All'inizio degli anni Settanta in America Larry Flynt gestisce alcuni anonimi locali di spogliarello che faticano ad andare avanti. Quando un giorno ha l'idea di trasferire la sua attivitŕ su una rivista, la sua vita cambia di colpo. Dopo i primi periodi di incertezza e di difficoltŕ, il giornale mensile, chiamato Hustler, comincia a vendere un numero sempre maggiore di copie e Larry diventa sempre piů ricco, dando vita ad un vero e proprio impero editoriale.
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Non mi ha convinto del tutto, storia non sempre interessante ma che soprattutto è secondo me raccontata male; solo nella prima parte l'attenzione è alta, poi via via il film diventa sempre più noioso e ripetitivo, con infiniti processi che si assomigliano tra loro.
Che poi Larry Flynt viene arrestato e nella scena successiva è libero senza una spiegazione, e la cosa avviene più di una volta durante il film.
Il film è tenuto in piedi dalla straordinaria bravura dei suoi protagonisti, Harrelson in primis ma pure Courtney Love della quale mi rammarico non abbia dato continuità alla sua carriera di attrice. Per gli amanti di "Ritorno al futuro" simpatica anche la comparsa di Crispin Glover.
Tra i biopic di Forman preferibili "Amadeus" e soprattutto "Man on the Moon".