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Le ultime due produzioni di Max Ophuls, avevano sì al centro la donna come punto nevralgico, come lo è stata in tutte le sue storie, ma in questo caso, e in "Lola Montes", sembra esser stata soggetto di mira impietosa da parte dell' autore. Se l' ultima sua pellicola aveva il pregio di raccontare una storia patetica senza cadere in patetismi, in questa penultima, con continui mancamenti e svenimenti della Signora a causa di questa storia d' amore travagliata, per il valore dato ai gioielli, trovo che l' eccesso di patetismo si sente, e purtroppo tanto. C' è un collegamento a "Lettera da una sconosciuta": il duello è sempre un tragico epilogo a causa di un contenzioso d' amore, e l' ambiente, è sempre la splendida Vienna di inizio secolo. Esteticamente un Capolavoro, la sceneggiatura lascia a desiderare. Perfetta come sempre la regia, non ce se ne accorge, ma non c' è un piano fisso in tutto il film, buone le interpretazioni con una buona dose di eleganza da parte di Vittorio De Sica. Complessivamente un 7=.