sherlock holmes: notti di terrore (1966)

Gradevole filmetto investigativo dei tempi che furono.
Buona le interpretazioni e le scenografie oltre che la fotografia.
Peccato, come già detto prima di me, per la poca credibilità delle prostitute tutte troppo carine.
La storia, sebbene rivisitata, è pur sempre quella della caccia a Jack lo Squartatore e quindi un soggetto che affascina.

Sherlock Holmes contro Jack lo Squartatore ... Quando una serie di truculenti delitti accadono nei bassifondi londinesi , il grande Sherlock Holmes non può resistere alla tentazione di indagare ... Si tratta di un Holmes apocrifo , che riprende i classici personaggi creati da Conan Doyle e li inserisce in una avventura di fantasia nientepopodimeno che sulle di tracce di Jack lo Squartatore ! E' un film girato negli Anni '60 interamente in studio dal semisconosciuto regista inglese James Hill , con una buona ricostruzione ambientale , anche se certamente un po' edulcorata . Anche le vittime , tutte giovani e belle ragazze di vita , non sono proprio realistiche nel ruolo delle prostitute che facevano il mestiere più antico del mondo nel sordido quartiere di Whitechapel . A quanto pare questa pellicola doveva essere la prima di una serie sul detective di Baker Street ma , nonostante le grandi risorse spese per la produzione e per la campagna promozionale di lancio , fu un flop al box office , tanto da decretare la fine della Compton Production ! John Neville mi pare un buon Holmes , deciso e tronfio come deve essere l' investigatore più famoso di Londra , e pure Donald Houston è un convincente Watson . Molto ricco appare anche il cast di contorno , che comprende gli affermati Anthony Quayle e Robert Morley ( un perfettamente sarcastico Mycroft ) ed i promettenti Frank Finlay , Judy Dench , Barbara Windsor e Peter Carsten . Però nel complesso è un film che non mi ha convinto appieno e quindi gli affibbio solo 5,5 .

Giallo molto carino e ben recitato, che applica il metodo Sherlock Holmes agli omicidi di Jack lo Squartatore.

Film molto fedele ai racconti di Doyle con tutti i clichè dei romanzi (elementare Watson, travestimenti, violino, tiro assegno in casa, Mrs Hudson, ecc) stranamente non c'è menzione sulla dipendenza da cocaina, forse un argomento troppo delicato per il pubblico degli anni '60. Raccomandato a chi cerca le atmosfere dei racconti originali, sconsigliato a chi cerca una storia diversa dal solito o che approfondisca qualche aspetto del personaggio (vedi per esempio Soluzione sette per cento oppure la vita privata di Sherlock Holmes).

Liberamente tratto dalle vicende dello Squartatore e dai personaggi di Conan Doyle, costituisce un intreccio interessante di realtà e finzione, con un finale inedito ancorché fantasioso. Fascinosa la ricostruzione dei luoghi della malfamata Whitechapel dell'epoca. Inferiore al bellissimo Assassinio su commissione di Clark, non mancherà comunque di coinvolgere gli appassionati dei personaggi in questione. Ottimi gli attori.