l'innocente (2023)

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Titolo Originale: L'INNOCENT

Regia: Louis Garrel

Interpreti: Roschdy Zem, Louis Garrel, Anouk Grinberg, Noémie Merlant, Souleymane Touré, Jean-Claude Pautot, Yanisse Kebbab, Florent Masarin, Manda Touré, Léa Wiazemsky

Durata: h 1.39
Nazionalità: Francia 2023
Genere: drammatico
Al cinema nel Gennaio 2023

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Trama del film L'innocente (2023)

In quel di Lione, Abel lavora come guida in un acquario e non si è ancora ripreso dalla prematura scomparsa della moglie. Anche la madre Sylvie gli dà pensiero, visto che continua a sposare detenuti in serie. L'ultimo della lista è l'ex-rapinatore Michel, il quale appena uscito di prigione apre un negozio di fiori assieme a Sylvie. Abel però è convinto che ci sia sotto qualcosa di losco. Preoccupato per la madre, si mette a pedinarlo coinvolgendo un'amica, Clémence.

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7,50 / 10 (2 voti)

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Voti e commenti su L'innocente (2023), 2 opinioni inserite

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matt_995 @ 15/02/2023 00:18:45

7 / 10

Commedia graziosa, ben scritta, diretta e interpretata da Garrel. Poche location, pochi personaggi (praticamente sono in 4!) ma tante buone idee e il film si lascia seguire con gran piacere.

Un unico grande difetto, secondo me: la storia è quella di un figlio paranoico che sospetta del nuovo marito di sua madre, un ex galeotto che potrebbe tramare qualcosa di losco. Eppure il film, dalla seconda metà, devia leggermente verso la storia d'amore del protagonista che è così struggente e appassionante che ti fa dimenticare il resto degli snodi narrativi. Una sottotrama che si mangia la trama, insomma.

Poco importa, perché il film è commuovente in quei momenti succitati e decisamente divertente per il resto della durata.

Meravigliosa la Merlant, in un ruolo decisamente più brioso rispetto al più famoso Ritratto della giovane in fiamme.

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kowalsky @ 01/02/2023 23:37:59

8 / 10

È una commedia strepitosa, con una sceneggiatura quasi perfetta e diversi momenti che sembrano ricordare i film di Louis De Funes e il Polar Francese. Bello perché oltretutto lo spettatore può riconoscere e rispettare i punti di vista di ciascun personaggio, e amarli tutti con i loro difetti. Sarà anche fatalista il messaggio finale, ma è esilarante perché non contempla amarezze e dolore, anche se io l'avrei vista diversamente. La parte della rapina occupa uno spazio infinito, eppure resta la migliore, degna di un Sautet, capace di catalizzare l'attenzione ino alla fine, e oltre. Riesce persino a rendere sopportabile il Pop d'oltralpe che il bel Garrel ci propina in più occasioni. Madre piuttosto vicina a certi caratteri femminili Almodovariani, fra l'altro. E un Epilogo che non vuole smettere di trasmettere un'inusitata allegria anche quando non è il caso, e si può leggere o capire in due versioni diverse

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