fortapasc regia di Marco Risi Italia 2008
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fortapasc (2008)

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locandina del film FORTAPASC

Titolo Originale: FORTAPASC

RegiaMarco Risi

InterpretiLibero de Rienzo, Valentina Lodovini, Michele Riondino, Massimiliano Gallo, Ernesto Mahieux, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra, Gianfranco Gallo, Antonio Buonomo, Duccio Camerini, Marcello Mazzarella, Daniele Pecci, Ennio Fantastichini, Renato Carpentieri, Gianfelice Imparato

Durata: h 1.48
NazionalitàItalia 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2009

•  Altri film di Marco Risi

Trama del film Fortapasc

Nel 1985 Giancarlo Siani viene ucciso con dieci colpi di pistola. Aveva 26 anni. Faceva il giornalista, o meglio era praticante, abusivo, come amava definirsi. Lavorava al Mattino, prima da Torre Annunziata e poi da Napoli. Era un ragazzo allegro che amava la vita e il suo lavoro e cercava di farlo bene. Aveva il difetto di informarsi, di verificare le notizie, di indagare sui fatti. È stato l'unico giornalista ucciso dalla camorra. Noi qui lo seguiamo negli ultimi quattro mesi della sua vita.

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Voto Visitatori:   7,34 / 10 (73 voti)7,34Grafico
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Voti e commenti su Fortapasc, 73 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Oskarsson88  @  25/12/2021 21:46:37
   8 / 10
Mi è piaciuto, anche se ero convinto di star vedendo un film degli anni ottanta non tanto per l'ambientazione quanto proprio per la fotografia. Bravo De Rienzo, storia triste che racconta un pezzo di vicissitudini del passato. Strappa anche qualche risata. Decisamente riuscito.

Goldust  @  10/12/2021 18:02:51
   6½ / 10
Sulla falsariga de "Il muro di gomma" dove anche lì c'era un'indagine giornalistica alla base dello script, un racconto partecipe e allo stesso tempo rispettoso del personaggio Siani, descritto più nel suo lato umano da ragazzo comune che come giornalista d'assalto, lavorativamente frenato tra l'altro dai suoi stessi superiori che gli spiegano anzi la differenza tra "giornalista - giornalista" e "giornalista - impiegato". Ho amato De Rienzo in praticamente ogni sua uscita cinematografica, e sono convinto mancherà tremendamente al nostro cinema; qui devo dire che non è al suo massimo ( anche a livello di gergo napoletano sembra proprio un pesce fuor d'acqua ).

fabio57  @  12/04/2016 11:57:29
   7½ / 10
Bel film di denuncia, che racconta gli ultimi mesi di vita del grande giornalista Giancarlo Siani assassinato dalla camorra nel 1985. Purtroppo non è stato l'unico a perdere la vita solo per aver fatto il proprio dovere di cronista. Nel nostro paese chi ha il coraggio di esporsi, fa quasi sempre una brutta fine. Monito dunque ai volenterosi del coraggio civile, se non volete diventare eroi e martiri ,vostro malgrado fatevi gli affari vostri che è meglio.

pak7  @  05/01/2014 04:09:13
   7 / 10
Pellicola che faccio fatica a definire di denuncia perchè viene posta all'attenzione dello spettatore come un semplice biopic, perchè Risi sembra sempre soffermarsi nel momento importante, come una macchina che col semaforo arancione si ferma sempre, senza accelerare mai. Ecco, io non conoscevo espressamente questo giornalista, ma la storia in sè mi è sembrata un pò latitante di "anima", cioè lo spettatore segue ciò che gli viene mostrato, ma non si emoziona, non la vive con pathos, ma forse è anche il tipo di film che può avermelo fatto sembrare.
Queste ovviamente sono le mie sensazioni, perchè comunque la storia è scritta bene da un Risi che dimostra di essere un regista davvero importante nel panorama italiano.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  24/05/2013 21:33:36
   7 / 10
Si usa dire che ne uccide più la penna che la spada, probabilmente lo credeva anche Giancarlo Siani.
Un buon film che rende memoria ad uno dei tanti martiri di mafia, un film che probabilmente serviva, in un paese che quando ricorda, ricorda solo i nomi più importanti.

topsecret  @  24/05/2013 10:55:49
   6½ / 10
Un film d'impatto emotivo e morale che racconta la vita e il lavoro di Giancarlo Siani, giovani giornalista ucciso dalla camorra.
Bravi e credibili Liberi De Rienzo e Valentina Lodovini, altri invece mi sono sembrati quasi delle macchiette, diretti con sagacia da Marco Risi che imbastisce una storia con ritmo e drammaticità più che evidente.
Visione meritevole di un voto positivo.

Paolo70  @  05/03/2013 15:16:45
   7 / 10
Film discreto che narra la breve vita da giornalista di Giancarlo Siani.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  27/02/2013 00:45:49
   6 / 10
In linea di massima non amo il cinema d'impegno sociale, sempre troppo supponente e moralista, capace di riempire pagine e pagine di giornali e svuotare le sale.
Marco Risi confeziona un film televisivo, molto convenzionale, senza nessuno spunto di rilevo, privo di qualsiasi carica emotiva.

Ogni tanto c'è qualche trovata ma il tutto è eccessivamente caricaturale, non ha nessuna ambizione se non il raccontare un fatto noto.
Infine Libero di RIenzo ha il phisique du role ma non convince del tutto.

Nulla di entusiasmante ma comunque un film dignitoso.

C.Spaulding  @  21/07/2012 17:45:12
   7 / 10
Bel film di Marco Risi. La vera storia di Giancarlo Siani giornalista Napoletano ucciso dalla camorra a 26 anni nel 1985. Il regista ricostruisce gli ultimi mesi di vita di Siani e lo fa con maestria. Un film da vedere.

Jumpy  @  06/11/2011 02:12:11
   8 / 10
Filmone che presenta uno spaccato, tristemente ed estremamente realistico, della realtà di quegli anni.
La regia è volutamente asciutta ed essenziale lasciando che incisività e crudezza di molte escan fuori in tutta la loro crudezza, in una narrazione senza scampo che non lascia un attimo di respiro.

FurFante9  @  12/10/2011 15:31:49
   7 / 10
Toccante. A tratti snervante per la realtà che ti fa vedere, che purtroppo è..."realtà"...appunto!

gemellino86  @  09/09/2011 17:13:38
   8 / 10
Davvero una bella biografia del giornalista Siani raccontata da Risi con un finale tragico e disperato. Da notare una splendida fotografia. Sicuramente un film da vedere per non dimenticare.

MidnightMikko  @  06/09/2011 10:36:01
   7 / 10
Validissimo film sulla vicenda di Giancarlo Siani. Marco Risi registicamente è abbastanza anonimo, eppure riesce a confezionare un prodotto molto efficace, sincero e genuino. Il film scorre piacevolmente, senza picchi di suspence particolari, ma si rimane incollati allo schermo senza momenti di noia.
De Rienzo è bravo come al solito, senza mai dare il massimo, bravissimi tutti gli altri interpreti.

haika82  @  06/09/2011 09:49:33
   7½ / 10
Ho apprezzato molto questo film che ha tutte le caratteristiche di un vero e proprio documento-verità. Ottima la caratterizzazione del protagonista: il regista ha saputo addentrarsi, con grandissima sensibilità e inaspettata aderenza, nella breve vita di una persona non più in vita e mai conosciuta a livello personale. Una grande responsabilità quella di raccontare le drammatiche vicende di una provincia corrotta fino al midollo e delle personalità che, come Giancarlo Siani, cercarono di non farsi intimorire e di cambiare le cose.

YaoMing  @  06/09/2011 02:32:05
   7 / 10
Ottimo film,peccato che quando escono questo genere di pellicole non vengano molto pubblicizzate. Bisognerebbe ad esempio coinvolgere le scuole,università,al contrario invece non se li fila nessuno o peggio ancora vengono bloccati xchè scomodi vedasi i "banchieri di dio" o "il camorrista".
Detto questo chi si è perso questo bel film biografico che ripercorre l'ultimo anno di vita del Siani provi a recuperarlo.
Ave

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  05/09/2011 23:53:28
   7½ / 10
Un uomo di cui andare fieri, e non fa niente che il film ceda a qualche concessione verso uno spettacolo più stereotipato e tradizionale. La denuncia arriva e ben venga questo cinema appassionato, umano, 'normale' per ricordarci che, fortunatamente, la speranza c'è sempre.
Con "Mery per sempre", è il miglior film di Risi jr, reduce da una serie di bidoni dai quali sembrava impossibile riuscisse a risollevarsi, toccante per la sua spontaneità l'interpretazione di Libero de Rienzo, bravissimo.

Invia una mail all'autore del commento eddiguff  @  05/09/2011 23:52:43
   6½ / 10
Secondo me, questi film di denuncia sociale devono essere crudi, quasi squallidi tipo documentario, oppure si opta per il "filmone" con musiche, inquadrature e attori di grande livello. Questo di Risi è invece una via di mezzo, senz'altro accettabile, ma che non lascia il segno.

antoeboli  @  05/09/2011 23:34:49
   8 / 10
Visto questa sera in prima serata , il film si presenta come un omaggio al giovane Giancarlo Siani il quale stava semplicemente svolgendo il mestiere che sognava sin da piccolo ma che purtroppo lo ha portato alla morte .
Grande prova di regia di Marco Risi figlio del piu famoso Dino e soprattutto di Libero de Rienzi attore proprio di origini napoletane e che si cala davvero bene nella parte di Giancarlo assomigliandoli soprattutto fisicamente , cosi come anche gli altri attori di cui due sicuramente sono riciclati dal film Gomorra del 2008 .
Quello però che piu mi ha colpito e la qualità della fotografia e di come e stato ricreato il tutto per il periodo del 1985 anno in cui il giornalista passa gli ultimi momenti della sua vita , e la colonna sonora che è composta da un misto di tracce di quel tempo di cantanti famosi tutt oggi come Vasco e Bennato .
un film che rilancia almeno di un pelino il cinema italiano che quando vuole ci sa fare .

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The Legend  @  05/09/2011 23:33:32
   7½ / 10
E' un film che tocca il cuore per la nobiltà del suo impegno morale, pur non aggiungendo nuovi elementi significativi alla ricca cinematografia sul mondo della malavita made in italy.

Bravissimi, come sempre del resto, De Rienzo e Mahieux.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  05/09/2011 22:40:56
   8 / 10
Buon film di Risi sulla figura di Giancarlo Siani , valido giornalista,ucciso dalla camorra

ste 10  @  10/04/2011 17:06:55
   8 / 10
Ottima ricostruzione della commovente storia di un uomo "normale" ma straordinario

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  18/12/2010 13:54:40
   6½ / 10
Non è un film sulla camorra, ma un omaggio appassionato a chi da solo cercava di cambiare il mondo che lo circondava. La sua speranza era che la sua voce e le parole dei suoi articoli potessero smascherare chi agiva nell'oscurità di un popolo troppo impaurito per poter reagire. La Camorra messa in scena da Risi si rivela dietro ogni angolo di strada, negli uffici di lavoro, nelle farneticazioni di politicanti da quattro soldi. Siani è l'altra faccia della medaglia... un volto però destinato a restare da solo. Ottimo De Rienzo, ma non è una novità.

pinnazza  @  02/10/2010 13:37:14
   7 / 10
Concordo appieno con chi scrive che su questi argomenti il cinema italiano si esprime in modo ottimale.
Il tutto è forse un po' troppo stereotipato.
Libero de Rienzo veramente bravo.

Parsifal  @  27/09/2010 23:51:10
   7 / 10
Malaffare e criminalità organizzata ben raccontate da Marco Risi in questo film che celebra un giornalista coraggioso al secolo Giancarlo Siani morto ammazzato 25 anni fa a Torre Annunziata.

paolo80  @  15/09/2010 19:28:59
   7 / 10
La storia è molto interessante e, soprattutto significativa.
La visione cattura l'attenzione, e lo sviluppo è abbastanza curato. La figura di Siani è caratterizzata bene e con delicatezza.
Si tratta di una pellicola sicuramente da vedere, e che avrebbe di certo meritato una pubblicità ed una visibilità maggiore rispetto a quella che ha avuto.

cheguevara  @  03/08/2010 13:23:06
   7½ / 10
Su questi argomenti il cinema italiano riesce sempre a dare il meglio di sè...un grande uomo raccontato in un bel film!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Dexter '86  @  28/07/2010 18:43:10
   7 / 10
La breve vita di un giornalista-giornalista in un mondo di giornalisti-impiegati raccontata con semplicità e senza retorica.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  28/07/2010 15:56:50
   7 / 10
Pur essendo ben interpretato da Libero De Rienzo, spontaneo e verosimile nei panni di Giancarlo Siani, e spalleggiato da attori quali Fantastichini e Mahieux, “Fortapàsc” manca di guizzi e segni distintivi. Come il finale che, precorso fin dall’incipit, non ha niente di memorabile o commovente.
Resta la nobiltà di un progetto utile a rivelare e commemorare la storia di chi, dandosi a un giornalismo puro ed esplorativo, ha combattuto per una società migliore contro la prepotenza e le tangenti, compresso tra intimidazioni, biasimi e freddezze. Un’ingenuità, legata indissolubilmente a quei tempi per certi versi ancora desiderosi di verità, che non esiste più. Chi sarebbe in grado oggi di arrivare a tanta virtù morale rinunciando alle amicizie dei politici?

L’agguato a suon di colpi di pistola durante la radiocronaca calcistica di Napoli-Verona, se da un lato mostra un aspetto spettacolare e un’ostentazione nella bravura della messa in scena, dall’altro cade su banalità quali la presenza della bambina (fin troppo annunciata nel suo destino “grazie” al pedinamento della telecamera) e l’uccisione di “Maradona” proprio nel momento del goal. La vis drammatica ne risente e la vicenda, più che tingersi di rosso, vira verso i colori dell’azzurro.
Il calcio sarebbe dovuto essere un elemento da cui prender le distanze, invece Risi ci cade un po’, forse per smarrimento, forse memore di un film proprio su Maradona. Dove il regista ci mette del suo è nella straniante e insolita scena del ceffone-fantasma, all’interno del bar: un modo atipico per descrivere il rifiuto di tutta la collettività e il disorientamento del protagonista.

La sceneggiatura collega resoconto e storia privata di un ragazzo che vive “dentro” Torre Annunziata, la cosiddetta Fortapàsc ribattezzata proprio da Siani, e lo fa non mantenendo sempre un equilibrio efficace. Interessante l’approfondimento del carattere del giornalista: spesso superficiale, scialbo, e impacciato. In una parola: umano.
Il film di Marco Risi a volte è fin troppo stilizzato, pulito, cesellato nei toni della fotografia tanto da sembrare posticcio. Visto che si tratta di vicende altamente drammatiche, e purtroppo vere, avrebbe meritato una maggiore “sozzura”, quel tanto che avrebbe contribuito a renderlo vagamente realistico (che ci sia lo zampino della Rai?). Quantomeno per rispetto degli ambienti scavati dal periodo post-terremoto.

bulldog  @  28/04/2010 00:08:59
   6 / 10
Filmetto di denuncia sociale strereotipatissimo e superficiale nel ritrarre la malavita e nella sua presunta analisi socioculturale.

Sulla scia de 'I cento passi' di Giordana, una trasposizione filmica tutto sommato passabile della vita di Siani.

despise  @  21/04/2010 07:54:27
   7½ / 10
Visto quasi per caso su Sky e devo dire che mi ha colpito molto, per certi versi l'ho preferito persino a Gomorra in cui alcune cose e o situazioni erano troppo esasperate (probabilmente non per scelte registiche comunque).
In definitiva un altro film che si dovrebbe proiettare nelle scuole per far riflettere.
Amo questo tipo di cinema italiano.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  09/04/2010 20:59:15
   7 / 10
Buon film di denuncia sullo strapotere politico della Camorra!
Film probabilmente nato sulla scia del successo di "Gomorra" perche di storie come quelle di Siani c'è ne sono tante ed è giusto raccontarle...Ma c'è comunque sempre bisogno di queste storie...dovrebbe uscire un film all'anno con questo argomento per moralizzare quanto piu' possibile i criminali di questo territorio!
Buona la regia di un Risi che raramente è stato di mio gradimento...ma con questo soggetto era difficile sbagliare!

the_walrus  @  25/03/2010 08:25:13
   7½ / 10
Davvero un bel film, che purtroppo non è riuscito ad arrivare dove meritava.Non è conosciutissimo, ma merita di essere visto e rende lustro au ragazzo morto a 26 anni per fare bene il suo lavoro di giornalista, in un contesto agghiacciante di Torre Annunziata a metà degli anni 80.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  06/02/2010 19:35:01
   8 / 10
Ritratto delicato e dolce di Giancarlo Siani, vittima di camorra durante lo strapotere dei boss negli anni '80. Uscito quasi contemporaneamente a Gomorra, il film di Risi in realtà si inserisce in quel filone cinematografico sulle personalità in lotta con le mafie. Se c'è, però, una vicinanza narrativa con altri film di genere è sicuramente con "I cento passi". Siani e Impastato lottano più o meno solitari contro le cosche dei loro rispettivi territori servendosi di mezzi di comunicazione: la radio per Impastato, la carta stampata per il campano. Entrambi giovanissimi, pagano con la vita non solo il loro impegno civile, ma anche la loro fondamentale e drammatica solitudine. A differenza, però, del protagonista del film di Giordana, il Siani di Fortapasc non è l'eroe consapevole che sfida la mafia. Siani è un ragazzo che cerca di far bene il proprio mestiere, che cerca di sopravvivere col proprio lavoro precario, prima ancora che alle minacce della camorra. Forse l'unico eroismo, per quasi l'intera durata del film, è proprio questo. Risi non ne depura agiograficamente l'immagine, raccontando di un ragazzo con tutte le sue debolezze, gli slanci e le aspettative di tanti suoi coetanei. L'eroismo del sacrificio, insito nella inconsapevole missione (che è anche, di riflesso, la codardia dei capi e delle istituzioni) di Siani, si rivela anche allo stesso protagonista soltanto quando il meccanismo della spietatezza camorristica è già innescato. Splendido l'uso delle canzoni d'epoca, in particolare di quelle neomelodiche, che in senso diegetico scandiscono dei veri e propri quadri naturalistici. Bravo De Rienzo.
Fortapasc meriterebbe più visibilità.

4 risposte al commento
Ultima risposta 12/04/2010 11.40.52
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Invia una mail all'autore del commento Shuk  @  05/02/2010 16:19:34
   9 / 10
Faccio giusto una riflessione...
E' da un anno a questa parte,che regolarmente una volta a settimana mi reco in quel di un Medusa multicinema a vedere un lungometraggio,bello o brutto che sia...
Film commerciali,film bombardati da pubblicità con un grande merchandising in supporto(videogiochi,libri annessi,album di figurine)
E se vi dico che questo è il piu' bello che io abbia visto nell'arco di quest'anno?!?
E' proprio cosi'...
La storia di questo uomo...anzi...UOMO...in una città devastata dalla camorra,raccontata in modo diverso rispetto agli stereotipi...
La poesia degli anni '80 stravisata dalla brutalità della malavita organizzata...
Un tessuto sociale fortemente condizionato da questo male ahimè incurabile...
E tutto ciò...maledettamente VERO...
La freschezza e la bravura degli attori e un ottimo Marco Risi,forse nel suo miglior prodotto...
Spesso mi viene in mente la scena in cui Giancarlo Siani attraversa Napoli con la canzone "Ogni Volta" come sottofondo...Chapeau...

A questo punto mi domando:
"Perchè caxxo,questo film non abbia avuto la giusta e meritata visibilità?!?"
Mah...

annibalo  @  05/02/2010 15:57:09
   8 / 10
film socio politico di valore,abbastanza aderente ai gravi problemi della società. peccato che queste storie non raggiungano la massa che invece si accalca per Avatar,

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Ultima risposta 01/03/2010 19.36.59
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Invia una mail all'autore del commento orsetto_bundi  @  05/02/2010 15:02:01
   9 / 10
Minkia....sono tornato su Filmscoop dopo qualke anno.....kissà se i miei kommenti un po' "off" vi sono mankati...eheheheheheh...ma vabbè....sono stato okkupato a girovagare tra Svezia e Norvegia (prima), Ecuador e Perù (poi)....e vabbè......niente di ke....
ma veniamo la film, ke mi era stato konsigliato da mezzo mondo kon frasi tipo "Quando torni in Italia devi assolutamente vederlo".....e vabbè....l'ho visto....e....mi è piaciuto moltissimo....è un film koraggioso, interpretato da attori bravissimi (Libero De Rienzo su tutti).....
ma la kosa tragika sapete quel'è ??? è ke sono passati 25 anni dalle vicende narrate nel film e....la situazione a Napoli e provincia non è kambiata x nulla.....ke tristezza....marò.....

5 risposte al commento
Ultima risposta 19/02/2010 22.26.44
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gandyovo  @  30/01/2010 16:03:57
   7½ / 10
un buon film con una storia raccontata con una regia senza fronzoli e in modo lineare, direi corrispondente ai fatti realmente accaduti. Nessuna noia in questo film di denuncia. ottime davvero alcune scene e ho trovato molto bella anche la fotografia. consigliato.

tavullia86  @  11/01/2010 13:40:33
   9 / 10
film così andrebbero mostrati nelle scuole. ben fatto, veramente nulla da dire...grandissimo libero de rienzo, perfetto nel personaggio.

popoviasproni  @  12/12/2009 13:16:18
   8 / 10
Avvincente, articolato, interpretato ottimamente, duro e impietoso come solo la realtà camorristica sà essere.

Invia una mail all'autore del commento shantaram  @  18/11/2009 11:39:25
   7½ / 10
Una storia vera vista dagli occhi del protagonista. Giancarlo Siani giovane giornalista ucciso ingiustamente dalla camorra. Il film dipinge l'anima, il coraggio e la paura di chi vuole ribellarsi. Alla fine ti lascia l'ingestibile inquietudine per l'ingiusto.
Molto umano

JOKER1926  @  10/11/2009 20:24:21
   7½ / 10
"Fortapasc" di Risi è uno sfavillante e quasi ineccepibile spaccato sulla Camorra a Napoli (e provincia) degli anni 80 che registrò la morte di un giornalista: Giancarlo Siani.
Oggigiorno vari registi italiani hanno fatto film imperniati sul potere della Camorra, spesse volte i risultati sono stati deleteri (vedi "Gomorra") ma in questo frangente Marco Risi confeziona davvero un intenso film senza clamorosi difetti e con una grande serie di pregi che elevano in modo autoritario questa pellicola rendendola un piccolo gioiellino della cinematografia italiana recente.

"Fortapasc" è un film ben fatto sul piano tecnico con una egregia ed attenta regia che riesce ottimamente a creare l'alone degli anni 80 Partenopei, il tutto è accompagnato da tantissime canzoni dell'epoca che indubbiamente regalano emozioni e massima densità alla pellicola; inoltre ad accompagnare il tutto c'è una accettabile fotografia; infine da applaudire gli attori nella loro soddisfacente prova.

"Fortapasc" parte benissimo, "Ogni volta" di Vasco Rossi accompagna Siani lungo le strade di Napoli importanti e soprattutto drammatiche le parole a inizio film da parte del protagonista; la pellicola dunque oltre a ruotare intorno alla persona di Siani traccia, tratta, denuncia in modo cospicuo e acuminato la Camorra di quel tempo a Torre Annunziata, quindi la regia riporta in scena molti e artificiosi movimenti fra politica e Camorra inventariatisi in quei tempi, in questa pellicola sono riportati molti fatti rilevanti che ormai fanno parte della storia italiana.

Molte le scene da annoverare come quella (nella parte iniziale) della comunione del figlio del Boss, questa sequenza è davvero delirante con picchi maestosi di tragicomicità (il Boss che si strappa la camicia e spavaldamente va via, le grida della moglie, il cantante che continua in modo quasi teatrale a cantare…).
Oltre le grandiosi scene bisogna far complimenti anche per le accuratissime icone del film, fra tutte da celebrare quella del famigerato capo della succursale del Mattino, l'uomo (piccolo di statura) è davvero ammaliante e quasi comico; nella lista ovviamente l'icona di Siani ragazzo davvero eccezionale e quella della ragazza.

"Fortapasc" è un film serio, asciutto e cupo nonostante gli sprazzi di vivacità; il prodotto di Risi è sicuramente fonte di discussione, di dibattito circa i problemi della Campania creati in primis dallo stato e in modo meccanico/consequenziale dalla criminalità.
Dino Risi si eleva dalle visioni di Saviano e Compagnia presentando un prodotto "Vero" saturato di dramma e veridicità sfocianti in conclusione in un finale ovviamente amarissimo e cinico.

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Ultima risposta 25/02/2010 21.22.27
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vale1984  @  28/10/2009 22:31:22
   7 / 10
Film ben fatto...la vita del giornalista all'insegna della lotta alla camorra viene raccontata in modo semplice, le musiche sono adatte e gli attori, anche se molto all'italiana rendnoo il senso della storia.
E' un film di denuncia ma è ben fatto e ha una storia vera che deve essere raccontata e deve far riflettere...buona pellicola.

floyd80  @  13/10/2009 21:00:43
   7 / 10
Un film di denuncia con bravi attori. Un regista che ci racconta la vita di un ragazzo normale, un giovane con il sogno di fare il giornalista, di raccontare la verità e che la stessa verità diventerà la sua fine.
Qualche stereotipo qua e là per una pellicola che convince e si fa vedere.
pp piccola polemica...Siani non è mai stato celebrato probabilmente perché non ha mai avuto una vera connotazione politica e questo è un male.
Non vorrei mai disminuire gli altri eroi...scusate...EROI che hanno combattuto contro le mafie, sono tutti dei grandi, delle persone da ammirare.
Per questo sono tutti uguali sia chi è iscritto al partito comunista e sia chi è iscritto alla tessera della biblioteca...fine pp

TopoXL  @  01/10/2009 12:43:02
   10 / 10
una storia che non conoscevo abbastanza.
bravi gli interpreti.
rende perfettamente il senso.

TheLegend  @  24/09/2009 04:17:53
   7 / 10
Non essendomi informato sui fatti prima di vedere questo film non posso dire se quello che viene narrato in questo film sia nella sua totalità veritiero.
Quello che posso dire è che questo film merita sicuramente una visione perchè,oltre a mettere in luce una realtà che tutti noi dovremmo combattere,è sicuramente un film ben costruito in tutte le sue parti.

ascot  @  14/09/2009 23:27:32
   7½ / 10
bellissimo film di denuncia..avrei potuto mettere qualcosa in piu perche il film e semplice,pulito e tiene..come piacciono a me..l unica cosa che non mi convince e la che se volevano far passare siani per un eroe con questo film non ci sono riusciti tanto..sembra che quel che ha fatto l ha fatto quasi per convenienza..in piu si accellera troppo quando si interessa veramente della cusa saltando dei passaggi..queste cose mi ha portato a credere nel mio pensiero..
cmq come film e assolutamente da vedere..italiano doc

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  09/09/2009 20:19:17
   7½ / 10
Marco Risi dirige un buon film di denuncia sulla morte del 26enne Giancarlo Siani.
La regia è asciutta senza fronzoli nè retorica e racconta la vita di un ragzzo che vuole semplicemente fare nel modo giusto il lavoro di giornalista. Il film è focalizzato sulla sua storia, la camorra c'è ma è sempre leggermente in secondo piano.
Buona prova del protagonista e del resto degli attori, ottime le ambientazioni.
Un film italiano da vedere!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  02/09/2009 11:45:59
   7 / 10
La cronaca di una morte annunciata,in questo caso quella di Giancarlo Siani,giornalista assassinato dalla camorra nel Settembre del 1985 si dipana attraverso un film serrato nel ritmo,più volte angosciante ma anche beffardamente ironico e disinvolto.Uno specchio caratteriale del protagonista,un ragazzo come tanti,un 26enne pulito e solare intenzionato a svolgere bene il proprio lavoro,un antieroe mosso dalla voglia di cambiare il mondo e caricato dall’entusiasmo tipico della giovinezza che può pericolosamente tramutarsi in cieca incoscienza.
Il film è su Siani,la camorra è sullo sfondo,incombe su tutto e tutti come un’ombra minacciosa e arrogante,ma i suoi luridi intrallazzi sono riportati solo superficialmente.A Marco Risi interessa dare spessore al suo protagonista,ad esaltarne il ricordo senza mezzucci retorici affidandosi semplicemente ad una figura ordinaria mossa però da grande coraggio e voglia di giustizia,ultimo baluardo di un Fortapasc da cui le istituzioni si sono ormai dileguate da tempo.
Risi si fa prendere la mano in alcune situazioni, ma generalmente riesce a ricreare con stile amaro e molto efficace le atmosfere giuste,notevoli le sequenze della comunione e quella della strage in pieno centro abitato.Il regista si mostra pronto nel contrapporre la cafona arroganza della malavita,ravvisabile sin dagli abiti e dalle abitazioni dei boss,all’onesta semplicità di Siani,come a voler confrontare due mondi così diversi ma così vicini,destinati allo scontro vigliacco e impari in cui l’arma da fuoco incontra l’inchiostro.
Buona prova del cast a partire da Libero De Rienzo.Bel riscatto anche per Marco Risi,che dopo qualche passo falso si mostra nuovamente ispirato.

LoSpaccone  @  31/08/2009 16:41:51
   7 / 10
Nonostante qualche ingenuità come il modo un pò troppo pittoresco e strereotipato di ritrarre i malavitosi e la superficialità dal punto di vista dell'analisi socio-culturale della denuncia, si può dire che il film sia riuscito. Risi non cede alla facile tentazione di fare di Siani un martire ma sceglie di ritrarlo semplicemente come un giovane giornalista che svolgeva il suo lavoro con onestà e passione, e adegua a questa scelta anche i toni del racconto, leggeri nonostante la drammaticità della vicenda, conferendo così al racconto un carattere di verità. In più ci sono 2 o 3 sequenze girate davvero molto bene. Un film importante da vedere.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  13/07/2009 17:56:53
   6 / 10
Solito film di denuncia, registicamente ben confezionato ma del tutto deficitario sotto il profilo delle caratterizzazioni e, soprattutto, delle analisi del fenomeno quale complessa e articolata risultante di qualcosa che attiene a sistemi ben più ampi del singolo evento contingente. A metà strada tra “I cento passi” e “Gomorra”, “Fortapasc” non aggiunge nulla di nuovo nel panorama delle pellicole “anti-mafia”: questo perché non è sufficiente (far) ricordare (nella storia il sangue asciuga presto), ma è necessario andare oltre e penetrare in chi assiste all’opera. Il film di Marco Risi certamente non ha questa velleità e ciò basta e avanza per declassarlo tra i prodotti di medio(cre) livello.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR peucezia  @  13/05/2009 14:55:36
   7 / 10
film di denuncia con una buona ricostruzione di fatti e situazioni, sicuramente da vedere

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  13/05/2009 14:18:27
   5 / 10
Ottimo film di denuncia, di quelli che marco risi, tornato ai fasti del passato, sa fare, sul giornalista giancarlo siani ammazzato dalla camorra a soli 26 anni. Ottima regia, ottima prova di libero de rienzo, tutto gira al punto giusto fino allo scontato esito finale.

7 risposte al commento
Ultima risposta 25/02/2010 21.29.29
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sweetyy  @  10/05/2009 18:02:51
   7½ / 10
Bel film che racconta gli ultimi 4 mesi di vita del giornalista Giancarlo Siani.
Ottima regia e bravo de Rienzo nel ruolo del protagonista.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  19/04/2009 20:12:43
   7½ / 10
Sorprendente ritorno di Marco Risi ai fasti dei tempi che furono, quelli d'oro, dei 'ragazzi fuori' e dei 'muri di gomma', per intenderci.
Se si pensa che il regista è lo stesso che, qualche anno fa, girò immondizia pura come 'Maradona', la cosa merita maggiore risalto e mezzo voto in più.
Film compatto, scritto bene, con ottimi caratteristi e un superlativo De Rienzo.
Un plauso al ritorno in grande stile del cinema italiano di denuncia.
Marco continua così.. scordamoce o' passato.

peppepetru  @  16/04/2009 10:55:27
   7½ / 10
Davvero una bella sorpresa!!! Sono andato a vederlo senza nemmeno sapere ne la sua esistenza e tantomeno che era incentrato su Giancarlo Siani, e mi ha stupito molto.
Devo dire che a parte la regia, ben fatta, mi è piaciuto moltissimo de Rienzo, molto bravo davvero.

jolly  @  05/04/2009 20:56:04
   8 / 10
Veramente un film sorprendente!
ben fatto e ottimamente recitato....il tema è attualissimo e questo certo aiuta molto!

harlan  @  04/04/2009 12:17:48
   9 / 10
marco risi ancora una volta dimostra di trovarsi a suo agio nella direzione di film di denuncia. stavolta il mezzo con il quale si cerca di veicolare il pensiero è la biografia di giancarlo siani.
il flm è ben fatto. luoghi, persone, dialoghi, tutto corrisponde alla realtà. non ci troviamo di fronte ad una storia romanzata, o di trovate che cercano di stupire lo spettatore, ma la semplice rappresentazione dei fatti di torre annunziata sullo sfondo dei quali si muoveva giancarlo siani.
al di là della storia del giornalista, il film fa riflettere e non poco: personalmente ho provato rabbia. rabbia per la storia di un giovane come me che aveva solo voglia di fare il suo lavoro, rabbia perchè risi nel 2010 ha trovato per girare le scene ancora uguali a 20 e passa anni fa, e infine la solita rabbia, quella che ti fa chiedere ogni volta "perchè qui, perchè a noi"...........
bravissimo de rienzo. davvero davvero bravo. bravi tutti.
ho letto sotto che qualcuno ha definito personaggi alla stessa stregua di macchiette comiche. beh è fuori strada, è lontano dalla realtà: quelle persone, sono davvero cosi', si comportano davvero in quel modo. parlano davvero in quel modo, non vi era altro modo di rappresentarle.
l'unico neo: avrei messo qualche filmato dell'epoca REALE. sarebbe stato più d'impatto. alcune trovate della regia volte ad evidenziare il legame politica-camorra davvero interessanti.
un film-film sulla storia di un giornalista-giornalista.

4 risposte al commento
Ultima risposta 06/04/2009 14.32.27
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polbot  @  04/04/2009 10:07:53
   8 / 10
Come oramai si guarda impotenti o "vaccinati" ai tragici fatti di Camorra, così si può vedere quest'ennesimo film che racconta un "piccolo grande" eroe. Risi fa centro con un film agile, misurato, efficace. L'amara conclusione è che ci sarà sempre spazio per giornalisti-impiegati, sempre meno per Giornalistigiornalisti. Riscoperto De Rienzo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  03/04/2009 23:13:44
   7½ / 10
Un buon film di denuncia, che va oltre la pura cronaca dell'ultimo periodo di vita di Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra. Stilisticamente diverso da un Gomorra e più legato a una certa tradizione del cinema italiano, Rosi in particolare (la panoramica dall'alto della città di Napoli come "Le mani sulla città") e americano (con l'omaggio a "Tutti gli uomini del presidente"). Particolarmente efficace nell'inquietante parallelismo tra la riunione del consiglio comunale di Torre Annunziata e la riunione dei boss della camorra, quasi a sottolineare il doppio filo che lega criminalità e politica.
Molto bravo De Rienzo (attore forse un po' sottovalutato) capace di dare sfumature ad un personaggio che semplicemente faceva il suo lavoro di giornalista con scrupolo, probabilmente senza avere la piena consapevolezza della portata della sua inchiesta, ma al contempo consapevole dello sfacelo istituzionale di un ambiente che se non era corrotto, dimostrava la sua impotenza nel combattere il crimine.
Dopotutto "questo non è un paese di giornalisti/giornalisti ma di giornalisti/impiegati" e c'è poco da stare allegri se nemmeno la stampa riesce più a fare il suo dovere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  03/04/2009 20:05:56
   7 / 10
Quoto i commenti di Jelly, Gabriela, Satyr e Matteo (in rigoroso ordine cronologico ma soprattutto di altezza).

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/04/2009 22.44.38
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  03/04/2009 20:02:09
   7½ / 10
Risi è un buon artigiano del cinema e con questo film lo dimostra, unisce la denuncia sociale con il cinema d'azione, a volte sembra un film di genere, con tantissimi attori caratteristi, ma parla (purtroppo) di una storia vera, quella del giornalista Giancarlo Siani assassinato dalla Camorra a 26 anni.
Ma il film nella sua struttura cinematografica funziona, è fatto con mestiere ed è recitato e scritto bene, e anche nella sua denuncia di un fatto ormai dimenticato si può dire vincente. Cinema medio, che ha sempre rispetto per gli spettatori. In Italia dovrebbe aumentare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  03/04/2009 12:47:08
   7 / 10
Buon film di Risi, sicuramente la sua miglior pellicola da molti anni a questa parte. L'argomento è di grande attualità, il paragone con il pluripremiato Gomorra è in qualche modo inevitabile, ma il regista riesce comunque a raccontare la storia con estrema semplicità, senza mitizzare la figura di Siani, attraverso pregi-difetti e valori di un ragazzo di 26 anni schierato in prima linea. Il taglio rimane sempre molto realistico nonostante varie citazioni ai mafia-movie d'oltreoceano (soprattutto nella caratterizzazione dei vari clan, forse un pò troppo costruita). Non avevo grandi aspettative e invece Fortapasc è una visione consigliatissima, dalla quale fuoriesce tutta la solitudine di uno dei tanti eroi nazionali assolutamente da ricordare. Emblematica a tal propsito la frase: "Questo non è un paese per giornalisti-giornalisti, è un paese per giornalisti impiegati"

albio19855  @  02/04/2009 23:04:05
   7½ / 10
Molto bello. Mè piaciuto anche più di Gomorra. La storia della vita di un uomo coraggioso,che è bene che tutti ricordino

Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  02/04/2009 11:07:44
   7½ / 10
"Qui è ancora Fortapàsc"

Inevitabile il paragone con Gomorra ma Risi riesce ad allontanarsi grazie alla semplicità di questo film.
Non mitizza Giancarlo Siani ma racconta la sua vita da ragazzo normale, da "giornalista-giornalista" , che voleva fare il suo lavoro e credeva nella sua professione; e non possiamo non affezionarci a questo personaggio se è interpretato da un bravissimo Libero De Rienzo...peccato che lavori così poco - (in compenso abbiamo tanti scarmaci e vaporidis) -

Una curiosità che ho letto : la Citroen Mehari utilizzata nel film è proprio la sua ...

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  02/04/2009 09:40:06
   7 / 10
Marco Risi smette di essere il figlio scemo di Dino e sforna un buon film, lontano dai capisaldi "I cento passi" e "Gomorra" ma comunque efficace nel tratteggiare una storia umanizzandola, alleggerendola e dandone uno sguardo puntato più sul grottesco che sull'inchiesta. Una grande mano gli è data però dal cast eccezionale, in cui nessuno degli interpreti fallisce il minimo sguardo: da Libero De Rienzo e Valentina Lodovini fino al "garroniano" Ernesto mahieux, tutti infondono nel proprio personaggio una carica vitale inusuale per il cinema italiano.
Le migliori qualità del film sono però la totale assenza di pseudoautorialità e di dimensione televisiva: cosa rara, oggigiorno, soprattutto visto il tema.
Chiaramente il film non è esente da difetti, ma glieli possiamo perdonare.

don carlos  @  01/04/2009 23:54:29
   8 / 10
Un film ben fatto, realistico, diretto e drammaticamente coinvolgente. Fare i paragoni con Gomorra, mi pare abbastanza inutile e fuori luogo... voglio dire, non è che adesso i film sulla camorra debbano essere tutti necessariamente come Gomorra. Fortapàsc è interessante anche perché ci mostra - senza mai essere pesante - il contesto che circonda la malavita, oltre alla malavita stessa. Infatti qui non si vede solo la malavita all'opera, bensì anche la politica collusa, la giustizia e il giornalismo. Pezzi di società civile in più, in pratica, che vengono raccontati in modo semplice, senza pretese di genialità registica o di recitazione da premio oscar. In poche parole, un film molto umano.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  31/03/2009 20:15:54
   7½ / 10
Un film sicuramente importante, realizzato con uno stile efficacissimo, forse meno innovativo di Gomorra (un punto di non ritorno, evidentemente) ma capace di raccontare una realtà spietata con un senso della misura e dell'alienazione (pertanto) davvero efficacissima.
Su Marco Risi e sulla sua sincerità avrei dubitato in passato, nonostante le sue indubbie capacità di analisi, ma credo di poter dire che Fortapasc sia un traguardo nuovo nel cinema di denuncia italiano, per certi versi affine a quello che aveva fatto Francesco Rosi negli anni d'oro della sua carriera.
Non è purtroppo privo di difetti: trovo strumentale la vocazione del regista di raccontare Siani anche attraverso i suoi (innoqui) problemi sentimentali, e il personaggio sembra spesso ambiguamente sospeso tra il suo idealismo professionale e l'alter-ego, il che secondo me non rende completamente giustizia a Giancarlo Siani e al suo operato (eloquente la frase "questo non è un paese per giornalisti-giornalisti, è un paese per giornalisti-impiegati!").

Eppure il film lascia felicemente sorpresi per una serie di sequenze degne di rimanere nella memoria: l'arresto del boss a una festa, l'assalto sanguinario a un bar durante l'imminente vittoria del Napoli, l'affronto a un sindaco colluso da parte del protagonista...
o anche il dualismo vigente tra Camorra e corruzione istituzionale, o gli incontri quasi metaforici con un magistrato dove è facile rivedere il fantasma di GianMaria Volontè...

Si potevano smussare gli angoli, evitare di raccontare la retorica dell'uomo solo che si fa martire per la (sua?) causa, e avremmo avuto un film da 8.5.

In ogni caso, il miglior Marco Risi dai tempi di "Mery per sempre"

Nio`  @  31/03/2009 10:40:13
   7 / 10
Ormai gli unici film italiani che guardo e solitamente non sono male sono quelli che parlano di camorra/mafia.
Voto 7 = Buon film, vale la pena vederlo

Robertoroberto  @  29/03/2009 18:03:00
   9 / 10
Ma avete visto la violoncellista cinese? Che bella che è, la voglio conoscere!!
P.S. Il film non è male comunque

2 risposte al commento
Ultima risposta 31/03/2009 14.35.51
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alesfaer  @  29/03/2009 05:17:17
   2½ / 10
ecco quà un altro prode attentato al suicidio, il caro marco risi. che però a differenza di gomorra , film bene o male discreto, sforna 1 vaccata stellare. l'ideologia di fondo è alquanto stupida. e francamente non ne capisco il motivo. non c'era bisogno di spalare ulteriore Me,Rd,a su qst tema. napoli fa skifo e lo sappiamo tutti. si dovrebbe operare diversamente, nn proponendosi come alternativa al martirio di saviano. patetico.
p.s. il film fa pure skifo

9 risposte al commento
Ultima risposta 18/04/2009 12.57.48
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zeta  @  28/03/2009 20:27:57
   7½ / 10
Un film semplice, diretto, senza ghirigori. Un film che mi ha emotivamente colpito perchè dopo 24 anni dalla morte di Siani non è cambiato nulla nella realtà. Non ha particolari pretese tecniche. Non ha una regia virtuosa o una fotografia memorabile. Marco Risi ricorda una storia che in molti non conoscono. Libero De Rienzo è davvero bravo. Forse, l'unico limite del film e lasciare troppo a margine i personaggi secondari, ma la figura di Siani resta abbastanza ingombrante da oscurare il resto.

giumig  @  27/03/2009 09:48:15
   8 / 10
mi è piciuto piu di gmorra...molto bello

1 risposta al commento
Ultima risposta 28/03/2009 20.29.24
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kiteneomare  @  21/03/2009 12:59:11
   6½ / 10
Ho visto ieri in anteprima nazionale il film e devo dire che non l'ho ancora "digerito".
La prima parte mi è sembrata un pò troppo "comica": i personaggi, buoni e cattivi, erano disegnati come macchiette, la qual cosa per i camorristi va anche bene, ma per Giancarlo Siani mi è sembrata una forzatura.
Mi ha dato insomma fastidio che qualcuno dietro di me ridesse come se stesse assistendo ad una commedia e non ad un film drammatico che racconta un fatto realmente accaduto.
La seconda parte invece mi è piaciuta di più, specie nel finale, grazie alla bravura dell'interprete principale, che ha ben reso la "paura e la solitudine" che attanagliavano Siani nelle ore che hanno preceduto la sua morte.

Quanto alla regia, questo film è anni luce inferiore a Gomorra (per me inarrivabile!), ma devo riconoscere che Risi abbia fatto un lavoro, nettamente migliore rispetto ai suoi ultimi (e non ci voleva molto!).

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