sistemo l'america e torno (1974)

Una discreta commedia interpretata da un Villaggio nell'anno della sua consacrazione cinematografica con Fantozzi.
Cornice semiseria che alterna momenti di comicità ad altri più riflessivi e di denuncia contro il dilagare del razzismo negli Stati Uniti.
Meglio la seconda parte della prima che paga il prezzo di troppe scene tirate inutilmente per le lunghe e manca di dialoghi di un certo spessore.
Bravo Villaggio,alle prese con un personaggio distante da Fantozzi e più realistico,toccante la storia d'amicizia, prevedibile per quanto d'effetto il finale.
Non male complessivamente, abbastanza coraggioso per i tempi, consigliato.

Più dramma che commedia questa diretta da Loy, con protagonista un Villaggio diverso dai suoi canoni abituali ma ugualmente convincente in un ruolo più serio.
Pellicola interessante che si pone delle riflessioni sul razzismo, riuscendo a non essere nè troppo retorica nè banale, analizzando abbastanza cinicamente quelli che erano i rapporti interrazziali in giro per gli Stati Uniti in quel periodo.
Un film discretamente coinvolgente.

Una pellicola interessante, ma che poteva dare ancora di più. Purtroppo ho letto che il dvd presenta una traccia tagliata in alcuni punti importanti e a tratti si vede che la trama sembra sfilacciata. Aggiungo, inoltre, che la qualità del dvd è pari a quello di una vhs. Villaggio comunque molto credibile in questo ruolo, dove presenta qualità attoriali non indifferenti, diverse da quelle che dall'anno successivo (1975) costituiranno il successo della sua carriera.

pensavo fosse un film incentrato sul basket,invece sbagliavo ..
Comunque è stato una bella sorpresa per le tematiche affrontate , la discriminazione neri/bianchi soprattutto..
Villaggio in molte situazioni grottesche ricorda vagamente il celebre Fantozzi o Fracchia.. ma è anche una macchietta di umorismo goffo e involontario .

Lo sguardo di un piccolo ragioniere italiano di fronte alla piaga del razzismo in America, tema ancora attuale viste le ultime vicissitudini. Attraverso il suo viaggio all'interno del paese e guidato da un campione di basket fortemente impegnato a livello politico, questo personaggio non può far altro che assistere impotente di fronte agli avvenimenti, troppo grandi e troppo complessi per una visione tutto sommato onesta ma ancora provinciale. Loy e Villaggio ci mettono impegno e perlomeno il secondo riesce ad offrire una buona interpretazione fuori da canoni fantozziani e fracchiani del personaggio, ma la sceneggiatura rimane alquanto sfilacciata e le redini deboli, malgrado comunque un ottima parte finale dal retrogusto molto amaro.

Forse nel momento in cui era uscito era un grido di ribellione per la situazione degli Afro-americani negli USA,visto adesso non ha completamente senso,non fa ridere , non ha trama,non ha senso.Il piu' brutto film di Paolo VIllaggio.

Commedia di feroce denuncia sociale verso il sistema americano; l'ho trovato ottimo e la componente on the road per gli States gli dona quel qualcosa in più in quanto le varie zone sono riprodotte in maniera ottima; fantastico Villaggio

IL PERSONAGGIO DI VILLAGGIO NEL FILM SI AVVICINA MOLTO AD ALCUNI INTERPRETATI DA SORDI SEMPRE ALL'ESTERO.LOY FA UN BUON FILM DI DENUNCIA SOTTO FORMA DI COMMEDIA E VILLAGGIO PRE FANTOZZI RIESCE MOLTO BENE IN QUESTA PARTE INSOLITA

Buon film, davvero ben fatto.
Non è una commedia stupida, assolutamente no. Fa ridere ma soprattutto riflettere.
Rappresenta, a tratti ridicolizzandolo, il sistema economico americano. Oltre una sottile critica al capitalismo e anche una rappresentazione del razzismo a stelle e strisce.
Consigliato a tutti.

SPOILER