viaggio nell'incubo - coming home in the dark (2021)

Da racconto omonimo di Owen Marshall,un thriller sulla scia di "Wolfcreek" ma con ambientazione quasi interamente notturna e la componente on the road che sembra guardare a "The hitcher" e "Le strade della paura".Le locations sono puntualmente suggestive e il regista(al suo debutto)sa mantenere l'attenzione alta sfruttando abilmente la scoperta progressiva della verità e l'idea dei segreti insospettabili che tornano dal passato.Funziona anche la narrazione lenta e pacata con un'impassiblità alla Haneke,spezzata da poche ma ben assestate scene violente.Meno riuscita la caratterizzazione dei due aguzzini(più congeniale il taciturno ed enigmatico Tubs del ciarliero e dominante Mandrake)e il finale non convince molto,anche se si apprezza la scelta di non dare una risposta chiara all'enigma.Tutto sommato degno di nota.

Non sono d'accordo con gli ultimi commenti, il film è ben fatto, la recitazione è di buon livello. La tensione è elevata per tutta la durata del film. Molto crudo e violento, il finale non mi è dispiaciuto. Per me consigliato.

Thriller neozelandese che dalle premesse iniziali faceva ben sperare invece si perde in parte in corso d'opera. Una famiglia in gita di piacere accidentalmente incontra due malintenzionati che vogliono rapinarli, il nomignolo del padre esclamato da uno dei due figli fa riemergere ricordi traumatici e nascere uno spietato desiderio di vendetta. E' proprio un viaggio nell'incubo, quasi tutto il film è incentrato nel tragitto per arrivare al posto dove ebbe origine il tutto. Il finale un pò spiazzante dove il rimorso e la redenzione prevalgono sulla sete di vendetta. Comunque un discreto film che poteva essere gestito meglio.

Una sorta di Funny Games on the road proveniente dalla Nuova Zelanda,privo di tanti fronzoli e dai dialoghi essenziali,si gioca praticamente subito una delle sue carte migliori ( il brutale duplice omicidio).
Sfortunatamente a causa di alcune lacune della sceneggiatura e di una parte finale assai deludente,risulta un lavoro dal notevole potenziale sprecato,pur non facendosi mancare scene di un certo impatto ed una riflessione di fondo.
Riuscito solo a metà,consiglio di vederlo sottotitolato in quanto il doppiaggio italiano non è proprio eccelso.

Violento, brutale, uno psicopatico logorroico ed imprevedibile, un opera che mantiene una straordinaria tensione per tutta la sua durata

Un paesaggio brullo e arido, teatro di una tragedia imminente che si scaglia verso una apparente famiglia normale, aggredita con violenza cieca ed efferata da due individui. Un atto gratuito e speitato che in questo road movie che si muove fra il giorno e la notte troverà una spiegazione alle tante domande che ci si pone. Un passato trasportato nel presente in cui carnefici e vittime si cambiano di ruolo. Emergono colpe e rimorsi, emerge anche fisicamente nel finale il luogo da dove è iniziato tutto. L'origine del male. Tuttavia la giustizia e la vendetta non vanno di pari passo. Non è applicata la prima, non c'è redenzione nella seconda. Colpe e rimorsi annullano tutto, fisicamente e spiritualmente. La luce del nuovo giorno non è consolatoria. Un film secco e brutale, ben diretto e con una buona costruzione dei personaggi. Da vedere.