vite vendute regia di Henri-Georges Clouzot Francia, Italia 1953
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vite vendute (1953)

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locandina del film VITE VENDUTE

Titolo Originale: LE SALAIRE DE LA PEUR

RegiaHenri-Georges Clouzot

InterpretiYves Montand, Charles Vanel, Peter van Eyck, Folco Lulli, Véra Clouzot, Antonio Centa, Luis De Lima, Jo Dest, Darío Moreno, William Tubbs, Darling Légitimus, Grégoire Gromoff, Joseph Palau-Fabre, François Valorbe, Pat Hurst

Durata: h 2.36
NazionalitàFrancia, Italia 1953
Generethriller
Al cinema nell'Agosto 1953

•  Altri film di Henri-Georges Clouzot

Trama del film Vite vendute

A Las Piedras, cittadina dell'America Centrale, quattro avventurieri due francesi, un italiano e uno scandinavo accettano di trasportare su due autocarri 900 chili di nitroglicerina a 600 km di distanza, necessari per spegnere un pozzo petrolifero in fiamme.

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Voto Visitatori:   8,71 / 10 (28 voti)8,71Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
Gran premio del festival del cinema internazionale
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
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Voti e commenti su Vite vendute, 28 opinioni inserite

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  15/06/2024 14:32:59
   8½ / 10
Film strepitoso, innanzitutto sulla natura umana: i quattro sbandati protagonisti sono descritti in modo esattamente accurato, e già nella prima parte si potevano cogliere le scintille che sarebbero poi deflagrate in ciascuno di loro nella seconda parte: ipocrisie, viltà, tradimenti, violenze, meschinità: Clouzot non ne ha per nessuno, e ci presenta dei personaggi spregevoli chiedendoci però di parteggiare per la riuscita della loro missione.

Missione che diventa il fulcro della seconda parte, che è un manifesto della suspense e si gioca tutta non sull'adrenalina quanto sul terrore di ciò che potrebbe accadere al minimo sobbalzo del camion.

Un caposaldo, forse un po' troppo lungo ma imperdibile.

mrmassori  @  26/01/2023 09:57:40
   9 / 10
Capolavoro. Regia, attori, sceneggiatura, fotografia fantastici. Ancora oggi risulta frizzante, fresco ed esplosivo!

benzo24  @  06/08/2020 14:40:33
   10 / 10
Capolavoro assoluto, un film esplosivo

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  09/06/2020 00:01:44
   8 / 10
Solo dopo aver visto l'ottimo remake di Friedkin sono venuto a conoscenza della qualita' del film originale, del resto avete mai visto un remake fatto meglio dell'originale? difficile.
Poi recuperando un po' di classici del cinema ho conosciuto il talento di questo discusso regista Francese.
Sempre bravo a sviscerare l'animo umano qui ci parla di reietti che vivono in una specie di carcere senza sbarre, dove giocare con degli scarafaggi puo' tranquillamente essere un passatempo di un bambino. Un luogo quindi dove tutti vengono trattati da scarafaggi. L'unica rivalsa puo' avvenire per scopo di lucro, e chi rimane fuori si uccide per paura di deludere la propria Madre.
Dopo una prima parte, forse troppo lunga, dove l'azione latita per poter conoscere al meglio i 4 protagonisti, nella seconda parte il film è un esempio di tensione costante, un emozione continua senza precedenti.
Un film al cardiopalma con ottimi interpreti.

VincVega  @  07/04/2020 17:19:53
   9 / 10
Qualche anno fa ho visto il remake di Friedkin e me n'ero innamorato. Solo ora mi accingo a vedere l'originale di Clouzot e devo dire che ne è valsa la pensa, in quanto probabilmente è il migliore tra i due, anche se di poco. La sceneggiatura e la caratterizzazione dei personaggi sono ottime, così come la tensione nella seconda parte del film, talvolta a livelli elevatissimi. Atmosfera unica, triste finale e grandissimi attori.

Italo Disco  @  08/12/2018 17:46:13
   10 / 10
Se sia questo che il suo remake sono dei capolavori bisogna ringraziare la base e cioè il libro di Georges Arnaud, uscito nel 1950 e che incontrò un enorme successo. La pellicola del 1977 vista poco tempo fa, trasportava pessimismo e disperazione tramite un aspetto visivo portentoso e metafisico, usando i personaggi a mo' di marionette incapaci di sfuggire al loro destino inesorabile, impossibilitati di usufruire di un qualsiasi conforto come per esempio la "bella" di turno, nel film di Friedkin una cinquantenne scassata in questo di Clouzot una giovane stradio*, seppur lagnosa e ignorante. Qui l'adattamento è figurativamente concreto senza voli cromatici fotografici ma lasciando molto spazio a paesaggi squallidi e desolati con un pizzico di sarcasmo totalmente assente nel rifacimento; ed effettivamente la descrizione dei protagonisti è meglio delineata, senza spiegare i motivi del perché si ritrovino in quel posto dimenticato da Dio e privi di tracce del loro passato, a parte alcuni dettagli superflui, si riesce lo stesso ad avere passione per le loro sorti sapendo già come andrà a finire, tutta la prima parte serve a mostrare il loro comportamento che per via delle difficoltà del viaggio modificherà anche il loro rapporto. Da metà film in poi la tensione è elettrizzante e non molla un secondo dando spazio a cattiveria e pazzia (l'insopportabile Linda scaraventata giù dal camion in maniera fantozziana, il suicidio di Bernardo, la crudele fuga dalla pozza di petrolio...). Eccezionale tutto il compartimento, sia tecnico che artistico. Dei due finali preferisco quello americano, volendo telefonato ma più circoscritto nel chiudere la storia.Tra le tante curiosità delle varie versioni quella francese originale con tutti gli idiomi sottotitolata è consigliabile, con Luigi (un mitico Folco Lulli) di origine calabrese ma che parla con accento toscano!!! Quella italiana da dvd presenta il doppiaggio d'epoca e le parti troncate dai distributori italiani ripristinate con gli stessi sottotitoli della precedente e con Luigi che diventa coerentemente con la sua parlata...fiorentino. Quella trasmessa da Rai Movie è quella più strana, propone una copia con i titoli italiani dal nome VITE VENDUTE con il titolo secondario tra parentesi IL SALARIO DELLA PAURA, inserisce scene mancanti nelle prime due versioni alcune in lingua originale altre in italiano ma ne toglie delle altre, i sottotitoli sono diversi comprendendo delle parolacce assenti nelle precedenti e alcune sequenze regolarmente doppiate in italiano lasciate in lingua originale. Sorgono dubbi su quale trasposizione uscì veramente nelle sale nostrane nel 1953, ma per completezza sarebbe bello vedersele tutte e tre, d'altronde il film vale.

1 risposta al commento
Ultima risposta 10/12/2018 21.39.37
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dagon  @  06/10/2018 23:18:25
   8 / 10
Classicone che regge ancora la prova del tempo. Prima parte che si dilunga nell'introdurre i personaggi, per poi portarci a capofitto nel viaggio ad altissimo rischio. Alcune scelte registiche sono veramente di classe e il cast è di alto livello. Più coeso e lineare del remake di Friedkin che, però, ha dalla sua un approccio più estetizzante di Clouzot e quasi surrealista in qualche momento. Entrambi da non perdere.

Goldust  @  25/03/2017 10:47:32
   8½ / 10
In questo capolavoro di Clouzot c'è un grande lavoro sui personaggi, sulle loro psicologie e sulle loro qualità più intime, esacerbate con ovvie ripercussioni sugli eventi durante il lungo e pericoloso viaggio in camion. E' un film esattamente diviso in due parti, dove ad una prima prettamente descrittiva nella quale si presentano i protagonisti ( tutti disperati senza futuro ) ed i luoghi della storia ( un paese imprecisato dell'America centrale ) ne segue una seconda davvero emozionante e ricca di colpi di scena. Uno straordinario saggio morale e perchè no anche un po' anti-capitalistico in cui non ci sono vincitori e nel quale l'uomo come individuo - descritto spesso come avido, codardo e stupido - non ne esce affatto bene.

7219415  @  11/12/2014 17:41:53
   8 / 10
bellissimo...seppur la storia è alquanto banale tiene attaccati allo schermo per tutta l sua durata!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  17/09/2014 18:22:40
   8½ / 10
Dopo aver visto il bel remake di Friedkin sono subito andato a recuperarmi l'originale. Quasi tutti sostengono che il film di Clouzot sia migliore, personalmente le due pellicole mi sono parse più o meno allo stesso livello (ai punti vince quello di Clouzot, ma di poco), "Vite Vendute" ha dalla sua una maggior cura dei personaggi però il remake americano presenta alcune sequenze che sono davvero di altissimo livello (tutti ricordano quella straordinaria del ponte ma io ho trovato ancora più fantastici gli ultimi fotogrammi).
A proposito del film francese c'è da sottolineare l'ottima caratterizzazione dei protagonisti, quattro personalità molto diverse in grado di evolversi durante le due ore e passa (la durata forse eccessiva è l'unico punto debole); su tutti è straordinario Charles Vanel nella parte del pseudo-gangster che a poco a poco si squaglia rivelandosi invecchiato e impaurito, e non dimentichiamo la simpatia dell'italiano Luigi (che mi ricordava continuamente Super Mario). Ma a parte questo c'è anche tutta la suspense che si può desiderare da un film d'avventura grazie ad una seconda parte vibrante (magistrale la parte in cui percorrono la "lamiera ondulata") che fa rimanere in apnea fino all'ultimo secondo.
"Vite Vendute" è un film spiazzante, cinico, che non lascia speranze. Un vero e proprio caposaldo del cinema francese, da vedere senza se e senza ma.

DogDayAfternoon  @  02/08/2014 16:47:09
   6½ / 10
Abbastanza deludente mi aspettavo molto di più. Innanzi tutto la lunghezza è decisamente eccessiva, sia nella prima parte che nella seconda ho trovato parecchi momenti di stanca. La prima parte, quella di introduzione dei personaggi, offre molti spunti interessanti ma come già detto talvolta ci si dilunga troppo in scene abbastanza inutili, tanto che i camion partono dopo oltre un'ora di film. Pure la seconda parte, quella più movimentata e cuore del film, non mi ha sempre convinto: in alcune situazioni non è ben chiaro cosa stia succedendo, mi è sembrato tutto abbastanza caotico e ho fatto un po' di fatica a seguire.

Sicuramente il remake di Friedkin è tutt'altra cosa, anche se va riconosciuta a Clouzot l'ottima idea e la buona fattura per l'epoca, soprattutto le scene con i camion. Il finale mi ha lasciato molto perplesso.

Neurotico  @  24/07/2014 17:46:15
   9½ / 10
L'unico difetto che posso notare in questa classico del cinema è la durata: forse erano sufficienti due ore al posto delle due ore e 25 minuti. Ma è una piccolezza in quanto quei minuti di introduzione leggermente superflui, arricchiscono la caratterizzazione dei quattro personaggi protagonisti di uno dei viaggi più tortuosi e angoscianti della storia del cinema. Un vero e proprio capolavoro di tensione.

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Oskarsson88  @  23/07/2014 11:37:28
   8½ / 10
Che thrillerozzo-drammatico on the road ad alta tensione per tutte le due ore e mezzo. Personaggi ottimamente caratterizzati (seppur anche un po' stereotipati) e ognuno con le sue caratteristiche peculiari. Film eccezionale.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  14/04/2014 12:54:33
   8½ / 10
Clouzot si discosta dal giallo, i '50 sono una decade in cui si metterà in gioco più volte con testi eterogenei, uno di questi è 'Le salaire de la peur' di Arnaud.
Inizia in sordina, prima lunga parte la dedica interamente alle condizioni di vita degradanti in un villaggio dell'America Centrale, Las Piedras, caldo afoso, vite bruciate dall'alcool nei bar, campano di lavori occasionali, di vincite a carte di prestiti e debiti insoluti, Clouzot si concede una certa prolissità in fondo lo fa per legittimare la scelta generale di accettare un lavoro che ti pone faccia a faccia con la morte, che per questioni di virilità e dello scorrere della noia quotidiana è messa a dura prova abitualmente al bar.
Il testo traboccando di suspance è decisamente nelle mani giuste, l'opportunità disperata di dare una svolta alla loro vita, è condotta magistralmente nella 2° parte, notare anticipando di oltre 20 anni alcune inquadrature di 'Duel' come si sofferma a fotografare i cerchioni dei camion, le buche, la stessa sequenza fatale che colpirà il primo camion è saggiamente non inquadrata, resta solo l'esplosione e il dubbio di cosa può essere accaduto un centinaio di metri più avanti, cosa li aspetti, frutta la suspance, nel suo sottrarre allo spettatore una delle sequenze più forti non disdegna di regalare alcune sequenze spettacolari come il crollo della struttura in legno nel quale stavano facendo manovra. Ottimo il nostro Lulli, debutta la moglie Vera protagonista poi de 'I diabolici'.

Zanibo  @  13/03/2013 19:39:49
   9 / 10
Direi 8 per la bellezza e 9 perche` pur essendo un film del 1953 non sa di vecchio neanche un po'.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  18/02/2013 17:14:57
   9 / 10
Un film eccezionale, con un inizio splendido, che mostra un mondo incredibilmente variegato di personaggi indimenticabili che vivono una noia senza prospettive. Poi un cambio di registro pazzesco, che tengono incollati allo schermo per quasi 2 ore con una tensione senza fine ed, anzi, con momenti ancor più emozionanti. Divese trovate veramente geniali. Un vero capolavoro (forse solo gli ultimissimi minuti mi sono parti un po'scontati, ma il resto è indimenticabile)

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  31/01/2013 16:19:12
   7½ / 10
Perfetto meccanismo ad orologeria. Suspance e tensione che si accumulano dopo una prima parte introduttiva, forse troppo lunga ma sicuramente efficace.
Poi il ritmo non lascia respiro fino all'ultimo istante (è proprio il caso di dirlo!)

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  07/11/2010 07:55:42
   8½ / 10
Capolavoro indiscusso del cinema francese (e internazionale). Ora non riporto la trama per filo e per segno per questioni di tempo (e per il fatto che l'avevo gia' riportata nell'altrettanto eccellente remake di Friedkin del '77, "Il Salario Della Paura").
Un'opera semplicemente perfetta, che non risente neanche un po' del passare del tempo, divisa ottimamente in due parti completamente diverse tra loro ma tese ed emozionanti in egual misura: la prima, analizza ed approfondisce la vita e i sacrifici di quattro perdenti emarginati che per differenti ragioni si ritrovano a vivere in un'arido e deprimente paesino del Sud America; la seconda invece, segue il suicida e disperato tentativo dei quattro di portare a termine una missione pericolosissima e quasi impossibile: trasportare due camion di nitroglicerina attraverso chilometri e chilometri di boscaglia, montagne, curve strettissime e burroni.
Un thriller/adventure senza eguali, che il regista Clouzot mette in scena con una maestria irragiungibile e straordinariamente spettacolare, che trasmette allo spettatore un senso di angoscia e claustrofobia insostenibili, e che mette i suoi nervi a dura prova ogni qualvolta i protagonisti (fenomenali, specie Montand) si trovano di fronte ad ostacoli sempre piu' grandi di loro. Una sfida fisica/psicologica estenuante, coraggiosa, e di una cattiveria allucinante (una cattiveria che non dara' tregua nemmeno negli apparenti minuti di sollievo finali, che riserveranno una conclusione decisamente inaspettata e impossibile da dimenticare). Una vera pietra miliare del cinema, a cui pero' non posso dare il massimo per il fatto che gli ho sempre preferito il remake di Friedkin (uno dei miei registi preferiti). Ma ragazzi, che esperienza...
Visione obbligatoria!

thamadartist  @  04/07/2010 20:09:13
   4 / 10
thriller carino con attori da dimenticare.

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/07/2010 13.10.51
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edmond90  @  11/05/2010 17:11:53
   10 / 10
Dopo un lungo e interessantissimo prologo,ricco di atmosfera,nel quale ci vengono presentati i personaggi e descritte le loro precarie condizioni di vita,si dipana la storia vera e propria:un ora e mezza di adrenalina e di grande coinvolgimento emotivo.Veramente una pellicola rara e unica nel suo genere(escludendo il remake di Friedkin s'intende).Azzeccatissima l'idea di usare lingue diverse,ben 4 se non sbaglio,e superlative sia la regia che la fotografia.Gli attori poi sono molto in parte ed affiatati tra loro.Senza dubbio un capolavoro

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  12/03/2010 18:03:23
   10 / 10
Tutto l’inizio è una lunga, estenuante presentazione. Lì si accumula un cinismo disperato, impaziente, losco: ogni personaggio porta con sé meschinità e un grande fallimento, suo e della propria terra d’origine. E’ questa un’anticamera infernale, un covo assolato di miseria e corruzione, una rimessa di iene spossate in fuga da qualcosa o qualcuno. Un calderone dove, al suo interno, ribollisce una globalizzazione di reietti spietati.
Introduzione straordinaria, che contiene in quell’ambientazione torrida e impolverata già sequenze di rara suspense, confronti tesissimi che sembrano anticipare certi momenti del cinema di Sergio Leone.

Tuttavia, nella seconda parte il film si fa ancora più bello. Assistiamo forse alla più snervante corsa nella storia del cinema: ghiaia, fango, buche, rocce impassibili sono gli occhi di una natura ironicamente indifferente; là dove, meta e percorso, vincono la gara di crudeltà contro gli stessi concorrenti.

Personalità che crollano. Traini che vibrano. “Diabolici”, simili a dannati in viaggio verso l’inferno, miserabili, si denudano. Tutte queste vite vendute che rischiano d’esplodere inevitabilmente: e di là schianti, fuoco, urla, precipizi… mentre altrove, cinicamente, si danza senza fine.

Dr.Orgasmatron  @  15/01/2010 02:26:04
   9½ / 10
Forse il best di Clouzot. Dopo Le corbeau, il film più personale del regista, anche se tocca tematiche completamente differenti. Lunghissima la durata della pellicola (oltre due ore e mezzo), anche perché è infinita la parte introduttiva prima della partenza dei camion carichi di esplosivo. Di lì in poi sarà impossibile distogliere lo sguardo dallo schermo per un istante, sarà un inferno in movimento carico di suspence e quasi maniaco nella ricerca del particolare. Personaggi tutti straordinariamente curati. E il dramma di un fallimento già scritto in partenza, farcito da assurdità ed un pizzico di ingredienti in stile noir. Un must

DarkRareMirko  @  05/01/2010 20:19:56
   10 / 10
Eccezionale film di Clouzot, che parte come (lento ma mai noioso) dramma sul proletariato trasformandosi a poco a poco in un'avvincentissima e rischiosissima avventura quasi road movie, letteralmente capace di far tenere lo spettatore con gli occhi incollati al video.

A livelli altissimi regia (calibratissima, curatissima e molto attenta ai particolari), fotografia ed interpretazioni; nel film, in lingua originale, si parlan poi ben 3 lingue fra loro diverse!!!!

Sconcertante riguardo a cattiveria il finale, tra i più cinici, senza speranza e spietati che abbia mai visto, un pò come tutto il film stesso comunque.

Mi ha davvero spiazzato, ferito, rattristito.

Ne esiste una, modesta, riedizione firmata Friedkin.

Un kolossal/dramma da non perdere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/12/2009 00:08:06
   10 / 10
Invia una mail all'autore del commento marcocorsi  @  18/07/2009 02:08:37
   9 / 10
Per essere nei primi anni 50 Clouzot dimostra di essere avanti nel tempo, con fotografia, ritmo ed angoscia persistente che scandiscono l'intero percorso ad alta tensione che i protagonisti dovranno compiere a caccia di soldi che valgono più della loro stessa vita. Grande Yves Montand

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  30/03/2009 12:12:33
   9 / 10
Film modernissimo e adrenalinico, Clouzot da una lezione di cinema, che la moderna Hollywood sembra essersi scordata, riuscendo a combinare azione, pathos, caratterizzazione sublime dei personaggi, critica sociale e tant'altro condito il tutto da un montaggio superbo e interpreti straordinari.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  15/02/2007 23:23:03
   8 / 10
Quattro uomini, due francesi, un italiano ed uno scandinavo, vengono ingaggiati da una compagnia petrolifera per trasportare su dei camion 2 carichi di nitroglicerina per spegnere l'incendio di un pozzo.
Sullo sfondo di una società semicoloniale di sottoproletari immigrati, Clouzot dà vita ad una crudele tragedia del coraggio e della ferocia.
Un film di una grande forza espressiva, brutale, con un montaggio calzante, senza un attimo di respiro.
Bravissimi Yves Montand e Folco Lulli.

2 risposte al commento
Ultima risposta 15/03/2010 19.35.42
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  25/11/2004 13:57:42
   10 / 10
Un capolavoro di Clouzot, un film avventuroso divertentissimo e unico nella storia del cinema.
Rifatto anche da William Friedkin (con "Il salario della paura" con Roy Sheyder) con risultati discreti, "Vite vendute" è un cult indimenticabile, da vedere ovviamente nella versione originale, visto che vengono utilizzate varie lingue.



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Ultima risposta 09/09/2006 16.01.48
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