trasgressioni umane: quelle legate in particolare al mito del sogno americano degli anni '50. Esse sono messe visivamente in una formula narrativa che diviene via via più ricca e fascinosa grazie all'ingresso progressivo dei necessari ingredienti che fanno da supporto al film: soldi, bellezze femminili, matrimoni in crisi, debiti passionali, bella vita, carcere che non redime dal male, borghesia attraente e intrigante, povertà collegata alla vita con espedienti e sbocchi delinquenziali che ne fanno spesso una sorta di spettacolo letterario.

Kubrick mette in campo i seguenti personaggi: Peatty, il cassiere dell'ippodromo, geloso e frustrato dalla moglie Sherry che non lo ama; Clay, un ex galeotto, molto ambizioso e deciso a diventare ricco (un geniale per impassibilità Sterling Hayden), uscito di galera da poco dove aveva trascorso cinque anni duri, verrà poi soccorso dalla sua innamorata Fay che crede ciecamente in quello che lui fa tanto da apparire infatuata dal suo sguardo e comportamento: virile ma rigido, fragile come il vetro; Marvin, un vecchio allibratore di corse di cavalli che decide di partecipare alla rapina all'ippodromo, nonostante un'esistenza vissuta in modo onesto ed esemplare, finanzierà le spese iniziali indispensabili per il progetto di Clay; Randy Kennan, un poliziotto oberato da molti debiti e frustrato da lavoro che lo tiene nell'anonimato, desideroso più che mai di uscire da un'esistenza di routine; Tiny l'amante non ricco di Sherry che progetta con la propria donna di interferire nella rapina cui partecipa il marito di lei, il tutto a vantaggio del loro amore trasgressivo; Mike, l'anziano barista dell'ippodromo che ha la moglie gravemente malata e decide quindi di partecipare alla rapina sperando di acquisire più mezzi per curarla: inscenerà una lite con lo scacchista ed ex lottatore Maurice; infine Nikki il cecchino sfortunato, ucciso durante l'azione della parte assegnatagli, ingaggiato da Clay per eliminare il cavallo favorito affinché la gara venisse sospesa e gli incassi rimanessero nella stanza- cassaforte più a lungo: priva degli agenti che erano impegnati nella lite del bar voluta ad arte da Clay.
Rubare soldi all'ippodromo, un luogo sportivo frequentato soprattutto dalla media e alta borghesia, ha dato una giustificazione sociale al film, rendendo il crimine affine ad una lotta di classe, quest'ultima leggibile tra i sogni di ricchezza facile di cui erano affetti i poveri criminali e la lucidità vincente delle istituzioni borghesi che ripropongono la fatica del lavoro e la qualità professionale come vie di successo: lungo sogni a lunga scadenza.

Commenta la recensione di RAPINA A MANO ARMATA sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di Giordano Biagio - aggiornata al 08/05/2006

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbai
 NEW
anime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidaribuffalo kidscaddo lakecampo di battagliaclean up crew - specialisti in lavori sporchicloudcome far litigare mamma e papa'desire' (2024)disclaimer
 NEW
do not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkidduil buco - capitolo 2il gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleinter. due stelle sul cuoreio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginla bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola scommessa - una notte in corsiala storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafka
 NEW
le deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvagge
 NEW
leggere lolita a teheranlimonovlinda e il pollolonglegslove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femme
 NEW
modi - tre giorni sulle ali della follianapad - la rapina
 NEW
napoli - new york
 NEW
nasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon sono quello che sonooutsideozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopepeter rabidping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsispeak no evil - non parlare con gli sconosciutisquali
 NEW
stella e' innamoratastranger eyessuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trump
 NEW
the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffrono
 NEW
the devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe substancethelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranzatransformers onetrifole - le radici dimenticate
 NEW
una madre
 NEW
una terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille volti
 NEW
wickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1055967 commenti su 51412 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

A DIFFERENT MANL'OMBRA CHE CAMMINAMY OLD ASSSONO LILLO - STAGIONE 2THE OUTRUN

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net