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una vera sorpresa, forse uno dei più bei film che mi siano capitati di vedere da anni. e chiariamoci non mi sarei aspettato nulla di particolare da un film che voleva raccontare la burrocrazzia che sta dietro ai diritti di un videogame, eppure ho dovuto ricredermi sin dalle prime scene, quando Hank Rogers racconta di come si sia imbattuto in questo mitico gioco creato da un amante dei puzzle russo. il film intrattiene mostra come era difficile accaparrarsi i diritti, come le aziende mettano in campo non solo i soldi ma strategie ben più ampie per per avere il gioco e lo fa facendoti appassionare alla vicenda grazi ad un racconto che mette in evidenza l'emozione ed il fermento di quegli anni che avrebbero cambiato il concetto di videogiochi, e l'emozione si respire a piene mani, in ogni scena, quando il protagonista riesce a comprare i diritti, quando l'azienda mirrorsoft non rispetta i patti, e quando in risposta nintendo svela il game boy, quando Hank conosce e lega in maniera profonda con Alexey, il creatore di tetris e questo già solo nella fase iniziale, sembrerebbe quasi che il film abbia esaurito tutte freccie al suo arco ma poi subentra anche la fase thriller, con intrighi politici, russi doppiogiochisti e agenti del kgb sotto copertura. adesso, il film è ben congeniato scritto e diretto in maniera inpeccabile e probabilmente gli avrei dato un 8 pieno,ma a fine visione ero talmente contento che mi è venuta voglia di capire quanto della vicenda fosse vero e quanto fosse romanzato e beh, con mia eterna sorpresa il film è fedele al 90% a quanto successe davvero.
le uniche parti inventate sono il membro del partito corrotto che cerca di vendere i diritti a mirrorsoft e la fuga adrenalinica all'aereo porto, ma il resto, anche le cose più incredibili sono vere, l'interprete russa? si, era davvero un agente del kgb (anche se si chiamava Alla e non sasha) i menbri dell'ambasciata russa in giappone andarono davvero alla sede di bulletprooft mentre Hank era in russia (non minacciarono nessuno ma chiesero informazioni sull'azienda) il ceo di mirrorsoft era davvero amico di Gorbachev e gli fece pressione perchè la elorg cedesse alla sua azienda i diritti Robert Stein, Hank e un agente di mirrorsoft si trovarono davvero lo stesso giorno alla sede della elorg per comprare i diritti di tetris e fu li che i russi capirono di avere qualcosa di grosso nelle mani
in somma c'è sicuramente del romanzato ma di fronte a tanta fedeltà il voto merita di alzarsi. peccato che questo film sia su una piattaforma di nicchia come apple tv+ avrebbe meritato più visibilità.
Baird dirige un'operazione interessante, la narrazione di una vicenda a carattere storico con un estro notevole, dando delle tinte quasi spionistiche ad una vicenda che sulla carta può sembrare fin troppo tecnica e macchinosa, invece, anche tramite una buona abilità nel romanzare la vicenda, ne esce un ritratto dal forte pathos, a partire dal protagonista che praticamente si giocherà tutta la sua vita in questo affare riguardante i diritti del Tetris, arrivando alla contestualizzazione storica di un'Unione Sovietica dipinta come uno stato in totale decadenza, nel quale gli ideali della popolazione, ma anche delle istituzioni, sembrano essersi totalmente affievoliti, e allo stesso tempo mostrata come un regime che limita fortemente la libertà dell'individuo, basti vedere la figura di Aleksej, creatore del gioco, neanche libero di portare una persona esterna a casa propria e le reminiscenze di una guerra fredda ancora viva nelle convenzioni, uno stato quasi autarchico, con pochi sbocchi verso l'esterno, Baird rende bene la soffocante atmosfera che si respira, mettendo nel mezzo anche personaggi in alto, dal direttore della ELORG, inizialmente visto quasi ieraticamente nella sua posizione di potere, poi diventerà un manichino in mano alle scelte istituzionali, alle spie del KBG che aleggiano inquietantemente per tutta la pellicola, come delle presenze non richieste. Questa parte pseudo thriller potrebbe essere il fattore più interessante del film.
Poi il film qualche difettuccio ce l'ha, come a mio parere una macchinosa parte centrale, quella in cui si annoda praticamente tutta la vicenda che riguarda i diritti, che rischia facilmente di far perdere lo spettatore tra un cavillo e l'altro, così come il soggetto familiare del protagonista e la solita solfa dell'uomo assente, che si perde le recite della figlia - caspita ma proprio una cosa così scontata come la recita scolastica dovevano mettere? Non poteva perdersi, chessò, una gara di pesca? - che fa di tutto per assicurare una vita migliore ai suoi familiari e rischia tutto e blablabla, diciamo che, comunque questi elementi servono ad alzare e pure di tanto, la posta in gioco, ma li ho trovati poco originali.
E poi c'è lo stile dell'opera che è carinissimo, Baird anche con una sottile ironia ci regala alcune sequenze a tema Tetris e giochini ad 8 bit, come le transizioni coloratissime, la divisione in livelli della storia o la splendida scena dell'inseguimento con le macchine che quando si schiantano si spengono i pixel, insomma belle trovate che i fan del gioco, o comunque del mondo dei videogiochi, apprezzeranno.
Alla fine è una sorta di biopic piacevolissimo, un viaggio tra la corruzione, i cavilli e il difficile mondo dei diritti d'autore, con qualche colpo di scena interessante, una forte componente drammatico-emozionale e perché no, che sfocia pure nel buddy movie.
Premetto che mi sono perso alquanto nei vari dialoghi inerenti sempre a queste benedette licenze,però il film è fatto bene,trasuda tensione....il che è già tanta roba per quel che concerne il tema del film.
Più che basato su una storia vera, da tale storia si sono come minimo tante di quelle licenze, sicuramente più numerose dei diritti di Tetris. Mi immagino una cosa noiosissima su cavilli contrattuali, sulla definizione delle terminologie. Eppure questo film basato su una storia veroa come una moneta di tre euro viene imbastito un vero e proprio thriller spionistico ad altissimo ritmo, forse anche fin troppo alto nella prima parte, ma che senza dubbio coinvolge ed appassiona. Come nel videogioco si passano diversi livelli e la narrazione si meno sostenuta nel momento che si va in Unione Sovietica dove il regime sta implodendo su se stesso e la corruzione e l'avidità si fa largo anche nei meandri del comunismo, al pari di quegli stessi capitalisti che combattevano. Un thriller con i fiocchi.
Questo si che è un bel biopic! Ottime location (fotografia perfetta), ottime interpretazioni, ottima colonna sonora e bella storia da raccontare... Ed è raccontata in modo dinamico frizzante con delle belle idee grafiche del regista. Oltre alla storia di Tetris si racconta La guerra Fredda!
Tetris non è un film tratto da un videogioco, ma una pellicola che vuole parlare di un videogioco. Uno dei pochi e rari esempi di docufilm, pensati per varie fasce di età, ben scritto, riaspettando i principali passaggi storici, e romanzato quanto basta per avere un contenitore di intrattenimento di circa 2 ore che non annoia mai.
Credo sia un film che difficilmente da appassionato di questo medium videoludico andrò a dimenticare. Una regia sopraffina, che non si dimentica prima di tutto di essere il film sul tetris, attraverso delle trovate che ai gamers 'anziani' piacerà.
Una scenografia eccezionale, con questa Urss cupa, sporca, degradata, in un periodo in cui la guerra fredda sembrava essere agli sgoccioli, dove ognuno pensa di poter ottenere qualcosa per trarne un proprio vantaggio. Cast e personaggi eccezionalli dal primo all'ultimo fatto di artisti giovani e comunque anche con pochi ma buoni film all'attivo. Ottima recitazione e non manca quel colpo di scena che mi ha fatto un pò male al cuore.
Unico difetto, che mi sento di condividere con buona parte, è la mancanza di una uscita nelle sale.
Andavo a scola quando, il primo pomeriggio, appena dopo pranzo, era dedicato a migliorare il record in tetris... credo sia tra i primi giochi a cui mi sia appassionato. Quando poi un film è tratto da una storia vera, per me merita la visione a prescindere, già solo per il valore storico. Calato negli anni '80, tra guerra fredda, sviluppi quasi da spionaggio/controspionaggio, toni a volte esagerati tra la commedia ed il grottesco. La storia nelle linee generali, è davvero questa, ho trovato un po' penalizzata la narrazione per essere, in alcuni passaggi, esageratamente romanzata e caricaturale nei personaggi.
Nel precedente "Stanlio & Ollio" (2018), Jon S. Baird aveva dimostrato la propria bravura nel tratteggiare un buddy movie autobiografico. Questa volta la vicenda reale tra i due fondatori di "The Tetris Company" (visibili nelle immagini durante i titoli di coda) era troppo striminzita e, assieme ai produttori esecutivi Howard e Glazer (gli stessi di "Thirteen Lives", 2022), l'ha rimpolpata con pure invenzioni, dalla spy story action all'8 bit per nerd. Non fosse stato distribuito dall'Apple, sarebbe stato così filocapitalista, un'ode alla Coca e agl'Europe di "The Final Countdown" (forse una metafora dell'implosione sovietica?)? Un unico scambio di battute fa da contrappeso mentre in TV trasmettono il crollo del Muro: "È una buona o cattiva notizia?" "Probabilmente entrambe le cose." Dop'oltre 33 anni ci si sarebbe aspettati un giudizio meno sbrigativo.