these final hours - 12 ore alla fine (2013)

"Solito" film catastrofico, che tira in ballo vari luoghi comuni di genere, si nota subito però, dai primi minuti, una particolare cura per la fotografia (e, altro punto a favore, non c'è l'uso massiccio di CGI sempre più frequente in questo genere) ed un minimo di spessore dei personaggi e di intreccio della trama, senza mai scadere nel fumettone fantascientifica e neanche finire nel melodrammatico.
Complessivamente regge abbastanza bene.

SPOILER

Film su un imminente catastrofe. Buon intrattenimento.

Niente male,un catastrofico minimalista e abbastanza angosciante, supportato da un cast in parte e dai sempre affascinanti paesaggi australiani.
Distante anni luce dalle *******te' americane e quasi del tutto privo di effetti speciali,evita anche di scadere nel patetico ( le parti mielose vengono compensate dal nichilismo di fondo ).
Apprezzabile la regia (nonostante indugi un po' troppo nella sequenza del party orgiastico, eccessivamente tirato alle lunghe) e buona anche la fotografia dai colori che sembrano anticipare il finale.
Niente male,merita una visione.

Puoi anche raccontare il "nulla di nuovo" se lo racconti come si deve.
Qui il soggetto ed il suo svolgimento non sono nuovissimi, ma raccontati come si deve.
Drammone catastrofico sull'estinzione della razza umana, duro, asciutto e crudele, ben recitato, ben fotografato e ben diretto.
Intendiamoci, non ci si schioda dall'ambito dell'intrattenimento, del pop-movie, ma ci si sta bene.

Un meteorite si è impattato con la Terra e una tempesta di fuoco sta distruggendo tutto il mondo. Mancano poche ore prima che la tempesta raggiunga l'Australia e vivremo quest'esperienza solo attraverso gli occhi del protagonista, James. L'incontro casuale con una bambina rapita di nome Rose e che James deciderà di salvare lo influenzerà sulle ultime scelte da farsi prima che la tempesta di fuoco raggiunga la città di Perth.

Un film australiano girato molto in stile adrenalinico che affronta la tematica della catastrofe in un modo tutto suo e particolare nonostante la trama su cui si basi sia molto semplice.
Si intuisce che il film sia stato prodotto con un budget ridotto ma nonostante questo abbiamo una buona regia da parte di Zak Hilditch, una bella fotografia molto calda, delle belle musiche, un'atmosfera "solitaria" alquanto riuscita e il ritmo che mantiene il film è molto sostenuto ed essendo che duri all'incirca 80 minuti non si lascia pesare minimamente. Anzi, forse il suo limite risiede proprio in questo punto. Con qualche minuto in più si potevano approfondire alcune cose che avrebbero dato alla pellicola una maggiore forza di carattere ed un'ulteriore coinvolgimento da parte dello spettatore rendendo così queste ultime ore ancora più drammatiche. Difatti motivo per cui non mi sento di dare un voto maggiore di quello che sto dando.
Buona la recitazione del protagonista, Nathan Phillips.
Ma ancora di più ottima veramente la recitazione della bambina, interpretata da Angourie Rice.
Decisamente un buon film da guardare.

Di grande impatto questo film, che entra subito nel vivo dell'azione, senza dare spiegazioni. Libere dai giudizi e dalle conseguenze delle cattive azioni, le persone fanno quello che vogliono, consci che non verranno puniti. Ma sarà questo il modo migliore per dare addio al mondo?
Peccato che il film duri veramente poco, forse un'introduzione maggiore alla vicenda, ai motivi, avrebbero giovato.

Direi non male per essere un film a basso costo, credibili gli attori anche se la storia poteva essere sviluppata meglio o in maniera più particolare, stessa cosa per i personaggi; resta comunque un buon lavoro

Uno dei migliori film visti nel 2015.
Davvero ben realizzato per essere un film indipendente.
Emozionante e toccante. assolutamente consigliato.

film breve ed intenso, non originalissimo (incipit uguale uguale a last night) ma capace di catturare subito l'attenzione con scene molto ben fatte ed una regia interessante.
buona la soundtrack.

Il tema non è certo originale e sembra che oramai ogni anno debba uscire un film di genere apocalittico dove il mondo sta per finire e non c'è nessun eroe che possa farci qualcosa. Una volta arrivavano Bruce Willis o Will Smith a sistemare le cose, adesso sembra albergare un certo pessimismo...
Comunque malgrado tutto questa pellicola di Zak Hilditch puo' essere ricordata come un dignitoso film di genere che non usa effetti speciali particolari per raccontare il disastro imminente ma che si occupa solo delle persone al suo interno.
Chi la prende come gioco, chi come rivalsa sessuale, e chi cerca comunque di fuggire dalla realta'... Un po' come il protagonista, non certo una persona per bene, che avra' comunque nelle sue ultime 12 ore di vita l'occasione di redimersi aiutando una bambina.
Via sentimentalismi da "ultimo giorno di vita" ma solo la "vita" che se ne va', per sempre...

Il soggetto è qualcosa di già visto ("Melancholia" solo per rimanere agli ultimi anni), ma il film è comunque godibile. Solidamente girato, fotografato nella giusta maniera per rendere l'idea dell'apocalisse imminente e anche capace di colpire lo spettatore con diverse scene "forti" (soprattutto la prima parte). Poi vira un po' troppo verso il lacrimevole, diventa più "sentimentale" che fantascientifico/apocalittico, ma nel complesso funziona. Un buon lungometraggio che arriva di nuovo da un paese che sta sfornando diversi lavori interessanti.

Trama apocalittica già vista (cercasi qualcuno per la fine del mondo) ma ben sviluppata con una buona fotografia virata su un giallo incadescente e una storia che non fa acqua , ma al contarario fa pervalere l'amore sull'istinto.
Bene Phillips che non conscevo e anche la bambina è credibile..
Una visione ci sta ,la crudezza di molte scene,gratuita fin che si vuole è reale e a volte il disagio è palpabile..

Per niente interessante

Film consigliatomi come un capolavoro del genere catastrofico/ecologista , ma che è solo un filmetto guardabile , dove una bella interpretazione credibile della giovanissima attrice manda avanti la baracca in tutto e per tutto .
Situazioni scontate e qualche momento di violenza girate molto bene per un prodotto di nicchia ma che giusto che lo sia , perchè non porta nessun innovamento al genere .
Addirittura ci stava chi mi ha avvertito di un superfinale quando alla fine non è così .

Ancora un film australiano discreto, ben costruito e con un'idea di base caratterizzata al meglio per coinvolgere e colpire lo spettatore.
Non era facile imbastire una storia con un finale già ampiamente scritto e prevedibile ma Zak Hilditch riesce ad inserire ogni tassello nel posto giusto ottenendo un collage di emozioni, parole, musica e sofferenza che rimane ben impresso e raggiunge cuori e menti di chi guarda, ponendolo dinnanzi alla domanda: cosa fareste sapendo che la fine del mondo è a poche ore da voi?
Un bel film che vale la pena consigliare.

Metà soddisfatto metà no...le cose positive praticamente sono i personaggi perfetti e veritieri e tutte le loro azioni appunto trovandosi in quella fase..molto reale come film ma un po' troppo lento e scontato..si poteva fare molto meglio in un disaster movie già così diverso dagli altri ma che poteva essere un piccolo cult

In un contesto pre-apocalittico (o meglio, pre-catastrofico), una storia di redenzione semplice e sincera, tutt'altro che hollywoodiana, nella quale il nostro protagonista cerca di dare un senso alla sua vita, dopo averci fatto intendere che fino a quel momento la sua esistenza non è stata poi così dignitosa.
Sebbene si rivedano alcuni clichè del caso (il pazzo omicida, la famiglia che si barrica in casa, il gruppo che si appella alla religione, i giovani che si sfondano di droghe nel party "definitivo" etc.), la sceneggiatura, pur mantenendosi su un livello di empatia a mio avviso troppo superficiale, risulta comunque ben stesa, riuscendo ad alternare momenti di vera e propria tensione ad altri più tranquilli in cui abbiamo modo di analizzare il lato più umano del protagonista, fino ad arrivare alla sua rassegnazione totale e alla "resa dei conti" finale.
Certo i vari personaggi potevano essere approfonditi un po' di più, in particolar modo quello della madre e quello dell'amante Zoe, ma nel complesso il film riesce a non scendere nel banale, lasciando da parte gli aspetti "spettacolari" della vicenda e focalizzandosi nel suo intento di coinvolgere lo spettatore e trasmettergli quella sensazione di soffocamento dovuto alla consapevolezza che che non ci sarà più un domani, che ormai è tardi per qualsiasi tipo di azione e che l'unica cosa da fare è arrendersi al destino e aspettare impotenti la fine di tutto.
Non sarà un capolavoro, ma nella sua onestà e semplicità una visione se la merita.

Poteva essere molto meglio ma purtroppo non arriva in profondità.
Si segue con interesse ma non regala molte emozioni.

A me sembra tanto un tentativo (sbagliato) di sfuggire dal solito film d'azione apocalittico,non mi convince niente a cominciare dal protagonista.

Mentre il mondo crolla James si imbatte nella possibilità di riscattare una vita da irresponsabile; una via di fuga inaspettata presa (almeno inizialmente) malvolentieri gli si para davanti.
Anzichè restare in compagnia dell'amata, in attesa dell'inevitabile catastrofe, preferisce fuggire terrorizzato alla volta di un party selvaggio dove stordirsi con alcol e droghe per rendere meno spaventosa quell'apocalisse che, dopo aver inghiottito mezzo globo, ora inarrestabile avanza verso il continente oceanico.
Sul suo cammino due bruti e una bambina, l'hanno rapita e sa il diavolo cosa vogliano combinarle. James intervenendo indirizza il suo destino, dimostrando di non essere una nullità totale.
Nelle pellicole in cui l'ordine sociale, le regole, l' integrità morale vengono spazzate dall'imminente caos, solitamente si insiste sulla regressione dell'uomo e sulla sopravvivenza cui sono costretti i pochi capaci di mantenere un barlume di buonsenso. Nel caso di James (il poco convincente Nathan Phillips) da quella corruzione lui si eleva, si distacca, rinnegando quello che è stato, suggerito tra le righe di una sceneggiatura purtroppo poco brillante nella definizione dei personaggi. Le figure di questo quadro tragico, pronto ad essere letteralmente divorato da un fiammeggiante tsunami, sono appena accennate causando scarsa empatia non solo con lo spettatore ma anche tra i personaggi stessi.
In questo senso, rispetto al rapporto con la ragazzina, è molto più significativo l'incontro seppur fugace con la madre. Commuove l'affetto trattenuto a stento, solo sfiorato anche nell'ultimo giorno concesso all'umanità.
Il lavoro di Zak Hilditch è comunque degno di nota, un road movie serrato in cui i chilometri macinati non misurano alcuna distanza, bensì segnano un percorso ellittico con meta finale la pacificazione e la consapevolezza.

Avvincente questo film sulla fine del mondo e sulle scelte ed i comportamenti che innesca nelle persone consapevoli della fine imminente. Il protagonista del film vede la realtà annullarsi, eppure in lui questo porta ad una maturazione, a rendersi conto dell'esistenza nel nostro profondo di qualcosa di simile agli imperativi categorici di Kant, ossia l'istintiva necessità di attribuire significato ad alcuni valori indipendentemente dal fatto che tutto sta per finire. Molto belle e drammatiche le immagini dell'onda di fuoco che arriva.

Scenario apocalittico per raccontare una storia in fondo semplice: il riscatto e la redenzione di un uomo di fronte ad una fine ineluttabile in cui il contesto sociale è ormai sfaldato tra rassegnazione e orge dionisiache. Il personaggio di James segue un percorso molto differente dagli altri, prendendosi sulle spalle quelle responsabilità che in vita non si è mai preso o che ha cercato sempre di evitare. Pur con un budget tuttaltro che alto gli scenari sono abbastanza credibili ed inoltre la prova maiuscola di Nathan Philips offre a James un ritratto credibile ed onesto nel dare un senso alla propria esistenza a poche ore dalla fine dell'umanità. Con questi pochi ma solidi elementi These final hours mi è sembrato un film riuscito, semplice e diretto in cui la retorica o le facili emozioni fanno poca breccia. A volte basta poco per fare un buon film.

-----SPOILEROSO-----
Diciamo pure che non è il solito Disaster movie!
James, il protagonista di questa storia, non si è mai assunto le proprie responsabilità, è poco adulto e ha una vita piena di errori. Sta con una ragazza, ma non è realmente innamorato di lei. Ha un'amante, Zoe, che però non ama così tanto da lasciare la propria fidanzata, che è la sorella del suo migliore amico, della combricola con cui passare il tempo a divertirsi e sballarsi.
Ma le cose cambiano, a causa di un evento catastrofico.
Siamo a Perth, sulla costa occidentale dell'Australia. Sono le 7.30 del mattino. Un gigantesco asteroide ha impattato contro la Terra, nel Nord Atlantico. L'onda d'urto ha colpito l'America e mezza Europa già non esiste più. Tra 12 ore, arriverà in Australia e spazzerà via tutto, l'umanità è condannata.
Restano solo 12 ore.
"Cosa faresti se avessi solo 12 ore?" è la domanda che pone il film.
James ha paura, sia della morte che del dolore fisico che proverà morendo. Non vuole essere cosciente nel momento in cui arriverà, ma sbronzo e drogato, insieme a tanta gente come lui. Per questo motivo, abbandona Zoe, per raggiungere gli amici e la fidanzata ad un mega party, bere, festeggiare ed annullarsi prima della fine. Scappa di fronte alla catastrofe.
O almeno, ci prova. Perché questa volta, scappare non sarà facile: il tragitto che lo porta verso quel party e verso quella specie di euforica eutanasia lo metterà di fronte a scelte ed ostacoli che non aveva mai pensato di fronteggiare ed a compiere in quelle sole 12 ore un processo di maturazione più completo di quello che aveva compiuto in tutti gli anni precedenti. Si troverà a rischiare la propria vita per salvare quella una bambina, in un momento in cui salvare una vita non significa praticamente niente, perché tanto tutti sono condannati, come morti che camminano. Ma James capirà che non importa se tra 12 ore ci sarà la fine, perché la fine, anche se imminente, non è una buona ragione per ignorare l'altrui sofferenza, né può essere una scusa valida per nascondersi, per rifiutare le responsabilità che abbiamo in quello che ci accade intorno o per sottrarsi agli obblighi che abbiamo verso le persone a cui teniamo.
Anche in una situazione del genere, così estrema, anche se non vi è speranza alcuna, c'è una scelta, in mezzo a mille altre, che è la scelta giusta, e questo è l'unico motivo per compierla. Non per impressionare qualcuno, non perché se ne avrà un tornaconto, ma semplicemente perché si deve fare, se se ne ha la possibilità.
In fondo "c'è ancora tempo". Il film trasporta su pellicola il famoso detto "finché c'è vita c'è speranza", ma forse va addirittura oltre: perché in questo film la speranza non c'è, la morte è sicura. Ma finché c'è vita, varrà la pena vivere, godersi ogni istante che resta con le persone amate.

Mi piace poi pensare che ci sia una sorta di messaggio metaforico in questo film. Il protagonista che compie una scelta, va dalla sua amata, lascia tutto e tutti per stare con lei e affrontare la "catastrofe". In un certo senso è quel che accade a tutti: la fine della vita, intesa come gioventù, divertimento, libertà. Ma arriva il giorno in cui quel tempo è finito, quelle cose non ti appagano più. E quel giorno smetti di aver paura della "catastrofe", intesa come quel che di brutto il cielo possa farti piovere addosso, perché, se affrontata in due, si possono persino trovare lati positivi di essa. Questo più o meno è il significato che attribuisco all'ultimo abbraccio che si danno i due amanti, quando lei, guardando lo spettacolo della distruzione che arriva, dice "it's beautiful".

Niente male. Fuori dai soliti canoni, riesce ad intrattenere malgrado la trama sia scontata. Ben recitato e diretto.

Storia particolare in un contesto in cui si può far fare quasi tutto a tutti i personaggi e il regista lo fa perfettamente.
Cosa fareste nelle vostre sicure ultime ore di vita?
Nel complesso convince.

onesto, senza tante pretese, trama lineare ma che scivola via bene, da serata senza tanti pensieri

sono rimasto un po deluso,mi aspettavo decisamente di piu'..... il film e' banale,irreale e veramente lento .

gli attori se la cavano bene ma nulla di che ..

insomma .. .....da guardare senza troppe pretese

Da un film che fa riflettere sulla probabile (o impossibile?) tematica della fine del mondo mi aspettavo tanto, forse troppo, quindi con la curiosità che ne derivava ("tu cosa faresti??") sono andato a vederlo sperando di trovare un gran film.
Devo dire che, fra tutti i personaggi da analizzare in un frangente del genere, lo sceneggiatore ne ha scelto uno un po' particolare...ma coinvolgente, con un attore che è riuscito a dar spessore al disorientamento che ti assale da subito e che alla fine ti investe e ti appassiona.
Unica pecca, forse avrei approfondito qualche minuto qualcosa in più del personaggio, ma visto il poco tempo si è fatto discretamente.
Da Vedere!!

E' un road movie apocalittico che mette da parte gli effetti speciali per lasciare spazio ad una umanità ritratta sulle onde di un nichilismo andante.
Dopo un incipit decisamente grezzo, nella parte centrale i toni si fanno grevi e grotteschi, sia nelle immagini che nei contenuti, per recuperare poi credibilità ed equilibrio nell'ottimo ed emozionante finale.
Il ritmo è buono e cattura l'attenzione per tutta la durata (finalmente qualcuno ha capito che scendere sotto i 90 minuti si può, non è reato). Regia promettente.

come da voto "film magnifico" girato e interpretato in modo credibile. Il protagonista, nonostante la fisicità, è il personaggio che ha fatto errori nella vita e che più di tutti è confuso su quello che deve o non deve fare in queste ultime ore. Per questo è lontanissimo dalla figura dell'eroe che potrebbe suggerire la locandina del film.

Ci sono momenti molto belli e toccanti, in particolare la scena in cui la bambina scompare dallo specchietto.

Stra-promosso

bello, non tanto profondo quanto avrebbe potuto essere, però sicuramente un prodotto valido.

Cosa faresti se ti rimanessero solo dodici ore di vita? …
Un film agghiacciante, cupo, introspettivo e senza un minimo di speranza per la sopravvivenza l'umanità. Qui, rispetto ad altri film (mi viene in mente solo "Melancholia" di Lars von Trier) non c'è alcuna sopravvivenza da tentare e nessun nascondiglio da cercare, perché il fuoco, una volta arrivato, distruggerà ogni cosa.
Vediamo da subito le ultime dodici ore di vita di alcuni degli abitanti di Perth: c'è chi si droga e alcolizza nei party, chi si dedica alla delinquenza, uccidendo e derubando, chi si rifugia nella preghiera e chi come James (il protagonista della storia, interpretato benissimo dall'attore Nathan Phillips) sceglierà di redimersi da una vita di egoismi, errori e sbagli di varia natura. James capirà che le persone che frequentava e conosceva non erano le persone in grado di comprenderlo e sostenerlo in quelle che sarebbero state le scelte d vita. Infondo non è mai troppo tardi per ritrovare noi stessi.
La morale e il libero arbitrio, il riscatto, l'amore e i legami famigliari sono i temi di questo epilogo. Vediamo inoltre un bellissimo legame tra il protagonista James e la bambina Rose (Angourie Rice).
Prodotto australiano indipendente a basso budget. Storia che nella sua semplicità riesce a coinvolgere, emozionare e angosciare lo spettatore. Una solida regia e scenografia. Atmosfera perfettamente apocalittica con uno scenario australiano desolato, abbandonato e depressivo, senza mai ricorrere all'uso degli effetti speciali, se non nell'ultimissima scena.
Finale poetico. Toccante e commovente. Da vedere!

Bello e toccante, finalmente un film non ridicolo sulla catastrofe finale, che riesce a trasmettere il senso di disperazione delle ultime ore e il ritornare esseri umani, nel bene e nel male. Ciao ciao

Poetico....un alternarsi di emozioni, angoscia, dolore, solitudine, disperazione, ma anche voglia di vivere, di amare, di continuare....non spettacolare ma ricco di significato. Buona interpretazione del cast,e degne di particolare attenzione le ultime scene finali, incredibilmente emozionanti. Un 8 lo merita tutto.

Sulla scia di "Cercasi amore per la fine del mondo", di un paio d'anni precedente, un buon film sull'evento culmine che ha ispirato moltissime opere e che, in diverse misure, sfiora l'animo , i pensieri, le paure e , alle volte, i desideri di ciascuno di noi.
Opera meno fortunata del piccolo capolavoro di cui sopra, si lascia apprezzare grazie alla fisicità del protagonista, alla dolcezza della piccola e al ritmo incalzante e festaiolo che cerca di fuggire all'incombenza della fine.