E' il 1964, Selma č emigrata con suo figlio dall'Europa dell'Est in America. Lavora notte e giorno per salvare suo figlio dalla stessa malattia che affligge lei e che la renderā cieca. Il segreto della sua energia di vivere č il suo amore per i musical. Quando la vita č troppo dura, le basta fingere di trovarsi nel meraviglioso mondo dei musical, dove riesce a trovare la felicitā che il mondo non le riesce a dare.
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Sono perfettamente d'accordo col parere di alcuni di voi e con quello dell'amico (karmicamente parlando) e critico cinematografico Paolo Mereghetti: il cinema di Von Trier PRETENDE che voi piangiate! La poveretta mezza-ceca che si porta appresso una gravidanza disgraziata "per sapere cosa si prova a tenere nella braccia un bambino" (Sigh), non può permettersi di fargli regali neanche durante il suo compleanno e il pargolo cresce come uno scemo che ama saltare la scuola (Quante preoccupazioni che dai a mammà, già così disastrata! Doppio sigh!), come se non bastasse, il bambino ha problemi di salute (mi limiterò a dire questo per non rovinarvi la trama, mah....quale trama poi....) e questo fa scaturire un triplo sigh!, poi la scarognata viene pure arrestata!!!! Quadruplo sigh! E se non vi basta e non vi siete ancora messi a piangere, c'è tanto di peggio ancora da venire!! Preparate i fazzoletti!!!!! Sigh sigh sigh!!!! Ma viva la faccia (espressione romana per dire: "viva...", "magari ci fossero cose simili a...") delle tragedie del grande Eduardo (De Filippo, of course)! Quelle sì che commuovevano, ma in maniera sensata! Orridi anche i pezzi cantati, in freddo stile video-clip da Mtv Generation (senza offesa, Mtv!), ma del resto quel sapientone di Von Trier l'ha confessato: "Ascolto solo pop. Per il resto, non ci capisco nulla di musica". No comment... La meravigliosa voce di Bjork sprecata e la straordinaria capacità della Deneuve buttata al vento. Da vedere se avete passato una giornata troppo felice.