Giovane ebreo, appassionato della corsa, s'imbatte in criminale di guerra nazista che torna dall'Uruguay a New York per entrare in possesso di diamanti, custoditi per lui dal fratello ora defunto. Duello mortale.
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Thriller cinico, morboso e imprevedibile, con un grandissimo cast di attori capitanati da un impeccabile Dustin Hoffman. Gli intrecci sono complicatissimi, così come sono molto sofisticate le personalità dei vari personaggi (soprattutto Scheider, di cui si sa molto poco, ma anche la Keller e lo spietato Oliver non scherzano in quanto a complessità caratteriale) Gli sviluppi sono quelli tipici dei thriller/polizieschi anni 70, ovvero molto lenti ma curatissimi nei dettagli, il che permette allo spettatore di avere sempre una visione dell'insieme a 360° mano a mano che la storia prende forma. E' altrettanto vero, però, che la durata non è proprio esigua, e tra una vicenda e l'altra è facile rischiare di perdere il filo se non si presta la massima attenzione a tutti gli elementi del quadro. Ciò nonostante, il ritmo è complessivamente buono e la trama è assai intrigante, quindi alla fine ci si arriva senza troppi problemi. La pecca più grande del film, se vogliamo analizzare a fondo, è quella dell'esasperare un po' troppo alcune situazioni, come ad esempio la sequenza iniziale oppure la parte in cui Szell si avventura nel quartiere ebraico. Però in fin dei conti il film va valutato nel suo insieme, e qui, onestamente, siamo davanti ad un gran bel film, che a quasi 40 anni dalla sua uscita ha mantenuto intatto tutto il suo fascino.