Un fattore vedovo (J. Thomas) decide di risposarsi e, dopo aver scartato tre candidate, sceglie la governante (L. Hall-Davies) che l'aveva aiutato nella ricerca.
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Un piccolo gioiellino di humour dell'Hitchcock muto, impegnato questa volta con una girandola di equivoci legati alla ricerca della moglie ideale per un fattore da poco diventato vedovo. Una delle poche commedie del Maestro da considerare veramente riuscite pur senza l'utilizzo della tecnica sfoggiata ad esempio in "Tabarin di lusso" ( uscito lo stesso anno ) ma basandosi piuttosto su una storia semplice e lineare. Basti vedere le sarcastiche descrizioni riservate alle rispettive "pretendenti" per mettersi di buon umore e considerare il film riuscito.
All'insegna della commedia vivace e gradevole, Alfred Hitchcock ci mette del suo per rendere cinematograficamente appetibile THE FARMER'S WIFE, racconto burlesco sensibilmente condizionato dalla derivazione teatrale e, di conseguenza, eccessivamente dialogato e didascalico, elemento che non condiziona il divertimento promesso da una trama umoristica e dai suoi atti comici ma che imposta dei paletti produttivi determinanti per il risultato finale, precluso ad una creatività e caratterizzazione, generalmente mancanti, nonostante uno scorcio in parte impegnato nell'intenzione di etichettare specifiche classi sociali e, con alcuni siparietti grotteschi, smitizzare e sbeffeggiare alcune sagome dell'alta borghesia.
1928, sono anche gli anni di Lubitsch in Europa e Capra ad Hollywood per quanto riguarda le commedie, l' americano era già impegnato nel sociale mentre Lubitsch nei rapporti di coppia. Ed è proprio a quest' ultimo che Hitchcock più si avvicina, facendo emergere una delle sue principali ossessioni: la donna ed il matrimonio. Ben lungi però dai risultati del regista viennese. Commedia quindi al 100% all' insegna dell' happy-ending che vale la pena di vedere almeno -o solo- per come ne esce fuori l' immagine femminile. Come già ho detto, a parer mio Hitchcock non era molto portato per questo genere, cercherà di rifarsi con migliori risultati nel periodo americano, con "Il Signore e la Signora Smith" e soprattutto con la black-comedy "La congiura degli innocenti".