l'ultima carovana (1956)

Ancora un discreto film , con tematiche antirazzistiche , per Delmer Daves ... Un ricercato dalla Legge si trova a dover portare fuori dal territorio Apache i pochi giovani superstiti di una carovana assalita dai pellerossa ... Non conoscevo questo film e l' ho trovato per certi versi interessante e per altri piuttosto ingenuo . Ritengo infatti notevole , in un western del 1956 , la tesi antirazzistica portata avanti dal film , con il protagonista che decide di accasarsi con gli Cheyenne e dopo vendica la strage della sua famiglia indiana da parte dei bianchi , per poi riuscire a vincere anche i pregiudizi di chi lo aveva giudicato troppo frettolosamente . Altre cose appaiono invece sin troppo ingenue , se non abbastanza discutibili , dai litigi tra le due sorellastre , ai ragazzi che vanno a farsi il bagno da soli , di notte , in pieno territorio indiano , fino al processo finale sancito a tarallucci e vino ... Richard Widmark è , come al solito , molto bravo e vigoroso e regge in pratica tutto il film sulle sue spalle , affiancato solo da qualche giovane promessa non mantenuta , come la bella ma legnosa Felicia Farr o il giovanissimo Tommy Rettig , già star del telefilm " Lassie " . Delmer Daves aveva già affrontato la questione razziale ne " L' amante indiana " e qui costruisce una discreta pellicola , magari con poca azione ma con un buon approfondimento psicologico dei personaggi e con riflessioni importanti . Maestosa è la scenografia naturale fornita dalle verdissime foreste , che contrastano con le aspre ma spettacolari formazioni rocciose rossicce dell' Arizona . Non male anche la classica colonna sonora di Lionel Newman . Nel complesso è un film da 7 pieno .

Western discreto in cui si fondono alcuni dei temi classici del genere con una vasta gamma di sentimenti, tutti finalizzati a imbastire una trama carica di emozionalità e coinvolgimento.
Il cast di giovani interpreti se la cava bene, capitanato dal veterano Widmark che, ovviamente, fa da collante in tutte le situazioni proposte.
Il ritmo è fluido, la regia e la fotografia danno il loro sostanziale apporto e tutto il film fila liscio come l'olio, intrattenendo e mostrando grande efficacia narrativa.
Un buon prodotto per gli amanti del genere e non solo.