Una famiglia piena di segreti sepolti si riunisce in una fattoria dopo più di due decenni. Sarà la volta che pagherà per i peccati del proprio passato.
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What Josiah saw è uno di quei film che definirei brutto, sporco e cattivo. La componente horror non è mai molto esplicita, certamente scorre sottotraccia per tutto il film. Suddiviso in tre capitoli, come tre sono i fratelli, mostra le loro esistenze attuali border line. Il primo Tom vive ancora con il padre nella fattoria di famiglia, fatta oggetto di un'offerta d'acquisto da parte di un'azienda petrolifera. Un rapporto dove la sudditanza psicologica del figlio nei confronti del padre appare subito evidente, data l'attitudine particolarmente cinica, sadica e manipolatrice del padre, che usa anche e spesso la religione per far presa sul figlio. Gli altri due, Eli e Mary sono andati via di casa dopo il suicidio della madre, considerata una santa dall'intera comunità in cui vivono, apparentemente inspiegabile. L'offerta di acquisto è l'occasione per confrontarsi di nuov con un passato passato malsano che nemmeno la fuga di Eli e Mary hanno saputo ripulirsi. Il primo vive ai margini, fa l'escort ed è sospettato di pedofilia, la seconda ha forti problemi con la maternità. Il confronto finale sarà duro e serrato, senza esclusione di colpi e con un epilogo finale magnifico per ambiguità. Ottimi tutti gli attori, a loro protagonisti dei rispettivi segmenti, utili a definire in profondità i personaggi. Un ottima fotografia e cura tecnica della confezione, uniti ad un contesto che esprime disagio e disfunzionalità fin dalla prima inquadratura, rendono questo film un eccellente prodotto, a patto che non venga preso come un horror sui generis, giacchè non lo è affatto.