mean streets - domenica in chiesa, lunedi' all'inferno regia di Martin Scorsese USA 1973
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mean streets - domenica in chiesa, lunedi' all'inferno (1973)

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locandina del film MEAN STREETS - DOMENICA IN CHIESA, LUNEDI' ALL'INFERNO

Titolo Originale: MEAN STREETS

RegiaMartin Scorsese

InterpretiHarvey Keitel, Robert De Niro, David Proval, Richard Romanus, Amy Robinson, Cesare Danova, Victor Argo, George Memmoli, Lenny Scaletta, Jeannie Bell, Murray Moston, David Carradine, Robert Carradine, Lois Walden, Harry Northup, Dino Seragusa, D'Mitch Davis, Peter Fain, Juli Andelman, Robert Wilder, Ken Sinclair, Jaime Alba, Ken Konstantin, Nicki "Ack" Aquilino, B. Mitchell Reed, Martin Scorsese, Catherine Scorsese

Durata: h 1.50
NazionalitàUSA 1973
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1973

•  Altri film di Martin Scorsese

Trama del film Mean streets - domenica in chiesa, lunedi' all'inferno

New York, 1973. Charlie è un trentenne diviso tra l'aspirazione all'arrampicata sociale con l'aiuto di uno zio mafioso, l'amore per la cugina epilettica Teresa e la volontà di prendersi cura del cugino di lei, Johnny Boy, un mattacchione insofferente a qualsiasi regola di comportamento. Charlie si muove per le strade del suo quartiere, Little Italy, tra debiti, risse e scorribande notturne, alla vigilia della festa di San Gennaro. Con lui ci sono anche Tony, titolare del bar che funge da ritrovo fisso del gruppo, e Michael, l'arrogante e il permaloso della compagnia, pronto a tutto per di dare una dimostrazione di forza.

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Voto Visitatori:   7,89 / 10 (100 voti)7,89Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su Mean streets - domenica in chiesa, lunedi' all'inferno, 100 opinioni inserite

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jek93  @  16/11/2019 08:17:30
   7 / 10
Decisamente coraggioso per i tempi, e caratterizzato da ottime performances attoriali da parte dei due protagonisti, ma per il resto credo sia uno dei film più deboli di Scorsese

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/11/2019 15.57.51
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Spotify  @  16/02/2014 23:35:00
   7 / 10
Una piccola chicca del cinema statunitense. Quì Scorsese è alle prime armi ma realizza un film che ha già ha tutti gli stereotipi presenti nei suoi film più maturi anche se ancora un po' acerbi. E' un film che non ha una trama vera e propria ma più che altro mostra come è la vita a little italy tra risse e debiti non pagati. Il tutto in un ambiente marcio dove regna la violenza e il menefreghismo. Keitel è sicuramente bravo ma De Niro secondo me fa un' interpretazione incredibile e merita l'oscar. Colonna sonora molta bella, caratteristica e tipicamente italiana. La regia è abbastanza convincente con dei bei primi piani anche se Scorsese ha operato meglio con la cinepresa in altri film. E a questo punto arriviamo alla grande pecca di questa (strana) pellicola: la sceneggiatura. E sono rimasto sorpreso, perchè di solito le sceneggiature nei film di Scorsese sono quasi sempre ottime, invece quì è davvero una sceneggiatura non con dei buchi, ma con delle voragini. Molte cose del film sono messe in secondo piano, ci sono dei salti improvvisi da una scena all'altra, molte cose non vengono spiegate (vedi spoiler), poi certe parti sono molto approssimative e girate di fretta. Alla fine lo spettatore ne esce un po' confuso perchè molte cose non vengono chiarite (e il film non è difficile da capire, anzi...). Scarsina anche la fotografia. Comunque è un film che merita un'occhiata e ha un ottimo ritmo ma Scorsese ha fatto molto meglio. 7- .

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Ultima risposta 17/02/2014 15.42.03
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MonkeyIsland  @  23/06/2013 20:27:12
   9 / 10
Film mostruoso, toccante, fotografia ottima e colonna sonora non da meno.
Keitel e De Niro veramente bravissimi.
Incredibile come Scorsese risulti già così perfetto ad appena 30 anni e al terzo lungometraggio a livello registico.
Un film imperdibile.

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Ultima risposta 25/06/2013 23.07.57
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lukef  @  14/10/2012 12:19:01
   9½ / 10
Capolavoro.
Un film autentico, sincero, quasi embrionale e che si porta dentro quel fascino vintage che non può che farne un cult.
Sotto certi punti di vista potrebbe essere considerato un disastro, in certe scene c'è così poca luce che non si vede praticamente nulla, eppure non stanca e non perde mai il ritmo, anzi.
Bellissime le riprese quasi sperimentali ed il sottofondo musicale presente quasi per tutta la durata del film.

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Ultima risposta 14/10/2012 16.06.16
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Dr.Orgasmatron  @  27/09/2009 12:47:00
   9 / 10
Sarà il trampolino di lancio per il giovane De Niro, ma anche l'opera nella quale si vede il grande talento di Scorsese. Una sorta di prova generale che porterà molti anni dopo al più maturo "Goodfellas". "Mean streets" è ambientato nella Little Italy newyorkese e, come accadrà anche nel successivo "Goodfellas", Scorsese analizza con distacco , ma con grande profondità sociale la violenza e i sentimenti dei giovani gangster mafiosi. Uno spaccato di una società dove la domenica si va in chiesa e il lunedì all'inferno

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Ultima risposta 30/09/2009 02.09.02
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david briar  @  06/06/2009 14:13:33
   7 / 10
non male. si vede però che scorsese è ancora agli inizi, il film presenta numerosi difetti, come la storia semplice e molte volte scontata, il personaggio inverosimile di johnny boy e il finale che vuole essere quasi liberatorio ed eccessivamente melodrammatico. tuttavia la storia è interessante, e, nonostante la monotonia di alcune scene, il film coivolge. bravi de niro e keitel.

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Ultima risposta 06/06/2009 16.27.17
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BlackNight90  @  24/02/2009 15:39:27
   10 / 10
Terzo film di Scorsese ed è subito Capolavoro.
Mean Streets è un film fortemente autobiografico e si presenta quasi come una sorta di ricordo, il ricordo dello stesso Scorsese della Little Italy in cui è cresciuto, e che qui rivive con genuina vividezza. C'è da dubitare sulla sincerità di Scorsese? Assolutamente no, anche perché con pochi mezzi egli riesce a trattare gli argomenti a cui tiene di più, e li trasmette direttamente al cuore dello spettatore, senza alcun tipo di forzatura moralistica o di complicati intrecci di sceneggiatura: la storia è semplice, ma la semplicità è la "gloria dell'espressione".
In Mean Streets il sentimento religioso di Scorsese è più forte che mai, rappresentato da Charlie, ma è un sentimento di altruistica umanità, profondamente legato alla realtà terrena, che si erge a filantropismo: Charlie infatti vuole aiutare a tutti i costi Johnny Boy, perché questo vorrebbe dire anche salvare se stesso da quella selva oscura dantesca che altro non è che il quartiere in cui è cresciuto e dal quale è inevitabilmente influenzato. Johnny Boy è l'altra faccia dell'animo umano, è la passività dell'uomo che non sa fronteggiare la realtà esterna, è quel pizzico di malvagità presente in ognuno di noi che è lasciato libero di scatenarsi e di compiere azioni scellerate. Come in Taxi driver, l'amore non basta a redimere l'uomo, servono il dolore e la perdita.
Già si notano in questo film gli stilemi di Scorsese, mentre la mdp ci fa viaggiare accanto a protagonisti e ci fa assaporare la loro tragica amicizia. Commovventi e sensazionali le interpretazioni di Keitel e di un insolito De Niro.
Come non amare questo film? Assieme a Taxi driver, sono gli anni 70 in tutto il loro splendore.

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Ultima risposta 06/11/2009 19.19.28
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inferiore  @  03/07/2008 03:01:16
   9 / 10
Uno dei primi film di Scorsese, uno dei primi film di De niro, quindi ne esce fuori uno dei primi capolavori del ''duo''! C'è da spendere anche un'ottima parola per il mitico Harvey Keitel che impersona benissimo il suo personaggio! Da vedere.

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Ultima risposta 12/10/2008 22.33.28
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Dutch Schultz  @  17/01/2008 07:57:11
   3 / 10
Film, indipendente senza ne capo e ne coda, Harvey Keitel, recita normalmente, robert de niro, da giovane con quel sorriso, sembrava un mongolo.

Film esageratamente soppravalutato

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Ultima risposta 04/03/2008 00.19.55
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Tony Montana  @  10/01/2008 17:35:14
   9½ / 10
Primo grande film di (e alla) Scorsese.

Il grande regista con occhio molto realista racconta la realtà (positiva e non)della Little Italy, ambiantata negli anni '70, delle sue tradizioni (come la festa di S.Gennaro), da lui amate, attraverso la storia di un uomo diviso tra la sua religione, la sua famiglia mafiosa, il suo amore e le sue amicizie (soprattutto quella con Johnny, interpretato da uno straordinario De Niro agli esordi) . Proprio questa sua situazione, in cui non riesce trovare una giusta e sola direzione da prendere, lo guiderà al tragico finale. E' quindi un film sull'attaccamento alla famiglia e le proprie tradizioni, e sull'amicizia ma anke e soprattutto sul peccato, sul tentativo di redenzione e sulla scesa negli inferi (urbani).

Ottima la regia, come del resto il montaggio, la colonna sonora (bellissime le canzoni napoletane ke si sentono in quasi tutto il film), e la recitazione (bravo anche Kietel).

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Ultima risposta 10/01/2008 17.37.04
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iraclion  @  23/06/2007 16:59:36
   4½ / 10
a metà tra un saggio di tecnica cinematografica e un documentario ; malinconico, descrittivo ,recitato superbamente (il De NIro migliore di sempre) , tecnicamente ineccepibile ma PALLOSISSIMO! una fuoriserie col motore di un decespugliatore. alla quindicesima pure le canzoni napoletane (che pure sono una bella trovata) diventano insopportabili. il peggiore di Scorsese.

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Ultima risposta 04/03/2008 00.24.11
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  26/04/2007 16:47:37
   10 / 10
per capire che Scorsese è un genio, basta guardare a Mean Streets. uno dei suoi primi film e già vediamo una maturità, una capacità, una profondità sbalorditive. il film più maturo di Martin, forse il più bello, il più realistico sicuramente. questo non è quel bel film classico mafia che sostanzialmente non ha nulla da dire e racconta la mafia come cent'altri hanno fatto, ma è un cupo, nostalgico, sofferente sguardo del regista al suo passato. forse Charlie è autobiografico. sappiamo tutti che Martin è cattolico e voleva fare il prete, quindi troviamo per la prima (e ultima?) volta uno sfondo religioso a una storia di piccola, ma terribile criminalità e vita di quartiere, che conferisce più ampio respiro contenutistico a uno Scorsese insolito, strano, vivo. Charlie è in un complesso interno di sdoppiamento: rimanere un tamarro di quartiere fan*****sta insieme a Johnny Boy e Teresa oppure diventare un pezzo grosso? qui è la fede che gestisce i movimenti di Charlie: il suo desiderio di diventare significativo per gli altri, di aiutare, di amare il prossimo lo guida a rovinarsi per Boy quando un altro lo avrebbe presto smollato. il personaggio di Keitel mi ha ricordato quello di Jules in Pulp Fiction. il famoso Ezechiele 25, 17 lo si può accomodare a Mean Streets: alla fine mentre guida Charlie dice "io sto provando, io sto provando" e i due dicono "ehi ma ke ***** fai?! parli da solo?" cosa sta provando? a diventare il pastore (le stesse parole di Jules alla fine insieme a Tim Roth). il debole lo si capisce da subito chi è: Johnny Boy. la tirannia degli uomini malvagi invece è Michael oppure anche lo zio siciliano di Charlie...ma spesso l'ambiguità dei personaggi creati così vividamente e genialmente da Scorsese non permette di discernere appieno il ruolo di ognuno in una realtà così sporca.

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Ultima risposta 30/05/2007 13.53.34
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  18/04/2007 14:27:35
   8 / 10
Un viaggio nella “Little Italy” della “Grande Mela” alla ricerca della redenzione: Charlie (Harvey Keitel) e Johnny Boy (Robert De Niro) sono due interpretazioni della stessa realtà. Il primo, innamorato di Teresa, sorella di Johnny,è alla costante ricerca dell’affrancazione da una condizione di miseria e disoccupazione che neppure l’educazione religiosa a cui si aggrappa riesce a spiegare: è il conflitto interiore tra la sua profonda religiosità cattolica e la vita sregolata che conduce. Il secondo,al contrario, è attratto solamente dai facili guadagni, poco incline alle fatiche del lavoro, spaccone e con l’aria di chi non ha niente da perdere tanto da impugnare una rivoltella per sparare contro l’Empire State Building, simbolo della ricchezza tanto agognata.
Domenica in Chiesa,lunedì all’Inferno, probabilmente mai sottotitolo è stato più indovinato: le sue ossessioni cattoliche (il peccato e la redenzione, la carne ed il sangue) fanno corpo unico con il racconto; un mondo dove crimine e legalità s’intersecano come fili inestricabili. Il fascino dell'opera risiede nel suo meccanismo "antinarrativo"; domina la stasi, le azioni proseguono al rallenty, un pò come le carrellate dentro il locale, che sembrano già il preludio dei bellissimi piani sequenza di "Quei bravi ragazzi". I personaggi si trascinano nel loro incedere, aspettando quel punto di rottura che porterà al tragico finale. Gran parte della narrazione si consuma nel locale notturno di Tony che si pone come
il luogo della dannazione terrena, l'anticamera dell'inferno dove giocare ad esorcizzare l'inferno stesso. E Charlie, come la maggior parte degli eroi scorsesiani, è sospeso tra l'obbedienza alle regole della tradizioni (religione,famiglia) e l’esperienza della “strada” che porta a scelte che assumono un carattere sempre più sofferto.
La strada per l'inferno è spianata; ed è lo stesso regista nella veste di un killer, a premere il grilletto.
In Mean streets è racchiuso tutto l’universo del regista italo-americano:la predilezione per storie sulla vita violenta dei bassifondi dove prevalgono la fisicità dei personaggi e le loro pulsioni autodistruttive,la costante presenza autobiografica,l’ironia dai risvolti inquietanti costituiscono i pilastri del suo cinema che soli quattro anni più tardi lo porteranno a realizzare l’iperrealista “Taxi driver” e stravincere la Palma d’Oro a Cannes.Prima di ogni altro,in tale ottica,Mean Streets è un dramma che stordisce, crudo, dal puro sapore autobiografico che non può che riportare all’infanzia di Scorsese vissuta proprio a Little Italy e porsi,senza timore di smentita, come architrave della sua eccezionale filmografia.

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Ultima risposta 15/09/2007 12.07.55
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Kobe  @  13/09/2006 23:10:08
   4 / 10
Mi spiace dirlo ma il film è orribile!Noiosissimo...SCONSIGLIO!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/09/2007 12.08.55
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souldoubt85  @  25/06/2006 17:08:34
   3 / 10
Giuro che mi spiace abbassare la media di questo film, ma a me non è proprio piaciuto per niente.
Quando l'ho visto non vedevo l'ora finisse... non era per nulla avvincente (al contrario di "Casinò" che mi aveva così ben impressionato!!!).

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Ultima risposta 02/04/2011 02.35.22
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lorenz!£  @  07/05/2006 14:56:30
   7½ / 10
si e vero e bello. pero.. non e per abbassare la media ma questo film di scorzese non e come me l'asperttavo..diciamo che e roba trita e ritrita.. anche la bravura di de niro a pezzi e monotona... secondo e l'unico film di scorzese (oltre ad the aviator)di cui si possa dire qualcosa di negativo

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/09/2007 12.12.17
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  16/06/2005 16:30:29
   10 / 10
a mio parere è in assoluto il miglior film di scorsese,molto complesso(keitel con la mano sulla candela che cerca una sorta di espiazione..)affascinante in ogni dettaglio,dalle inquadrature al resto;e poi la bravura ancora di keitel e de niro lascia sbalorditi..ed è stato(mi sembra)il suo primo film..

4 risposte al commento
Ultima risposta 18/04/2007 15.50.40
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