ritratto della giovane in fiamme regia di Céline Sciamma Francia 2019
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ritratto della giovane in fiamme (2019)

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locandina del film RITRATTO DELLA GIOVANE IN FIAMME

Titolo Originale: PORTRAIT DE LA JEUNE FILLE EN FEU

RegiaCéline Sciamma

InterpretiNoémie Merlant, Adèle Haenel, Luàna Bajrami, Valeria Golino, Christel Baras, Armande Boulanger, Guy Delamarche, Clément Bouyssou, Michèle Clément, Cécile Morel

Durata: h 2.02
NazionalitàFrancia 2019
Generedrammatico
Al cinema nel Dicembre 2019

•  Altri film di Céline Sciamma

Trama del film Ritratto della giovane in fiamme

1770. Marianne, pittrice di talento, viene ingaggiata per fare il ritratto di Hèloise, una giovane donna che ha da poco lasciato il convento per sposare l'uomo a lei destinato. Hèloise tenta di resistere al suo destino, rifiutando di posare. Su indicazione della madre, Mariane dovrà dipingerla di nascosto, fingendo di essere la sua dama di compagnia. Le due donne iniziano a frequentarsi e tra loro scatta un amore travolgente e inaspettato.

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Voto Visitatori:   7,17 / 10 (12 voti)7,17Grafico
Migliore fotografia (Claire Mathon)
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Migliore fotografia (Claire Mathon)
Miglior sceneggiatura (Céline Sciamma)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior sceneggiatura (Céline Sciamma)
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Voti e commenti su Ritratto della giovane in fiamme, 12 opinioni inserite

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Cinder  @  07/07/2024 18:55:06
   10 / 10
Thorondir  @  29/04/2022 17:31:40
   8 / 10
Una delicatessima storia d'amore che si costruisce sugli sguardi, i sussurri, le cose dette e non dette, sui gesti e il loro significato, sulla rappresentazione e l'osservazione. Un lento crescendo con cui la Sciamma, grazie anche ad una fotografia minimal quanto perfetta, riesce a strutturare un'improvvisa e forse mai più possibile liaison tra due donne distante per appartenenza di classe (siamo nella Francia pre-rivoluzionaria). Per non parlare della forza straordinaria della giovane inserviente (ulteriore downgrading nella gerarchia delle classi sociali). Molto interessante notare anche l'utilizzo estremamente selettivo della musica: nei tre momenti diegetici in cui si presenta ha delle fortissime valenza emotive, narrative e quindi significanti (e in tal senso il finale, oltre ad essere azzeccatissimo, è anche splendido). Grande Cinema.

Invia una mail all'autore del commento eddiguff  @  11/12/2021 11:51:03
   6½ / 10
La lentezza, i pochi dialoghi, la scogliera sullo sfondo... cose già viste ma il film non è male. Manca lo slancio, ecco. Tipo? Boh! Mica faccio il regista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  11/04/2021 13:38:15
   8½ / 10
Una storia d'amore soave, romantica e mai volgare. Regia e sceneggiatura sublimi. Adèle Haenel è un vero talento.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  20/07/2020 23:48:57
   6½ / 10
Intensa storia d'amore proibita, anzi proibitissima visto il contesto storico e sociale dell'epoca.
Una regia che cura ogni dettaglio malgrado non ci sia una grande risposta da parte del cast.
Trama non originale trapiantata in un contesto originale, riuscito per buona parte.

Doinel  @  29/05/2020 21:33:33
   10 / 10
Céline Sciamma al suo quarto lungometraggio da regista, gira per la prima volta un film in costume e con protagoniste adulte. Il film è ambientato nella fine del XVIII secolo, e racconta la storia di una pittrice di nome Marianne (interpretata da Noémie Merlant) che durante una sua lezione di pittura in Francia, viene interrogata da una delle sue allieve su un quadro che ha scoperto e nascosto nella stanza. Marianne sgomentata, le dirà che si tratta di un suo quadro e che si intitola "Ritratto della giovane in fiamme", in quel momento la donna avrà un lungo flashback sulla storia di quel quadro che è anche la storia dell'intero film. Veniamo trasportati in Gran Bretagna molti anni prima, dove la pittrice viene invitata da una famiglia nobile a ritrarre il ritratto della loro figlia Héloïse (interpretata da Adèle Haenel). Scopriremo che la giovane ragazza è uscita dal convento dopo che la sorella è morta e che ora è promessa sposa a un nobile italiano. Ma la giovane Héloïse ha sempre rifiutato di farsi ritrarre perché si oppone al matrimonio combinato, perciò la madre la tiene segregata in casa e chiede alla pittrice di fingersi una compagna di passeggiate per poterla osservare e dipingerla in segreto. Sciamma dirige la storia con estremo rigore e pulizia estetica, le scenografie sono scarne e le inquadrature si concentrano sui dettagli e sugli sguardi delle protagoniste. Il "segreto" di Marianne, creerà una costante tensione tra le due donne, Héloïse si rivelerà una giovane sospettosa, impavida ma profondamente intelligente, che colpirà l'animo della pittrice. É interessante il discorso decostruttivo che mette in atto Sciamma sull'immaginario della donna sotto molteplici e diversi piani. Primo fra tutti sul piano artistico: la musa qui non è soltanto lo strumento passivo che il pittore si serve per realizzare il suo immaginario, al contrario Héloïse, in una delle sequenze più significative del film, invita la pittrice a guardare dal suo punto di vista, per farle scoprire quante cose ha imparato vedendola dipingere: sul suo corpo, il suo animo, i suoi gesti, le sue emozioni. Anche lo sguardo da pittrice di Marianne è uno sguardo femminile che nella storia dell'arte è stato letteralmente "cancellato", la sequenza dove rappresenta la scena dell'aborto della domestica su tela è emblematica, perché, come sottolinea la regista, va a dar vita a quell'immagine "mancante" che fa parte dei corpi, dei desideri e dell'intimità dell'essere donna. Colpisce anche la scena dell'aborto non tanto per la brutalità ma per la naturalezza con la quale viene rappresentata: durante l'atto ci sono dei bambini che osservano e consolano la giovane domestica mentre l'abortista estrae il suo feto. Sciamma dirige il rapporto tra le donne in maniera assolutamente orizzontale ed egualitaria, le inquadrature divengono una sorta di gioco di specchi, non prive di "distorsioni" e conflitti, ma sempre sulla stessa lunghezza d'onda, lo status sociale dei personaggi non influenza la natura dei loro rapporti, è piuttosto l'immagine dell'uomo, paradossalmente quasi assente per tutto il film, che influisce pesantemente sul destino e le scelte delle donne. Sul piano della narrazione, vi è anche una re-interpretazione del mito di Orfeo ed Euridice, infatti Héloïse leggerà la famosa opera greca durante una serata passata con Marianne a la domestica, e tutte e tre si interrogheranno sul crudele finale dell'opera, sollevando nuovi punti di vista. Colpisce quello di Héloïse che suggerisce che Euridice avrebbe detto al suo amato "Girati!" prima che quest'ultimo finisse il percorso per riportarla in vita. Visione che in qualche modo si rivelerà profetica per il grande amore che sboccerà tra Héloïse e Marianne. Questo amore appassionante e silenzioso tra le due crescerà e si evolverà esattamente come il secondo ritratto che Marianne dipingerà dopo aver rivelato la verità ad Héloïse. Sarà un ritratto vero e profondo, che permetterà alle due donne di stabilire un legame unico e che porteranno dentro i loro cuori per il resto della loro vita. Il film ha il singolare pregio di raccontare con semplicità e coinvolgimento una storia di grande complessità e ricca riflessioni intellettuali.

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FaustoWinnfield  @  26/04/2020 12:09:02
   3 / 10
Per quanto non sia drastico nella valutazione come l'utente il cui commento si trova appena sotto al mio concordo in linea di massima con le critiche. Drammone a sfondo lesbico (e quindi nel 95% dei casi fatto male) lezioso, schifosamente femminista (non il femminismo quello vero ma quello presunto ed indegno degli ultimi anni) e dallo sviluppo lento e prevedibile. Ben diretto ma non quanto L'ufficiale e la spia di Polanski, che ha vinto un meritatissimo Cesar per la regia, in barba alle rosicate tirate dalla stessa Celine Sciamma e dal resto della sua combriccola mafiosa di pseudo-femministe.

4 risposte al commento
Ultima risposta 29/04/2022 17.33.23
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benzo24  @  29/02/2020 13:37:29
   1 / 10
Orribile, regia televisiva, recitazione dilettantesca, storia banale fatta per per soddisfare i pruriti sessuali della sua autrice, che ha pure il coraggio di criticare Roman Polanski, Brutta l'invidia vero?

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  25/02/2020 21:12:28
   8 / 10
Una rappresentazione fredda e meccanica quella del primo ritratto, un copia/incolla senza la minima profondità nel cercare l'essenza del modello da ritrarre. Partendo da questo semplice presupposto, cioè il rapporto fra modella e pittrice Ritratto di una giovane in fiamme è una bella storia di formazione, di scoperta di sè e di emancipazione del mondo femminile appena prima della Rivoluzione francese. La Sciamma firma un bellissimo curatissimo nella forma e nei contenuti, mai superficiale, che regala bellissimi momenti di bel cinema. La chiusa con l'Estate di Vivaldi è meravigliosa dal punto di vista emotivo.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  03/01/2020 16:25:21
   8½ / 10
Film tutto al femminile, ambientato tra '700 ed '800, in una selvaggia e splendida Bretagna, dove gli uomini importanti restano fuori (una volta tanto). Una breve ed intensa storia d'amore che sboccia, cresce e termina sul tema del ritratto e della visione dell'una per l'altra, sintetizzato nel mito di Orfeo ed Euridice (vivere l'amore o la sua idea?). Bella la fotografia, che spesso presenta immagini simili a quadri. Molto intenso, decisamente da vedere.

suzuki71  @  25/12/2019 10:39:56
   6½ / 10
Completamente al femminile, con praticamente solo quattro attrici, questo film della interessante regista di Tomboy con evidenti richiami a Lezioni di Piano (la stessa indimenticabile spiaggia) mi è sembrato un classico esempio di mancata promessa e quindi se i dialoghi essenziali e a tratti ricercati possono risultare apprezzabili e salutati positivamente, è la sceneggiatura e la regia (uniti nella medesima persona, perchè?) che non riescono a infondere il pathos necessario, con l'impressione a più tratti di un freddo esercizio di stile, con una produzione scarsa e regia televisiva. Troppe aspettative perchè no, non ci sono soltanto momenti indimenticabili se non qualcuno (forse il dialogo con cortese linguaggio delle due amanti dal linguaggio cortese). Brava Valeria Golino.

130300  @  24/12/2019 19:18:30
   9½ / 10
sensuale, profondo, bellissimo.

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