venerdi' 13 parte ii - l'assassino ti siede accanto (1981)

L'entrata in scena di Jason Woorhess non è delle più entusiasmanti, il suo look migliorerà nel corso degli anni. Si ricomincia da dove era finito il primo film con il prologo dedicato alla sopravvissuta Alice Hardy. Trama molto simile al capostipite, stavolta l'ambientazione è in un campeggio vicino al famigerato "Crystal Lake" e gruppo di ragazzi che attendono il proprio turno per essere brutalmente assassinati. La fatiscente capanna all'interno del bosco prova il fatto che Jason non sia morto affogato ma abbia vissuto da solo per tutti questi anni. Solita lotta nell'epilogo con la final girl di turno Ginny Field che da filo da torcere al serial killer con sacco di iuta in testa e pensare che alla fine del primo film fu quasi per scherzo inserita la scena con il bambino che afferra Alice nella canoa, non avrebbero mai immaginato di creare un mostro in ogni senso. L'entrata in cui Jason sfonda la finestra mostrando il suo volto è stata considerata come uno dei momenti classici dell'horror. Sicuramente uno dei migliori sequel che seguiranno.

Un sequel ben più che decente. "L'assassino ti siede accanto" (Friday the 13th Part 2) è un film interessante per i fan dell'horror. È vero, la sua qualità non è alla pari con "L'esorcista" o "Non aprite quella porta" (senza scomodare "Halloween"), ma il film cerca di incorporare un contesto più profondo, anche un po' di simpatia, attorno all'iconico cattivo, Jason. Al pubblico viene anche fornita un'idea di come Jason possa essere sopravvissuto in mezzo alla natura selvaggia, da solo. In questo sequel, un gruppo di scout adolescenti sta frequentando un campo di addestramento per istruttori di campeggio vicino a Crystal Lake (rinominato 'Campo Sangue'), cinque anni dopo gli eventi del primo film. Dopo aver liquidato in avvio l'unica sopravvissuta agli stessi (Alice), Jason inizia a prendere di mira gli intrusi usando una varietà di strumenti e metodi che mantengono fresca ogni scena di uccisione. Vicino al culmine del film, vediamo che si nasconde il viso con un sacco di tela (la maschera da hockey non appare fino ai film successivi) che aggiunge un'aria forte e minacciosa al personaggio. Un aspetto negativo, secondo me, è la sequenza del sogno estesa all'inizio del film composta da frammenti del primo film. So che lo scopo dietro questo era quello di rivedere ciò che era accaduto in precedenza, ma sembrava inutilmente lungo a meno che non fosse anche un mezzo per allungare un po' il film. Inoltre, c'erano diversi 'jumpscare', che considero un modo economico per eccitare la reazione del pubblico. Personalmente preferisco un accumulo di tensione autentica, ma generalmente non è questo il modo in cui sono costruiti i film slasher degli anni '80. Film slasher come questo non sono pensati per essere pensati troppo a fondo, ma apprezzo lo sforzo di costruire una storia più forte sul cattivo. Ovviamente si sente la mancanza di quella certa aria di 'familiarità' che avevano alcune delle vittime con l'assassino (dato che lo conoscevano) del primo episodio, e che proprio per questo rendevano il plot più misterioso e inquietante, in compenso abbiamo lo sdoganamento 'ufficiale' del personaggio di Jason Voorhees, che diventerà, volenti o nolenti, un'icona per il cinema thriller americano degli anni a venire (pensiamo per es. alla sequenza iniziale di "Scream" in cui il killer fa una serie di domande alla ragazza bionda appassionata di cinema dell'orrore proprio su questi film famosi). Ciò avviene con una irruzione dalla finestra (al rallenty) che è tuttora considerata, volenti o nolenti, come uno dei momenti classici nella storia del cinema horror...vuoi per la tensione accumulata da Paul e Ginny prima di aprire la porta, vuoi per il volto deforme dell'uomo (che proprio per via del rallenty sarà mostrato allo spettatore in tutta la sua bruttezza). In più abbiamo anche la famosa scena del (doppio) impalamento di Jeff e Sandra sul letto, rimando abbastanza palese a quella analoga di Sylvie con l'amante in "Reazione a catena" di Mario Bava del 1971. Le musiche (Harry Manfredini) hanno delle reminescenze di "Lo squalo" (Williams) e "Psycho" (Herrmann), un mix conturbante ma non eccelso di timbri sonori (qui si poteva fare di molto meglio). La scenografia (Virginia Field) è molto buona, con questo curioso mutante "figlio dei boschi" che si muove perfettamente a suo agio nel suo ambiente naturale e che ha ispirato una scena di "Wrong turn" (2003) di Rob Schmidt. Da segnalare anche la ripresa iniziale in campo medio (solo pochi secondi), che ricorda molto quella di "Halloween" di Carpenter (inquadratura esterna della villetta bianca a due piani di Alice/Michael). Il film, ambientato (storia) e girato (riprese) nei dintorni di Blairstown, nel New Jersey (la città si vede bene nella scena in cui Jeff e Sandra arrivano per recarsi al campo insieme a Ted), così come il precedente, continuerà l'anno successivo (1982) nella Parte III ("Weekend di terrore", sempre di Steve Miner), che si aggancerà alle scene finali di questo mediante una continuità retroattiva (purtroppo proprio la scena in cui Jason sfonda la finestra, che è la più terrificante, diventerà in pratica un sogno). Tutto sommato è un brillante horror, che trasmette un fantastico senso di paura con questa sorta di mutante spaventoso che è Jason. E a conti fatti sì, mettendo sul piatto della bilancia pro e contro di ciascuno, penso sia anche migliore del primo film (uno dei pochissimi seguiti, così a memoria, assieme a "Rocky 2"). Che piaccia o meno, è uno di quei classici horror che va visto almeno una volta (come dicevo prima da qui inizia la "leggenda" cinematografica di Jason Voorhees). Per fortuna ho dato 6.5 al primo, per cui qui posso 'allargarmi' un po' (senza esagerare e facendo i debiti confronti con tutti gli altri cult del genere) con un 7 che, in virtù delle considerazioni elencate, secondo me ci sta tutto.

Pensavo di averli visti più o meno tutti della saga, ma questo non lo ricordavo, infatti Jason col cappuccio in testa mi mancava. Comunque non mi è dispiaciuto, ci sono momenti buoni, ma siamo sempre sugli stessi livelli degli altri, ovvero sulla sufficienza.

Dignitoso secondo film della serie che ci mostra il "volto" di Jason ma senza la maschera. Tensione palpabile solo dopo la prima mezz'ora. Buono lo splatter.

migliore del precedente, finalmente entra in scena il vero protagonista della saga e si dimostra sanguinoso ed inarrestabile come i protagonisti dello slasher devono essere.
qui abbiamo finalmente una regia dignitosa ed interpretazioni migliori

Il primo film dove appare realmente una colonna portante come Jason . Buona regia , anche se la recitazione lascia spesso a desiderare , ma quello che più importa sono gli omicidi : brutali , violenti , tanto gore e anche qualche idea rubacchiata dal grande Mario Bava .
Dura poco ma riesce a intrattenere molto perchè mantiene sempre una tensione altina.

Il secondo capitolo di quella che sarebbe diventata una saga ( e che per questo mi interessa poco… ) si muove sulla falsa riga del primo film ma è meno interessante. Molte situazioni sono improbabili, a partire dall'esistenza dello stesso Jason, che dovrebbe essere morto e che invece in pratica non muore mai ( altrimenti addio saga e soprattutto soldi ); poi la ragazza che va da sola a fare un bagno nel lago, Jason che appare sempre alle spalle del malcapitato di turno senza che questo senta il minimo rumore, ecc...
Gli omicidi sono pressoché sempre uguali ( Mario Bava citato in una scena... ), la recitazione è dilettantistica e la sceneggiatura banale; a salvare il film, a mio avviso, è la tensione nelle scene degli omicidi, dove sai che cosa succederà ma quando succede fai comunque un salto nella sedia...

Discreto secondo capitolo della saga venerdì 13 che introduce in maniera attiva Jason Voorhess.
La trama è ridotta ai minimi termini ed è identica a miriadi di altri slasher; ciò nonostante "L'assassino ti siede accanto" il suo lavoro lo fa abbastanza bene, qualche spavento è presente e la figura di Jason con il sacco in testa si lascia ricordare.

All'epoca fu un successo di pubblico ma stroncato dalla critica, a mio parere una visione è d'obbligo(della serie in generale) per l'amante del genere slasher.

Un seguito che sembra più che altro un remake del primo classico Venerdì 13, e un pretesto per inscenare assassini sulla scia del precedente. La suspense è presente, e fa la sua comparsa Jason (anche se solo incappucciato). Guardabile, ma secondo me le cose iniziano a farsi serie solo con l'ingresso della maschera da Hockey e del machete.

Buon seguito diretto da Steve Miner nel 1981.
La trama è praticamente uguale a quella del primo ma questo capitolo è importante perché è qui che fa la sua comparsa Jason,il vero e proprio simbolo della serie.
La regia e discreta mentre la recitazione è mediocre.
Uguale a quella del primo la colonna sonora.
Buon film alla fine con un buon ritmo e con una buona quantità di omicidi ben realizzati.

Seguito di tutto rispetto, qui Jason fa il suo esordio

insomma anche qui niente di eccezionale, però almeno compare Jason. cmq gli do a mala pena la sufficienza per l'idea di questo personaggio e la saga che ha segnato gli anni 80, ma il film sarebbe da 5

SPOILER

Si potrebbe dire che questo sia a conti fatti il capitolo più significativo della saga perché conferma il modus operandi presente in tutti i film...da il via all'intera serie di seguito (visto che "Venerdì 13" potrebbe essere stato un film a se stante) ma sopratutto perché appare per la prima volta nelle vesti dell'assassino, anche se privo della maschera che lo contraddistingue, il nostro carissimo Jason Vorhees!
Trama, location, personaggi, omicidi, musiche....tutto è quasi uguale al primo capitolo, quindi di originalità stiamo a zero! Però qui il ritmo è più sostenuto e questo film si può considerare uno slasher rispettabile e che sa intrattenere alla vecchia maniera.
Le musiche di Manfredini strizzano l'occhio a quelle di Bernard Herrmann nei film di Alfred Hitchcock, mescolando la classica colonna sonora del precedente ai violini.
La regia è di Steve Miner che dalla produzione passa direttamente al comando e sinceramente il lavoro da lui svolto, anche se non un capolavoro, è più che apprezzabile e anche un pò debitore ad "Halloween".
Buona quantità di nudo, anche integrale, di alcune belle topastre...omicidi fantasiosi e abbastanza sanguinosi (anche se il trucco non è il massimo), il cast è tutto sommato accettabile.
Non mi è piaciuto lo spiegone a metà film per farci capire la psicologia di Jason e praticamente quello che sarebbe successo...ok può risultare illuminante per il proseguo della saga però sembra che chi ha fatto il film non abbia fiducia nella perspicacia dello spettatore.
Finale nel segno del macabro e utili a delineare quello che sarà uno dei villain più famosi della storia.
La tensione c'è, qualche piccolo spavento ci scappa, le atmosfere non sono male e quindi per me il film è promosso.
Una importante tappa nella storia dello slasher e sicuramente da vedere.

Il secondo capitolo della saga, molto simile al primo, ma a mio giudizio leggermente più avvincente rispetto all'esordio, dico questo perchè:
messi a confronto il secondo "Venerdì 13" è meno lento, e cosa più importante è che ad agire c'è Jason in persona.

Un Jason che ci viene mostrato poco alla volta, a piccole dosi, fino probabilmente alla scena che tutti si aspettano, e vale a dire vederlo per intero (e qui ci trovo la nota stonata)


SPOILER

Ad ogni modo l'ho trovato un buon sequel, non inferiore al primo, anzi, leggermente superiore in quanto è decisamente meno lento, Jason presente, aggiungo anche molto buoni i primi 10 min circa del film e


SPOILER

Jason inizia a mietere vittime, non uno dei migliori della saga, ma comunque sufficiente

In questo secondo capitolo fa la sua comparsa Jason Voorhees che da questo momento non lascerà più la serie. Qui è ancora privo della famigerata maschera da hockey (indossa un sacco di tela) e anche il carisma non è ancora ai suoi massimi livelli. Le linee guida sono quelle classiche degli slasher nati da "Halloween" in poi, il tutto è fin troppo simile al primo capitolo ma con una parte finale decisamente inferiore. Nonostante tutto, comprese le morti annunciate, sa creare una discreta dose di tensione e Jason è Jason: tanto basta per una sufficienza abbondante.

Eccolo Voorhees, dopo un primo capitolo da spettatore scende in campo e tranne per il soggetto pare compiere le stesse azioni della madre nel primo film: sgozza! Il film si sforza nel creare tensione con situazioni talvolta troppo paradossali ma tipische del cinema horror anni '80 e ci riesce abbastanza, lo svolgimento è canonico, senza particolari strappi temporali. Sufficiente anche questo, molto simile al primo.

E ' questo il film in cui Jason comincia a darsi da fare sul serio dopo essere emerso dall'acqua al termine del primo capitolo.
Con un cappuccio di yuta al posto dell'inconfondibile maschera da hockey,ancora privo di quelle caratteristiche sovrumane che lo faciliteranno nell'attività macellatoria,il deforme ragazzone tornato dalla morte inizia a dilettarsi con il machete, e non solo,contro un gruppo di ragazzi che ancora una volta poco saggiamente ha preso dimora sulle rive di Crystal Lake.
Dirige Steve Miner che si occuperà anche del terzo episodio,rispetto al precedente capitolo c'è un pizzico di violenza in più e una sfilza di omicidi discretamente fantasiosi,il regista sfiora il plagio guardando a "Reazione a catena" di Mario Bava,ripreso più volte come nella scena dei due fidanzati infilzati da una lancia mentre fanno sesso.
Ancora una volta il film è permeato da un bizzarro perbenismo,duro con chi fa uso di droghe o si lascia andare ai piaceri della carne,indulgente con chi ama attaccarsi alla bottiglia.La parte introduttiva riassume i fatti antecedenti eccedendo in lunghezza,mentre per vedere scorrere il sangue con costanza bisogna attendere non poco.
Il finale poteva essere pensato in modo meno raffazzonato,troppo è lascito all'immaginazione.Se non altro ciò che precede l'epilogo non è affatto male,con un'estenuante e lunga battaglia tra il nostro uomo nero e la brava survival-girl di turno.
Onesto slasher quindi,nulla di più,famoso perché pone le basi per la creazione di uno dei miti dell'horror moderno e di riflesso di una delle saghe più longeve.

Buon sequel per una delle saghe più longeve di tutti i tempi nel cinema horror , è da qui che si parte e si prosegue con jason come assassino.
Il film si regge su una buona trama , personaggi simpatici e un assassino veramente carismatico.Non vedo l'ora di scoprire come è il terzo la recensione sarà disponibile nei prossimi giorni .

SPOILER

Il film che darà il via alla catena di Sant'Antonio di seguiti infiniti e tutti uguali. La trama insulsa e già all'epoca abusata non è altro che il pretesto per deliziarci con una serie di omicidi uno più truculento dell'altro conditi da qualche nudità sparsa qua e là. L'atmosfera non è male, ma nella parte centrale il filmetto sprofonda inevitabilmente nella ripetitività, risollevandosi solo nel finale. Se non ci si è addormentati prima, quei dieci mins. finali sono abbastanza godibili.

Non malvagio, ma solo ed esclusivamente per appassionati.

Migliore seguito assieme al quarto episodio della florida serie.
Dopo le "imprese" di Pamela, il testimone passa a Jason, che dopo la sua fugace e cardiotonica apparizione nel capostipite, in questo episodio ha il volto coperto da un sacco.
Bravo Miner a mettere il Nostro sempre al posto e al momento giusto.
Effetti negli omicidi ben curati, anche se non c'è il grande Tom Savini e, in un paio di casi, omaggio al "paparino" degli slashers Reazione a catena-Ecologia del delitto dell' immenso Bava.
Cambiano le location in senso geografico però sono sempre azzeccate.
Amy Steel la migliore o comunque fra le migliori Final girl del genere.

Rivisto per l' ennesima volta.
E' un bello slasher.
Mi piace lo stile di Miner (acerbo) con scene lunghe coadiuvate dalle bellissime musiche di Manfredini.
Gli effetti sono più che buoni, con due "omaggi" a Reazione a catena di Mario Bava.
Le musiche sono perfette. Il personaggio ha già del carisma, anche se non ancora al 100% (manca la maschera...).
Il mio voto affettivo sarebbe più alto!

PS: il film è stato violentato dal doppiaggio italiano. Non ci sono dialoghi shakesperiani, ma il film ne risente parecchio...

Primo film in cui ci appare Jason, personaggio entrato nella toria horror a pari merito con Krueger e Myers. Il film, come in tutte le puntate della saga, è pieno di splatter. Nel complesso gli dò solo un sufficente.

un seguito che regge le orme del primo..con l'aggiunta di jason..

buon horror ma inferiore al suo predecessore e capostipite di una delle saghe piu famose del cinema horror.....trama solita....ma cmq film passabile.....

Insomma... Jason appare per la prima volta; l'inizio e la fine sono molto buoni, al centro nulla di che, e i delitti poco interessanti (l'unico degno di nota è quello rubato a Mario Bava).
Inoltre durante l'insguimento finale Jason mi è parso piuttosto goffo: salta da una parte all'altra e finisce sempre in terra. Si rifarà con l'episodio successivo.

Tiene testa al capitolo precedente....e almeno in questo film comincia a entrare in azione il grande ed unico Jason! Se non fosse stata per la trama molto simile al film precedente forse avrei dato una votazione più alta...comunque da vedere assolutamente per tutti gli appassionati del genere!

SPOILER

Seguito abbastanza al di sotto del primo. La tensione è un po' sotto tono e non se ne avverte molta. Lo splatter è diminuito ma la qualità è rimasta la stessa del precedente capitolo.

Questo secondo capitolo della saga di Venerdì 13 non e niente di speciale, ma certamente come proseguo del primo capitolo e abbastanza soddisfacente. Il film tutto sommato in alcuni tratti propone momenti di vero e proprio terrore, con scene molto inquietanti e piene di tensione, invece in altri risulta molto lento e anche un po pesantuccio da seguire.
Be un film che magari in alcuni tratti può annoiare e contiene delle lacune, ma che tutto sommato si lascia vedere.

Malgrado la comparsa di Jason, questo sequel è al di sotto del precedente film. Si può vedere, ma niente di più.

Ottimo seguel di venerdì 13,Joson è stato per me difficile da dimenticare.
Meno efficace del primo ma desisamente riuscito.

Questo film continua alla grande la storia di Venerdì 13. Però secondo me ha anche una sua bellezza a se, non è il classico sequel.
Comunque quello che sto per dire vale per tutti i Venerdì 13 e tutti i film di Nightmare. E' difficile ormai aspettarci un vero horror. Secondo me l'epoca dove si potevano fare davvero i film horror erano gli anni 80. Adesso non trovi horror trovi thriller, splatter, ma non trovi l'horror. Quegli anni erano perfetti per i film horror perche te ne accorgevi dalla pellicola, e anche dalla collocazione delle scenografie, gli oggetti erano messi tutti a caso non c'era un ordine, ti dava l'impressione come se in quella baita di Venerdì 13 o nella strada di Nightmare c'erano passati tanta e tanta gente. Adesso invece tutti i thriller ma anche gli splatter sono perfetti, le inquadrature e le scenografie, e un horror non dovere essere perfetto deve essere anche sporco nella lavorazione. Negli anni 80 si faceva così anche perche non c'erano così tanti mezzi per renderlo al meglio ed è proprio per questo che andava bene perchè un horror non si fa perfetto. Adesso con tutte le cose che ci sono per rendere perfette un film un horror lo rendono perfetto e non si fa così perchè un horror non deve essere perfetto.
Questo film è stupendo.

Niente di che questo sequel

Solo discreto questo secuel ,classico copione slasher senza colpi di scena.
Troppo poca fantasia.

solo discreto il successore.fa la sua comparsa jason,ma ancora senza maschera.

Inferiore al primo,ma non male. Jason compare per la prima volta con un look brutto e un portamento umano dando il meglio di se. Il finale però è soddisfacente,anche se ricopia quello del primo. Ma per Jason questo è solo l'inizio di una lunga carriera...

BELLO...MI è PIACIUTO ASSAI.NON AI LIVELLI DEL PRIMO Xò...MA POKO IMPORTA

JASON LIVES...GO TO HELL

Appena finito di vedere, che devo dire? Nettamente inferiore al primo capitolo, ha la furbizia di lasciare aperto uno spiraglio ad un seguito (che puntualmente arriverà). Qualche spavento, morti truculente, accoppiamenti che terminano con un massacro. Nulla di eccezionale, ma se vi piace questo genere di slasher movie, vi potete divertire abbastanza. Ad ogni modo anche meno truculento del precedente (e ci sfido, non c'è più il grande Tom Savini agli effetti speciali).