La miniserie narra la storia del truffatore seriale Charles Sobhraj e degli straordinari tentativi di assicurarlo alla giustizia. Noto anche come Bikini Killer, adesca turisti occidentali nel Sud Est asiatico negli anni ’70.
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Ottima serie costruita molto bene , ben sceneggiata e interpretata. Livello altissimo di tensione per quasi tutta la durata ,forse nella parte centrale molla un pò , per poi riprendersi alla grande con un finale serrato e adrenalinico. Non gli dò un voto maggiore perchè non sono un grande fans dei salti temporali, preferisco le storie lineari, e qui di flashback e fast forward ce n'e' a tonnellate
Costruito attraverso un mosaico di continui salti temporali, The Serpent propone la storia di uno dei serial killer più famosi al mondo. Un duello a distanza tra il killer stesso, freddo e manipolatore, affascinante e narcisista e dall'altra parte un funzionario dell'ambasciata olandese che di Charles Sobraij ne farà unossessione mista tra vendetta e sete di giustizia. Privo di scene particolarmente efferate, la scene descrive in mnaiera minuziosa il modus operandi dell'assassino. Ciò che colpisce è la sua completa amoralità e mancanza di empatia con le vittime. Non ci sono fini perversi o particolari ossessioni se non quella di considerarle come degli esseri inferiori, utili a (ri)stabilire un proprio equilibrio. Tahar Rahim lavora molto in sottrazione, mantenendo fino alla fine il mistero del suo agire. Molto valide anche le altre intepretazioni, ben carattetizzate d approfondite. Non mancano picchi di tensione molto forte, ma The Serpent lavora molto più su lato psicologico invece di offrire scene di particolare violenza. E' una tensione più sottile, ma sempre presente ad ogni episodio.
Buonissima serie di Netflix con una storia interessante da scoprire ed un validissimo attore come protagonista. Ben realizzata sotto molteplici aspetti, forse a mio avviso dopo una partenza col botto va a calare ma rimane una mini serie da seguire piacevolmente.
Ottima miniserie true crime targata BBC ed ispirata alla storia di uno dei più importanti criminali internazionali degli anni '70: il sociopatico e manipolatore Charles Sobhraj aka "The Serpent" (a causa del suo modus operandi che richiama il modo di attaccare ed uccidere di molti serpenti).
Molti i motivi per il quale vederla: storia molto interessante e piuttosto originale, tensione e suspense sempre alte (soprattutto negli episodi centrali), location particolari e un cattivo veramente cattivo, finalmente uno detestabile e privo di quell'aura di fascino che le opere moderne spesso riservano ai serial killer.
Un solo neo: il montaggio. Tanti salti temporali (in media 6/7 ad episodio) e tanti, troppi flashback che tendono ad incasinare un po' la mente dello spettatore, specialmente chi, come me, non fa binge watching.. Una struttura narrativa più lineare avrebbe sicuramente favorito la comprensione degli eventi