Napoleone (Steiger) viene costretto all'esilio elbano mentre a Parigi s'insedia sul trono Luigi XVIII (Welles). Ma il maresciallo Ney, suo vecchio compagno d'armi, che avrebbe l'ordine di arrestarlo, si fa prendere dall'entusiasmo e lo accoglie nuovamente come il vero imperatore. Quindi Napoleone rientra trionfalmente a Parigi, mentre Luigi XVIII scappa e tutte le potenze europee si mettono di nuovo in allarme. Ma Lord Wellington (Plummer) lo sconfigge definitivamente a Waterloo.
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Trovo inconcepibile come una delle figure più affascinanti della storia non sia mai stata degnamente rappresentata sul grande schermo; Stanley Kubrick aveva in mente un colossale progetto per la realizzazione di un film sull'intera vita di Napoleone, progetto mai compiuto, con quanti rimpianti.
Una vita piena di avvenimenti e di fascino come quella di Napoleone Bonaparte difficilmente può essere rappresentata in unico film; sicuramente la sua ultima battaglia, la sconfitta definitiva, ben si adatta allo scopo: gli avvenimenti si susseguono in rapidità, i colpi di scena sono innumerevoli così come il caso e la fortuna giocano un ruolo determinante: cosa sarebbe successo se la notte prima della battaglia non avesse piovuto, se le condizioni fisiche di Napoleone fossero state migliori, se Blucher non fosse arrivato a rinforzare l'esercito di Wellington ormai surclassato ("Datemi la notte oppure datemi Blucher!"), eccetera eccetera.
Il film di Bondarchuk non soddisfa pienamente: la prima parte è piuttosto interessante e ben fatta (anche se devo riconoscere che per i non appassionati all'epoca napoleonica può risultare pesante), Steiger non è nemmeno malvagio nell'interpretare Bonaparte...il problema è che da un film che prende il nome da una delle più famose battaglie della storia, ciò che si attende con maggior trepidazione è la battaglia vera e propria: la spettacolarità delle scene di guerra è quasi inesistente, sicuramente i mezzi limitati dell'epoca possono essere un'attenuante, ma allora trovo inutile dileguarsi per più di un'ora sulle scene di battaglia. Piuttosto meglio approfondire le personalità dei due rivali, in Wellington quasi inesistente e in Napoleone appena accennata in qualche scena.
Un'occasione in parte sprecata, ma a quanto pare nessuno ha mai pensato di far di meglio.