shame regia di Steve McQueen Gran Bretagna 2011
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shame (2011)

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locandina del film SHAME

Titolo Originale: SHAME

RegiaSteve McQueen

InterpretiMichael Fassbender, Carey Mulligan, James Badge Dale, Nicole Beharie, Hannah Ware, Elizabeth Masucci, Jake Richard Siciliano, Robert Montano, Anna Rose Hopkins, Alexandra Vino

Durata: h 1.39
NazionalitàGran Bretagna 2011
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2012

•  Altri film di Steve McQueen

Trama del film Shame

Brandon, un trentenne che vive a New York, non riesce a gestire la sua vita sessuale. Sarà l’arrivo inaspettato della sorella più giovane e irrequieta metterà in crisi il suo stile di vita rigidamente regolato...

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Voto Visitatori:   7,11 / 10 (119 voti)7,11Grafico
Voto Recensore:   6,00 / 10  6,00
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Voti e commenti su Shame, 119 opinioni inserite

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marcogiannelli  @  31/12/2021 11:57:39
   7 / 10
Ricordo che questo film divenne un instant cult in quanto c'era Fassbender con la pizza di fuori e Steve McQueen che si mormorava fosse il nuovo fenomeno registico mondiale.
Molto hype dunque per un film tutto sommato riuscito, che poteva essere ulteriormente tagliato di una decina di minuti ma che mantiene comunque l'interesse dello spettatore.
McQueen mantiene un ottimo livello di filmaking portando in scena una storia non semplice da gestire. Bravissimi anche gli attori, specie un Fassbender che è sempre sul limite nel poter diventare macchietta ma che riesce sempre a mantenere un equilibrio recitativo immenso.
Sembrerebbe un film banale e che fa l'occhiolino per le scene di sesso, invece lo trovo quasi respingente nei confronti dell'amante dell'hard. Von Trier girerà 2 anni dopo l'epopea su questo argomento, una trattazione filosofica sul "sesso sbagliato" che si mangia Shame.
Però Shame parla di sentimenti, di tenerezza, di amore vero. Senza mai dirlo esplicitamente, ma per sottrazione.
Fosse stato asciugato di più sarebbe andato probabilmente oltre.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bellin1  @  01/03/2021 00:56:43
   5½ / 10
Film d'autore piatto e monotono, dove in una new York forse malinconica il film non prende ritmo. Qualche scena osé movimenta un film assolutamente non irresistibile, tuttavia c'è anche molto di peggio.
Più che mediocre.

VincVega  @  09/11/2020 20:57:02
   8 / 10
Uno di quei film che se non avesse qualche momento di autoindulgenza, sarebbe un film perfetto. Quel modo di mostrare il vuoto esistenziale alla Bret Easton Ellis, la dipendenza dal sesso senza sotterfugi, una New York notturna e glaciale come non si vedeva da tempo, le grandi prove della Mulligan e soprattutto di un Fassbender mostruoso. Comunque un grande film di Steve Mcqueen, con quel bel finale sospeso.

StIwY  @  08/05/2020 11:05:59
   3 / 10
Un film stantìo e fine a sè stesso......senza capo nè coda. Uno scorcio di vita di un malato di sesso. Fassbender bravissimo nel suo ruolo, ma finisce tutto qui!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  11/05/2019 19:50:38
   8 / 10
Ottimo film che ha il suo punto di forza nei silenzi ..
Quei silenzi dove un ottimo Fassbender si trova a suo agio nel suo regno sessuale casalingo , quei silenzi che in treno potrebbero cambiargli la vita ma che comunque comportano un cambiamento del quale non è sicuro .
altre scene sono ottime , come quella al ristorante o i continui battibecchi con la sorella ben diversa da lui ..
Forse il migliore di McQueen per me

LaCalamita  @  06/07/2018 09:13:43
   9½ / 10
Dopo un'ora di film, Shame era già entrato nelle mie grazie. In un'ora di film, la situazione del protagonista è chiara in tutta la sua difficoltà, in tutto il suo annaspare disperato.
Non è la vita sessuale la causa del suo stare male (effetto). E' vero il contrario: Brandon sta male, e gli effetti si riversano nel sesso. L'effetto Coolidge si mostra in Shame in tutta la sua potenza e perfino malvagità!
La mancanza di senso in Brandon è a tratti straziante, lo si può notare praticamente in ogni scena, una più bella dell'altra. Come nei grandi film, il profilo del protagonista è accuratamente delineato. Si impara a conoscerlo a poco a poco, anche negli sguardi e nei silenzi, momenti più che mai vivi del film. In questo senso il regista ha davvero capito tutto:


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Mi è piaciuto molto anche il finale

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Inutile dire che i disturbi di cui è affetto il protagonista, e più in generale la sua condizione, sono da esplorare e attraversare pienamente in una psicoterapia!

In conclusione, un film fantastico, una realistica e allo stesso tempo artistica rappresentazione del male di vivere.

DarkRareMirko  @  27/06/2018 22:18:17
   8½ / 10
Un'altra grande prova vincente per l'accoppiata McQueen-Fassbender, su altri temi e personaggi scomodi.

Messa in scena notevole, anche qui sequenze memorabili (la performance di New York, New York) e, Fassbender, c'è poco da dire, è un monumento alla cinematografia.


E' un film, abbastanza lento, che non da troppe spiegazioni/risposte ma che, come da intento del regista, spinge a molte riflessioni.

O perlomeno mostra, fine ultimo del cinema.

No, credo proprio che i film sopravvalutati sian ben altri.

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the saint  @  08/01/2018 12:59:25
   4½ / 10
uno strepitoso Fassbender!!

peccato che il film è un po' na gagata!!

76mm  @  08/01/2018 11:57:16
   5 / 10
Possibili anticipazioni sulla trama

Più che un brutto film, direi che è concettualmente sbagliato.
Bello, alto, aitante, benestante, ben dotato, sicuro di sé…passa il suo tempo libero consumando pornografia e facendo sesso con bellissime donne, le quali, fra l'altro, gli cadono letteralmente ai piedi in ogni dove, anche quando sta al bar o in metropolitana a pensare agli affaracci suoi.
Ha anche un lavoro dal quale può permettersi di allontanarsi senza fornire spiegazione alcuna per portare la sua vittima di turno in bellissime camere di hotel super lusso mega panoramiche.
Poi arriva la sorella, anch'essa ninfomane, e va a letto col suo capo…giusto nel caso che con le sue sole forze dovesse avere qualche difficoltà di avanzamento di carriera.
Dovrei provare pena per lui?
Dove sono il laidume, lo squallore, la disperazione e il dolore tipici delle dipendenze?
E' come voler fare un film sulla droga parlando della dipendenza da cocaina dei manager delle multinazionali.
Non so come viene vissuto il problema sex-addiction negli USA, in Italia credo che non sia ancora considerato fra le piaghe sociali più rilevanti.
8 uomini su 10 invidieranno il protagonista, 10 donne su 10 lo detesteranno per la sua misoginia…a nessuno fregherà un beneamato del suo vissuto e dei problemi che lo hanno portato a questo livello di bulimia sessuale (cosa che fra l'altro il regista si guarda bene dallo spiegare, scelta anche questa abbastanza discutibile a mio avviso).
Fassbender ha le phisique du role e poco altro, la Mulligan è carina e bravina ma il suo personaggio ha lo spessore di un foglio A4.
Inqualificabile la deriva gay nel finale.

davmus  @  31/05/2017 13:58:15
   5 / 10
Noioso, lento....niente di interessante

Oskarsson88  @  24/05/2017 00:45:17
   6½ / 10
Accettabile, guardabile, passabile. Insomma una sufficienza.. le scene sono spesso forti e spinte, ma non basta mostrare ciò allo spettatore. Il ritmo talvolta è troppo lento per lasciare spazio a scene troppo lunghe. In tutto e per tutto si lascia vedere, ma non appassiona mai del tutto. Le recitazioni anche sono ok, ma non eccezionali.

Strix  @  06/05/2017 01:59:38
   7 / 10
Girato molto bene tecnicamente (soprattutto se si pensa che il regista era solo al suo secondo lungometraggio!) e interpretato altrettanto bene da Fassbender e l'attrice che ricopre il ruolo di sua sorella.

Pellicola di stampo indipendente, risulta perciò avere parecchi momenti morti e bisogna trascinarsi un po' a forza verso un gran finale, emotivamente pesante.

Non sono ben spiegati i processi mentali del protagonista (o meglio, la sua evoluzione, che ci si impiega un po' a comprendere, magari dopo aver metabolizzato il film), inoltre qualche battuta in più non avrebbe guastato.

Overfilm  @  11/07/2016 23:54:15
   7½ / 10
Commentare il film dopo tanto tempo e' sempre difficile...
Comunque e' film che merita la visione: fidatevi sulla parola per l'occasione... :-)

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  24/01/2016 13:32:31
   6 / 10
La tendenza dei drammatici degli ultimi anni e' di pretendere di donare consistenza e significati alle storie che narrano (fondamentalmente molto semplici) puntando più sull'insieme suggestivo delle immagini piuttosto che studiando una sceneggiatura solida e ben costruita, spesso sfociando in lungaggini esasperanti che affascinano nella forma ma che non portano a nulla di veramente concreto. "Shame" tiene fede a questa regola fin dalla sua apertura; ritrae una realtà scabrosa ma non affonda e non gli dona nulla a livello emozionale, lasciando solo vaghissimi indizi sulla natura dei suoi personaggi protagonisti, perdendosi in silenzi e azioni inutili spalmati in tempi tremendamente immensi e, quando non lo fa, martoriando lo spettatore di sequenze spinte che alla lunga diventano noiose e ripetitive, come se bastassero immagini e dinamiche pornografiche, che al cinema fanno sempre parlare, per sviare lo spettatore dalle lacune di cui sopra.

Si guarda fino in fondo in relazione all'argomento trattato (che bene o male tocca chiunque sopratutto oggi dove il sesso e' accessibile senza limiti o discriminazioni) ma la sensazione che rimane alla fine e' di aver visto un film si forte ma assolutamente vuoto.
Neanche con a disposizione delle basi oggettivamente fresche e valide non sanno piu' come girare un film. O ti rifilano roba gia' vista o ti tralasciano aspetti fondamentali (in questo caso, trama, ritmo e personaggi) a discapito di altri che, come si può ben vedere, meritano attenzione ma solo fino ad un certo punto.

Thorondir  @  26/12/2015 00:09:51
   8 / 10
McQueen ha la capacità di mettere in scena il dramma grazie alle immagini: non servono troppe parole al regista inglese, piuttosto le sue inquadrature. La sua regia (profondamente europea e anni '60) da forza vitale ai suoi personaggi, resi con primi piani opprimenti o piani sequenza che mostrano tutto il realismo della vicenda. Il suo cinema è aggressivo ma allo stesso tempo riflessivo, tormentato, cupo, esistenzialista e visivamente espressionista. Shame è tutto questo e lo è oltre alcuni difettucci di sceneggiatura, forse messa troppo in secondo piano rispetto a tutto il resto.

alescar84  @  10/06/2015 16:05:21
   5 / 10
Esistenzialista, cupo, espressione di disagio e male di vivere.
A tratti però il protagonista si specchia troppo su se stesso, rendendo lo sviluppo del film noioso. Migliorabile.

Invia una mail all'autore del commento diderot  @  06/06/2015 09:09:52
   7 / 10
Essenziale e malinconico, buona scelta della fotografia e ottima interpretazione del protagonista che riesce a comunicare un senso di inadeguatezza e disgusto. Ottima anche la regia, consigliato!

Tuco ElPuerco  @  23/12/2014 11:24:33
   7 / 10
Asciutto e minimalista.....lui bravo ,lei pure .

ds1hm  @  21/05/2014 18:06:08
   8 / 10
Ha il merito di affrontare un tema spesso dimenticato dell'amore. L'altra faccia dell'amore, tralasciato problema perchè dell'amore si vuole mantenere e rappresentare spesso solo la parte condivisibile, positiva, nel lungo tempo vuoto delle e dalle necessità fisiche e psichiche di un uomo...uomo e non donna in quanto essere ed animali profondamente diversi per indole, per bisogni di dolce passione, di passione tenera, diversi in quanto inevitabilmente incomprensibili alla donna, alla sua semplicità del ricevere, alla sua supposta superiortà poggiata sul nulla, su bisogni e necessità che non trovano pari nelle profondità mentali e sessuali del maschio.
Scandaloso per chi vuole scandalizzarsi, per chi non ha mai vissuto, per chi ha vissuto solo la parte adolescenziale dell'amore e che grazie ai compromessi della maturità ha cercato di chiudersi in quella sola ed unica realtà e idea del sesso e dell'amore.
La donna non cambia...i percorsi dell'uomo sono impervi, pericolosi, sono percorsi dell'anima, imprevedibili, irrinunciabili per colui che è libero...incomprensibili per i felici fautori del semplice amore e del semplice sesso.
Bello per la sua particolarità...Ne vorrei mille di film su queste tematiche.

GianniArshavin  @  18/04/2014 15:46:36
   6½ / 10
Finalmente ho visionato uno dei film più osannati degli ultimi anni e devo dire che le mie altissime aspettative non sono state del tutto soddisfatte.
Shame è un lavoro particolare e minimalista che intende rappresentare uno dei problemi più comuni dell'uomo moderno: la dipendenze dal sesso.
Questo tema particolare viene qui trattato in maniera fredda ma realistica da McQueen , che seguirà passo per passo le avventure di Brandon alle prese con questa sua dannosa dipendenza , fra rapporti occasionali , violente sessioni di autoerotismo ed una totale mancanza di rapporti affettivi con gli altri. A smuovere un po' le acque sarà il personaggio della sorella di Brandon ,Sissy , problematica anche lei ma dall'indole differente rispetto al fratello.
Il tema è di quelli scottanti e interessanti , il regista mostra coraggio nel scegliere un cosi pungente argomento ma nonostante ciò credo che l'intento non sia del tutto riuscito; infatti il film rimane per gran parte del tempo freddo e poco coinvolgente e solamente nelle fasi dedicate a Sissy sono riuscito a provare un minimo di coinvolgimento verso la storia. Proprio il coinvolgimento emotivo è totalmente assente , sia per quanto riguarda le scene che dovrebbero portarti a provare empatia che per quelle che dovrebbero schifarti o farti riflettere.
A non aiutare c'è una regia si di livello ma troppo ridondante , con McQueen che insiste su alcune scene tirandola troppo per le lunghe ottenendo come risultato il deleterio appesantimento delle stesse.
Da lodare invece le prove attoriali , vero punto di forza del film oltre alla tematica di base.
Nel complesso Shame è un film da vedere ma che mi ha un po' interdetto ,soprattutto tenendo conto delle infinite lodi ricevute. Personalmente credo che la pellicola in questione esca sconfitta dal confronto con altre opere che trattano temi simili come: "American Psycho" ,per quanto riguarda l'alienazione e le ossessioni dei giovani uomini moderni, e principalmente "La pianista " ,che pur trattando argomenti vagamente simili riesce a coinvolgere, emozionare e travolgere lo spettatore in maniera assoluta e perentoria a differenza del film di McQueen.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  09/04/2014 18:44:11
   6 / 10
La disordinata vita di un sex addicted. Non profondo come dovrebbe,studiato più che altro per scandalizzare (senza riuscirci, ma riuscendo a far parlare di sé). Un film tutto sommato deludente. Sufficiente.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  05/02/2014 22:55:56
   8 / 10

L'interessantissimo regista Steve McQueen affida al fascino del suo attore feticcio Michael Fassbender il difficile compito di rappresentare una delle ossessioni apparentemente più piacevoli dell'uomo: Il sesso.
Il titolo ci riporta immediatamente all' infanzia, a quel periodo della vita dove "toccarsi" era peccato, se ti masturbavi diventavi cieco e i fumetti per adulti, che altro non rappresentavano che delle semplici scene d'amore, venivano scambiati e maneggiati come il tritolo o delle partite di eroina, ergo: Il sesso era tabù.
Lo è tutt'ora? Dal film sembrerebbe di sì. Brandon conduce una vita normale, ha un buon lavoro, una casa, un difficile rapporto con la sorella Sissy, nulla di particolare se non fosse che Brandon ha un chiodo fisso…… quello! Ci viene mostrato dalle manovre con una mano sola, chiuso al bagno di casa o dell'ufficio, dal pc perennemente collegato a siti che non sono propriamente cartoni animati, dalle centinaia di riviste pornografiche, dalle fanciulle che prima di occupare il suo letto, contano le banconote, frutto della serata.
La regia è notevole, asciutta e diretta. Senza andare ad approfondire il percorso che ha portato Brandon in quello stato, lascia che sia lo spettatore a costruirne l'impalcatura, non sappiamo nulla di quello che è successo prima della magnifica inquadratura che apre il film e non sappiamo cosa esattamente accadrà dopo la scena che lo chiude.
Quello che vive Brandon è sesso senza amore, l'insofferente atteggiamento nei confronti della sorella è figlio di questa ossessione, l'incapacità di far convivere insieme sentimenti e perversioni è totale, ne è un quadro eloquente la serata passata con la collega di lavoro, quando a spogliarsi non è una prostituta le cose non vanno come dovrebbero andare, Brandon non è in grado di amare.
Bellissime molte scene, la performance di Sissy al piano bar in cui si rivela tutta la sensibilità di Brandon o quando i due, ripresi di spalle seduti sul divano si parlano, quel dialogo racchiude un universo, quello dell'incomunicabilità, popolato da sensi di colpa e da antichi rancori. Il finale è aperto, lo sguardo di Brandon ci inviterebbe a pensare in un senso ma, l'abbiamo visto, la carne è debole.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Egobrain  @  12/01/2014 16:04:45
   6 / 10
Non ho visto in Shame il capolavoro che in molti proclamano. Piatto e monotono fino alla fine, spero veramente di rivalutarlo un giorno.

david briar  @  02/01/2014 19:04:03
   8 / 10
Un film sul sesso come dipendenza,al punto da diventare una malattia,una patologia che rende impossibili coinvolgimenti emotivi.Il sesso non è un più un piacere ma una continua e schiacciante necessità,non è mai sesso per amore ma è sesso per andare avanti e stare bene,come se fosse la dose di eroina del tossico di turno.

"Shame"è la descrizione della vita di un "tossico di sesso",in tutti i modi e in tutti i sensi possibili. Brandon conosce e capisce il suo problema e se ne vergogna con tutto se stesso,nascondendolo a tutti.Solo l'arrivo della sorella riesce a dargli una scossa,egli si sente invaso nel suo intimo e l'idea è quella di smettere ,ma il fallimento avviene sotto tutti i punti di vista,anche con la sorella.La vergogna è sempre più grande,avvalorata dal rimorso,e nell'enigmatico e aperto finale non si sa se il problema sia davvero risolto,certo è che dopo una simile sofferenza qualcosa dev'essere cambiato,forse in meglio.

McQueen si migliora rispetto alla sua deludente opera prima,e stavolta riesce a colpire lo spettatore su più livelli.Una volta che è stato assimilato,il contenuto assume più significato,e risulta destabilizzante e quasi disturbante,nella rappresentazione di un mondo cupo visto attraverso gli occhi di un immenso Fassbender,(stavolta davvero in un'interpretazione epocale)che si infila consapevolmente in una spirale di esperienze da cui non riesce e non vuole uscire ma allo stesso tempo si sente sporco e malato a farne parte.

La regia inquadra di continuo il protagonista con la telecamera fissa,senza preoccuparsi di mostrare troppo,e anzi indica il modo migliore per girare i rapporti sessuali al cinema,senza paura della censura e in modo realistico e mai esagerato.
Il tutto è accompagnato da una colonna sonora stupenda e una fotografia grigia ,in un crescendo finale intenso e memorabile.

In conclusione,un film completo e importante che verrà compreso ancora di più fra qualche anno,è una di quelle opere che crescono con il tempo.
E' un'opera difficile e controversa,ma forse il suo fascino è proprio li..

Musica  @  30/12/2013 00:46:13
   8 / 10
Bel film, bella colonna sonora. Sconsigliato ai bigotti.


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Ermetico  @  14/12/2013 22:16:48
   6 / 10
A tratti noioso.

guidox  @  26/10/2013 23:50:34
   8½ / 10
questo film è elegante nella forma e si esprime nella sostanza con tutt'altro registro, con morbosità e senso di malattia, andando a segno in tutto ciò che si propone.
splendido Fassbender, in un'interpretazione magistrale; il suo personaggio è incastonato come un prezioso in un contesto di gran livello.
riuscitissime le scene in metropolitana (specie quelle con la rossa), forse le migliori di tutto il film, che riesce a non sforare mai nella volgarità.

TonyStark  @  03/10/2013 14:50:43
   6½ / 10
non mi ha trasmesso molto.

giams  @  07/09/2013 12:13:10
   7½ / 10
Bel film in pieno stile MqQueen che ci illustra soltanto senza raccontare la storia del protagonista mostrato in preda all'immensa solitudine che lo avvolge e da cui cerca di fuggire rifuggiandosi nel sesso.
Poco dialogo, tanto silenzio e inquadrature strettissime. Consigliato ma solo se sopportante lo stile di MqQueen.

MonkeyIsland  @  11/08/2013 17:20:16
   6½ / 10
L'unica cosa che salta veramente all'occhio di questo film è la proboscide di Fassbender :D
Scherzi a parte, un film che vuole parlare dell'uomo medio in un certo senso, sempre alla ricerca di un piacere estremo che va oltre i propri limiti e al sesso stesso, che lo allontana anche dalle relazioni stabili o lo rende incline al tradimento.
Beh, il tema in sostanza è ben trattato anche se il film risulta troppo freddo e distaccato allo spettatore nonostante le buone interpretazioni di tutti, eppoi secondo il finale sarebbe stato più concreto se...

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In sostanza un lavoro più che sufficiente ma lontano dalle vette di magnificenza toccate con Hunger.

vittorioM90  @  31/07/2013 14:21:11
   8½ / 10
"Badlands you gotta live it every day
Let the broken hearts stand
As the price youve gotta pay"
– Bruce Springsteen, Badlands

A me sinceramente, nei film, piace buttarmici. Si, liberarmi dai pregiudizi, dalle inibizioni, da qualsiasi tipo di freno, dalla paura di affogare. Chiudere gli occhi e tuffarmici, curioso di vedere ciò che accadrà. Molte volte, però, purtroppo, ti tuffi e ti schianti contro un mare finto, fatto di plastica (un po' come Jim Carrey in The Truman Show che sbatte contro il cielo di carta). Questo può accadere o perché il regista non è bravo a creare situazioni credibili, a descrivere i sentimenti, oppure perché le interpretazioni degli attori sono scarse e non c'è proprio verso di entrare in empatia con i personaggi. Ma non è questo il caso. In "Shame" di Steve McQueen, infatti, si riesce veramente ad immergercisi, fino in profondità, rischiando quasi di affogare. Ed io adoro quella situazione.
Quando accade questo, per quanto mi riguarda, si può dire che il regista ha fatto centro.
Tanto di cappello quindi a Steve McQueen che al suo secondo lungometraggio dopo Hunger, è riuscito a dare un'anima a questo film, pur trattando una tematica scomoda e raffigurando un personaggio "insolito" reso però estremamente credibile da un'interpretazione magistrale di Fassbender (provate a vedere i suoi primi piani, per esempio, mentre la sorella canta o durante l'ultimo rapporto sessuale). Un Fassbender che con questa prova si è conquistato un posto nell'olimpo dei migliori attori attualmente in circolazione, capace di reggere un intero film sulle proprie spalle apparendo sicuro e sincero in situazioni per niente semplici.
A discapito quindi di una fotografia gelida, (bellissima tra l'altro) tuta incentrata su toni di blu, grigio e celeste, il film appare vivo e profondo.

Di cosa parla? E' di sicuro un film su una perversione, ma prima di tutto è una splendida raffigurazione di un sentimento forte come la solitudine, quella più straziante, immobilizzante. Fassbender è un erotomane, un uomo ossessionato dal sesso , che per lui rappresenta la sola ed unica via per scappare dai propri fantasmi, da un passato incerto di cui sappiamo pochissimo, ma che comprendiamo essere stato estremamente traumatico ("Non siamo cattive persone. E' solo che veniamo da un brutto posto"). Fassbender corre e scappa da un disagio esistenziale avvolgente. Come in Hunger, anche qui si si trova imprigionato, ma queste sbarre forse sono ancora più resistenti, queste catene fanno ancora più male.
Lo vediamo masturbarsi, scopare in continuazione, raggiungere orgasmi con il volto sofferto e dilaniato dal senso di colpa e dal disprezzo per se stesso. Ma lo vediamo anche non riuscire a fare sesso proprio l'unica volta in cui oltre al desiderio carnale c'era anche del coinvolgimento emotivo (una delle sequenze più angoscianti dell'intera pellicola). Ha un ottimo lavoro e vive in un bellissimo appartamento con una splendida vista sulla metropoli, ma asfissiato dal suo malessere, schiavo del proprio corpo e delle proprie pulsioni, lo vediamo muoversi a stento nel mondo.

Questo inferno, fatto di solitudine non riguarda solamente Brandon, ma anche la sorella Sissy, interpretata da una altrettanto brava Carey Mulligan, anch'essa profondamente triste, incapace di trovare la propria posizione nel mondo, bisognosa di attenzioni. Una ragazza estremamente fragile, con un tentativo di suicidio nel passato, forse più di uno...Tra i due, malgrado le tenere e struggenti suppliche di lei, non c'è mai una vera comunicazione. La dolcezza di Sissy, infatti, si schianta sempre contro quel muro che Brandon si è costruito attorno. E ci si potrebbe davvero scrivere un trattato di psicologia, sul personaggio interpretato da Fassbender, che in alcuni momenti sembra volersi arrendere, crogiolarsi nello schifo, quasi a voler dimostrare a se stesso di essere una *****, mentre in altri frangenti sembra reagire, tentare di dar finalmente una svolta positiva alla propria vita.

In un certo modo, mi ha ricordato il Mickey Rourke di The Wrestler, o i tanti protagonisti della canzoni di Bruce Springsteen, immersi nelle "Badlands" , in bilico tra l'essere sul punto di arrendersi, reagire, sollevarsi e poi fallire ed arrendersi di nuovo.

Per tutta la durata del film, domina un senso di desolazione, mentre sprofondiamo insieme a Brandon in questa claustrofobica discesa negli inferi. La telecamera di McQueen lo accompagna con il fiato sul collo, non gli concede un momento di privacy, ma niente sembra mai eccessivo. Non sembra esserci un gusto per lo scandalizzare fine a se stesso come si trova, purtroppo, in molte altre pellicole. La regia è a tratti virtuosa, ma mai fastidiosa o disturbante. Di sicuro non siamo di fronte a un capolavoro della settima arte, visti i diversi difetti che possiamo trovare (se proprio vogliamo), ma si tratta in ogni caso di un grandissimo film, uno dei migliori degli ultimi anni.
Un film monumentale, potente e sincero, a tratti straziante, ma che con sicurezza e facilità riesce a penetrare il cuore.

Girato in appena 25 giorni, tra l'altro.

"Everybody's got a secret Sonny
Something that they just can't face
Some folks spend their whole lives trying to keep it
They carry it with them every step that they take
Till some day they just cut it loose
Cut it loose or let it drag `em down
Where no one asks any questions
Or looks too long in your face
In the darkness on the edge of town "
-- Bruce Springsteen, Darkness on the edge of town

Burdie  @  08/07/2013 23:22:20
   6 / 10
...film d'autore....troppo d'autore.
Bella fotografia e ottima cura... la storia però è troppo forzata...

Badu D. Lynch  @  15/04/2013 15:23:28
   8½ / 10
Attrazione e repulsione.
L'orgasmo e l'abisso - si gode e si soffre.
Sesso divino e nichilismo esistenziale.

Ottimo film.

Febrisio  @  09/02/2013 18:22:16
   8 / 10
Complimenti a Steve McQueen che riesce nell'intento di tirar fuori questo argomento senza mai spettacolarizzarlo. Scenografia minimale con il bel feticcio Fassbender che si trasforma in persona qualunque. Ruolo che si rivela importante, da perfetto imborghesito, quasi superiore, sembra abbia qualcosa da perdere, se non nascondesse la sua dipendenza, abitudine di piacere, in questo caso sessuale. Sì... Shame... vergogna, non per l'atto, non agli occhi della gente, ma quella che poi nasce per tè stesso, quando ti accorgi che c'era un limite, ormai lontano dietro a te e che nemmeno vedi più. Vergogna che fa da isolante in tutti gli altri rapporti sociali. Soffocante e snervante.

Momento superlativo durante la canzone, che si ricorda per due motivi: una semplicemente perchè interpretata meravigliosamente dalla sorella. Personaggio importante, decisamente "caldo" e kitch, allontanato continuamente dal protagonista. L'altro motivo invece è chiave di lettura

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Shame è abbastanza lento, avendo la forza di porre al centro della dovuta attenzione, e trattando di petto, un tabù perlopiù nascosto. Questo è il grande merito e buon voto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  05/02/2013 12:21:30
   6½ / 10
L'immagine con cui si apre il film, che vediamo anche nella locandina, disegna perfettamente l'animo del protagonista e il messaggio del regista.
Qualsiasi dipendenza è negativa, anche quella di una cosa piacevole come puo' essere il sesso.
Una volta conosciuto il personaggio ho cominciato ad allontanarmi dalla storia che cominciava ad essere ripetitiva e senza sbocchi.
La buona regia non è aiutata da una degna sceneggiatura che non riesce a ricoprire la durata mostrando piu' o meno sempre la stessa cosa.
Anche Fassbender non ha nessuna evoluzione ne nel carattere ne tantomento nelle espressioni o nei modi di fare, e questo non aiuta a creare empatia con il pubblico.
Il personaggio caratterizzato meglio e da cui la riuscita del film prescinde è quello della sorella...ma anche lei nasconde segreti che rimangono irrisolti...
"Shame" non è una "vergogna" ma lo considero un film riuscito a meta'.

Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  @  21/01/2013 16:39:59
   8½ / 10
Shame:vergogna.
Vergogna per il Sesso ormai inteso come sfogo,dove percio non vi é più sesso ammantato da amore.
Vergogna per chi è talmente ossessionato dal sesso che si rischia di vivere solo di questo,chiusi in una scatola nera,circondati da corpi da sfruttare che servono solo a peggiorare uno stato di solitudine perenne.
Fassbender in stato di grazia viene condotto in un circolo vizioso,dove la lussuria è fulcro della vita di Brandon.Costui non ne ha minimamente intenzione di rimuovere questa malattia,che lo attanaglia,lo stritola,lo persuade e poi lo abbatte.
Gode di questa vita,senza relazioni sentimentali.Il corpo marcia automaticamente alla ricerca di donne da soddisfare,di donne da possedere,da accartocciare e gettare via.
L'anima sua invece è bloccata in questa prigione fatta di unioni di carne e apparati genitali.Grida a pieni polmoni che vuole uscire da questa condizione,ma Brandon non si ascolta.Lui si autodistrugge,un masochista sesso-dipendente che non riesce neanche ad aggrapparsi ad una possibilità di una vita normale con una donna che lo fa sorridere(vi é una scena chiave che fa capire questo a metà film).
L'arrivo di sua sorella Sissy(Carey Mulligan una delle mie attrici preferite non c'e bisogno di spiegare il perche)sconvolge la sua routine.Un'altra anima senza sostegno emotivo,non c'e nessuno che le può voler bene per davvero.Si piange addosso ogni giorno,non crede di avere il necessario per progredire,maturare dentro di se,sente di essere avvolta da un alone di negatività e cerca assiduamente di avere un confronto con il fratello,che sembra non arrivare mai.

Gli incipit sono questi:e Steve McQueen gioca con lo spazio e col tempo:campi lunghi nei pochi dialoghi,primi piani ravvicinati quando si vogliono accentuare gli stati d'animo degli interpreti...dilata la durata di film per scavare nelle espressioni di queste giovani vittime di una vita che manca di stabilità,di un'esistenza spenta,vissuta con mente isolata e che fissa lo scenario in modo totalmente freddo e insipido.
Non a caso il regista ha talento nel trasformare una New York viva e pulsante in un bordello scomposto e delucidato,senza sprazzi di luce.Un caos di luci e suoni,di volti sofferti e ombre delle sagome dei personaggi impauriti e terrorizzati.
Si scappa dall'inevitabile.Più si continua a convivere con il sesso più sfrenato,più le vie d'uscita diminuiscono di numero sino a non trovare più modi per fronteggiare questa macchia dolorosa nella coscienza.
Emblematica la scena in piano sequenza della corsa liberatoria di Brandon,che si chiede come si fa a evitare tutto ciò senza trovare risposta alcuna.

Non si arriva ad un finale vero e proprio,la storia non deve offrirci per forza le soluzioni a questo tipo di problema,dobbiamo solo essere testimoni di una rappresentazione del sesso inedito,un male che annienta sempre di più un uomo schiavo di esso.

È raccomandata una visione a questa seconda prova di McQueen,riflessiva e molto ben impostata a livello registico.

Saluti da tnx.

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/01/2013 20.29.40
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gabri68  @  20/01/2013 20:06:36
   7 / 10
do un 7 con riserva.
Sciolgo la riserva: è un bel fim ma non lo rivedrei.
Alcune scene un po' tirate in lungo danno al film un ritmo lento.
Ho apprezzato la contrapposizione tra la musica drammatica e le scene di sesso vissute dal protagonista.
L'interpretazione di Fassbender è eccezionale, veramente da oscar. Una storia che racconta come a volte sia necessario toccare il fondo per poter risalire...o non ho capito un tubo???

Sir_Montero  @  04/01/2013 02:16:22
   8½ / 10
Estraniazione, ossessione, solitudine, incomunicabilità: questi i temi su cui poggia la storia raccontata in Shame.
Brandon è un uomo di successo, ha un lavoro, un ricco appartamento, donne, una sua indipendenza; potrebbe definirsi il "self made man" americano per eccellenza. Ma così non è. Cova dentro di sè una mania, una strisciante ossessione che lo tormenta e lo dilania silenziosamente, giorno dopo giorno: è la dipendenza del sesso. Sesso che, in questo film girato magistralmente in una New York gelida, distaccata e alienante, è l'unica forma di espressione conosciuta dal protagonista.
Ma se il sesso è il solo atto comunicativo possibile per Brandon, allora il suo corpo nudo e crudo è l'unico strumento adatto per esprimere il suo deserto interiore. E' in un momento qualsiasi della sua vita malata che compare sua sorella, invade letteralmente la sua quotidianità ritualizzata mettendo in moto una serie di sommovimenti che porteranno ad una "crysis". Legati dal sangue, sono entrambi incapaci di amare e di essere amati, entrambi incapaci di esprimersi e ascoltare. Forse dalla forzata intromissione della vita dell'uno nella vita dell'altra può generarsi quella scintilla, quella vergogna di sè e della propria condizione che potrebbe trascinarli entrambi fuori dalla macerie di una vita incompiuta. Però, questa maturazione finale resta un "non detto", lasciato all' imperscrutabile evolversi degli uomini e della loro esistenza.
A noi, invece, restano nella memoria fotogrammi di disperazione e speranza, lucidità e follia, angoscia e compassione.
Perfetto Fassbender, meritatamente premiato per la sua straordinaria "incarnazione" del personaggio.

maitton  @  31/12/2012 14:53:17
   6 / 10
e'un film che merita di essere visto, in particolare per le scene finali con un fassbender da oscar in completa trance interpretativa.
il film a mio modo di vedere ha qualche pecca di troppo, su tutte alcuni personaggi che compaiono e scompaiono nel giro di pochissimo tempo.

Bobby Peru  @  30/12/2012 23:42:09
   7 / 10
Si...anche se...mha lasciato un po perplesso, speravo decollasse..poi mi sono reso conto che non l avrebbe fatto e lho accettato così. Prova perfetta di lui.regia ok.

benzo24  @  20/12/2012 17:49:36
   9 / 10
Tristezza assoluta, tristezza orgiastica, tristezza onanista.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  08/12/2012 12:30:05
   8½ / 10
Straordinario Fassbdender e grande prova di regia di McQueen che dimostra di essere un regista con gli attributi dopo Hunger. Condividono entrambi i film non solo il protagonista, che è bene ricordare e sottolineare si è completamente messo a disposizione della pellicola anima e corpo, ma anche l'atmosfera claustrofobica, ansiogena. Ma se in Hunger era inevitabile vista l'ambientazione carceraria, in Shame diviene una gabbia di scontri relazionali. Il protagonista affronta una dipendenza raramente mostrata al cinema, quella sessuale, laddove altri registi in un passato non proprio recente hanno sempre dato predominanza alle sostanze (alcol, droghe). In Shame il corpo presuppone l'altro, divenuto oggetto; è quindi una dinamica molto più complessa da spiegare, una trappola mentale che può diventare un abisso sul cui ciglio Brandon si ritrova.
McQueen crea uno sfondo di grande intensità emotiva, anche se il tono è asettico, quasi distaccato, fatto più di azioni che di parole. I suoi primi piani sono insistiti ma mai noiosi, dicono tutto anche grazie alla bravura degli attori coinvolti. Per non parlare delle scene in cui Brandon si perde, letteralmente, nella sua dipendenza, accompagnate da un commento musicale trascinante, struggente. Ed è proprio questa la parola che mi viene in mente quando rivedo nella mia mente il senso ultimo di Shame: struggente. Non riesco a non provare un forte dolore e una grande partecipazione quando Fassbender, ormai più disumano che umano, completamente annullato nel sesso, ghigna di disperazione mentre conduce suo malgrado anche le persone intorno a sé nel suo baratro.
Ottimo finale che si riconduce allo straordinario incipit, di giusta ambiguità. Anche se io, in fondo, voglio vederci qualcosa di positivo vista tutta la consapevolezza (?) che accompagna il protagonista.

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2013 10.32.20
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  20/11/2012 23:41:32
   6 / 10
Secondo me McQueen ha fallito nel suo intento o almeno non è riuscito a mettere tutta la forza espressiva necessaria per rappresentare al meglio lo stato di alienazione sociale ed esistenziale, dovuta alla dipendenza/ossesione da sesso.
Questa intenzione è espressa in maniera netta e chiara dallo svolgimento della vicenda (la scarnissima e fin troppo nuda sceneggiatura), ma ci si ferma lì, alla nuda superficie. In altre parole il personaggio di Brendon è solo personaggio, viene percepito solo come impersonificazione di un vizio, di un atteggiamento ben definito di natura quasi patologica, e non come persona più complessa, con più sfaccettature, inserita in un preciso contesto ideale e sociale. Quello che manca è un uso più fantasioso e artistico della macchina da presa. Ci si limita solo a creare intorno al personaggio un ambiente anonimo, straniante, per lo più buio e dai colori smorti e freddi (guarda caso la storia è ambientata in inverno) e a sottofondare le scene con musica drammatica e depressiva. Ma poi la mdp resta fin troppo statica, limitandosi a seguire a breve distanza il protagonista; non svaria il punto di ripresa, non alterna i campi, non contrappone, non si appella al gusto estetico e alle risorse metaforiche che hanno le immagini. Insomma le immagini sono fin troppo piatte, non si va oltre la superficie. Ne risente anche la resa del personaggio di Brendon, del quale sappiamo tutti i comportamenti ma mai le ragioni, anche perché la sceneggiatura e la mdp non ci aiutano a sondarle; solo qualche inquadratura in cui Brendon durante un rapporto sessuale mostra dolore e disperazione invece di provare estasi e godimento: troppo poco e troppo esteriore.
Non aiuta nemmeno la decisione dello sceneggiatore di mostrare anche le parti insignificanti e i tempi morti della storia. L'intenzione è quella di ritrarre la vita di Brendon come affogata nella routine e nella noia, ma con il risultato di trasmettere quella stessa noia anche allo spettattore un po' spazientito, più che colpito da quello che vede. Anche qui contribuisce in negativo purtroppo la staticità e la piattezza della tecnica di ripresa.
Pure il personaggio della sorella è ritratto in maniera piuttosto superficiale e fin troppo caratterizzata.
La ripetitività e la scarsa progressione delle scene e della storia non aiutano né a empatizzare, né a osservare in maniera distaccata. Rimangono le scene di sesso e di nudo del protagonista, ma anche qui sorge quasi il sospetto che si volesse più stuzzicare la libido della spettatore, più che rappresentare quella del protagonista. Non so, è stata una mia impressione, posso anche sbagliare.
Non basta la professionale e impeccabile recitazione di Fassbender per sollevare oltre la sufficienza le sorti del film. Rimane quindi un film fondamentalmente noioso, poco fantasioso, che riesce sì a rappresentare materialmente uno stato di patologica dipendenza dal sesso, ma più in là non va.

Invia una mail all'autore del commento Weltanschauung  @  05/11/2012 11:47:27
   8½ / 10
Steve McQueen è uno dei pochi registi contemporanei in grado di fare cinema di livello, in tempi in cui questi è solamente(ma in fin dei conti lo è sempre stato) ordinarietà, sociale, inganno e mistificazione.
Il regista inglese utilizza la settima arte per descrivere come può le condizioni dell'uomo contemporaneo e per far ciò va a pescare palesemente a livello filmico da Robert Bresson e da Jean Vigo, mentre su un piano letterario i riferimenti sono Camus, Miller ed il più recente Houellebecq.
L'attore di cui si avvale è uno straordinario M.Fassbender, strepitoso nell'immedesazione criptica nei personaggi che interpreta.

Shame è il suo secondo film, trattasi di una pellicola minimalista, che pone un'enorme attenzione sulla fenomenolgia dei gesti e dei dettagli, evitando la solita banale introspezione guidata dal soggetto artistico.
La trama vede come protagonista un uomo metropolitano ordinario di bell'aspetto, con un buon lavoro ed un appartamento. Egli è completamente assuefatto dal sistema produci-consuma-riproduciti e crepa, ed incapace di provare sentimenti autentici si ritova a vivere la sua triste routine quotidiana tra ufficio e casa, davanti a un pc, in balia degli impulsi sessuali che il sistema gli propina in una veste completamente deviata. L'arrivo della sorella nel suo appartamento renderà la sua anaffettività e le sue problematiche ancora più evidenti...

Brandon ad inizio film, si trova sulla metropolitana e cosa vede? Una donna truccata, curata ed ammiccante che se esaminata lucidamente mostra come l'uomo e i rapporti con l'uomo siano la sua unica e vera preoccupazione, tanto più palese, per quanto mascherata da ogni specie di limitazione borghese.
Ma laddove un tempo questo atteggiameno induceva in tentazione, oggi induce ad omologazione. La donna risulta completamente inerme di fronte alla sua necessità biologica e colora il tutto sotto le vesti di un libertinaggio bizzarro che maschera in fondo l'incapacità di uscire delle pressioni sociali del tempo che la inducono a "metter su famiglia".

Brandon internamente è in balia di pulsioni compulsive, sua sorella ancora peggio, essi ripetono in maniera meccanica, azioni e pratiche vacue che conducono soltanto all'autodistruzione.
Ecco che Mc Queen, consapevolmente o no (non è importante), tocca il punto centrale dei problemi dell'umanità contemporanea, la concezione del sesso.
Il sesso è la causa principale della schiavitù su questo pianeta.
Le religioni hanno sempre tentato, spesso riuscendoci, di reprimere la sessualità.
Ed ecco che paradossalmente, propio coloro che si sono arrogati la funzione di canalizzatori verso il divino, hanno reso immondizia e degradato la funzione sessuale. D'altronde pornografia, perversioni, violenze sessuali, pedofilia ed omosessualità non sono altro che re-azioni a questo stato di cose. La sessuofobia propinata da costoro non ha fatto altro che snaturare la sacralità del sesso, rendendolo un mero strumento ludico.
L'uomo moderno viene tenuto in scacco da una funzione snaturata della sessualità, sorgono siti porno a iosa, input sessuali in ogni dove, e tutto finisce nel calderone del "sesso mentale", negli abusi, negli eccessi, che fanno si che si espandano a macchia d'olio depravazioni e disallinamenti interiori.

Le conseguenze di ciò sono evidenti a tutti coloro che hanno ancora occhi per vedere, un'umanità con un livello coscienziale ai minimi storici.

Shame mostra quel che accade quando il corpo viene usato come strumento sessuale collegato al mentale, distorce la realtà, isola, aliena, annebbia e rende le persone egoiste e prive di amor proprio e amore per il prossimo.
Il protagonista una volta entrato in quest'ottica fatica a comprendere come fare l'amore con una donna "normale", come costuirsi una compagna di vita reale con cui condividere l'esistenza utilizzando il sesso in maniera naturale.

Il sesso che l'umanità, in termini di massa conosce è schiavitù, ci si rilassa da una tensione che la natura stessa ha generato per i suoi scopi, scopi che però il moderno ignora beatamente.
Il sesso come possibilità di ascensione, come atto sacro e trascendentale è nella modernità già stato squalificato da secoli, l'uomo ne ha fatto un mero mezzuccio di piacere, ignorando le funzioni reali del seme divino in grado di "trasformare" il proprio essere.
Infelice non può che essere colui che usa la funzione riproduttiva in un solo modo, e Brandon è uno di questi, i suoi eccessi lo conducono inevitabilmente nella pervesione che tocca il suo apice nella scena del locale omosessuale.

L'esperienza sessuale al di là della fisiologia e dell'istinto di riproduzione non viene più concepita, e così metropoli buie e degradate non fanno altro che "scaricare" gli essere umani di quella energia vitale che permetterebbe loro di ascendere, mettendogli sul piatto il ludismo amoroso in ogni forma possibile, spronando l'umanoide all'immaginazione e allo psichismo inferiore.

Statuario e incredibile Fassbender, la sua è una straordinaria interpetazione, un mix di rigidità emotiva e sofferenza, egli si rintana nei bassifondi della città ed attraverso un crescendo di sesso e dolore osserva come gli atti si consumano e come l'uomo ceda definitivamente alle debolezze della carne. Sodoma e Gomorra.

Lo stile di McQueen e la sua potenza visiva sono capaci di mostrare tutto ciò, senza moraleggiare, indicare soluzioni o interpretare con le solite buffe voci fuori campo.

La scena finale è indicativa, si riparte dal principio, ora tocca a Brandon, ma la sua scelta non ci viene mostrata.
Una volta sperimentata la fonte primaria del supplizio, egli potrà continuare ad inseguire la macchina biologica e le sue funzioni snaturate, o decidere se svoltare definitivamente verso altri lidi.

max67  @  23/10/2012 10:27:22
   6 / 10
se il film lo guardiamo con attenzione maniacale hai particolari, e ne facciamo un anlisi logica di quello che ci vuole dire sulla condizione di solitudine nonostante il sesso sia stato liberalizzato dalla giusta fine di moltissimi tabu religiosi , facendo assomigliare l'uomo attuale ad un animale , probabilmente il film meriterebbe un voto alto , pero' un film ha bisogno anche di una trama che abbia un minimo di storia ( come arriva il protagonista e la sorella ad essere cosi' anaffettivi e instabili )e qualche dialogo in cui i personaggi si confrontano , se no stanca , infatti questo film non decolla mai e alla fine diventa noioso .
peccato poteva essere un gran film.

drobny85  @  22/10/2012 13:16:32
   7½ / 10
Un viaggio nella mente umana, nella solitudine e nella depravazione più totale.
Non era facile unire tutto questo in un lavoro che scivola via leggero, ma lascia comunque un segno nello spettatore più attento.

Macs  @  30/09/2012 05:07:17
   6 / 10
Film discreto, che punta esclusivamente su recitazione, fotografia, e colonna sonora. Tutte e tre di buon livello, per carità, ma il film non mi ha trasmesso o emozionato molto. Non sono riuscito a immedesimarmi troppo nel personaggio di Brandon. La parabola sulla solitudine e la superficialità dei rapporti è fin troppo banale. Sufficienza stiracchiata, scene di nudo continue che dopo un po' stancano. Sempre brava e bella la Mulligan anche se senza veli me l'aspettavo più in forma.

freddy71  @  23/09/2012 11:26:55
   7 / 10
film senza infamia e senza lode...si lascia guardare....secondo me il sesso è un prestesto per farci capire la solitudine in cui viviamo...

Numenoreano  @  17/09/2012 15:54:14
   7½ / 10
Non è solo la storia di un erotomane cronico, ma è anche il manifesto dell'inquietudine dell'uomo contemporaneo. Un moderno personaggio kafkiano (un ottimo Fassbender) il quale, nascosto nel suo personale usbergo (il suo appartamento) in difesa della sua voyeuristica intimità, come un'automa riceve stimoli freddi dal mondo facile di internet e, senza rendersene conto, alimenta un vortice di egoismo e solitudine.
La sua sconosciuta vita precedente lo ha portato a vivere distaccato la monotonia di ogni cosa, rapporti interpersonali e lavoro, come se fossero anonime figure uscite da un quadro di Magritte che fanno da evanescente contorno alla sua dipendenza; dipendenza da soddisfare ovunque ed in ogni modo.

Invece di giocare con ossessive inquadrature come farebbe il miglior Polanski, questo omonimo regista del più celebre McQueen trasmette ossessione con un ottimo studio del sonoro, con una fotografia fredda come un coltello, liscia e vagamente patinata. Ancora di più con una messa in scena blasé del sesso, come se i fornicanti fossero robot o insetti senz'anima ed il ritmo martellante ed insistente dell'amplesso fosse il ticchettio di un freddo orologio. Si può guarire? Non è detto che lo si voglia. Comunque nessuna certezza, di scampo e di finale. Un film coraggioso che vale, senza standing ovation finale, il prezzo del biglietto.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  10/09/2012 03:24:01
   8 / 10
L'altro regista meritevole di attenzioni è McQueen.
Accaparratosi in esclusiva lo statuario Fassbender, straordinario mix di durezza e sofferenza, sforna un crescendo (e ripartendo) di sesso, dolore, depravazione e masochismo, ora rintanandosi nei bassifondi della metro, dove gli appetiti sono solo provocati e dolorosamente troncati, ora mettendosi in mostra in superattici vetrati dalle vedute mozzafiato, dove l'atto si consuma in tutta la sua completezza, passando per quei club lounge dove i trentenni vanno a fare gli intellettuali ma malcelano la debolezza della carne.
Quando il sentimento si fa puro, diventa una trappola da cui fuggire; si è disposti a mettere in discussione anche la propria eterosessualità - oltre che dignità - pur di risultare trasgressivi, di provare l'ebbrezza della perversione.
Il masochismo sta in quella New York New York cantata al ralenty, che il protagonista - e lo spettatore - è costretto a subire interamente nella sua purezza e incompatibilità con il resto che avviene.
C'era da aspettarsela l'ambiguità nel finale che ci viene negato; masochismo anche qui: la rossa con i collant, campanello d'allarme di un ciclo che ricomincia, è la più provocante del film. E non ci fanno vedere come continua.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  09/09/2012 18:30:41
   4 / 10
Non mi ha detto niente questo film del tutto inconcludente, e per questo lo boccio!

Clint Eastwood  @  05/09/2012 22:23:53
   7½ / 10
Una malattia moderna che non è per forza l'ossessione per il sesso ma l'ossessione in sé di abusare o andare oltre i limiti non accontentandosi di un determinato piacere, stato d'animo. Brandon prende il volto del sempre bravo Fassbender alla seconda collaborazione con McQueen, regista che ha stoffa da vendere dimostrato già nel primo suo film, HUNGER.

Jumpy  @  05/09/2012 14:53:00
   7½ / 10
Molto crudo e diretto, questo è un film che si ama o si odia, non conosce mezze misure.
Particolare cura della fotografia, ambientazioni e musiche nonchè la notevole prova degli interpreti, lo rendono, in alcuni passaggi, al livello di una piece teatrele.

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La prima parte è l'apoteosi dell'incomunicabilità umana, il protagonista vive in un totale isolamento affettivo, conducendo una vita apparentemente, ordinatissima e rigida, fatta di solitudine (mi ha colpito la quasi assenza di dialoghi e, in qualche caso, anche di musiche, per parecchi minuti del film... lasciando tutto alle immagini) ma, in realtà ossessionato dal sesso.

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ide84  @  28/08/2012 23:45:53
   6 / 10
Non l'ho completamente apprezzato..ottima regia, fotografia e recitazione. Ma mi sembra tutto troppo freddo e distaccato, finto. Mi trovo d'accordo con la recensione, quindi rimango in linea con lo stesso voto.

Invia una mail all'autore del commento Phelps  @  29/07/2012 22:05:53
   4 / 10
La vita di un erotomane non puo' essere raccontata peggio di cosi'.

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mauro84  @  11/07/2012 02:08:20
   8 / 10
ho recuperato questo film, visto che è stato acclamato.. è stato parlato da tante persone.. alcune rimaste felici altre deuse e mi son seduto e me lo son visto..
che dire..
attori principali soprattutto FassBender uno de migliori attori... uomo di davvero poche parole.. capace solo di sfogarsi per stà malattia sessuale che lo porta a frequentare donne su donne (tutte carine).. senza trovar la piena soddisfazione con la donna che ama, tra l'altro di colore come il regista,..
ottima fotografia e scenografia.. mi ha davvero preso e alla fine che dire mi ha lasciato lì lì.. l'ultimo viaggio sul treno è stato un emozione unica di sentimenti.. ricordi.. di follia.. si voleva riscattare.. ci è riuscita in parte.. e solo grazie al pianto liberatorio.
Per quanto riguarda la Mulligan mi è bastata la sua presenza per dar peso alla sua personalità femminile.. seducente.. bella

Steve McQueen si conferma un ottimo regista.

rispondo a qualcuno che citava nei suoi commenti.. secondo me..
"non avrei compreso cmq una censura vm 18.. non si vede chissà che cosa.. nulla di estremamente volgare.. tutto di molto drammatico"

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1 risposta al commento
Ultima risposta 23/08/2012 22.15.03
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Alex22g  @  10/07/2012 21:54:01
   9 / 10
Grandissimo film con uno straordinario Fassbender e un ottima Mulligan.
Regia lenta e profonda, atmosfera fredda e cupa come l'animo del protagonista e splendide le musiche principalmente composte al pianoforte.
Un film di spessore che di certo non tutti apprezzeranno ma che merita sicuramente la stima di molti.
Ora voglio vedere Hunger con lo stesso attore protagonista e lo stesso regista .

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  09/07/2012 21:58:04
   6½ / 10
Un'opera ricercata nella realizzazione, ogni particolare è studiato nei minimi dettagli: inquadrature, luci, montaggio. Il ritmo lento e una freddissima New York non lo rendono molto godibile, ma allo stesso tempo viene ben trasmesso lo stato d'animo del protagonista.
In sintesi una visione interessante.

Lory_noir  @  06/07/2012 23:15:58
   7½ / 10
Un grande assente alla cerimonia degli Oscar vista l'originalità del film, l'impeccabile regia e l'estrema bravura degli attori (sia principali che secondari). Forse alcune scene sono un po' troppo estenuate ma nel complesso davvero un bel film.

Neurotico  @  13/06/2012 13:52:14
   9 / 10
Un quasi capolavoro. Un film emotivamente freddo da essere glaciale. Un film che coincide quasi completamente con le gesta del suo protagonista Brandon (la più grande prova fin qui nella carriera di Fassbender insieme a quella in Hunger). Brandon pur non avendo bisogno di andare a prostitute o di indulgere nell'onanismo, è un uomo che eccelle sia nella prima che nell'altra attività, in modo compulsivo e ossessivo. E'uno schiavo, sicuramente del suo passato oscuro, che lo ha fatto diventare quel che è: un sessuomane che stupra ogni volta sè stesso e inibisce ancora prima che crescano in lui, le sue emozioni. Non gli importa sentire il gusto del desiderio che nasce, ma solo la fredda tecnica dell'atto sessuale in sè e per sè. Ogni invio emotivo è assente, la persona con cui lo fa è un puro oggetto sfruttato per sfogare le sue voglie compulsive. Al di sotto di tutto ciò si cela un vuoto, emozionale e affettivo, che emerge prepotentemente nel suo rapporto con la sorella (una splendida Carey Mulligan). Bellissima fotografia che vira spesso sul celeste/azzurro (che rinvia al ghiaccio), e grande tecnica registica di McQueen al servizio di un film drammatico come pochi altri, e che trasmette una senso di vuoto e desolazione da rimanere senza speranza. Il finale (che riporta alle prime scene) l'ho interpretato come un inizio di una guarigione (anche se in effetti può essere visto come totalmente ambiguo e aperto), quando ad una prima visione mi ero persuaso che fosse un finale pessimista. Davvero un gran film e, tra l'altro, nell'epoca della pornografia a portata di un click, davvero molto attuale.

popoviasproni  @  12/06/2012 19:18:36
   8 / 10
Forse in molti avremmo preferito un finale diverso o semplicemente un finale: ma Il cinema di McQueen "racconta" e non vuole compiacere ... si prende le sue pause e ci regala emozioni ... emozioni disarmanti e fragili, come i suoi protagonisti.
Inutile elogiare il talento Fassbender !

peRFect  @  10/06/2012 01:00:44
   9½ / 10
Shame è un autentico capolavoro,un trattato visivo e non solo sulla sofferenza di un essere umano che sfoga attraverso compulsioni sessuali estreme il suo dolore interiore. Un film dove il non detto "trionfa", dove non serve romanzare le cause dei comportamenti di Brandon e Sissi entrambi feriti profondamente da un passato che li ha resi così fragili e schiavi delle proprie abitudini. Steve McQueen ci regala una regia clamorosa condita da fotografie e musiche che trasmettono più di una semplice emozione. Credo che chiunque abbia provato a toccare il fondo a modo suo non possa non apprezzare ciò che trasmette questa pellicola. Chiaro anche che molti potranno denigrarla per 1000 e un motivi tutti comunemente legati da un approccio, secondo me, superficiale al film. Merita una menzione l'interpretazione di Fassbender, da urlo!
Isolamento, ritualità, ossesione, compulsione, autolesionismo...questo è shame, uno spaccato non troppo lontano della nostra società.

lukef  @  22/05/2012 21:47:08
   8 / 10
Molto curato, deciso, mai volgare nonostante la sovrabbondanza di nudi e situazioni ambigue. Penso sia un gran film, che affronta un tema trito e ritrito ma quasi mai trattato con serietà e spessore (soprattutto dal cinema occidentale).
Ottime anche recitazione e regia, nulla pare lasciato al caso.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  16/05/2012 18:55:23
   9 / 10
"Shame" vive di dettagli, eccitati nel volto di Brandon, satiriaco per la prima volta alle prese con il proprio problema. Un film minimalista fatto di gesti e sguardi, corse e pugni, pugni e sguardi, ripresi più e più volte in metropolitana, nell'appartamento, in ufficio, sul marciapiede, in discoteca, ancora in metropolitana, di nuovo sul marciapiede, in ufficio... Ed il ripetersi di certe scene e di certe abitudini costruisce la prigione dell'uomo: l'unica cosa che può fare è cambiare i lineamenti del suo volto e l'intensità del suo sguardo, gridare un silenzioso aiuto davanti ad uno specchio, in compagnia, ma solo, ed aspettare una risposta che non arriverà mai.

I dettagli sono la croce e la delizia di tutte le cose: quella lacrima trattenuta durante il canto della sorella è meraviglia del cinema e distruzione di un uomo.


Fassbender è sempre in trappola, tanto in "Hunger" quanto in "Shame".

Betelgeuse  @  10/05/2012 23:48:54
   7½ / 10
Cosa tormenta il personaggio di Fassbender?
Non si sa, non lo si intuisce nemmeno - ma si capisce chiaramente che ha un rapporto conflittuale con il sesso: ne è dipendente e non la vive più come una gioia ma come un impulso nevrotico.

Il film riesce a trasmettere questa carica emotiva: in effetti mi ha coinvolto così tanto che

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Molto bello - anche se non consigliato se volete svagarvi, visto l'argomento trattato (la sesso-dipendenza) e le molte scene softcore

-Uskebasi-  @  26/04/2012 20:50:13
   7½ / 10
Dopo un quarto d'ora entrambe le persone ai miei lati mi hanno posto la domanda: Ma che film è!? E io: Non lo so. E non lo so ancora. Perché Shame è un film che genera inevitabilmente opinioni contrastanti; perché è un film unico; perché è un film che lascia il segno, e perchè è più grande di quello che si riesca a vedere tra nudi e scopate varie. Due cose sono lampanti a tutti però. La prima è che Fassbender è mostruoso, non sorprende la vittoria a Venezia; la seconda è che McQueen è un regista coi controcojoni fumanti, vedere per credere scene del ristorante, della corsa notturna o del sospetto suicidio nella metro, tanto per citarne alcuni dei momenti di livello superiore che riesce a creare. Senza Vergogna ci mostra la vita di un uomo sessualmente alla deriva, incapace di stabilire un legame e destinato alla solitudine eterna. Potrà cambiare le cose e in qualche modo tirarlo fuori dall'abisso l'arrivo dell'altrettanto problematica sorellina? - a proposito Carey, non voglio più vederti in un ruolo simile - Per questo e per il tocco autoriale mi ha ricordato molto Somewhere, pur essendo superiore. Se proprio si vuole trovare un difetto forse è l'eccessivo prolungamento di alcune scene, ma a mio parere sia qua che nel film della Coppola sono parti giustificabili ed utili ad entrare nella vita e nella mente del protagonista. Colonna sonora importante.
Adesso voglio Hunger.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  20/04/2012 15:28:46
   8½ / 10
Non può amare,né tanto meno permettersi di essere amato.Questo è Brandon,giovane e piacente uomo di successo la cui vita è scandita da pulsioni sessuali insopprimibili,tutto passa in secondo piano di fronte all'urgenza di raggiungere un orgasmo con modalità assolutamente indifferenti,l'importante è venire.Prostitute,chat,film hard,sesso promiscuo,masturbazione nei luoghi più impensabili,Brandon vanta tutto il campionario di perversioni possibile ed immaginabile pur rimanendo un individuo capace di spacciarsi come "normale".Il suo disagio attende solo di mostrarsi,aizzato da una dipendenza distruttiva inflessibile nel richiedere un'anafettività disumanizzante.
Brandon è l'"american psycho" del nuovo millennio,il Patrick Bateman senza l'ossessione del denaro o dell'abito griffatto,della perfezione fisica o del biglietto da visita sbalorditivo,la sua mente è un coacervo di immagini pornografiche come l'hard-disk del suo computer.Uccide a suo modo, negandosi e portando alla disperazione,al tempo stesso si annienta in una ricerca predatoria che è un crescendo di istinti splendidamente colti da una regia a dir poco sublime ad opera di Steve McQueen,eccellente nell'associare alle immagini un accompagnamento musicale di straordinaria intensità.
Fassbender, tanto per cambiare eccezionale, incarna con aderenza perfetta questo border-line affetto da ipersessualità,incredibile nell'assentarsi al cospetto del vero amore,feroce nel rapportarsi con la sorella,disadattata quanto lui seppur per ragioni e con modalità diverse,colpevole di essergli piombata in casa invadendo quello spazio così intimo in cui ogni fantasia nasce e spesso trova sfogo.
Ciò che sta dietro a questo malessere ha poca importanza,il passato del protagonista e della sorella Sissy non interessano McQueen,accorto nell' evitare la trappola di flashback che avrebbero reso didascalica una storia che mio avviso non ha bisogno di delucidazioni,al regista basta un lacrima che solca il viso sulle note di "New York,New York" per mostrare l'incatenante consapevolezza dell'oggi,di un presente in cui la fissazione è talmente forte da spazzare via sentimenti e calpestare qualsiasi implicazione morale.

4 risposte al commento
Ultima risposta 31/05/2012 15.38.52
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moregiu  @  16/04/2012 11:53:22
   9 / 10
Grandissima interpetazione di Fassbender in un film che ci lascia con la sensazione di toccare con mano l'aberrazione che può raggiungere il genere umano. Un uomo dipendente dal sesso, nella maniera più consumistica e priva di qualsiasi sentimento. La disperazione e l'angoscia di ogni frame ci fanno vedere delle realtà sempre più presenti al giorno d'oggi. La musica è da brividi. Lo consiglio

paride_86  @  12/04/2012 00:09:10
   6½ / 10
Da una parte c'è un bravissimo attore - Fassbender - che da solo regge tutto il suo personaggio, dall'altra c'è una trama che, molte volte, stenta a decollare e necessiterebbe di un quid narrativo che purtroppo manca.
Peccato che il personaggio di Carey Mulligan sia stato poco approfondito: meritava un trattamento meno scontato e, soprattutto, un'indagine introspettiva che manca anche al protagonista: qualcosa che scavi nel passato per scoprire le radici di tante ossessioni e infelicità.
Emotivamente "Shame" ha un impatto piuttosto forte, ma per essere davvero completo dovrebbe avere delle radici più profonde e chiarificatrici.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  02/04/2012 11:59:57
   7 / 10
Tante buone cose in questa pellicola, ma non riesce ancora a convincermi completamente nè a conquistarmi. Bravo McQueen, superlativo Fassbender.

Mpo1  @  31/03/2012 22:56:11
   8½ / 10
Bel film sull'impossibilità di uscire da un'ossessione. Perfetto stile gelido. Appropriata la colonna sonora. Grande prova del protagonista Fassbender.
Triste leggere recensioni moralistiche o critiche risibili e superficiali riguardo la "lentezza" o la "mancanza di trama" …

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  26/03/2012 22:49:46
   8½ / 10
Mi è difficilissimo commentare questo complesso film d'autore.
Sì perché McQueen è sicuramente un autore coi contro.
Parto da un semplice presupposto: il film è indiscutibilmente bello e mi è piaciuto tanto.
Ma comprendo le critiche e in parte le appoggio. Io trovo (come tanti) che il passo falso sia stato nella sua notte hard. L'avrei tolta completamente (magari qualche frame confuso, ma nulla di così strutturato) e il film avrebbe brillato di luce propria.
Avrei dato più spazio anche alla sorellina, la quale SPOILER tentando il suicidio SPOILER diventa vittima di un cliché.
Al di là di queste critiche (che sono a livello intellettuale, siccome il film emotivamente mi è arrivato… e parecchio) credo che "Shame" sia un'opera di (grande) valore: a livello di immagine è un film potente, che sfrutta l'eccelsa bravura e bellezza dei due interpreti (mi ha lasciato un po' lì il capo, ma va bé) per suggerirne innanzitutto un linguaggio corporeo, fisico (poche battute e neanche troppo impegnative, alla fine son persone normali, elevate spiritualmente dal mezzo) e per poi riservare loro il Baratro del sentimento primordiale (violenza…da ambo le parti) e una goccia di Splendore (una canzone lei, una lacrima lui). Una storia adulta, vera e autentica, una storia bella e coraggiosa.
"È che veniamo da un brutto posto".

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2013 12.51.43
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suzuki71  @  27/02/2012 11:22:52
   6½ / 10
Dieci minuti intensi e serrati, sorretti da una buonisisma colonna sonora, fanno presagire molto di buono che invece, piano piano, naufraga in uno scontato moralismo di una non-storia abbastanza banale di un bamboccione pentito. Peccato. Mezzo voto in più per le belle immagini di New York.

sweetyy  @  25/02/2012 15:55:55
   7½ / 10
Buon film con un attore protagonista davvero eccellente.

lupin 3  @  25/02/2012 02:23:13
   7½ / 10
Buon film che tratta uan tematica un pò particolare, molto bravo Fassbender

Kitiara31  @  24/02/2012 11:39:56
   6 / 10
Questo film non mi ha convinto fino in fondo. La fotografia e il montaggio sono ben fatti ma i dialoghi e la sceneggiatura secondo me presentano delle lacune:,il non chiarire cosa ha provocato questo trauma affettivo nei due protagonisti indebolisce la storia. E' un film monocromo, buio e mi sembra piuttosto scontato comunicare la solitudine del protagonista facendolo vivere nell'ombra, senza mai un raggio di sole.

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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  22/02/2012 19:02:46
   7½ / 10
Un regista molto giovane, ma talentuoso, ha dimostrato di essere capace di dirigere un film incentrato sulla solitudine di un uomo compensata da un 'ossessiva dipendenza dal sesso. O è forse la dipendenza stessa che ha generato la solitudine. Allo spettatore è rimandata la spiegazione perchè evitando l'approccio personalizzato, Shame non è una narrazione, non è una storia, e soprattutto non è l'analisi psicologica di un disturbo. Shame è un film molto visivo, forte , che mostra la nudità (in tutti i sensi) di un'erotomania distruttiva ed autodistruttiva. La scena finale della presa di coscienza del personaggio è veramente molto bella e cinematografica. Cast eccellente, anche se il mutismo dei personaggi a volte è un po' pesante.

ozrecsehc  @  15/02/2012 13:39:19
   5½ / 10
mi sarei aspettato qualcosina in più

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  07/02/2012 20:28:20
   7 / 10
IL COMMENTO CONTIENE UNO SPOILER SPARSO!!!

Il film si presenta con esplicite scene di sesso, dove troviamo un Fassbender davvero in forma (vincitore non per niente della Coppa Volpi) il quale interpreta un uomo che soffre di una malattia psicologicamente chiamata dipendenza sessuale, la quale è dipesa da dei fatti successi sicuramente in passato ma che qui non vengono trattati.
L'evolversi del film mostra la parallela evoluzione del protagonista. Lo vediamo nella scena iniziale in un tram che guarda in un determinato modo una ragazza, la quale accoglie lo sguardo e mentre lei gioca con lo starci e col non starci lui fantastica sul corpo di lei e su un possibile rapporto sessuale con ella.
Shame significa vergogna. In effetti dopo che ci viene presentato il personaggio nella prima parte del film avviene un cambio nel plot ed è nel momento in cui il protagonista si accorge che quello che è, che fa, è una vergogna. Il capo, la sorella, il rapporto sessuale di una serata tra il capo e la sorella, la relazione con la collega di colore, la sorella che tenta il suicidio,..fanno si che il protagonista si accorga della persona che è diventata negli anni e questo guardarsi allo specchio arriva come una bomba, dove inizialmente provoca in lui un senso di paura e cerca di scappare di fronte ad essa ma poi da uomo l'affronta e guarisce. Nella scena finale incontra nello stesso luogo la stessa ragazza la quale è decisa a portarselo a letto ma lui ormai è cambiato, ora è un altro uomo.
Sinceramente sarebbe stato meglio se si fosse approfondito il perché del trauma, bastava anche una scena, perché si sente la mancanza della motivazione della sua dipendenza e questo crea come un buco nella narrazione. Inoltre la sorella doveva morire!Lo sa pure un cane che uno che prova a tagliarsi le vene muore dopo pochi istanti..la scena dove il protagonista piange a terra e alle spalle ha una nave sottolinea la piccolezza del suo essere e la solitudine che lo circonda, una scena piena di drammaticità. Credo che se lei fosse morta veramente la scena sarebbe stata ancor più impregnata di realismo con il conseguente aumento del dramma.

somberlain  @  05/02/2012 16:47:29
   9 / 10
Un gioiello di film, che racconta come mai ho visto prima la solitudine di un uomo, Brandon, affascinante trentenne newyorkese benestante, ossessionato dal sesso compulsivo e anaffettivo, che da mezzo di piacere diventa mezzo di sfogo per la propria frustrazione personale.

Ossessione che diventa problematica solamente quando la sorella Sissy piomba in casa sua e nella sua vita, diventando lo specchio dei suoi problemi e disagi (e qui è formidabile, dal punto di vista della fotografia, la scena del primo incontro tra i due, dove il riflesso di lei, nuda in bagno, appare come se Brandon si stesse specchiando).

Steve McQueen realizza un'opera di una bellezza micidiale, dominata da nudi integrali e scene di sesso comunque mai esplicite, funzionali nel descrivere la difficile malattia del protagonista, malattia che lo porta ad alienarsi da qualsiasi altro interesse e contatto umano, a vivere una vita piatta all'insegna della routine quotidiana fatta di masturbazione e prostitute, contornato da una città in cui tutti si incontrano ma nessuno si conosce veramente, New York (e qui secondo me molto bella la scena in cui



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La presa di coscienza totale si ha quando



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Dal punto di vista tecnico il film scorre bene, si hanno parecchi momenti lenti ma questi sono veramente poetici e d'impatto, musiche dosate efficacemente, attori straordinari, fotografia sublime.

Un film che consiglio, ma capisco non possa piacere a tutti.

2 risposte al commento
Ultima risposta 28/02/2012 23.03.34
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