Rocky Balboa vivacchia a Filadelfia, riscuotendo i crediti di un usuraio italo-americano e vincendo qualche piccolo incontro come pugile dilettante. Con l'aiuto di un saggio allenatore accetta per amore di Adriana e per una borsa di 150000 dollari la sfida del nero Apollo Creed, campione dei pesi massimi, proponendosi non di vincere, ma di arrivare alla 15a ripresa.
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Il film che consacrò Sylvester Stallone una star di Hollywood. Un personaggio del cinema che ha fatto storia, immenso ed imdimenticabile Rocky - un uomo dal cuore d'oro che si guadagna da vivere facendo lo "spezzapollice" per un boss del quartiere, che conduce una vita monotona senza grossi impegni o responsabilità. Finchè un giorno non gli viene proposto di battersi per il titolo mondiale. Lo stallone italiano accetta pur alcune esitazioni e promette a sè stesso non tanto di vincere ma di resistere fino al 15-o round. Questa occasione è un modo di scappare dalla solita routine per lui ed ottenere dalla ciò che è suo dalla vita. Sarà che ho un debole per gli anni '70, '80 e inizi '90 ma l'ambientazione di Rocky è impareggabile, i quartieri dove tutti si consocono, amici nemici, personaggi di vari tipi : fotografia al top. Buona regia di Avildsen, ma non troppo da prendersi quel oscar secondo me. Ottimo lavoro da parte di Stallone come sceneggiatore, dialoghi, monologhi : funziona tutto. Il cast che verrà ripetuto per i prossimi 3 film non è da meno, bravi gli attori. Impossibile non ricordarsi della colonna sonora e di quel "Final Bell" nel finale - commovente. Seppur una trama inverosimile, Rocky ha fatto storia, un film che tutti hanno visto, un film che viene ricordato per il personaggio combattivo dalla voglia di vincere, un uomo del popolo, uno come noi.