Voto Visitatori: | 7,69 / 10 (75 voti) | Grafico | |
Un sommergibile russo, in grado di non farsi captare da nessun sonar perché assolutamente silenzioso, capitanato dal comandante Marko Ramius, sta navigando verso le coste statunitensi... ma quali sono le intenzioni del comandante? Disertare, attaccare l'America in connivenza con i Russi o preparare un attacco privato nei confronti degli Stati Uniti?
Un thriller fantapolitico che ha come punti di forza l'abile utilizzo di un mezzo narrativo come la suspance e l'accattivante caratterizzazione di ciascun personaggio.
Tratto dal romanzo "La grande fuga dell'Ottobre Rosso" di Tom Clancy, specializzato in questo genere di racconti, "Caccia a Ottobre Rosso" riesce a catturare l'attenzione con un susseguirsi di strategie belliche e politiche che rimangono misteriose nella loro vera natura, anche perché è la natura stessa di ciascun personaggio a rimanere ambigua e quasi imperscrutabile.
Prima su tutte quella del protagonista, il comandante russo dalla battuta sempre pronta e dai modi decisamente oscuri, interpretato da un apprezzabilissimo Sean Connery in un ruolo molto caratteristico e riconoscibile all'interno della sua lunga e proficua carriera attoriale.
Decisamente in parte anche il più giovane Alec Baldwin, nel ruolo dell'analista americano che prima di tutti comincia ad intuire la stranezza dei comportamenti del comandante e a palesare la possibilità che egli voglia disertare piuttosto che attaccare il loro paese.
Il dubbio però rimane, dati i comportamenti non sempre così "lindi" del comandante (non esita ad uccidere per arrivare allo scopo, ossia quello di non scoprire le carte e portare a termine la sua misteriosa missione, dalla quale lo spettatore è sempre più incuriosito), e dunque non si riesce davvero ad essere convinti di un'ipotesi piuttosto che un'altra.
Interessante, anche, la visione del mondo politico (sia russo che americano) che viene soprattutto dalla sceneggiatura ricca di dialoghi molto significativi e comunicanti le bassezze a cui spesso i componenti di questo mondo sono costretti per mantenere il proprio ruolo e la propria posizione, oltre che, in alcuni casi come questo, per salvaguardare la sicurezza del proprio paese.
"Io sono un uomo politico, e questo vuol dire bugiardo e truffatore. Quando mi chino a baciare i bambini rubo loro le caramelle. Ma vuol dire anche che mi lascio tutte le porte aperte...", dirà ad esempio Jeffrey Pelt, il consigliere della sicurezza nazionale.
Di contro, invece, è possibile ravvisare lo spirito totalmente differente di coloro che scendono direttamente in campo, come il comandante protagonista: "Quando arrivò nel nuovo mondo Cortez bruciò le sue navi... di conseguenza i suoi uomini erano ben motivati."
Nel mezzo delle due posizioni, si pone la "limpidezza" e se vogliamo anche l'ingenuità politica e strategica del giovane analista che però, una volta addentro al meccanismo in cui è immischiato, riuscirà a far valere la propria voce e la propria opinione.
"Caccia a Ottobre Rosso", però, al di là del valore narrativo e contenutistico, risulta essere soprattutto una pellicola dall'impianto formale davvero ottimo: un montaggio degli effetti sonori (fino ad arrivare alla colonna sonora stessa) interessantissimo e davvero stupefacente, tanto che vinse l'Oscar, una fotografia perfetta nell'incorniciare le varie ambientazioni (dal sottomarino quasi onnipresente, agli uffici dei vari rappresentanti delle due superpotenze implicate nella Guerra Fredda), fino a giungere alla regia che si destreggia perfettamente all'interno di questi ambienti chiusi, mostrandocene l'importanza nel loro inglobare, letteralmente e non, i personaggi in essi contenuti.
Un vero e proprio spy-movie insomma, che non mancherà di appassionare gli amanti del genere (nonché del romanzo di Clancy) nonostante la durata forse eccessiva.
Lo spettatore sarà con gli occhi incollati allo schermo, oltre che con la mente sempre attiva e in movimento per cercare di intuire i propositi di ciascuna parte in causa e le macchinazioni che si nascondono dietro e dentro la strategia politica e militare di ogni personaggio.
Sembra quasi che il regista voglia sfidare lo spettatore in una vera e propria gara di resistenza e, del resto, a dircelo arriva anche Scott Glenn nel ruolo del comandante Burt Mancuso: "È difficile capire quando fermarsi in una gara di resistenza."
Commenta la recensione di CACCIA A OTTOBRE ROSSO sul forum
Condividi recensione su Facebook
Recensione a cura di A. Cavisi - aggiornata al 06/05/2010
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
Ordine elenco: Data Media voti Commenti Alfabetico
in sala
archivio