Oppresso dall'ossessione per il successo che gli inculca il padre, il giovane musicista David Helfgott affronta la sua passione con le nevrosi che lo porteranno al manicomio. Soltanto da adulto saprà ritrovare la salute mentale e il talento, grazie anche all'amore di una donna.
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Un film ben riuscito,nonostante sia una biografia ha comunque un significato intenso. La musica come espressione di un emozione e di un sentimento puro non celato da quelle ipocrisie , buonismi e falsità che invece permeano i rapporti con gli altri. Essenziale notare i tre contrasti: il primo, il contrasto tra il rapporto con il padre (un rapporto forzato, d’obbligo di circostanze) e l’amore per la musica (un amore sincero ed incondizionato). Il secondo il contrasto tra la sua giovinezza dove il suo comportamento cercava di essere calcolato, misurato ed equilibrato e ogni sgarro alla regola veniva punito, e la sua maturità dove la spontaneità diventa la sua forza dove lascia spazio al prorompere delle sue emozioni. Il terzo tra lui e Gillen. Essenziale la colonna sonora, con Vivaldi e il suo Nulla in mundo Pax sincera, Liszt e Chopin e poi Rachmaninov.
A dire la verità molte scene mi sembravano un po’ forzate il matrimonio con Gillen (che cerca di calcolare tutto) per esempio poi invece ho visto che tutta la storia è vera, e mi sono detto come alle volte la realtà superi la finzione… Tra l’altro c’è anche Meg delle sorelle Mac Leod da givane nel ruolo della barista.