Recensione 40 anni vergine regia di Judd Apatow USA 2005
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Recensione 40 anni vergine (2005)

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locandina del film 40 ANNI VERGINE

Immagine tratta dal film 40 ANNI VERGINE

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Andy Stitzer (Steve Carell) lavora come magazziniere in un grosso negozio di Hi-Fi, e conduce una vita semplice e tranquilla, senza particolari ambizioni. Ha già 40 anni, ma, nello spirito, e molto diverso dagli altri uomini della sua età, ed in molte situazioni ancora vive e si comporta come un adolescente...
Fanatico collezionista di "supereroi" in plastica fin da ragazzino, ha una casa che sembra un museo, tanto ne è stracolma... Andy conserva i propri giocattoli con estrema cura, dedicandogli amorevoli attenzioni... non gli interessano le donne... non gli interessano le macchine e, tra l'altro, non ha mai neanche preso la patente. Simpatico e sportivo, fa ginnastica in casa e va a lavorare in bicicletta.
Andy non ha mai avuto rapporti sessuali in vita sua, e dopo qualche catastrofica esperienza in età giovanile, ha deciso di lasciar perdere per sempre non soltanto le ragazze, ma qualsiasi altra succedanea forma di espressione della propria sessualità.
Quando, durante una serata con alcuni colleghi, lascia trapelare senza volerlo il fatto di essere ancora vergine (provando, ovviamente, un insostenibile senso di vergogna...), la sua vita cambia improvvisamente, trasformandosi in un caos di situazioni imbarazzanti ed eventi tragicomici, che porteranno Andy a crescere molto velocemente e a superare la sua condizione di "stallo" nella monotonia di una vita da eterno ragazzino.
I tre colleghi di Andy, David (Paul Rudd), Jay (Romany Malco) a Call (Seth Rogen), giovani e stravaganti, decidono di dedicarsi a lui, forzandolo con tutti i possibili ed inverosimili consigli nonché coinvolgendolo nelle situazioni più esilaranti, a liberarsi del "peso" della verginità e a diventare finalmente, a tutti gli effetti, un "membro adulto" della comunità maschile così com'è universalmente intesa secondo i più comuni stereotipi.
David, Jay e Call divengono così, praticamente all'improvviso, dopo anni di lavoro insieme nella quasi più completa indifferenza, i suoi migliori amici, e prima ancora di trovare una fidanzata, la tranquilla e solitaria vita privata del "40 anni vergine" viene rivoluzionata dalla presenza dei tre nuovi personaggi che, con caratteristiche è peculiarità diverse, non sono comunque meno bizzarri di lui... Anche gli altri colleghi, nel frattempo, cominciano ad interessarsi, più o meno amorevolmente, al "caso" di Andy, che diviene così, in poco tempo, il centro dell'attenzione di tutto il personale del negozio. Paula, il suo capo, si invaghisce di lui e gli fa fare carriera, mentre i suoi nuovi amici lo coinvolgono invece in serate chiassose, feste, situazioni da farsa ed incontri di speed dating...
Andy è timido, impacciato, estremamente indeciso ma con un cuore generoso e pieno di buoni sentimenti. Quando incontra Trish (Catherine Keener), una bella divorziata con già tre figli e un nipotino, ha paura di farsi avanti e di fare brutta figura...ma l'amore, il vero amore, che si è fatto aspettare per così tanti anni, è finalmente arrivato anche per lui...e la storia, ovviamente, si corona con un romantico lieto fine.

"The 40 Year Old Vergin", già a suo tempo indicato dalla critica statunitense come il degno e forse miglior successore del genere comico-commedia-demenziale rappresentato dai precedenti "Tutti pazzi per Mary" (Something about Mary) e "American Pie", non è sicuramente un capolavoro di comicità raffinata, e per chi ancora ricorda le brillanti commedie holliwoodiane degli anni '50 e '60, di cui questi film sono in qualche modo gli eredi, la differenza stilistica, determinata ovviamente anche da uno iato generazionale di quasi mezzo secolo, è sin dall'inizio ben più che manifesta.
La volgarità è di casa, così come il cattivo gusto, anche se, è doveroso ammetterlo, non fanno comunque da padroni e lasciano molto spazio a momenti di comicità vera, che sono parecchi, ben azzeccati e originali, tali da risollevare considerevolmente la qualità artistica del film.

"40 Anni Vergine" pur adattandosi ai nuovi modelli della moderna società americana, che si diverte con i riferimenti osceni, le imprecazioni e il turpiloquio, conserva comunque integri alcuni cardini fondamentali del genere commedia da cui discende, ed è così capace di trasmettere, molto efficacemente, sani valori morali e buoni sentimenti. Questo non soltanto per la romantica storia d'amore tra Andy e Trsh, ma anche per l'intero complesso del racconto, che mostra il tenero legame tra Trish e sua figlia, apparentemente molto combattuto (perché la ragazza è una teenager ansiosa di crescere), ma fondamentalmente amorevole e reciprocamente costruttivo, così come il valore insostituibile dell'amicizia, perché sono i veri amici a sostenerti nei momenti di difficoltà.
Il film, che in alcuni punti presenta situazioni per davvero inverosimili e paradossali, può vantare comunque un buon numero di scene di ottima, intelligente e sana comicità. Per tale ragione, lo si può considerare, senza alcun dubbio, molto divertente e di piacevole visione.

La sequenza dello speed dating, per esempio, originalissima e spassosa, è un piccolo capolavoro da moderna commedia brillante, anche se, per certi aspetti, e sicuramente più godibile in lingua originale inglese che nella versione italiana (per chi si procurerà il DVD il problema non si pone, poiché è dotato di audio e sottotitoli tanto in italiano quanto in inglese).
I protagonisti sono americani e parlano con l'accento e le espressioni verbali della classe popolare americana medio-bassa... questo rende le "imprecazioni" in lingua originale particolarmente caratteristiche, divertenti e sicuramente molto interessanti per chiunque abbia voglia di avvicinarsi "culturalmente" a questo particolare aspetto della moderna società d'oltreoceano...
Anche la sequenza di Andy e Jay nel bar, dove Jay cerca di spiegare al suo nuovo amico come abbordare le ragazze per fare sesso, perde parecchi punti con il doppiaggio italiano. Jay infatti parla "dell'istinto naturale della tigre che deve prendere la gazzella" ed è una simpatica ironia sul fatto che Jay confonde la tigre con il leone, giacché le tigri, in Asia, non hanno gazzelle da inseguire... Nella versione italiana la tigre è direttamente trasformata in leone, ed il gioco ironico finisce per dare risalto soltanto al paragone tra l'uomo e il felino, perdendo così la sottigliezza dell'ironia sull'ignoranza di Jay...

Dopo aver considerato tutti questi aspetti, e volendo dare un obiettivo giudizio finale, "40 Anni Vergine" è sicuramente un film divertente e interessante, che è comunque bene non vedere da soli, ma in compagnia di amici... perché (e qui sta uno dei sottili messaggi della storia, giacché Andy, alla fine delle sue traversie troverà non soltanto l'amore, ma anche una famiglia e dei bravi amici) il divertimento e i piaceri della vita sono tanto maggiori quando vengono condivisi con gli altri, poiché solo l'amore e la presenza degli amici danno vera consistenza, pienezza e gioia all'esistenza umana.

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Recensione a cura di Cristina3455 - aggiornata al 27/04/2006

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

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